Missione possibile, successo per “Grida”

By 12 Dicembre 2005Musica e dintorni

MILANO – Quasi quattrocento persone hanno partecipato sabato al concerto di lode “Grida-Cry out”, organizzato sabato scorso da Missione possibile presso la chiesa Bethel di Milano. Un concerto che ormai è un appuntamento annuale, nel corso del quale l’organizzazione benefica coordinata da Gerry Testori fa il punto sulle attività svolte nel corso dell’anno e sui nuovi progetti, sensibilizzando i presenti sull’importanza che ha per ogni cristiano l’impegno (economico, ma soprattutto umano) nei confronti della missione.

Quest’anno il concerto è stato anche l’occasione per presentare il nuovo libro di Missione possibile, intitolato proprio “Grida-Cry out”: un diario che alterna i racconti di coloro che hanno partecipato ai viaggi e le fotografie più significative scattate nelle aree dove è in corso l’azione di Missione possibile.
Interessante anche il video, proposto e commentato in diretta da Gerry Testori nella seconda parte della serata, e relativo ai recenti viaggi di Missione possibile. «Abbiamo chiamato il nostro libro e il concerto “Grida” – ha spiegato Gerry – perché vogliamo dare voce ai tanti bambini e adulti che stanno gridando la loro richiesta di aiuto».

Non ha deluso, ovviamente, la parte musicale. Una sala piena, un pubblico composto prevalentemente da giovani, che per quasi cinque ore ha sostenuto intensamente gli artisti sul palco. Ha aperto Patrizia Borlotti, da solista, accompagnata da coro e band “prestati” dai Livingospel, e subito la serata si è accesa come una grande festa cui hanno poi contribuito Julim Barbosa, travolgente con la sua chitarra e il suo repertorio insieme al coro del Sabaoth, gli Agapesound (in versione ridotta, con un inedito Roberto Albano alla batteria), passando per la band del Tabernacolo.

Ampio spazio è stato dato a un ospite speciale, Corrado Salmé, musicista e worship leader della chiesa Giubileo di Catania, nome che sta guadagnando – meritatamente – partecipazioni e menzioni per la sua capacità di coinvolgere i presenti con i suoi brani di lode semplici ed efficaci. Voce e tastiera (purtroppo non un pianoforte), accompagnato come di consueto da una band e da un coro organizzati sul posto, Salmé è entrato subito in sintonia con la platea (non va dimenticato che si trattava di un concerto di lode), giungendo a motivare i tanti giovani, mettendoli di fronte alle loro responsabilità di cristiani nei confronti della chiamata alla missione. Un messaggio che ha fatto riflettere, a giudicare dal lunghissimo (per un concerto) silenzio che ha concluso il suo primo intervento.

Ma Salmé non si è limitato a un momento meditativo: poco dopo, infatti, ha chiesto ai presenti di girare per la sala e “incoraggiare qualcuno”, o pregare per lui: dopo i primi comprensibili momenti di imbarazzo, l’idea ha funzionando, riportando al clima festoso di inizio serata.

Nella seconda parte, oltre a risentire le formazioni presenti, c’è stato spazio anche per Fabio Notarnicola e Selene Scannapieco della chiesa “Gesù vive”, voci e chitarra, mentre a metà serata non poteva non emergere la voce lirica di Liliana Oliveri, che ha proposto il “Salmo 150” nella versione contenuta nel suo recente album “Il mio amore per te”.

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