Su Repubblica Maurizio Maggiani rievoca con pathos la strage di Guardia piemontese, in Calabria, dove il 5 giugno 1561 vennero giustiziati oltre duecento uomini, donne e bambini (il numero preciso probabilmente non si saprà mai) di fede evangelica.
La sola colpa delle vittime – i cui antenati, valdesi, tre secoli prima erano scesi nella Sila dalle Valli per fuggire dalle persecuzioni sabaude – era di rivendicare la libertà di possedere, leggere e comprendere la Bibbia senza intermediazioni.
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