Somalia e Kenya, i cristiani temono vendette

By 12 Settembre 2014Chiesa Perseguitata

VERONA – Dopo la Corea del Nord, la Somalia è il paese al mondo dove più si perseguitano i cristiani. Uno dei motivi porta il nome di Al Shabaab, gruppo terroristico islamico affiliato ad Al Qaeda. «In questo paese essere cristiani significa essere dei credenti nascosti. Di fatto non sono mancati casi di decapitazioni pubbliche di persone scoperte con Bibbie e materiale cristiano» costata Porte Aperte, l’organizzazione evangelica internazionale a sostegno della Chiesa perseguitata, nella sua consueta newsletter settimanale.

Dopo la morte del suo leader Ahmed Godane in un raid aereo statunitense il 1° settembre, il gruppo terroristico Al Shabaab ha chiamato a vendetta e annunciato il nome del nuovo leader del gruppo: Ahmad Umar Abu Ubaidah. Sotto la guida del precedente leader, il gruppo si è fatto conoscere a livello internazionale con il tremendo attacco terroristico al centro commerciale Westgate di Nairobi (Kenya) e con altri attacchi sia in Somalia sia in Uganda e Kenya. Segno evidente che come altri gruppi simili anche questo vuole ampliare il suo raggio d’azione.

Il presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud ha chiamato i membri di Al Shabaad a unirsi a un processo di pace, offrendo amnistia a chi lascerà il gruppo: la proposta durerà quarantacinque giorni. «Va ricordato – scrive Porte Aperte – che la Somalia vive da anni un’instabilità endemica e anche se negli ultimi tempi si respira un miglioramento, la nazione è assai divisa al suo interno e che questo suo governo non è di certo pronto ad accettare qualcosa di diverso di uno stato profondamente islamico». È, infatti, opinione di Porte Aperte che «non vedremmo i presupposti per la libertà religiosa in Somalia, anche se oggi stesso Al Shabaab fosse smantellato».
Lunedì 8 settembre, il gruppo terroristico ha fatto detonare un’autobomba (era un attacco suicida) contro un convoglio delle forze di peacekeeping dell’Unione Africana nei sobborghi di Mogadiscio. Sono morti dodici civili, ferite trentuno persone, inclusi due soldati.

Un portavoce di Al Shabaab ha definito l’attacco “una vendetta per l’uccisione del loro leader” e ha confermato che continueranno ad aggredire obiettivi americani in zona. E qui occorre ricordare che il vicino stato del Kenya è un alleato strategico degli USA e che interviene nella lotta contro il gruppo terroristico. Tuttavia Porte Aperte fa rilevare che in questa nazione (al 43° posto delle 50 che più perseguitano i cristiani, contro il 2° posto attribuito alla Somalia) si registra sia un aumento degli attacchi, sia la crescita di un sentimento ostile contro le comunità cristiane nelle zone a maggioranza musulmana. [gp]

Sintesi da: Porte Aperte, https://www.porteaperteitalia.org/persecuzione/notizie/2918723/settembre14/3364222/ ” target=”_blank”>L’articolo completo e approfondimenti

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