«Il giuramento scout è discriminazione religiosa»

By 3 Febbraio 2008Esteri

LONDRA – Due associazioni inglesi, la “National secular society” e la “British humanist association”, si sono rivolte alla “Commissione sulla parità dei diritti umani”, accusando il centenario movimento degli scout di discriminare gli atei.

Il giuramento degli scout, detto anche “promessa”, recita: «Sul mio onore prometto di fare del mio meglio per fare il mio dovere verso Dio e verso il re, per aiutare gli altri in ogni momento, per ubbidire alla legge scout»; la promessa, declamata da milioni di giovani scout nel mondo da oltre un secolo, deve essere sembrata alquanto anacronistica e discriminante agli occhi delle due associazioni inglesi, che difendendo il diritto al non-credere degli atei, chiedono la cancellazione della frase incriminata, perché «promettere di fare il proprio dovere verso Dio, implica l’accettazione dell’esistenza di un essere superiore».

Non è servito a placare le proteste la linea tenuta dal movimento inglese degli Scout, che ritiene che la parola “Dio” possa essere sostituita con quella che rappresenta la fede o il credo del giovane partecipante, sia essa “Allah”, “dharma” o quant’altro. Secondo gli oppositori, questa condotta ostenta, comunque, una forma di discriminazione per quanti non hanno alcun credo; in una lettera congiunta, indirizzata al direttore della “Scout association” Derek Twine, hanno dichiarato che «la posizione del movimento è inaccettabile, soprattutto per un’associazione che pretende di promuovere la comprensione reciproca tra le diverse credenze, che naturalmente dovrà includere quelle di non credenza», specificando che «per gli aderenti, l’obbligo di avere una fede dovrebbe essere reso facoltativo» e criticando la poca chiarezza in merito al fatto che quella degli scout «è un’organizzazione religiosa».

Il direttore della “Scout association” ha affermato che non intende cambiare il giuramento redatto da Baden-Powell; Stephen Peck, responsabile dell'”Associazione di programmi e sviluppo”, ha precisato che «nello scout è indispensabile che i giovani vengano aiutati a capire la loro spiritualità».
La “Commissione sulla parità dei diritti umani”, diretta da Trevor Phillips, si è impegnata per ottenere una visione più chiara ed equa della situazione, ma che è troppo presto per commentare questo caso.

Il movimento dello scoutismo, che l’anno scorso ha festeggiato il centenario, è nato dalla passione di Robert Baden-Powell, meglio conosciuto con le sole iniziali B.P., per l’esplorazione e l’amore per Dio. L’educazione protestante di B.P. ha influenzato la sua vita e, di conseguenza, lo scoutismo stesso; infatti, insieme a semplici e complesse tecniche di esplorazione, l’educazione degli scout è sempre stata improntata al rispetto dei valori etici e morali del cristianesimo. [sr]

Fonte: telegraph.co.uk

Il centenario degli scout: http://www.evangelici.net/notizie/1187003760.html

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