Com’è andata la settimana?
Breve percorso ragionato
tra fede, valori, morale
La sorpresa è servita: Donald Trump sarà il 45.mo
presidente degli Stati Uniti. Ora, naturalmente, è la
fase del classico "io l'avevo immaginato", ma chi ha seguito insieme a noi la
campagna elettorale sa che era l'ipotesi meno probabile: controverso,
scorretto, gaffeur in privato ed estremista in
pubblico. Eppure, a quanto pare, bastava un Trump - questo Trump - per
battere Hillary Clinton. E ora Trump - questo
Trump - varcherà da nuovo inquilino i cancelli di Pennsylvania Avenue.
A poche ore dall'elezione abbiamo voluto fare il punto della situazione
con una analisi sul suo (incredibile) percorso verso la
Casa Bianca e sul suo controverso (ma vincente) rapporto
con la componente evangelica; se vi va lo trovate qui.
Nell'editoriale trovate cenno anche alla questione-Hillary e al luogo
comune delle donne sconfitte, ma sul tema vale la pena di dare
un'occhiata anche all'intervento
di Massimo Gramellini,
secondo cui le donne in politica perdono perché tentano di competere in
aggressività con gli uomini, "senza però poterlo fare in
cialtronaggine". E conclude, criticato dalle solite prevedibili vestali
del femminismo, che «per infrangere il "soffitto di cristallo" della
politica, le signore farebbero bene a estrarre da se stesse l’unica
risorsa che le renderebbe davvero invincibili presso l’elettorato di
entrambi i sessi: un approccio accogliente».
Venendo a cose più frivole, il sito del Corriere, tra le curiosità legate alle
presidenziali, ha ricordato l'utilizzo della Bibbia per il
giuramento,
un uso non codificato ma ormai consueto (pur con qualche eccezione); il
Post, richiamando un servizio della BBC, ha ricordato che in diversi
Stati viene richiesto ai candidati di affermare "che Dio esista".
E restando negli Stati Uniti: come abbiamo accennato sabato
scorso, Billy Graham ha raggiunto il traguardo dei 98 anni.
Non se la passa benissimo e non ci sono stati particolari
festeggiamenti com'era successo invece tre anni fa, quando venne
organizzato un party con ottocento persone. Tra cui, chi l'avrebbe mai
detto, c'era anche Donald Trump.
Che cosa è rimasto, in Svezia,
della visita di Bergoglio? Mentre in Italia le analisi su
riavvicinamenti e strategie hanno riempito le colonne dei giornali, nel
profondo nord i media sono rimasti colpiti
dalla sua posizione rigida e tradizionale sul ruolo della donna nella
chiesa cattolica (ringraziamo Joshua per la dritta). Niente di nuovo,
naturalmente: Bergoglio si è limitato a
ribadire la posizione, per niente possibilista, di Giovanni Paolo II,
una posizione evidentemente troppo granitica per la mentalità svedese
(la cui apertura, a quanto pare, non è solo un luogo comune
mediterraneo sopravvissuto a generazioni di racconti estivi).
L'incontro di Lund è stato parte di un processo di pace all'interno
della cristianità, ha scritto Thomas Schirrmacher,
segretario della commissione teologica dell'Alleanza evangelica
europea; secondo Schirrmacher è stato siglato un vero "trattato di
pace", in base al quale "fare i conti con le differenze attraverso un
confronto pacifico, rigettando l'uso di armi non spirituali",
concentrandosi sul "potere del vangelo". Non c'è stata nessuna
"svendita della Riforma", ha continuato Schirrmacher rintuzzando
indirettamente alcune posizioni critiche, né strategie occulte:
«secondo alcuni il papa dissimula e, da gesuita, sta seguendo un piano
segreto, completamente diverso da ciò che espone in pubblico. Papa
Francesco - afferma l'esponente dell'Alleanza europea - è profondamente
convinto che le Sacre Scritture, il Vangelo e lo Spirito Santo
posseggono il potere necessario per guidare le chiese, sul lungo
termine, a una più ampia unità, e a dare a ogni cristiano la facoltà di
testimoniare personalmente la salvezza e la speranza offerta da Gesù
Cristo a un mondo che sta morendo». Bergoglio, ricorda Schirrmacher, ha
riconosciuto che «È Dio a prendere l'iniziativa, è Dio a preparare la
nostra risposta. E noi riceviamo perdono e grazia solo in Gesù Cristo.
Sarei contento - prosegue - se questa convinzione fosse condivisa da
tutti i protestanti!». Schirrmacher conclude puntualizzando che
l'invito di Bergoglio a intensificare la collaborazione non
annulla le differenze teologiche, che vanno «discusse a
fondo, anche se i punti di contatto di certo predominano».
|
 |
Alle perplessità sul fronte cattolico risponde invece padre Bartolomeo Sorge,
che non vede discontinuità tra Bergoglio e i suoi predecessori: il suo,
scrive Sorge rispondendo alle obiezioni più comuni, è un «ulteriore
approfondimento, alla luce del realismo di Dio. È il Vangelo della
misericordia a chiedere che si prenda atto della complessità
dei condizionamenti che, nella società di oggi, limitano
la capacità di decisione di molte coscienze».
A proposito, avrete sentito della polemica che ha investito Radio Maria per un
parallelo azzardato (a dir poco) su terremoto e unioni civili,
definite "castigo divino" per
"azioni commesse dalla nostra società". A commentare le parole
dell'emittente ha pensato l'arcivescovo Angelo Becciu, sostituto alla
Segreteria di Stato vaticana, parlando di affermazioni «offensive
per i credenti e
scandalose per chi non crede... che non rispondono alla teologia della
Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo».
Pare che nessuno, Oltretevere, abbia invece commentato le parole di Antonio
Socci: il giornalista - non l'ultimo arrivato: dal 2004 è direttore,
per conto della Rai,
della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia - in un
concitato tweet scritto tutto in maiuscolo ha accostato sisma,
riavvicinamento con i luterani e consacrazione dell'Italia a Maria. Un
pensiero in netta controtendenza rispetto
alla linea di Bergoglio, ribadito poi su altri social con post e
risposte agli utenti.
Anche lasciando da parte l'attualità più stretta, questa
settimana la pagina degli esteri è piuttosto corposa. Si parla nuovamente dell'Indonesia in
un servizio di Frontiere sulle violente polemiche contro un governatore
cristiano che - lo abbiamo segnalato alcune settimane fa - vanno in
scena a Giacarta e non accennano a fermarsi.
Porte Aperte lancia l'ultimo numero del suo Underground Magazine, dedicato ai giovani che
hanno a cuore i cristiani perseguitati;
l'avanzata della componente evangelica in Sudamerica viene
analizzata da Livio Zanotti su Articolo 21, mentre in Inghilterra quest'anno
pare sia scomparso dai tradizionali francobolli natalizi ogni
riferimento biblico.
Cronaca italiana: sul fronte della difesa dei valori, ProVita annuncia
di aver ottenuto la possibilità «di proiettare in diversi cinema un
breve spot contro
l'utero in affitto», che permetterà di «trasmettere un messaggio
incisivo a tante persone che... forse non hanno mai riflettuto sulla
natura e sulle conseguenze» della maternità surrogata. E, sempre sul
tema dei valori, Manif pour tous segnala sui
social che «nel noto
programma Forumdi Rete4,
il giudice ha dato ragione a una mamma che si era opposta
all'insegnamento di teorie gender nella scuola del proprio
figlio».
A Napoli, ampia intervista al pastore Michele Romeo sulla
storia della chiesa evangelica di Secondigliano;
intervento interessante che offre uno spaccato su una realtà poco nota.
Peccato, solamente, per l'uso insistente di "parola" - proprio così,
tra virgolette - per intendere Parola di Dio o messaggio del vangelo.
Sarebbe stato meglio esprimere in maniera più chiara un concetto
(fondamentale) che, per un lettore esterno, non è per niente scontato.
In Liguria, invece, il Comune di La Spezia intitola
una strada al missionario battista inglese Edward Clarke,
che visse e lavorò nella città per 46 anni, dal 1866 fino al 1912;
l'intitolazione coincide con i festeggiamenti per i 150 anni di vita
della comunità evangelica spezzina.
Negli stessi anni in cui Clarke iniziava la sua missione in Liguria,
negli USA veniva composto uno dei brani più noti del movimento
evangelico, "Gloria, gloria, alleluia". Che in
questi giorni ha avuto grande visibilità: il manoscritto del brano (il
titolo ufficiale in realtà è "The
Battle Hymn of the Republic")
è stato esposto per un paio di giorni a Washington, nell'hotel dove era
stato composto oltre 150 anni fa, e tra un anno troverà casa presso
l'erigendo Museo della Bibbia della capitale statunintense. "Gloria,
gloria, alleluia" venne scritto nel periodo della Guerra civile e,
raccontano le cronache, la prima volta che lo sentì eseguire Abramo
Lincoln si
commosse; cento anni dopo, durante le contestazioni degli anni
Sessanta, divenne perfino - a ragione o a torto - un inno delle
battaglie per i diritti civili. Una curiosità: l'inno più battagliero
del repertorio evangelico è stato composto da una donna, Julia Ward
Howe. E d'accordo, è stato cantato (e seguito a passo
cadenzato) ovunque e da tutti, dal coro
dell'Esercito Usa a Johnny
Cash, ma per una volta vale la pena di riascoltarlo interpretato
in chiave soul-gospel da un'altra donna,
l'indimenticabile Whitney Houston.
Restando alla musica, proprio in queste ore dobbiamo salutare per
l'ultima volta Leonard Cohen. Nemmeno un mese fa,
in occasione dell'uscita del suo ultimo disco, il cantautore raccontava la
sua serenità di fronte alla prospettiva del trapasso, tanto che,
spiegava il Corriere, «la title track si chiude con un drammatico
"Hineni, I’m ready, my Lord". "Eccomi", la parola ebraica che la Bibbia
mette in bocca ad Abramo nel momento del sacrificio di Isacco, "Sono
pronto, mio Signore"».
Dalla musica ai fumetti. È scomparso lo scorso 23 ottobre a 92
anni Jack Chicks. Nome poco noto, al contrario delle
sue vignette, le inconfondibili strisce evangelistiche particolarmente
in voga negli anni Settanta - la più celebre, probabilmente, "Questa era la tua vita" -
ispirate da un approccio decisamente radicale - a volte un po'
sbrigativo, a tratti semplistico, ma comunque suggestivo - su concetti
fondamentali come la salvezza, la perdizione, Dio, il diavolo, le
scelte di ogni uomo e le loro conseguenze.
Dai fumetti allo sport: nel 2005, in questi giorni, se ne andava prematuramente il wrestler Eddie
Guerrero, noto anche per la sua fede cristiana.
Dallo sport ai libri: tra pochi giorni si tiene BookCity Milano (17-20
novembre); si parlerà, tra l'altro, di Kierkegaard, Lutero e Gesù.
E, sempre a proposito di libri, questa settimana
riscopriamo insieme "Gesù
e i saldi di fine stagione" di Bruno Ballardini.
Buona settimana con l’estratto di Riflessi etici (una riflessione
sui concetti di corpo e anima in ebraico antico).
|
|