Amore&Vita, trent’anni sui pedali

By 25 Dicembre 2019Focus

Vincere nel nome dei valori: con questo obiettivo nasceva trent’anni fa, dall’impegno di Ivano Fanini, la compagine ciclistica Amore&Vita. Tutto iniziò nel 1989 dal desiderio di lanciare una campagna contro l’aborto attraverso due messaggi stampati sulle maglie delle due formazioni di cui Fanini era allora presidente: «sulla maglia di un team scrivemmo “No all’aborto” – ricorda Fanini ad Avvenire – e sull’altra “Dio ti ama”».

Inevitabili le polemiche da parte delle femministe («ci assalirono con le bombolette spray e quando finalmente la corsa prese il via lo facemmo con le ammiraglie e le divise dei corridori tutte imbrattate») e il veto dell’Unione ciclistica internazionale, che convinse Fanini e suoi a rivedere il messaggio in un esplicito, ma inattaccabile, Amore&Vita.

Nel tempo Fanini fu il primo a invocare il casco obbligatorio per i ciclisti, sostenne la lotta al fumo e soprattutto al doping, motivo per cui, racconta, «cambiarono i regolamenti e non fui più invitato, sebbene avessimo vinto tante tappe e partecipassimo da molti anni. E non mi invitarono più nemmeno agli altri grandi giri. Ma non mi sono mai pentito delle mie denunce… Io sono fiero delle mie battaglie, valgono molto di più di tante vittorie perché hanno contribuito a salvare vite umane».

foto: amoreevita.eu

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