Il presidente filippino Rodrigo Duterte, già noto per i suoi toni poco concilianti e le sue posizioni estreme, nei giorni scorsi si è spinto decisamente oltre con un discorso in cui insulta Dio.
Le sue parole hanno creato «sconcerto e avversione non solo tra l’opposizione ma anche tra i suoi alleati». Nel Paese rimane alta l’allerta sulla libertà religiosa, dopo l’arresto, lo scorso otto maggio, di un missionario metodista africano e il divieto di espatrio per altri due con l’accusa di attività sovversive.
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