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Abramo Abramo libera Lot Mano destra... mano sinistra... schr-r-runch
“È più difficile di quanto pensassi” Sandro pensó, mentre palmo a palmo si arrampicava per raggiungere il prossimo ramo.
Sandro si divertì molto seduto su uno dei rami alti della quercia, nell’orto di suo zio. Mentre guardava il traffico della vicina autostrada, si sorprese nel notare quanto piccole apparissero le auto. Sembravano le macchinine che aveva nella sua scatola di giocattoli. Un’altra cosa che lo fece divertire fu guardare oltre il recinto, nel
giardino dei vicini di casa.
Sandro guardò i rami che gli erano intorno. Cercò di afferrare
il più vicino. “Se riesco a raggiungere quel ramo potrò
scendere nello stesso modo nel quale sono salito” Pensò. In quel momento sua zia mise la testa fuori dalla porta e chiamò ancora: “SA-ANDROOO, dove sei? Vieni subito, per favore, il pranzo è pronto!” Sandro rispose piagnucolando “Non posso venire, sono qui sull’albero, e non riesco a scendere.” Zia Carla dovette superare lo shock iniziale di vedere Sandro così in alto sulla quercia, prima di chiamare fuori zio Nando e mostrargli in che situazione difficile si era messo Sandro. Zio Nando andò a prendere la scala più alta che aveva, l’appoggiò con cura contro l’albero e cominciò ad arrampicarsi per raggiungere l’altezza dove Sandro si trovava. Sapere che suo zio era lí per aiutarlo fu un grande sollievo per Sandro. Zio Nando gli disse dove doveva mettere i piedi per raggiugere il ramo più vicino, e così piano, piano riuscí a raggiungere la scala dove lo zio l’aspettava ansiosamente. Quando furono tutti e due di nuovo al sicuro, Sandro abbraccio forte lo zio e gli promise di non arrampicarsi MAI...MAI... più, cosí in alto. La battaglia cominció! Gli uomini di Sodoma non avrebbero mai immaginato che le fosse che avevano scavato per impastare il cemento sarebbero diventate per loro delle trappole mortali. Mentre l’esercito invasore li inseguiva, il re di Sodoma e molti dei suoi uomini cadderro in quelle fosse fangose. Quelli che si salvarono fuggirono sulle montagne cercando di sfuggire ai loro nemici. Chedorlaomer continuò ad inseguirli riuscendo a catturare gli uomini di Sodoma e a rubare tutto qello che avevano, mogli e figli inclusi.
Sfinito dalla battaglia e senza fiato per il lungo viaggio, il soldato raggiunse finalmente la tenda di Abramo. Abramo lo fece sedere e gli diede a bere dell’acqua fresca. “Mi dispiace molto darti questa notizia, ma il nemico ha preso prigioniero tuo nipote Lot” il soldato disse con respiro affannoso. “Hanno preso anche la moglie i figli e gli hanno portato via tutti i suoi averi”. Rattristato dalla terribile notizia, Abramo non perse tempo e chiamò a raccolta tutta la famiglia, servi compresi. “DOVE ci stanno PORTANDO, mamma?” Chiese fra le lacrime la figlia di Lot, rivolgendosi alla madre, mentre camminavano in una strada polverosa in mezzo a due soldati. Intanto si stava facendo buio. Sua madre non sapeva cosa dire. “Se non fossimo andati ad abitare così lontano da zio Abramo” pensó, mentre asciugava le lacrime della figlia “forse egli ci potrebbe aiutare ora”. Nel frattempo nella pianura di Mamre, Abramo cominciò ad organizzare 318 servi nati in casa sua, e addestrati a combattere. Si assicurò che ognuno di loro fosse armato adeguatamente e poi diede l’ordine di partenza. “Presto! Dobbiamo metterci subito in cammino e raggiungere il campo nemico prima di notte!” Mentre si avvicinavano al campo nemico, Abramo sapeva esattamente cosa fare. “Appena si fa buio”disse ai suoi uomini “voglio che ci dividiamo in piccoli gruppi ed accerchiamo il campo. Ad un certo momento attaccheremo tutti insieme da diversi punti.”
Lot gettò le braccia al collo dello zio “Zio Abramo, sono così contento di vederti!” disse Lot piangendo e ridendo allo stesso tempo, “Grazie di essere venuto a liberare me, la mia famiglia e tutte le donne e i bambini... e tutti gli uomini.”disse con profonda gratitudine “Si...Grazie tanto per averci riconsegnato i nostri beni ed il nostro cibo.” Quando Abramo ritornò dalla battaglia, il nuovo Re di Sodoma gli andò incontro. Anche Melchisedec, Re di Gerusalemme e sacerdote dell’Iddio Altissimo, andò incontro ad Abramo e portò da mangiare e da bere per Abramo e i suoi uomini. Melchisedec benedì Abramo e Abramo gli diede la decima di tutto quello che aveva preso. Poi il Re di Sodoma disse ad Abramo “Ridammi la gente che era state catturata, per il resto puoi tenerti tutto.” La risposta di Abramo dovette sorprendere il Re perchè Abramo rifiutò di di tenere qualsiasi cosa per se. Egli non voleva che qualcuno potesse dire che Sodoma lo aveva arricchito. Anche se Abramo non accettò niente pere se stesso, volle che gli uomini che erano andati in battaglia con lui avessero la loro parte di beni. PENSA! RICORDA UN VERSO DA IMPARARE VERSO ALTERNATIVO DA IMPARARE PREGHIAMO SAI TROVARE QUESTA STORIA NELLA BIBBIA? COLLEGAMENTI A DISEGNI DA COLORARE Traduzione di Lina Johnson
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