Progetto Archippo - Seminari a domicilio
Benvenuto Visitatore. Fai Login o Registrati.   Regolamento Leggi il regolamento completo

Indice Indice   Help Help   Cerca Cerca   Utenti Utenti   Calendario Calendario   Login Login   Registrati Registrati

 
   I Forum di Evangelici.net
   Dottrina, storia ed esegesi biblica (partecipazione riservata a chi si identifica con i punti di fede di evangelici.net)
   Esegesi del Nuovo Testamento e critica testuale
(Moderatori: andreiu, Asaf)
   1 TIMOTEO 2:11 > Pastorato Femminile?
« Topic Precedente | Prossimo Topic »
Pagine: 1 2 3 4  · vai in fondo ·    Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa
   Autore  Topic: 1 TIMOTEO 2:11 > Pastorato Femminile?  (letto 5789 volte)
serg68
Admin
*****




Giovanni 3:16

   
WWW    E-Mail

Posts: 1409
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #15 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 11:41:26 »

Scusate se colgo l'occasione per avere un chiarimento.
Posso sapere cortesemente (avevo già fatto la stessa domanda in un vecchio 3d) quali sono le fonti (non le proprie opinioni) che stabiliscono che Giuna era una donna?
 
Grazie  Ciao
Loggato

Togli via la volontà libera, e non vi sarà più nulla da salvare; togli via la grazia, e non vi sarà nulla con cui salvare.
Virus
Membro supporter
*****



He died for me... and now I live for Him!

   
WWW    E-Mail

Posts: 5843
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #16 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 11:54:29 »


on 23.11.2011 alle ore 17:59:25, Asaf wrote:
L’ingiunzione poi non si basa su una situazione locale o temporanea: "Come si fa in tutte le chiese dei santi ...”.  

 
Beh, permettimi di dissentire... quella era l'usanza del tempo, si faceva così in tutte le chiese dei santi... in quel tempo, perchè era scandalo per la donna parlare in pubblico, ma in generale... non solo in chiesa, oggi è ancora così?
 
Oggi se una donna parla in pubblico, non è per nulla scandaloso... bisogna capire i tempi... ad esempio i versi relativi ai padroni ed agli schiavi, oggi non hanno quasi più senso, perchè in quasi tutto il mondo lo schiavismo non esiste più... ma il concetto, può essere applicato in generale, ai rapporti tra datore di lavoro e dipendente... è il succo quello che conta.
 
Se una donna è sottomessa all'autorità del marito, oggi non è scandaloso che insegni, che sia una profetessa, pastore, diacono, ecc... semplice!
 
E questo non vuol dire essere antibiblici.
« Ultima modifica: 24.11.2011 alle ore 12:55:34 by Virus » Loggato

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
kosher
Membro familiare
****




Neve Shalom Wahat al-Salam

   
WWW    E-Mail

Posts: 423
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #17 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 11:55:53 »


on 24.11.2011 alle ore 11:41:26, serg68 wrote:
Scusate se colgo l'occasione per avere un chiarimento.
Posso sapere cortesemente (avevo già fatto la stessa domanda in un vecchio 3d) quali sono le fonti (non le proprie opinioni) che stabiliscono che Giuna era una donna?
 
Grazie  Ciao

 
1) Il nome Giunia era un nome femminile latino molto comune che significa "giovanile". E' stata proclamata santa dalla Chiesa cattolica romana e la sua memoria viene celebrata il 17 marzo insieme ad Andronico.
 
2)L'ipotetico nome maschile Junias non è attestato da alcuna iscrizione antica, ma ricorre più di 250 volte come Giunia (donna) più di 250 volte soltanto fra le iscrizioni dell'antica Roma. Crisostomo (354?-407) scrive: "Quanto grande è la devozione di questa donna che essa sia reputata degna dell'appellativo di 'apostolo'"Chrysostomo, Omelia su Romani 16, in Philip Schaff, ed, A Select Library of the Nicene and Post-Nicene Fathers of the Christian Church, vol. II. Grand Rapids: Wm. B. Eerdmans Pub. Co., 1956, p. 555. Almeno altri 17 padri latini discutono il problema presupponendo che si tratti di una donnaJunia Among the Apostles: The Double Identification Problem in Romans 16:7 by Daniel B. Wallace. Origene di Alessandria (185?-253) considera Giunia una donnaEpistolam ad Romanos Commentariorum 10, 23; 29 , così pure come Girolamo Liver Interpretationis Hebraicorum Nominum 72, 15 (340-419), Atto di Vercelli (924-961), Teofilatto (1050-1108), e Pietro Abelardo (1079-1142).      .
 
3)C'e' anche qualcosa di piu' recente:
 Bart D. Ehrman. Misquoting Jesus: The Story Behind Who Changed the Bible and Why, HarperOne, 2005.  
 
 Eldon Jay Epp. Text-critical, Exegetical, and Sociocultural Factors Affecting the Junia/Junias Variation in Rom 16:7, in A. Denaux, New Testament Textual Criticism and Exegesis, Leuven: Univ. Press, 2002.
 
 Ciao
Loggato

Dominus noster Iesus Christus, Deus unigenitus, primogenitus totius creationis.
Virus
Membro supporter
*****



He died for me... and now I live for Him!

   
WWW    E-Mail

Posts: 5843
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #18 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 12:02:29 »

facendo una ricerca sul web ho trovato questa affermazione:
 
"E' accertato come il nome "Giunia" sia stato pregiudizialmente inteso come nome maschile soltanto dall'anno 1298 circa dal Cattolicesimo al tempo di papa Bonifacio VIII"
 
Il nome Giunia era un nome femminile latino molto comune che significa "giovanile".
 
Andronico e Giunia sarebbero allora una coppia di coniugi giudeo-cristiani, proprio come Aquila e Priscilla citati poco prima da Paolo.
« Ultima modifica: 24.11.2011 alle ore 12:03:19 by Virus » Loggato

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
Virus
Membro supporter
*****



He died for me... and now I live for Him!

   
WWW    E-Mail

Posts: 5843
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #19 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 12:07:09 »

E se non basta, c'è la diaconessa Febe, Priscilla, ecc...
 
Inoltre, troviamo un altro "ciascuno", cioè a TUTTI, non solo ai maschi... eccolo:
 
...ma tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole. (1° Corinzi 12:11)
 
Quel "in particolare" come vuole, dovrebbe far riflettere MOLTISSIMO!!!
 
Dio fà come vuole Lui, non certo come vorremmo noi maschietti! Occhiolino
« Ultima modifica: 24.11.2011 alle ore 12:50:44 by Virus » Loggato

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
New
Membro familiare
****



DIO È AMORE

   
WWW    E-Mail

Posts: 3980
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #20 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 12:17:28 »

Caro Andreiu,
vorrei dirti che anche il professore di greco ed ebraico biblico ha detto che il messaggio di Efesini 4:11 è espesso in generale. Poi vorrei citare questo passo:
 
Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono; - Luca 6:43  
 
E desidererei chiederti ancora: Poiché ci sono Chiese guidate da donne Pastori che sono in evidente fioritura (infatti ci sono tante conversioni, ossia tanti frutti buoni) non pensi anche tu che il Pastorato femminile sia utile?
Caro Andreiu, le donne Pastore sono riconosciute da molti Pastori uomini sia all'estero che in Italia e non pensi che l'ostacolare i Ministeri femminili causi poi un rallentamento dell'Evangelizzazione?
« Ultima modifica: 24.11.2011 alle ore 12:18:58 by New » Loggato
New
Membro familiare
****



DIO È AMORE

   
WWW    E-Mail

Posts: 3980
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #21 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 12:20:47 »


on 24.11.2011 alle ore 12:02:29, Virus wrote:
facendo una ricerca sul web ho trovato questa affermazione:
 
"E' accertato come il nome "Giunia" sia stato pregiudizialmente inteso come nome maschile soltanto dall'anno 1298 circa dal Cattolicesimo al tempo di papa Bonifacio VIII"
 
Il nome Giunia era un nome femminile latino molto comune che significa "giovanile".
 
Andronico e Giunia sarebbero allora una coppia di coniugi giudeo-cristiani, proprio come Aquila e Priscilla citati poco prima da Paolo.

Sono d'accordo.
« Ultima modifica: 24.11.2011 alle ore 12:21:15 by New » Loggato
New
Membro familiare
****



DIO È AMORE

   
WWW    E-Mail

Posts: 3980
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #22 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 12:25:14 »


on 24.11.2011 alle ore 11:41:26, serg68 wrote:
Scusate se colgo l'occasione per avere un chiarimento.
Posso sapere cortesemente (avevo già fatto la stessa domanda in un vecchio 3d) quali sono le fonti (non le proprie opinioni) che stabiliscono che Giuna era una donna?
Grazie  Ciao

http://sites.google.com/site/tempodiriforma/giunia
 
http://ta-biblia.blogspot.com/2009/09/giunia-la-prima-apostola.html
« Ultima modifica: 24.11.2011 alle ore 12:31:45 by New » Loggato
Asaf
Admin
*****




La verità sta nella Scrittura!

   
WWW    E-Mail

Posts: 4724
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #23 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 14:09:48 »

Risponderemo a tutti con una rigorosa esegesi biblica, dopodichè chiuderò il topic per non ripeterci e appesantire ulteriormente.  
 
Alla fin fine sono le classiche riproposizioni già molte volte confutate con Andrea in questo forum.
Loggato

Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
kosher
Membro familiare
****




Neve Shalom Wahat al-Salam

   
WWW    E-Mail

Posts: 423
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #24 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 14:19:23 »

Mi sembra giusto cio' che dice asaf, ognuno la pensi come vuole,  consiglio un bel libro dossier della claudiana di elizabeth e. green dal titolo perche' la donna pastore e chiudo col pensiero in merito del padre della riforma protestante
 
A questo punto ci oppongono Paolo che in corinzi 14: 34-35 scrive:”LE DONNE TACCIANO NELLA CHIESA, INFATTI E’ VERGOGNOSO CHE UNA DONNA PARLI. NON E’ LORO PERMESSO DI PARLARE, MA DEBBONO STARE SOTTOMESSE”:
Per questa ragione dicono, il ministero della parola non puo’ essere comune a tutti i cristiani.
Rispondo: non possono parlare neanche i muti ne’ chi e’ impedito per una qualunque altra ragione. Credo che questo diritto di parlare benche’ sia comune a tutti, tuttavia non puo’e non deve essere esercitato se non da chi e’ piu’ adatto degli altri; e a chi e’ adatto gli altri devono far posto, per mantenere l’ordine e il decoro.
Anche timoteo raccomanda che i piu’ adatti abbiano la parola ed insegnino agli altri(2 tim 2,2).
Per parlare e’ necessario oltre lo Spirito, anche la voce, l’eloquenza, la memoria, ed altri doni spirituali e naturali; chi non li possiede fa bene a proporre il suo diritto a quello altrui.
Cosi’ Paolo proibisce alle donne di parlare, non in generale, ma in chiesa vale a dire dove ci sono uomini abilitati a farlo, per mantenere il decoro e l’ordine, dal momento che l’uomo per molte ragioni e’ piu’ adatto della donna a parlare ed e’ cosa che a lui si conviene di piu’.
Ma Paolo non fa quella proibizione di sua iniziativa, anzi cita la Legge, e dice che, secondo la Legge le donne devono essere sottomesse(gen 3,16).
E dall’autorita’ della Legge divina era sicuro, perche’ lo Spirito non puo’ contraddire se stesso, e non puo’ mettere al di sopra degli uomini le donne che prima aveva detto di essere loro soggette.
Piuttosto restando memore e coerente con il suo proposito, soffia piu’ sugli uomini, quando ci sono, che sulle donne.
Altrimenti come potrebbe Paolo da solo, mettersi in contraddizione con lo SPIRITO SANTO, che in gioele 2,28 promise:”LE VOSTRE FIGLIE PROFETIZZERANNO”?
Anche MIRIAM la sorella di MOSE’ era tra i profeti(esodo 15-20).
La profetessa hulda dette consiglio al re Giosia.(2 re 22,14-20).
Debora istrui’ il comandante Barak(giud. 4,4-7).
E IN ATTI 21,9:”FILIPPO AVEVA 4 FIGLIE NON MARITATE CHE PROFETIZZAVANO”.
Paolo stesso in corinzi dice che le donne con il capo coperto, devono pregare e profetizzare.
L’ordine e il decoro dunque, richiedono che nella chiesa, quando ci sono uomini che parlano le donne tacciano, ma quando  non ci sono uomini che parlano e’ necessario che lo facciano le donne.
 
   CONCLUSIONE
Dunque, confermati da queste solidissime testimonianze bibliche, arriviamo a questo punto alla conclusione che nella chiesa il ministero della Parola e’ UNO SOLO, ed e’ comune a tutti i cristiani, perche’ tutti possono parlare e giudicare e tutti sono tenuti ad ascoltare.
E poiche’ la Scrittura non conosce altro ministero, chiediamo agli idoli papistici da dove ricavano quel loro ministero che non puo’ essere dato a tutti.
Su avanti papisti mostrate almeno uno iota della Scrittura che parli del vostro ministero!!!
Forse metterete in campo quella sacrilega frottola di pelagio: dove e’ il primato li’ e’ l’autorita’ di comandare? Chiedete consiglio agli sciocchi teologi di Parigi e di Lovanio.  
…..per questo condannaste su questo punto anche Jan Hus…..
 
MARTIN LUTERO: MESSA, SACRIFICIO, SACERDOZIO.  
 
PACE A TUTTI
Loggato

Dominus noster Iesus Christus, Deus unigenitus, primogenitus totius creationis.
Virus
Membro supporter
*****



He died for me... and now I live for Him!

   
WWW    E-Mail

Posts: 5843
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #25 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 14:51:52 »


on 24.11.2011 alle ore 14:09:48, Asaf wrote:
Risponderemo a tutti con una rigorosa esegesi biblica, dopodichè chiuderò il topic per non ripeterci e appesantire ulteriormente.  
 
Alla fin fine sono le classiche riproposizioni già molte volte confutate con Andrea in questo forum.

 
Non basta l'esegesi caro Asaf... non trascuriamo la rivelazione e l'intelletto che Dio ci ha dato, per favore!
 
Dio può dare alle donne il dono di insegnare, lo ha già fatto in passato, e lo può fare ancora oggi, COME LUI VUOLE... è scritto, non possiamo cancellarlo... è Bibbia!
« Ultima modifica: 24.11.2011 alle ore 14:55:10 by Virus » Loggato

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
Asaf
Admin
*****




La verità sta nella Scrittura!

   
WWW    E-Mail

Posts: 4724
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #26 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 15:13:28 »


on 24.11.2011 alle ore 14:51:52, Virus wrote:

 
Non basta l'esegesi caro Asaf... non trascuriamo la rivelazione e l'intelletto che Dio ci ha dato, per favore!
 
Dio può dare alle donne il dono di insegnare, lo ha già fatto in passato, e lo può fare ancora oggi, COME LUI VUOLE... è scritto, non possiamo cancellarlo... è Bibbia!

 
La verità sta nella Scrittura e l’unica chiave per accedervi è l’esegesi biblica e contestuale.  
 
D'altronde come vuoi che s'interpreta un testo se non partendo da quello che l'autore voleva davvero intendere?  
 
Ben venga l'intelletto, ma lascia perdere le pseudo rivelazioni iper-spiritualistiche.  
Loggato

Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
serg68
Admin
*****




Giovanni 3:16

   
WWW    E-Mail

Posts: 1409
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #27 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 15:22:39 »

Sono d'accordo con Asaf.
 
Vorrei che non si confondesse il concetto di insegnare con quello di guidare (essere a capo di).
 
comunque, è la solita solfa, lascio a chi a voglia e tempo  Ciao Amici
 
Loggato

Togli via la volontà libera, e non vi sarà più nulla da salvare; togli via la grazia, e non vi sarà nulla con cui salvare.
Virus
Membro supporter
*****



He died for me... and now I live for Him!

   
WWW    E-Mail

Posts: 5843
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #28 Data del Post: 24.11.2011 alle ore 15:27:08 »


on 24.11.2011 alle ore 15:13:28, Asaf wrote:

 
La verità sta nella Scrittura e l’unica chiave per accedervi è l’esegesi biblica e contestuale.  
 
D'altronde come vuoi che s'interpreta un testo se non partendo da quello che l'autore voleva davvero intendere?  
 
Ben venga l'intelletto, ma lascia perdere le pseudo rivelazioni iper-spiritualistiche.  

 
D'accordo, ma contestuale, significa anche tenere conto dei tempi... o sbaglio? Senza annullare il principio di fondo ovviamente!  Occhiolino
 
Non ho mai parlato si pseudo rivelazioni della serie "Sorridenteio mi ha detto"... lascia perdere chi dice così!  Risata2
Loggato

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
Domenico
Membro familiare
****




Certo, beni e bontà m'accompagneran no (Sal. 23:6)

   
WWW    E-Mail

Posts: 857
Re: 1 TIMOTEO 2,11
« Rispondi #29 Data del Post: 25.11.2011 alle ore 00:17:51 »

Mi permetto di postare il commento di uno studioso di nome Heinz-Dietrich Wendland, così come si legge nel suo commentario alla 1Corinzi, nella speranza che possa contribuire a chiarire la discussione in oggetto.
 
«33b-36. L’ordine con cui Paolo comanda alle donne di tacere crea una certa difficoltà in quanto sembra in contrasto con 11:2-16. Infatti, è opinione comune che la disposizione di Paolo secondo cui la donna che preghi o profetizi debba coprirsi il capo con un velo sottintenda il fatto che nell’assemblea la donna preghi e profetizi, ossia possa avere i doni dello Spirito. In quel passo, si dice, Paolo non contesta questa libertà della donna, mentre nel nostro caso proibisce alle donne nelle assemblee qualsiasi genere di discorso. Limitare le disposizioni del cap. 11 ad assemblee parziali e a liturgie domistiche, sarebbe una soluzione artificiosa del problema poiché non ne abbiamo alcun accenno. Alcuni studiosi pertanto eliminano i vv. 34-35 considerandoli spuri, ossia una glossa marginale (che nella sua stuttura imita 1 Timoteo 2:11-12) che in seguito venne interpolata nel testo. Inoltre, per confermare la loro ipotesi, ricordano anche che alcuni codici riportano il testo dei vv. 34-35 non in questo passo, ma solo dopo il v. 40: la collocazione di questa norma non sarebbe dunque certa, il che farebbe supporre che i vv. 34-35 fossero stati interpolati in seguito. L’accenno alla legge a sua volta suffraga questa tesi. Una terza ipotesi dice che al cap.11, Paolo aveva concesso malvolentieri alla donna la possibilità di profetare, mentre qui esporrebbe la sua vera opinione. Tuttavia in nessun passo del cap. 11 traspare che Paolo abbia concesso malvolentieri alle donne di profetare; anzi presuppone nel cap. 11, con semplicità e naturalezza, il fatto che delle donne preghino e profetino, senza limitazioni e senza ambagi. Perciò una quarta interpretazione afferma che vi sono solo due possibilità. Nel primo caso il discorso delle donne che Paolo vieta coincide con la preghiera e la profezia, ossia con le parole che provengono dallo Spirito e di cui si parla al cap. 11. In questo caso vi è un’ispiegabile contraddizione. Il migliore modo per risolverla concretamente sarebbe quello di ammettere l’interpolazione successiva di una glossa marginale che si potrebbe collocare allepoca delle Lettere Pastorali (vedi sopra), età similmente  caratterizzata  da una forte tendenza  antignostica, il che potrebbe aver favorito l’interpolazione (nel caso che ce sia stata una). Nell’altro caso ciò di cui parla Paolo nel nostro passo non ha niente a che fare con la preghiera e la profezia delle carismatiche del cap. 11. Sembra che questa seconda ipotesi sia quella giusta. Nel nostro passo non si proibisce affatto che le donne parlino sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, ma che continuino a fare delle domande mentre altri parlano, disturbando così, secondo Paolo, l’ordine dell’assemblea. Appunto per questo motivo può ordinare loro di fare quelle stesse domande a casa, ai loro mariti. Paolo allora avrebbe proibito appellandosi all’Antico Testamento (cfr. Gen. 3:16; Eph. 5:22s), solo i discorsi e le domande delle donne non dettati dallo Spirito. Certo la proibizione dell’Apostolo dei vv. 34-35 b dà l’impressione di essere molto generica e pesante, ma c’è da tener presente che al v. 35 a viene spiegata molto bene. È facile infatti comprendere che l’abbondanza delle manifestazioni dello Spirito (vv. 26 ss.) potesse dare spesso adito a domande. È chiaro comunque, che ci si rivolge a donne maritate. Anche in questo caso a Paolo sta a cuore che nelle assemblee cultuali vi sia ordine e pace. Se ciò vale per coloro che hanno il dono delle lingue e delle profezie, tanto più per quelle donne che hanno bisogno di qualche spiegazione. Se la stessa abbondanza di parole e di profezie dello Spirito deve essere chiaramente disciplinata nella comunità, tanto più è necessario evitare che le donne di Corinto disturbino l’assemblea cultuale. «La presenza dei due capitoli (11 e 14) nella stessa lettera dimostra quando meno che l’ordine di tacere non vale per tutte le occasioni e in ogni tempo, poiché già nella stessa epistola viene limitato dalla vicinanza del cap.11» (M. Dibelius).
Se l’Apostolo permise la glossolalia, non può impedire a una profetessa di profetare. Non ci si può tuttavia figurare l’atto di profetare in una casa o per se stessi. La profezia esiste solo nella comunità e per la comunità, cioè nell’assemblea; il profeta non parla solo per sé e per Dio, come colui che ha il dono delle lingue (14:2) al quale si può ordinare di farlo solo a casa propria. Risulta dunque ovvio che il dato di fatto di 11:5 (vi sono profetesse) costituisca una limitazione dell’ordine di tacere (vv. 34-35). Pertanto è un abuso esegetico voler applicare questa regola oggi come legge valida in ogni caso per restringere l’attività ecclesiale della donna e presentare come illeciti i ministeri femminili nella chiesa. La disposizione di Paolo invece si può applicare come regola solo in casi analoghi in cui l’attività cultuale della comunità venga disturbata da discorsi  e domande non spirituali che equivalgono all’egoismo «spirituale» da cui erano tentati i pneumatici di Corinto (cfr. vv. 30-31). Diverso è il caso di 1Timoteo 2:12 poiché qui si proibisce esplicitamente e con chiarezza che la donna insegni. Tale proibizione dipende sia dalla situazione storica delle lettere pastorali sia dalla sua teologia fortemente antignostica. Alla fine Paolo fa presente alla comunità che essa non ha alcun motivo per introdurre novità e abbandonare l’uso comune. Potrebbe introdurre un nuovo ordinamento solo se fosse l’unica comunità cristiana al mondo oppure costituisse l’origine dell’annuncio dell’evangelo, ma non lo è e appartiene invece al complesso della chiesa. Anche qui Paolo torna a salvaguardare l’unità della prassi delle sue comunità».  
Loggato
Pagine: 1 2 3 4  · torna su ·    Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa

« Topic Precedente | Prossimo Topic »

Evangelici.net è un sito di Teknosurf.it srl ‐ P.IVA 01264890052 ‐ Privacy policy