Le notizie della settimana – 4 novembre

By 4 Novembre 2017Focus

Partiamo dalle prime pagine dei giornali. A New York, lo scorso 31 ottobre, un integralista islamico uzbeko ha falciato 8 ciclisti con un furgoncino preso a noleggio. In Spagna, dopo la dichiarazione di indipendenza della Catalogna, sono stati arrestati nove ministri di Puigdemont, che per parte sua ha opportunamente optato per un viaggio all’estero; negli Usa, a margine dell’inchiesta sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali, è finito in carcere Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale di Trump; a Hollywood le denunce di molestie d’antan lambiscono Kevin Spacey, mentre a Londra fanno cadere un sottosegretario del governo di Theresa May.

In Italia invece si continua a discutere delle esenzioni all’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni, Ignazio Visco è stato confermato come Governatore della Banca d’Italia, a Torino il braccio destro del sindaco Appendino si è dimesso per una multa abbuonata a un amico; tutto questo mentre ferve la campagna elettorale in Sicilia (si vota domenica 5) tra scambi di accuse, illazioni e insulti.

Pagina esteri. Cominciamo dalle notizie di cui si è sentito parlare meno. Sale a oltre 350 vittime il bilancio dell’attentato jihadista a Mogadiscio, in Somalia. Un attacco attribuito agli integralisti islamici di Boko Haram nel nord del Camerun ha provocato undici morti. Si diffonde l’epidemia di peste polmonare in Madagascar: «in due mesi e mezzo – segnala l’Osservatore romano – sono stati dichiarati 849 casi sospetti e 67 decessi». A fine ottobre si è abbattuta sull’Europa centrale la tempesta Herwart, con venti fino a 180 km/h, provocando sette morti e numerosi danni in Germania, Polonia, Repubblica Ceca.

Il vicepresidente USA Mike Pence, parlando al convegno annuale di In defense of Christians, ha dichiarato che «gli Stati Uniti da oggi in avanti lavoreranno fianco a fianco con missioni e organizzazioni private per aiutare coloro che sono perseguitati per la loro fede».

L’esempio di Lidl purtroppo ha fatto scuola: anche Nestle ha utilizzato, per un suo prodotto, un’immagine di Santorini dove alle cupole delle chiese sono state rimosse le croci.

In Bulgaria la celebrazione della Riforma ha raccolto più di tremila evangelici per una giornata tra musica, documentari e interventi sul tema.

Vicende italiche. Il Presidente del Consiglio, nel corso della sua visita in India, si è riproposto di valutare la possibilità di introdurre lo yoga nelle scuole italiane: Gentiloni ha annunciato infatti che «cercherà di capire se sia possibile inserire questa disciplina a scuola, nelle ore di ginnastica, coinvolgendo anche istituzioni qualificate indiane».

Cronache locali. Il Piccolo di Trieste ha dedicato un’intervista di due pagine a Emanuele Fiume, pastore valdese nonché studioso della Riforma.

Un predicatore evangelico è comparso a Cagliari, a margine di una fiera locale, predicando con foga ai passanti.

Nel trevigiano, a Mansué, il consiglio comunale ha regolarizzato la posizione dello stabile in cui si riunisce la chiesa evangelica locale.

A Seregno (MB) si è parlato di Riforma con particolare riguardo a chi non conosceva il tema (e il risultato è stato soddisfacente).

A Desio, invece, il coro della chiesa evangelica locale si è esibito in una villa storica della città, facendosi apprezzare con brani e riflessioni sulla fede cristiana.

Capitolo svarioni. A chiusura delle celebrazioni per i cinquecento anni della Riforma, il Corriere ha proposto un articolo che inanella refusi, svarioni, imprecisioni, generalizzazioni: dai nomi (alcune cariche sono scadute da almeno un lustro) alle categorie (secondo l’autore i veterocattolici dovrebbero rientrare nel conto degli evangelici) si percepisce un senso di confusione che non fa onore al quotidiano.

Rubrica appuntamenti. Domenica 5 novembre alle 10 verrà trasmesso in Eurovisione da Ginevra il consueto culto della Riforma. In Italia lo manderà in onda RaiDue.

Spiccioli di amarcord. Cent’anni fa veniva stilata la Dichiarazione Balfour, primo riconoscimento internazionale delle aspirazioni ebraiche sulla terra d’Israele.

Martedì 7 novembre il noto predicatore americano Billy Graham (il pastore dei presidenti, come è stato definito) compie 99 anni.

Parentesi di costume. La società civile? È solo un mito. «Come si può pensare che la società civile sia meglio di quella politica? I 180 miliardi di evasione fiscale chi li fa? La mia idea, invece, è che la società politica nazionale sia leggermente meglio di quella civile e credo non sia nemmeno peggio di quella locale». È il pensiero controcorrente dello storico Ernesto Galli della Loggia, espresso in un intervento qualche giorno fa a Udine.

Sull’Osservatore romano si parla di “infanzia vampirizzata”: non sono infatti pochi i bambini che, quasi sempre spinti dalle madri, si ritrovano lanciati nel mondo della moda o della pubblicità, spesso rischiando traumi psicologici che li accompagneranno per tutta la vita.

In Inghilterra invece i sindacati si lamentano per le canzoni natalizie che prossimamente verranno trasmesse nei negozi: secondo le rappresentanze dei lavoratori la ripetizione continua dei brani “danneggia la salute mentale di alcuni lavoratori”. Un’autorevole conferma arriverebbe da una psichiatra, secondo la quale «la musica natalizia può irritare le persone, se viene ripetuta a volume troppo alto e troppo di frequente».

Angolo cultura. Nella settimana culminata con la ricorrenza del 31 ottobre le pagine culturali hanno dedicato ampio spazio a Lutero e alla Riforma: a partire dall’Osservatore romano, che citando lo storico Adriano Prosperi lo definisce “un uomo arcaico che ha fondato l’età moderna”.

Della Riforma ha parlato anche l’attuale priore generale dei monaci agostiniani, l’ordine di cui faceva parte Lutero: in una lunga lettera ai suoi confratelli, Alejandro Moral Antón spiega che il suo ordine religioso «non ha motivo di celebrare i 500 anni dell’inizio della Riforma, ma certamente di commemorarli», e che intende di farlo «con serenità, mettendo in evidenza gli aspetti positivi che ne hanno avuto origine: la rivalutazione del singolo, una maggiore fiducia in Dio, la centralità della Scrittura, l’avvicinamento della liturgia al popolo, lo sviluppo del senso comunitario, la sana laicità, la necessità di una riforma intesa come ritorno all’essenziale». Il priore agostiniano si sofferma su Lutero come “uomo di profonde intuizioni religiose”, ma non trascura il suo carattere “ostinato e inflessibile, passionale e veemente”, perfino aggressivo con gli oppositori. In Lutero emerge, secondo Alejandro Moral Antón, una figura “senza dubbio affascinante”, “piena di contrasti che rendono difficile l’obiettività e l’equanimità”, ma con “tratti enormemente innovativi” e, “senza dubbio, molto attuale”.

Tra l’altro, dalle parti di piazza San Pietro, Lutero ha ricevuto anche un riconoscimento a sorpresa: il 31 ottobre le Poste Vaticane hanno diffuso un francobollo da collezione dedicato al riformatore.

Ancora una pagina dedicata alla Riforma luterana sulla Stampa: stavolta sono Massimo Firpo e Mario Baudino, in due articoli, a parlare di Lutero come della “purezza della fede in un mondo corrotto” e a sottolineare come la Riforma protestante ebbe una particolare diffusione grazie alla concomitanza con la rivoluzione di Gutenberg.
Sulle 95 tesi si è concentrato anche Il Post: al di là del titolo acchiappaclick (“La riforma protestante iniziò con una notizia falsa?”) la testata segnala che la questione dell’eventuale affissione delle argomentazioni da parte di Lutero non è secondariaper comprendere le sue intenzioni. Se infatti Lutero ha davvero reso subito pubbliche le tesi, spiega Adriano Prosperi, «significa che fin dal primo momento aveva deciso di trascinare le alte gerarchie ecclesiastiche in una diatriba pubblica su un tema che non avrebbe potuto non destare scalpore in tutta Europa. Ma se, come sostengono gli storici revisionisti, non ci fu alcuna affissione pubblica, allora vuole dire che Lutero almeno all’inizio fu molto più disciplinato e prudente nel muovere le sue critiche».

Nel frattempo, in occasione del 31 ottobre, cattolici e luterani hanno firmato una dichiarazione congiunta, “Riconciliarsi per annunciare il Vangelo”.

Che poi, a volte, anche l’ecumenismo vive momenti di disorientamento. Per esempio quando a una celebrazione comune, durante il sermone di un pastore, un gruppo di giovani si inginocchia e comincia a recitare una preghiera notoriamente divisiva per il suo significato teologico.

Marco Tosatti ripropone in italiano un’intervista di Die Zeit al sociologo tedesco Thomas Schirrmacher, che presiede la commissione teologica dell’Alleanza evangelica mondiale (definita impropriamente da Tosatti come una “corrente evangelica interna al protestantesimo”). Nella lunga intervista Schirrmacher racconta alla testata tedesca la sua confidenza con papa Francesco (“siamo amici”, confida), si compiace della svolta informale che Bergoglio ha impresso alla figura papale (“ha, per così dire, instaurato una normalità”, spiega) e si spinge oltre, confermando che Francesco è “un dono per i protestanti”. «Io ammiro Francesco – conclude Schirrmacher -, perché cerca di fare qualcosa che però non potrà realmente funzionare».

Tornando al fronte evangelico, è stata presentata domenica scorsa a Roma la nuova traduzione del Nuovo Testamento realizzata a cura della Società biblica in Italia.

Spazio archeologia. Repubblica riporta le conclusioni di alcuni studiosi che, basandosi anche sulla Bibbia, hanno datato la prima eclissi di sole di cui si abbia notizia. Per la cronaca: il passo biblico preso in esame è il controverso ordine “Sole, fermati su Gabaon” riportato al capitolo 10 del libro di Giosuè.

La citazione della settimana stavolta ci viene suggerita sul Corriere da Pierluigi Battista e arriva nientemeno che da un Goethe in grado di intuire, con due secoli di anticipo, lo psicodramma dell’iperconnessione. «Quella indisturbata, innocente e sonnambulistica produzione – rifletteva lo scrittore – dalla quale soltanto può fiorire la grandezza, non è più possibile. I nostri talenti sono ormai esposti allo sguardo di tutti. Le critiche quotidiane che appaiono in cinquanta luoghi differenti, e i pettegolezzi che esse scatenano nel pubblico, prevengono il manifestarsi di ogni produzione davvero profonda. Chi non sa tenersi distante da tutto ciò, e compiere l’atto di forza necessario per isolarsi dagli altri, è perduto».

Pagina spettacoli. Pare che l’assassino di John Lennon abbia trovato la fede: Mark Chapman, in una lettera a un suo corrispondente, spiega come “Gesù è una persona reale, vivente, che ho incontrato”.

Chiudiamo parlando di televisione. A due settimane dalla messa in onda lo Zecchino d’oro cambia collocazione: la manifestazione canora verrà trasmessa per quattro sabati pomeriggio (18 e 25 novembre, 2 e 9 dicembre) e non, come annunciato in precedenza, di domenica.

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