Usa 2012, elezioni presidenziali e le tre chiese

By 26 Luglio 2012Rassegna Stampa

MILANO – A novembre le presidenziali statunitensi. Intanto Federica Casarsa di Fusiorari weekly magazine analizza caratteristiche e potere di tre delle più importanti chiese statunitensi(evangelica, episcopale e cattolica).

MILANO – Fusiorari analizza caratteristiche e potere di tre delle più importanti chiese statunitensi: evangelica, episcopale e cattolica. Sempre più diffusa e potente politicamente è la cosiddetta destra evangelica, forte di una massiccia ed efficace predicazione dei suoi profeti televisivi e della colonizzazione degli apparati dirigenti.

La destra evangelica – Segno dell’evidente peso dell’elettorato evangelico è stata la decisione da parte di Mitt Romney di tenere una conferenza alla Liberty University di Lynchburg in Virginia, l’università fondata dal […] televangelista Jerry Falwell, colui che affermò che l’attentato dell’11 settembre altro non rappresentava se non il castigo divino contro il permissivismo degli Stati Uniti sui diritti dei gay. E proprio la figura di Jerry Falwell merita di essere descritta: dopo aver fondato nel 1956 insieme a trentacinque seguaci la chiesa battista fondamentalista che oggi rappresenta un impero di congregazioni come la Thomas Road Baptist Church, negli anni Settanta Falwell ha iniziato a servirsi del potente mezzo televisivo per predicare il proprio messaggio al più alto numero possibile di cittadini americani. Risale poi al 1979 la fondazione di un movimento, il “Moral Majority”, che si proponeva di unire tutti i cittadini nella lotta contro la degradazione morale della società, e perciò si schierava nettamente contro l’aborto, l’omosessualità, la pornografia e le resistenze alla pratica della preghiera nelle scuole pubbliche. Il Morali Majority si poneva dunque come ulteriore roccaforte d’identificazione della destra conservatrice e repubblicana, infatti con il proprio peso e il proprio proselitismo contribuì all’elezione Ronald Reagan alla Casa Bianca.

La stirpe dei televangelisti è altresì molto ricca e, come in tutte le buone famiglie, non si è fatta mancare clamorosi scandali, come quello che ha coinvolto Jimmy Swaggart, che con i suoi castissimi programmi raggiungeva milioni di pii telespettatori americani prima di confessare la sua abituale frequentazione di bordelli. Per non citare il grande fiuto per gli affari del reverendo Kirby Henskey, che dopo aver fondato nel 1962 la Universal Life Church, preferì dedicarsi alla vendita per posta di titoli ecclesiastici. Estremamente nota è anche la figura di Ted Haggard, pastore evangelico fondatore della New Life Church a Colorado Springs, che nel 2005 la rivista Time Magazine classificò come uno dei venticinque evangelici più influenti politicamente negli Stati Uniti, tanto che si dice vedesse il presidente George W. Bush o un membro del suo staff una volta a settimana. Strenuo oppositore delle nozze gay (anche se apriva alla possibilità di unioni civili per gli omosessuali) ebbe più di qualche motivo per arrossire quando nel 2006 l’escort Mike Jones dichiarò di avere ricevuto per tre anni dal pastore del denaro in cambio di prestazioni sessuali. Uscito dalla New Life Church per seguire un percorso di “riabilitazione”, dal 2009, dopo l’annuncio della “guarigione”, è tornato a calcare il pulpito a Colorado Springs.

Ma chi sono gli evangelici? Non cattolici perché riconoscono solo l’autorità della Bibbia, ma non propriamente protestanti perché puntano più sulla personale esperienza della conversione che sull’appartenenza a una chiesa, si caratterizzano per una totale adesione all’ortodossia trinitaria e per una visione pessimistica della natura umana, che sarebbe votata alla completa corruzione spirituale e morale.

Gli episcopali di Falls Church – Il santuario della destra “bene” americana, tradizionalista, conservatrice e indiscutibilmente repubblicana è senza dubbio la Chiesa episcopale di Falls Church a Washington. Gli episcopali, ramo statunitense dell’anglicanesimo britannico, sono tipicamente rappresentati dalle classi alte della società americana, come la famiglia Bush: il quarantatreesimo presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, educato episcopale, si è in seguito dichiarato presbiteriano, ma non ha mai spezzato il cordone ombelicale con la sua originaria culla confessionale. Gli episcopali hanno fondato la prestigiosa università di Princeton e portato alla Casa Bianca inquilini come Woodrow Wilson, Dwight Eisenhower e Ronald Reagan. A Falls Church, fondata dai coloni britannici nel Settecento e luogo di preghiera di George Washington, i temi cari affrontati dal rettore Yates e dal reverendo Swithinbank nelle loro omelie sono i soliti che rappresentano l’essenza del neo-integralismo: difesa del matrimonio tra uomo e donna, rifiuto dell’omosessualità e dell’ordinazione dei vescovi gay e lotta all’aborto. Come racconta efficacemente il corrispondente de La Repubblica Vittorio Zucconi nel suo “L’aquila e il pollo fritto”, questo composto di tradizioni e valori cristiani proclamati nel corso delle funzioni sono destinati a modellare, a plasmare la vita pubblica e politica degli Stati Uniti d’America, in quanto ascoltati e poi tradotti in pratica dagli uomini dalla classe dirigente di Washington, impettiti tra i banchi di Falls Church e accompagnati da mogli fasciate in morbidi abiti bon-ton color pastello e da tipici figli dai calzettoni bianchi e dalle giacchine ben abbottonate. Un’immagine, quella tratteggiata da Zucconi, che richiama precisamente il periodo in cui i repubblicani erano al potere con Bush, ma che oggi non è sostanzialmente cambiata e che il prossimo novembre potrebbe consegnare la Casa Bianca a un mormone che ne condivide i valori.

La chiesa cattolica tra democratici e repubblicani – Un’immagine estremamente esemplificativa della posizione della chiesa cattolica nell’odierna società statunitense è fornita dalla composizione della Corte Suprema, l’organo paladino della Costituzione, e del suo giudizio del 28 giugno scorso sulla costituzionalità della riforma sanitaria introdotta dal presidente Barack Obama nel 2010. La Corte Suprema si è dunque dichiarata in favore della compatibilità costituzionale dell’Obamacare con una maggioranza di cinque giudici su nove: i quattro contrari, Anthony Kennedy, Antonin Scolia, Clarence Thomas e Samuel Alito sono tutti cattolici. Stupisce quindi il voto favorevole alla riforma sanitaria, che tra le altre disposizioni introduce la copertura assicurativa anche per l’interruzione di gravidanza, di due giudici cattolici, John Roberts e l’ispanica Sonia Sotomayor. Il duplice voto dei giudici cattolici in seno alla Corte Suprema rivela una spaccatura all’interno della chiesa cattolica americana tra repubblicani conservatori e democratici liberal-progressisti. I primi da un lato sono aperti al riconoscimento dei diritti civili dei gay e all’acquisizione da parte delle donne di un ruolo all’interno della chiesa, dall’altro pretendono l’adozione di politiche sociali e un ritorno al rispetto di regole e principi etici nel mondo degli affari. Sulla sponda opposta i fedeli repubblicani, rappresentati da Rick Santorum, ormai ex contendente di Romney, si collocano con decisione sulla stessa linea del Vaticano in tema di morale sessuale e ruoli di genere, ma pretendono un capitalismo con poche regole e uno scarso interventismo statale assistenzialista e regolatore dell’economia.
La Conferenza episcopale [cattolica, ndr] americana, pur ribadendo la necessità sociale di una copertura sanitaria universale, ha fortemente criticato l’Obamacare per le disposizioni in merito all’aborto e alla contraccezione, che sono percepite dalle gerarchie ecclesiastiche e dai fedeli come un rischio per la libertà religiosa. La chiesa cattolica però non ci sta a essere considerata come uno dei bracci religiosi della destra repubblicana: a tale scopo in occasione dell’ultima conferenza episcopale tenutasi ad Atlanta nel giugno scorso, si è proprio parlato della necessità di rivedere la propria strategia comunicativa.

di: Federica Casarsa
da: Fusiorari.org, weekly magazine
data: 25 Luglio 2012

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