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1 Corinzi 4:5 (letto 1059 volte) |
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keith
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L´ Eterno è la mia luce
 
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di che lode parla quì Paolo?
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Dio è amore
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Asaf
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La verità sta nella Scrittura!
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on 15.04.2011 alle ore 22:42:06, keith wrote:| di che lode parla quì Paolo? |
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Dell'epainos, cioè del riconoscimento e approvazione del credente da parte di Dio.
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Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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keith
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L´ Eterno è la mia luce
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ma quì Paolo sta parlando di giudizio, che c' entra con la lode, o riconoscimento?
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Dio è amore
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Asaf
Admin
La verità sta nella Scrittura!
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Si, ma il giudizio di Dio non è soltanto a condanna, ma anche a lode (epainos = riconoscimento e approvazione) di buon amministratori (vs.1), qui in figura degli oikonomos (l'amministratore di una famiglia o degli affari di una famiglia).
L’apostolo stesso pur avendo coscienza di colpa alcuna (vs.3-4a) nell’espletamento dei suoi obblighi in qualità di amministratore e particolarmente qui a Corinto, dice: “non per questo però sono giustificato, colui che mi giudica è il Signore” (vs.4b). Il giudizio riguardo al suo servizio era prerogativa del Signore, il tempo è al tribunale di Cristo (2Co.5:10).
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Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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andreiu
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Gesù è la mia vita
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Per "giudizio", infatti si intende anche nel senso di valutazione generale.
Giungerà il tempo nel quale il Signore valuterà pienamente il nostro operato.
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keith
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L´ Eterno è la mia luce
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comprendo quello che dite. Però quì per me Paolo sta parlando di un giudizio non per le cose positive ma per le cose negative
a me pochissimo importa d' esser giudicato da voi o da un tribunale umano...non ho coscienza di colpa alcuna...colui che mi giudica è il Signore...non giudicate nulla prima del tempo....finche sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre...
quì Paolo parla di un giudizio per colpa
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Dio è amore
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andreiu
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Gesù è la mia vita
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on 23.04.2011 alle ore 18:14:54, keith wrote:comprendo quello che dite. Però quì per me Paolo sta parlando di un giudizio non per le cose positive ma per le cose negative
a me pochissimo importa d' esser giudicato da voi o da un tribunale umano...non ho coscienza di colpa alcuna...colui che mi giudica è il Signore...non giudicate nulla prima del tempo....finche sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre...
quì Paolo parla di un giudizio per colpa |
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Potremmo anche concludere che si parla di un giudizio in senso generale, sia per le cose positive, che negative. Infatti Paolo "non aveva coscienza di colpa alcuna", nonostante i suoi tanti nemici che lo volevano ostacolare. Il giudizio definitivo spetta a Dio sia per il bene che per il male.
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keith
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forse Paolo voleva dire:
e allora ciascuno avrà la lode che gli spetta da Dio.
Se uno merita tanta lode, ne avrà tanta. Ma se uno ne merita poca, ne avrà poca, se uno ne merita niente, ne avrá niente
...o no?
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