Post-mortali

By 21 Maggio 2016Media&Fede

Questa immensa vita a nostra disposizione renderà ancora auspicabile altra vita dopo la morte? […]L’inedita speranza di vita media concessa ai cittadini occidentali e le insistenze della ricerca medico-scientifica, che tratta sempre più la morte come una sorta di malattia da provare a debellare, rendono oggi l’ascolto della parola della morte sempre più raro e difficile…

La morte non parla più e più nessuno ascolta la sua parola circa la finitezza e l’irripetibilità delle scelte umane. Al contrario, la cifra che contraddistingue il modo ordinario di stare al mondo, soprattutto quello della popolazione adulta, è un giovanilismo senza freni e senza regole, inzuppato di narcisismo, cinismo e individualismo. Siamo portatori di un vitalismo esagerato, che le dinamiche economiche hanno individuato e promosso quale vero mantra della felicità. Bisogna godere. Bisogna godere sempre. Bisogna godere tutto. Lo spazio per pensare ad altro e a dopo perde semplicemente consistenza…

Di fronte a questo scenario, c’è ancora qualcuno che aspetta il paradiso per avere la felicità eterna? C’è ancora qualcuno che aspetta l’eternità per avere una vita duratura? C’è, insomma, ancora qualcuno che possa ascoltare, all’interno della sua dinamica esistenziale, l’inedito che la parola della risurrezione di Gesù ha portato con sé?

Armando Matteo – La vecchiaia è finita. Siamo tutti post-mortali
Avvenire, 4/5/2016

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