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Matteo 18:22 70 volte 7 (letto 3167 volte) |
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MaRcKo
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E' da un pò di tempo che ho intrapreso uno studio del "nuovo testamento" da un ottica ebraica, per capire meglio gli insegnamenti di Gesù (che faremmo bene a chiamare con il suo nome Yeshua, o Yeshu), in quanto ebreo che parlava ad ebrei secondo la cultura ebraica. Durante lo studio dell'alfabeto ebraico mi sono imbattuto nella ghematria, ovvero l'associazione numerica delle lettere ai numeri. In italiano questa cosa non esiste, perchè le nostre lettere e i nostri numeri sono cose distinte, mentre in ebraico le lettere corrispondono a numeri, ad esempio se voglio dire 1 dirà la prima lettera dell'alfabeto, la Alef, e cosi via... Andando avanti mi è balzato in mente questo passo del vangelo di Matteo E Gesù a lui: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Rileggete il brano per averlo bene in mente. Si parlava del perdono e Pietro chiede a Yeshua quante volte deve perdonare una persona che pecca contro di lui. Prima di tutto bisogna capire perchè Pietro fà questa domanda. Se leggete un importante raccolta dell’ebraismo che si chiama Shulchàn Arùch vi renderete subito conto che oltre al piacere di mettere in pratica i precetti di Dio, c’era anche l’obbligo di farli, questo perché la legge non è una religione ma è proprio legge di un popolo. Si esce d’obbligo, da un comandamento, quando lo si è eseguito. Nel nostro caso è come se Pietro stesse chiedendo a Yeshua “Yeshua quante volte devo perdonarlo per uscire d’obbligo?” La cosa che mi ha colpito è la risposta del nostro Messia. Gli dice 70 volte 7, volendo guardare questa frase sotto un puro aspetto letterale capiamo che bisogna perdonare tante volte, 490 volte, vale a dire più o meno 20 volte all'ora Ma mi sono chiesto, è davvero tutto qui? No.. Nella Scrittura, nulla è a caso, ne una lettera ne un numero, soprattutto nella Torah e nell’ebraismo, nei vangeli questo è più difficile da notare perché “purtroppo” ci sono pervenuti in greco. Il dubbio, che questa risposta di Yeshua a Pietro nascondesse una risposta molto più profonda che un semplice “tante volte” mi ha portato a pensare che la ghematria potesse svelare il vero significato di questo 70 volte 7, ovvero 490. Essendo all’inizio dello studio della lingua ebraica mi sono fatto aiutare da un caro amico (Avraham) per scovare il significato riconducibile all’argomento e la sorpresa è stata grande. Una parola riconducibile al valore numerico 490 è תמים TAMIM ת = TAV valore numerico 400 מ = MEM valore numerico 40 י = Yod valore numerico: 10 ם = MEM (nella forma finale) valore numerico 40 il significato di questa parola è PERFETTO, COMPLETO. Concludendo, è come se Yeshua avesse risposto a Pietro “ sarai uscito d’obbligo quanto avrai fatto un perdono COMPLETO, quando avrai perdonato PERFETTAMENTE”. Un passo della scrittura che da forza al mio ragionamento di applicare la ghematria alle frasi di Yeshua è in apocalisse 13:18, dove Giovanni sta scrivendo sotto ordine tutta la visione, dice che chi ha intelligenza CALCOLI il numero 666. (calcolo che non sviluppo qui senò uscirei dal contesto) Calcolare i numeri vuol dire applicare la ghematria, visto che Yeshua non dava i numeri a caso per giocarli al superenalotto, mi è sembrato il caso di approfondire la questione. Spero di esser stato utile e che questa cosa possa aiutare chiunque legge a comprendere di più della scrittura, dell’essenza ebraica del nostro Messia Yeshua. un caro abbraccio a tutti Shalom Marco Manfredda
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« Ultima modifica: 25.02.2011 alle ore 22:04:32 by MaRcKo » |
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andreiu
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Gesù è la mia vita
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Caro Marco, molto interessante questa tua riflessione.
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MaRcKo
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MaRcKo
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Volendo esser precisi c'è da dire che questo segue la traduzione come "70 volte 7". il greco però, traduce allo stesso modo 70 volte 7(passo di Matteo), come 70 e 7 ovvero 77 (Genesi 4:24). Se Yeshua, ha voluto usare la ghematria per spiegare una fiinezza a Pietro ok (e in questo caso avrebbe detto 70 volte 7) se invece ha detto 70 e 7, può essere che alluda al discorso di Lamec e Caino... Appena Yeshua torna glie lo chiedo, poi vi faccio sapere
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Asaf
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La verità sta nella Scrittura!
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Il testo greco è: "legei auto o Iesous: ou lego soi heos heptakis alla heos hebdomekontakis hepta" (NA27) "disse a lui Gesù: Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settantavolte sette" Aldilà dei numeri il messaggio è un perdono senza limiti.
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Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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MaRcKo
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Grazie Asaf per la tua risposta. Esatto, hebdomekontakis hepta, il "problema" è che hanno usato le stesse parole per tradurre "settantasette" (settanta e sette) dell'episodio di Lamec. Quindi, o la LXX ha sbagliato a tradurre l'ebraico del Genesi, oppure nel vangelo voleva dire anche li settanta e sette (settantasetta) come se Yehsua stesse facendo riferimento all'episodio di Lamec, e non "settanta volte sette" SECONDO ME (e quindi come opinione di critica testuale vale poco) l'errore è fatto dalla LXX nell'usare quelle parole per tradurre Settanta e sette di Genesi, avrebbero dovuto usare un altro termine, però boh.. chi lo saprà mai
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Asaf
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Facciamo un po’ di ordine, I brani: NA27: "legei auto o Iesous: ou lego soi heos heptakis alla heos hebdomekontakis hepta" (Mt.18:22) "disse a lui Gesù: Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settantavolte sette" LXX: “hoti heptakis ekdedikêtai ek Kain, ek de Lamech hebdomêkontakis hepta” (Ge.4:24) “se sette volte sarà vendicato da Caino, ma da Lamec settanta volte sette” BHS: [fontHebrew Roman]kÉ šibh(âthayÉ{ yuqqa{-qâyin wºle{e| šibh(i{ wºšibh(âh[/font] (Ge.4:24) "Se sette volte sarà vendicato Caino, e Lamec [lo sarà] settanta e sette" *Per la formattazione dei testi, link: Font Greci ed Ebraici Ora innanzitutto diciamo che tra i due brani Ge.4:24/Mt.18:22, non deve esserci per forza un’assonanza, almeno non dal punto di vista esegetico. Poi diciamo che la traduzione dell’A.T. delle nostre Bibbie segue il T.M. e non la LXX. Compreso questo, e volendo comunque guardare alla LXX, possiamo dire che dal punto di vista della composizione della frase, la LXX può essere un interessante parallelo con il brano di Matteo, che l’evangelista dimostra (ma non solo da questo brano) di conoscere, e che allo stesso tempo pone l'enfasi più sul contenuto (l'estrema severità della vendetta) che alla letteralità dei numeri, il che lascia spazio ad altra lettura numerologica ma non esegetica.
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MaRcKo
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Esatto, quindi c'è da tener conto che la LXX usa erroneamente lo stesso vocabolo sia per "settanta volte sette" sia per "settanta e sette", era questo il dubbio grazie mille Asaf
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