Gianfranco Ravasi sul Sole 24 Ore ripropone il ricordo che Bono Vox ha del suo primo approccio con la Bibbia e la fede. «Quando avevo 12 anni – ha raccontato il frontman degli U2 -, ero un fan di Davide, era una figura familiare… come può essere familiare una popstar. Le parole dei Salmi erano poetiche e religiose insieme. E lui era un personaggio drammatico, perché prima che la profezia si compisse e Davide diventasse re d’Israele, gliene capitarono di tutti i colori. Fu costretto all’esilio e finì in una grotta in qualche remota città di confine dove dovette affrontare una tremenda crisi d’identità e si sentì abbandonato da Dio. Ma proprio qui la soap opera si fa interessante: pare infatti che in quella grotta David abbia composto il primo Salmo, un blues. E molti Salmi mi sembrano esattamente questo, dei blues: l’uomo che grida a Dio: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Lontano dalla mia salvezza sono le parole del mio lamento (Salmo 22,2)».
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