Le notizie della settimana – 21 ottobre

By 21 Ottobre 2017Focus

La discussione sul caso Weinstein si è allargata, e tutti hanno voluto dire la loro con la consueta finezza, trasformando in poche ore i social nel solito, penoso ring: e così, purtroppo, ancora una volta si è persa l’occasione di affrontare seriamente una questione che meritava un approccio ben diverso. La parola d’ordine è diventata diventata “denunciare”, con tanto di hashtag d’ordinanza (#quellavoltache), e questo ha incoraggiato un flusso di coscienza dove, in un unico calderone, si sono mescolate bellamente testimonianze di battute salaci, approcci audaci, molestie, abusi. Tutte azioni riprovevoli, certo, ma con diversa rilevanza sociale (guai a mettere sullo stesso piano volgarità e violenza, parole e azioni) e differente rilievo penale. Parole in libertà hanno danzato per giorni sul filo della diffamazione senza contraddittorio, senza diritto alla difesa, quasi sempre senza prove, eppure pochi si sono scandalizzati: l’utopia della trasparenza assoluta, la demagogia del pensiero a senso unico (ad articolare un ragionamento si finiva per venir tacciati delle peggiori inclinazioni), il giudizio sommario della corte popolare ha prevalso senza appello su ogni possibile sfumatura di pensiero e – soprattutto – sulle più elementari tutele che dovrebbero caratterizzare una società civile. Dove non dovrebbe essere lo spirito di vendetta a regolare i conti, nemmeno quelli più pesanti.

Pagina esteri. Cominciamo dalle notizie di cui si è sentito parlare poco: ancora morti in Africa – almeno 230 – per un camion bomba esploso sabato scorso a Mogadiscio, in Somalia. In Afghanistan tre attentati talebani contro agenti e sedi della polizia hanno provocato almeno 76 morti e duecento feriti. L’uragano Ophelia ha attraversato l’oceano e si è abbattuto sulle coste dell’Irlanda, oltre a favorire una serie di incendi che in Portogallo hanno provocato almeno 30 morti. Oltreoceano salgono invece ad almeno 41 le vittime degli incendi in California.
Quattro missionari britannici sono stati rapiti in Nigeria giovedì scorso. Il nuovo rapporto di ACS conferma il dramma dei cristiani perseguitati.

Veniamo a temi più leggeri. Ricordate il pasticciere cristiano del Colorado che era finito in tribunale per essersi rifiutato di realizzare una torta nuziale per una coppia omo? Be’, ora pare gli sia stato chiesto di creare una torta di compleanno per Satana.

Intanto Kim Davis, la funzionaria pubblica del Kentucky che nel 2015, per motivi di coscienza, si rifiutò di registrare i matrimoni omo (finendo anche in carcere per questa sua scelta), è volata in Romania a sostegno – rivela il New York Times – di un movimento conservatore che vorrebbe veder sancito a livello costituzionale il divieto ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Tornando negli USA: il New Yorker, per tenersi in allenamento, ha proposto un ampio servizio sul vicepresidente Mike Pence, dandogli in sostanza del bigotto; tra l’altro l’autore dell’articolo fa notare che lo stesso Trump scherza spesso sulla fede religiosa e le posizioni conservatrici del suo vice.

A proposito: Al museo della Bibbia, che a breve aprirà a Washington, è stato mosso il rilievo di non essere abbastanza biblico.

In Inghilterra invece hanno deciso di dedicare un treno a John Wesley, il fondatore del movimento metodista. Che naturalmente, per questioni cronologiche, non ha mai avuto a che fare con le strade ferrate, ma che comunque nel corso del suo ministero ha viaggiato un bel po’.

Vicende italiche. Ombre su Mediterranean Hope, il progetto sostenuto tra gli altri dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio: l’esperimento – che prevede un’immigrazione sicura e controllata attraverso i cosiddetti corridoi umanitari – è stato oggetto di un servizio della Stampa in cui Massimo Numa evidenzia criticità nella parte che riguarda l’integrazione dei nuovi arrivi: secondo Numa la magistratura starebbe infatti indagando perché, su 35 famiglie arrivate a Torino, 17 sarebbero scomparse, lasciando quindi pensare all’esistenza di un racket che approfitta dell’azione umanitaria promossa dai valdesi. Secca la replica della Fcei con un comunicato in cui si precisa che l’iniziativa funziona e non è un business, dato che oltretutto è a costo zero per lo Stato. «Grazie al progetto dei corridoi umanitari – ha precisato poi Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope – abbiamo accolto in Italia mille persone. Vero, una sessantina ha lasciato il progetto», ma «siamo stati noi, in tempo reale, a segnalarlo alle autorità».

Cronache locali. Un’iniziativa di piazza organizzata a Roma da una chiesa di evangelici sudamericani è stata raccontata da Adn Kronos.

In Friuli Venezia Giulia, invece, la Missione evangelica zigana è stata sfrattata: l’amministrazione comunale di Azzano Decimo (PN) ha disposto che la comunità non potrà più disporre della sala pubblica di Tiezzo, dove teneva i suoi incontri. La mossa del Comune, che tenta così di anticipare le possibili richieste di altre realtà religiose, mette la comunità evangelica zigana in difficoltà: «lo so – si rammarica il pastore con la cronista del Gazzettino – non è facile far capire all’opinione pubblica che gli evangelici non rubano, non commettono reati di alcun tipo», ma nonostante tutto lancia un appello: «Ci serve uno spazio per riunire la nostra gente e i nostri bambini, a cui insegniamo il rispetto per l’altro, l’educazione e a pregare in maniera semplice».

A Favria, in Piemonte, è stata inaugurata la sede della Missione evangelica canavese; sempre in Piemonte, al quartiere Barca di Torino i giornali locali annunciano che è stato restaurato il ceppo “biblico”, opera di un appassionato che ha inciso e dipinto tempo fa i Dieci Comandamenti sul tronco di un vecchio platano.

La situazione, curiosamente, si incrocia sui giornali con una vicenda dagli esiti ben diversi: negli Usa la Corte suprema ha confermato la decisione di un tribunale del New Mexico di ordinare la rimozione dei Dieci Comandamenti che campeggiano all’ingresso del municipio di Bloomfield.

Capitolo svarioni. Stavolta il refuso è locale: un sito valdostano cade nel classico equivoco evangelico/evangelista, spacciando un martire valdese del Cinquecento per un autore dei vangeli.

Rubrica appuntamenti. Sabato 28 ottobre a Roma, nei locali della chiesa valdese di via Cavour, in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della Riforma verrà presentata ufficialmente la nuova traduzione del Nuovo Testamento, prima parte della nuova traduzione della Bibbia su cui sta lavorando ormai da anni la Società biblica in Italia (SBI).

Questa settimana Trento ricorda la Riforma: dal 23 al 27 ottobre la locale chiesa evangelica Cerbi propone Trento 500 Riforma, cinque incontri per raccontare il contributo evangelico tra fede, società, storia, attualità, cinema e musica con interventi di Leonardo De Chirico, Stéphane Simonnin, Alessandro Martinelli, Nicola Sfredda. Giovedì 26 interverrà anche il direttore editoriale di evangelici.net, sul tema Da Lutero a Trump. Cinque secoli di evangelici. Agli incontri si aggiungerà una mostra sul cinquecentenario, visitabile dal 21 al 29 ottobre. Di Trento 500 Riforma tra l’altro hanno parlato anche i giornali locali con un’intervista a Leonardo De Chirico.

Dal 25 al 27 ottobre l’università La Sapienza di Roma in collaborazione con la Facoltà valdese di teologia, organizza un convegno internazionale sulla Riforma e il suo contesto storico.

Ultimi due appuntamenti con la Riforma anche per le comunità cristiane evangeliche dell’Irpinia, che a Grottaminarda (AV) presentano una conferenza di teologia (21/10) e un concerto di musica cristiana (29/10).

Parentesi di costume. Pew Forum rivela che per un crescente numero di americani non è necessario credere in Dio per essere brave persone.

Il nostro futuro sarà «una società post-sessuale, nel senso di andare oltre la divisione binaria maschile-femminile?»: se lo chiede Luigi Ippolito sul Corriere riferendo delle polemiche britanniche per la decisione del servizio sanitario che, dal prossimo anno, imporrà al personale degli ospedali di chiedere ai pazienti l’orientamento sessuale. La scelta, a quanto pare, punta a «fornire terapie più mirate: le persone della comunità LGB sono due volte a rischio suicidio rispetto agli altri, sette volte più spesso tossicodipendenti e due volte di più dedite all’abuso di alcol».
Perplessità anche per la proposta di «rendere facoltativa nel prossimo censimento la domanda sul sesso biologico di appartenenza, per non discriminare le identità fluide», anche se onestamente si fatica a comprendere il nesso tra le due cose.

Dopo il Foglio, anche il Fatto di Marco Travaglio dà ragione agli Usa nella vertenza con l’Unesco, sorta in seguito alle posizioni dell’agenzia sulla presenza ebraica in Palestina.

Citazione della settimana. «Come spiegò Martin Luther King, saremo chiamati un giorno a render conto delle nostre scelte. E “ci pentiremo non solo per le parole e le azioni odiose delle persone cattive, ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone”», ammonisce Gian Antonio Stella sul Corriere.

Angolo cultura. Paolo Mieli sul Corriere riflette su Lutero e, citando Schilling e Prosperi, rileva che la chiesa cattolica «senza di lui non si sarebbe liberata dalla mondanità del papato rinascimentale»: anzi, «fu grazie a lui che, in un mondo in rapido allontanamento dalle dimensioni e dalla cultura del Medioevo, la fede tornò in auge come nei secoli antichi». A margine, una curiosità: Prosperi ricorda che proprio nel ricordo della Riforma nasce, nel 1617, “la religione laica dei centenari” che oggi va così di moda in ogni settore.

Sulla valenza di Lutero è di tutt’altro parere Paolo Isotta, che sul Fatto Quotidiano si lancia in un’intemerata sul padre della Riforma, a cui – su suggerimento di Nietsche – addebita addirittura una parentela ideale con Hitler.

Capitolo archeologia. Sembra fantastoria, ma una studiosa è convinta di aver trovato tracce di fede islamica nei paramenti funerari dei vichinghi.

Pagina spettacoli. In questi giorni di celebrazioni si parla di Lutero anche a teatro, con uno spettacolo messo in scena dalle chiese protestanti di Alsazia e Lorena che tenta di raccontare il personaggio e la sua epoca.

Parlando invece di fumetti: gli incendi che stanno devastando la California hanno distrutto l’ultima abitazione di Charles Schulz.

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