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Gesù LA FEDE DI UN SOLDATO
Andrea incontrò il suo migliore amico, Paolo, alla porta. “Lo hai ricevuto?”, gli sussurrò con eccitazione. “Non ancora,” rispose Paolo “ma lo riceverò!” Andrea diede una rapida occhiata al tavolo su cui tutti i regali di compleanno di Paolo erano stati messi, nell’attesa di essere aperti. Andrea notò una scatola particolarmente grande, che stava proprio nel mezzo del tavolo, avvolta con della luccicante carta blu e con un grande nastro bianco attaccato in cima. Andrea divenne ancor più eccitato “ Paolo,” disse “pensi che possa essere in quella?” Paolo, che stava adocchiando lo stesso pacco, annuì. “Può darsi.” rispose. Fu una meravigliosa festa di compleanno. Fecero un sacco di giochi, mangiarono pizza, gelati e dolci a volontà. Poi fu il momento di aprire i regali. Andrea osservava attentamente Paolo mentre toglieva la carta da ciascun pacco. Paolo ricevette molte cose belle, come il nuovo pallone da calcio, l’automobilina radiocomandata e lo skate-board. L’ultima scatola che restava era quella con la carta luccicante blu. “Sarà questa?” Paolo tolse con cura la carta, sollevò il coperchio, e... e... e... tirò fuori un...
Un mappamondo? Andrea ebbe un tuffo al cuore. Sapeva che quello non era ciò che il suo amico stava aspettando. Sorprendentemente, Paolo sorrise lo stesso e sembrò essere contento. Quando l’ultimo invitato fu andato via, Paolo e Andrea portarono tutti i regali di Paolo nella sua camera al piano di sopra. Andrea si sentiva a disagio per il suo amico e disse “Mi spiace che tu non l’abbia ricevuto.” Paolo guardò fisso Andrea e disse “Non preoccuparti, Andrea.
Sta arrivando.” Come Paolo si aspettava, in fondo alle scale trovò suo padre che teneva in mano un nuovissimo pupazzo. Andrea era sbalordito. “Come facevi a sapere che stava arrivando?”, domandò. Paolo si voltò e, guardando Andrea dritto negli occhi, rispose “Perché mio padre mi aveva dato la sua parola che avrei ricevuto un pupazzo per il mio compleanno, e mio padre mantiene sempre la sua parola.” Al che, Andrea e Paolo scoppiarono a ridere e si precipitarono fuori a giocare con il nuovo pupazzo di Paolo.
Mentre la folla riempiva le vie di Capernaum, un servo molto fedele era disteso sul suo letto, nella casa del suo padrone, impossibilitato a muoversi e così malato da sentirsi ormai prossimo a morire. Il suo padrone, un ricco centurione (cioè un ufficiale dell’esercito romano), sedeva accanto al suo letto e si sentiva rassegnato, non sapendo cosa fare. La notizia si sparse rapidamente lungo le strade con molta eccitazione. La gente gridava ovunque, a quelli che si affacciavano alle finestre, a quelli che stavano alle loro spalle e a quelli che stavano più lontani, all’estremità della folla, i quali non potevano vedere a causa delle teste delle persone più alte:
La notizia dell’arrivo di Gesù arrivò presto anche alle orecchie del centurione romano. Non volendo allontanarsi dal suo servitore morente che amava molto, e comprendendo che Gesù era l’unico che avrebbe potuto aiutarlo, questo buon ufficiale mandò a chiamare i capi della sinagoga, la quale era stata fatta da lui stesso costruire. Non era una cosa facile, perché gli uomini dovevano farsi largo attraverso affollatissime vie. I capi della sinagoga, tuttavia, trovarono ben presto Gesù. Non persero inutilmente del tempo, ma raggiunsero un posto da cui Gesù potesse sentirli ed immediatamente iniziarono ad implorarlo di venire con loro a guarire il servo morente del centurione. “Se qualcuno merita il tuo aiuto, è quest’uomo.” gli dicevano. “Egli ama i Giudei ed ha addirittura pagato personalmente per costruirci
una sinagoga.” Non lontano dalla casa, vennero loro incontro degli amici del centurione con un messaggio per Gesù. “Signore, non disturbarti di venire da me, perché io non sono degno di farti entrare a casa mia, o anche soltanto di incontrarti. Basta che tu dica una parola; io so che il mio amato servitore sarà guarito” recitava il messaggio. “So come funziona, perché io ricevo ordini dai miei superiori e ne do a quelli sotto la mia autorità. Tutto ciò che devo dire è ‘Andate!’, ed essi vanno; oppure, ‘Venite!’, ed essi vengono; e, al mio servitore, ‘Fa’ questo, fa’ quello’, ed egli lo fa. Quindi, se tu dirai soltanto ‘Sii guarito’, il mio servitore starà bene.” Tornati a casa, il centurione ed i suoi amici scoprirono che il servitore
era stato completamente guarito nello stesso istante in cui Gesù aveva
promesso la guarigione. RIFLETTI! RICORDA UN VERSETTO DA IMPARARE PREGHIAMO SAI TROVARE QUESTA STORIA NELLA BIBBIA? COLLEGAMENTI A DISEGNI DA COLORARE Traduzione di Enrico Alberti
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