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MARCO 9:38-40 (letto 718 volte) |
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keith
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L´ Eterno è la mia luce
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chi ha dato a quell' uomo il potere di cacciare i demoni?
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Asaf
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La verità sta nella Scrittura!
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Benché si sa poco di quest’uomo, niente lascia supporre che costui andava contro la gloria di Dio e gli interessi stessi del Vangelo, anzi, dalle parole di Gesù nei vs.39-40 possiamo supporre che in qualche occasione abbia udito Gesù predicare (o per bocca di Giovanni battista) e che abbia creduto in cuor suo in Gesù quale Messia promesso. Da qui la fede nell’operare realmente (al contrario degli esorcisti itineranti di Atti 19:13-17) nel nome di Gesù, per cui i demoni erano sottomessi. La lezione di Gesù sta proprio nel fatto che nonostante costui non seguiva gli apostoli non doveva indurre a pensare che non fosse di Cristo, o che c’era qualche diritto esclusivo per predicare la buona novella o operare miracoli. Gesù spiegherà che nessuno può aver la fede per fare “qualche opera potente” nel suo nome e subito dopo parlar male di lui. Paolo in altra circostanza dirà “nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: «Gesù è anatema!» e nessuno può dire: «Gesù è il Signore!» se non per lo Spirito Santo” (1Co.12:3).
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Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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keith
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L´ Eterno è la mia luce
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e allora perchè negli ultimi tempi Gesù dirà ad alcuni che guariscono e che cacciano demoni: "io non vi conosco", anche se loro non parlano male di Gesù?
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Asaf
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La verità sta nella Scrittura!
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Sono contesti diversi, lì ci troviamo in un contesto dove Gesù sta ammaestrando circa i falsi credenti. Nel nostro brano non c'è niente che ci prefigura a questo tipo di lettura, anzi, se noti, l'enfasi cade sul vs.39 "Non glielo vietate, PERCHE' non c'è nessuno che faccia qualche opera potente nel mio nome, e subito dopo possa parlar male di me", cioè rinnegarmi coi fatti. Non solo, l'imperativo "Non glielo vietate", sembra quasi che Gesù lo conosce o se vogliamo lo preconosce. Mentre è evidente che i falsi credenti pur avendo compiuto delle opere, allo stesso tempo ne rinnegano la potenza con i fatti, "professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti" (Tt.1:10-16).
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keith
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interessante è anche il fatto che Gesù non ammette che è stato lo Spirito Santo a fargli fare i miracoli. Quì per me Gesù mette soltanto un fatto logico in risalto = se quello che fa i miracoli nel nome di Gesù, parla poi male di Gesù, si rende ridicolo da sè. Secondo me il "parlar male di me" non riguarda i "fatti" anche se il testo di Tito riportato da te lo trovo molto interessante come collegamento al testo di Marco. Ho notato che quí Gesù dice di non vietare a nessuno di fare dei miracoli. Questo è valido anche per oggi: se vediamo un "cosiddetto guaritore Cristiano" (che si chiami Benny Hinn o altro) non dobbiamo vietarglielo. Punto e basta. Che esso sia poi un vero Cristiano o meno, questo è un altro discorso e lo possiamo rispecchiare con il passo di Tito o addirittura con il passo di Matteo 7:22. Riassumendo, il non vietare di fare miracoli, non significa di gran lunga, per me, il considerare quel guaritore come accettevole a Dio. Per Gesù i miracoli in questo passo sono secondari, infatti se un pinco pallino fa dei miracoli nel nome di Gesù, a Gesù non dà tanto fastidio. A Gesù da fastidio quando si predica un falso Vangelo (vedi Matteo 5:19). Anche se bisogna dire che chi predica un Vangelo diverso da come dovrebbe essere predicato, e fa questo involontariamente, sarà salvato MA chiamato minimo nel regno dei cieli Shalom
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« Ultima modifica: 11.02.2011 alle ore 23:07:14 by keith » |
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