Dopo aver messo fuori legge settecento luoghi di culto, il Ruanda stabilisce i criteri per aprire una chiesa. Pare che le linee guida prevedano per il responsabile un diploma di laurea e un certificato di studi religiosi, oltre a escludere dal riconoscimento quanti sono stati giudicati colpevoli di «genocidio, discriminazione o altre pratiche settarie». Le reazioni, come racconta Riforma, sono contrastanti.
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