L’ultima lettera di Kayla commuove il mondo

By 11 Febbraio 2015Esteri

NEW YORK – I familiari di Kayla Mueller, volontaria americana in Siria rapita dagli jiadisti di Isis, hanno confermato la morte della ragazza. 26 anni, originaria dell’Arizona, Kayla era stata rapita nell’agosto del 2013 mentre era in Siria con l’organizzazione umanitaria Support to Life; le trattative per il suo rilascio, proseguite per mesi senza esito, hanno avuto come unico risultato la conferma della sua esistenza in vita con una lettera, scritta di suo pugno un anno fa. Una lettera che i familiari hanno deciso di diffondere insieme alla notizia della morte di Keyla, e che sta commuovendo il mondo per i suoi toni.

Nella lettera Kayla dice di essere stata trattata “con rispetto e la massima gentilezza” e di soffrire per “la consapevolezza della sofferenza” a cui ha sottoposto i familiari.

«La mamma mi ha sempre detto – ricorda Kayla – che alla fine l’unica cosa che ti resta davvero è Dio. Sono arrivata a quel punto in cui, in tutti i sensi, mi sono arresa al nostro Creatore, perché non c’era letteralmente nessun altro… e grazie a Dio e alle vostre preghiere mi sono sentita teneramente cullata nella caduta libera. Nelle tenebre mi è stata mostrata la luce e ho imparato che persino in prigione si può essere liberi».

«Mi sento grata. Ho capito – continua la ragazza – che c’è del buono in ogni situazione, a volte dobbiamo solo cercarlo. Prego ogni giorno che se non altro abbiate sentito un certo senso di vicinanza e che vi arrendiate a Dio anche voi, e che abbiate formato un legame d’affetto e sostegno tra di voi».

«Vi prego di avere pazienza – conclude più avanti Kayla – date il vostro dolore a Dio… Non abbiate paura per me, continuate a pregare come faccio anch’io e, se Dio vorrà, presto saremo di nuovo insieme».

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