Le notizie della settimana – 18 novembre

By 19 Novembre 2017Focus

Sulle prime pagine di questa settimana si registra un’impressionante serie di calamità naturali e drammi umani: domenica notte un terremoto di magnitudo 7.3 ha devastato domenica l’area di confine tra Iraq e Iran provocando oltre 400 morti; lunedì è stata la volta del Costa Rica, con un sisma di magnitudo 6.7, mentre mercoledì un terremoto di magnitudo 5.5 ha colpito la Corea del Sud. Una sparatoria nei pressi di una scuola elementare della California ha provocato cinque morti; sulla costa orientale, in Florida, un sessantenne ha sparato all’impazzata causando quattro morti tra i suoi vicini di casa. Sommovimenti in Zimbabwe, dove l’esercito ha messo agli arresti il presidente-uomo forte (ormai 93enne) Robert Mugabe. Sul versante medico negli Usa per la prima volta è stato modificato il dna di un paziente come soluzione a una rara malattia metabolica; tra tre mesi si avranno i primi riscontri.

Sul fronte nazionale l’esclusione dell’Italia dai prossimi Mondiali di calcio dopo la sconfitta di lunedì con la Svezia è stata vissuta come una tragedia nazionale: «siamo allo psicodramma collettivo, alla voluttà del disastro, all’amaro calice trangugiato fino alla feccia», commenta Alberto Mattioli sulla Stampa con una metafora di sentore biblico. Tutt’altre preoccupazioni per papa Francesco, che si è espresso sull’accanimento terapeutico: «è moralmente lecito – ha detto Bergoglio – rinunciare all’applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico che verrà in seguito definito proporzionalità delle cure»; nonostante qualche titolo a effetto, è una cosa diversa dall’eutanasia.
Il ciclone delle denunce per molestie si è abbattuto sul regista Fausto Brizzi, mentre Dario Argento ha denunciato il timore che il Mossad possa prendere di mira sua figlia Asia per le accuse mosse a Weinstein. Ha fatto invece notizia, nelle ultime ore, la scomparsa di Totò Riina, mentre è rimasta in secondo piano la politica, tra i soliti scontri a sinistra, la visita di Di Maio a Washington e Berlusconi graziato dai giudici sugli alimenti alla ex moglie.

Pagina esteri. Partiamo dalle notizie di cui si è sentito parlare di meno. Una serie di attentati suicidi sferrati da Boko Haram nel nord est della Nigeria ha causato diciotto morti. In Colombia sono morte almeno dodici persone a causa delle piogge torrenziali. Sono almeno 34 morti nella Repubblica democratica del Congo per un disastro ferroviario. Sempre in Congo, la città di Beni ha vissuto in queste ultime settimane numerosi casi di violenza contro i cristiani, denuncia Porte Aperte.

Mentre la comunità evangelica texana dà l’addio alle prime tra le 26 vittime della strage dello scorso 5 novembre alla chiesa battista, il locale di culto di Sutherland Springs è stato trasformato in un memoriale: ridipinta di bianco e svuotata, all’interno sono rimaste solo 26 sedie, tante quante le vittime, accompagnate da una rosa e da un nome. Pare che alla fine, come altri edifici di culto che hanno visto tragedie simili, anche la chiesa di Sutherland Springs verrà demolita.

«Abbiamo sofferto così tanto che l’annegamento ci sembrava un’opzione migliore»: parole che ben descrivono la portata del dramma vissuto dai rohingya, minoranza birmana in fuga da mesi verso i campi profughi del Bangladesh. «A oggi – ricorda La Stampa – sono più di 600 mila le persone scappate da un Paese che non li accetta»; dopo l’utilizzo di traghetti e zattere per superare i quattro chilometri che li separano dalla salvezza, ultimamente in molti stanno provando la fuga addirittura a nuoto.

A Lagos, in Nigeria, si è tenuta l’ultima campagna evangelistica di Reinhard Bonnke: il noto predicatore, giunto all’età di 77 anni, si è presentato sul palco per l’ultima volta e in cinque giornate ha raggiunto con il suo messaggio oltre due milioni di persone.

Il Washington Post dedica un lungo articolo a Paula White, la telepredicatrice “che portò Trump alla fede”; il New York Times invece affronta il problema che molte chiese americane ormai si pongono: come difendersi dagli attacchi armati.

In Inghilterra è scandalo per l’iniziativa di un’azienda di prodotti da forno che, nel suo calendario dell’avvento, ha pensato di modificare il presepe rimpiazzando Gesù con un hot dog. La società si è scusata ma non pare intenda ritirare il calendario incriminato. «Ogni anno – ha commentato Daniel Webster, portavoce dell’Alleanza evangelica britannica – qualche compagnia crea una controversia a fini commerciali, ma sembra che la sensibilità peggiori ogni anno».

Vicende italiche. A Torino è mistero attorno a una serie di manifesti dal sapore esoterico affissi in settimana nelle vie della città.

Di tutt’altro segno l’episodio che ha avuto luogo a Montevarchi, nel senese, dove il sindaco ha deciso di offrire nelle scuole un menu diverso, ridotto, ai figli di chi aveva eluso – non per motivi di indigenza – il pagamento del servizio mensa. Le polemiche politiche si sono concentrate tutte sul presunto trauma che i bambini avrebbero subito a causa dell’esclusione; pochi i commenti sui genitori furbetti, nei confronti dei quali peraltro il messaggio ha funzionato alla perfezione: nel giro di pochi giorni quasi tutti si sono affrettati a regolarizzare i pagamenti.

Rubrica appuntamenti. A fine novembre torna in Italia Gianna Jessen: la testimonial pro-vita sarà impegnata in sei tappe tra Lombardia e Friuli Venezia Giulia.

La Stampa segnala che la chiesa evangelica di Asti propone tre appuntamenti con la Riforma tra cinema, musica e storia.

Martedì a Torino si parla della Regina di Saba e del racconto che ne fanno le diverse tradizioni.

Momento amarcord. La Società biblica di Ginevra ha celebrato con un culto solenne il centenario della missione; lo ha fatto raccogliendo presso l’Istituto biblico di Ginevra cinquecento persone da Francia, Svizzera e Italia, molte delle quali collegate all’organizzazione missionaria. Per l’occasione è stato proposto un video sulla vocazione del fondatore.

Parentesi di costume. Agnese Moro, sulle colonne della Stampa, torna sulla famigerata testata di Ostia: esprime l’impressione e il timore che «l’uso della violenza tenda sempre più a essere considerato da una parte non indifferente della società “normale” come una specie di diritto quando si tratti di difendere un bene, la sicurezza, la tranquillità, sfogare la rabbia, appropriarsi di qualcosa che non ti spetta, punire qualcuno che ti ha infastidito, e tanto altro», come se ormai non si pensasse «di stare facendo qualcosa di sbagliato e di ingiustificabile, ma di normale. Come se si fosse un po’ perso o capovolto il senso di giusto e sbagliato, come se non fosse univoco e certo, ma dipendesse dalle circostanze». Uscirne non è facile; ci vorrebbe, conclude l’editorialista, «anche un investimento sugli adulti, per aiutarli a ritrovare quei punti fermi che sembravano scontati, mentre non lo sono più».

Negli Usa la multinazionale Spotify ha deciso di consentire ai suoi dipendenti – sparsi in tutto il mondo – di scegliere liberamente il giorno di riposo in base al proprio credo, a prescindere dal Paese in cui sono dislocati.

Angolo cultura. È lutto per la scomparsa del rabbino Giuseppe Laras, figura eminente della comunità ebraica (appena alcuni mesi fa lo avevamo citato per la sua esortazione a non ridurre la Bibbia a un “manuale laico”). A commemorare Laras è anche il mondo evangelico: «da lui – scrive sui social Davide Marazzita, docente presso la Shepherd International University – ho acquisito strumenti indispensabili per una interpretazione biblica scevra da manipolazioni religiose».

Proprio nella settimana dell’addio a Laras, Enzo Bianchi riflettendo sul tema dei pellegrinaggi cita la saggezza rabbinica: «I rabbini si chiedevano chi preghi veramente e di più: il credente o Dio? E concludevano che Dio prega gli uomini molto di più di quanto gli uomini facciano con Dio, perché egli sempre prega gli uomini di ritornare a lui: “Ritornate, ritornate a me”, dice il Signore (cf. Ger 3,12.14.22; 4,1; Mal 3,7; ecc.), “Uomo, dove sei?” (Gen 3,9). Dio prega gli uomini affinché tornino a lui intraprendendo un cammino, un itinerario dalle regioni dell’idolatria, dall’alienazione della morte per approdare alla comunione con lui, trovando così pienezza di vita, di pace, di shalom. Dice infatti il Signore, il Santo di Israele: “Nel ritornare a me (nella conversione) e nella riconciliazione sarà la vostra salvezza” (Is 30,15)».

Restando in tema, il Giornale ha pubblicato un’interessante intervista a Scialom Bahbout, certificatore kasher.

Apre oggi a Washington il Museo della Bibbia: su 40 mila metri quadrati di esposizione i visitatori troveranno centinaia di manufatti e reperti archeologici, oltre a copie della Bibbia appartenute a personaggi storici e leader politici e installazioni multimediali per un tuffo virtuale nel medioriente ai tempi di Gesù. Un progetto ambizioso che si propone di “far dialogare le persone con la Bibbia”.

Citazione della settimana. «Noi, forse sbagliando, perché non siamo né filosofi né, per fortuna, teologi, rifiutiamo di piegare la nostra intelligenza al solo dubbio che il Caso governi il cosmo. Lo governa la necessità. Tutto è regolato in ogni dettaglio, tutto ha un fine, un ruolo, una ragione vitale. Mi basta guardare una foglia, esaminarla con la pignoleria dell’entomologo. Le sue striature, le sue nervature, mi confermano nella convinzione che la mano di un grande architetto dell’universo, di un divino geometra, di un infallibile orologiaio, di un insonne sovrano l’ha disegnato. Perché? Non lo so. Né importa saperlo. Una sola cosa mi stupisce e mi affascina: la sua perfezione». Così rifletteva sul Gazzettino, un po’ di tempo fa, il laicissimo Roberto Gervaso.

Pagina spettacoli. Denzel Washington intervistato dalla Stampa parla dell’attualità, partendo dall’elezione di Trump: «È facile dare colpe – commenta l’attore -, ma dobbiamo guardarci allo specchio e chiederci: che cosa posso fare? Sto aiutando la gente a sollevarsi o a buttarsi giù? Me ne sto seduto a casa annebbiato dall’odio o sono parte della soluzione? Indipendentemente da chi è al potere viviamo in un mondo dove dobbiamo lavorare assieme, o soffrirne le conseguenze. Dobbiamo cercare un modo per unirci, questo non può partire dall’alto ma dal basso».

A parlare di fede invece è Tiziano Ferro in un colloquio con il Gazzettino: «Sono una persona molto spirituale», ha spiegato a Fiamma Sanò. «Quello che non riesco a consegnare alla gestione pratica della mia giornata tramite il mio fare lo consegno a Dio. Mi sveglio la mattina e gli chiedo di guidare le mie scelte. Mi solleva da grandi angosce».

Domenica notte, nella prossima puntata di Protestantesimo, si parlerà della presenza evangelica in Irpinia con un’intervista a Dario de Pasquale, storico per passione, che presenterà il suo libro sul tema.

Questo pomeriggio si apre la 60ma edizione dello Zecchino d’oro (proseguirà per quattro sabati fino alla finale del 9 dicembre). Tra gli autori dei brani sarà presente anche quest’anno l’evangelico astigiano Stefano Rigamonti con “Una parola magica”, che racconta la forza del “grazie” ed è, spiega, «un inno a gioire sempre, anche quando siamo stanchi, tristi, non ne abbiamo voglia». A proporre il brano sul palco dell’Antoniano sarà Sara Calamelli, 9 anni, di Faenza.

Intanto arrivano le prime immagini di Paul, Apostle of Christ, film che annovera nel cast anche Jim Caviezel nel ruolo di Luca (a interpretare Paolo invece è James Faulkner, già noto per la sua presenza in Game of thrones). È disponibile anche un nuovo promo di Waco, la serie dedicata alla setta di David Koresh.

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