Bizzarrie della Provvidenza

By 17 Ottobre 2014Spazio libri

Pare proprio un incontro fatale, quello tra l’intellettuale e la Bibbia: dalla semplice curiosità per un testo che ha attraversato i secoli si passa alla fascinazione per i suoi contenuti e allo studio dell’ebraico per dominare quelle storie antiche ma così attuali, fino a quando la relazione con il Libro dei libri sfocia in una familiarità che contagia in toto l’immaginario e l’impegno culturale tanto che parlarne, scriverne, farvi riferimento diventa ordinario. È capitato anche a Erri De Luca, apprezzato scrittore napoletano che non ha mai fatto mistero del suo interesse per la Bibbia, in omaggio alla quale ha scritto pagine delicate e profonde riflettendo su vicende, personaggi, profezie.

Di recente De Luca è tornato sul tema con una raccolta di poesie, un breve libretto dove le Bizzarrie della Provvidenza fanno da sfondo alla rivisitazione di alcuni passi biblici. La bizzarria del titolo, spiega l’autore, è «la deviazione urgente di un singolo» che «diventa apripista del percorso di tutti gli altri». Un singolo capace di andare controcorrente seguendo “la voce” anche quando la sua richiesta può suonare umanamente assurda e per molti versi ridicola ai più, e che muovendosi per fede si fa pioniere del piano divino. Nel novero di coloro che hanno avuto il coraggio dell’«imbizzarrito» (definito con efficacia da De Luca come «uno sconosciuto capitato per sbaglio a una festa di nozze») ci sono re, profeti, patriarchi, che con i loro «comportamenti sgangherati ma provvisti di giustifica sacra» non hanno rinunciato al loro ruolo di “esploratori”.

L’autore, tra riflessioni argute e qualche licenza, racconta Adamo alle prese con l’albero che «contiene la notizia di ogni bene e male»; immagina Noè, carpentiere solitario («nessun altro sarà mai tanto stralunato in mezzo ai suoi»), c’è l’intera specie umana che con la “folle edilizia” di Babele fa fiasco perché «i cieli non sono alla portata» e si guadagna la confusione delle lingue, che però per De Luca «non è castigo, è semina»; declama le gesta del pastorello Davide di fronte al colosso Golia, inadeguato sul piano militare ma vincente perché consapevole di essere «assistito dalla divinità, l’unica e sola». Tra le bizzarrie di De Luca c’è spazio anche per due figure controverse come Sansone, con il suo amore consumante (e ricambiato, deduce De Luca) per Dalila, e Giona, in «urto frontale con il suo mandante» che «teme, ma non abbastanza».

In primis, però, De Luca decanta «la sovversiva economia del dono» profetizzata dall’Ecclesiaste e messa in pratica da Gesù stesso, “scompiglio e dismisura” per un contesto di regole stravolte dall’avvento «del gratis, della grazia, lo spariglio infallibile su cui si regge il mondo».

I protagonisti delle poesie di De Luca sono, in varie forme, «singoli scervellati a contrappeso di masse strafottenti»: anomali e scapestrati, talora incompresi e derisi, sono esseri imperfetti come tutti gli umani. Con la differenza che, rispetto alla maggioranza, non hanno ceduto alla tentazione di una vita comoda. E così, con il loro percorso bizzarro e profetico, hanno spesso anticipato i passi dell’umanità.

Bizzarrie della Provvidenza
Autore: Erri De Luca
Anno: 2014
Pagine: 56
Prezzo: € 8

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