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   Introduzione al Metodismo
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   Autore  Topic: Introduzione al Metodismo  (letto 550 volte)
fra Sandro Savonarola
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Introduzione al Metodismo
« Data del Post: 04.10.2009 alle ore 01:22:58 »
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Il protestantesimo delle epoche successive alla Riforma.
 
il Metodismo - sezione storia della chiesa
 
Il nome di questa grande famiglia di chiese è singolare: nato come nomignolo per irridere il rigore sistematico con cui un gruppo di giovani credenti
si dedicava alla propria santificazione, fu accolto con favore dal fondatore del movimento - il Pastore Anglicano John Wesley (1703-1791) - che lo spiegava così: " Il metodista è colui che pensa, parla e vive conformemente al metodo indicato nella rivelazione di Gesù Cristo. L'anima sua è rinnovata all'immagine di Dio, in giustizia e nella vera santità, ed avendo "la stessa mente di Cristo" ( II Corinzi 2,16), cammina come Cristo stesso camminò".
II Corinzi 2,16: Vittoria in Cristo
Ro 15:17-19 (1Co 1:17-24; 2Co 4:1-7)
14 Ma grazie siano rese a Dio che sempre ci fa trionfare in Cristo e che per mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza. 15 Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione; 16 per questi, un odore di morte, che conduce a morte; per quelli, un odore di vita, che conduce a vita. E chi è sufficiente a queste cose? "
Il Metodismo è uno dei più grandi movimenti di "risveglio" (revival), cioè di rinnovamento e riconsacrazione cristiana, avvenuti nella storia della chiesa. Nato e sviluppatosi anzitutto nell' Inghilterra anglicana del Settecento per opera dei due fratelli Wesley, John già menzionato e Charles (1707-1788) e di George Whitefield (1714-1770), si diffuse ampiamente nell' America nascente accompagnando sovente l'esperienza della "frontiera".
IL Metodismo è nel mondo Anglosassone - s'intende a grandi linee - l'equivalente di quel che è stato il "Pietismo" nel protestantesimo europeo, soprattutto tedesco. Fondamentali sono nel Metodismo l'esperienza personale della salvezza ( è diventata celebre la frase con cui Wesley descrive l'esperienza della sua conversione, avvenuta il 24 magio 1738:
egli "sentì il suo cuore scaldarsi stranamente" ) e la ricerca della propria santificazione. Altro tratto tipico del Metodismo delle origini è la gioia come nota caratteristica dell'esistenza cristiana: la felicità in Dio, si potrebbe dire, dalle quale sgorga un certo entusiasmo e operosità della fede. L'orizzonte spirituale del Metodismo è illuminato da quello che è stato chiamato, non a torto, un "ottimismo della grazia" quasi senza confini.
Come il "Pietismo", nella cristianità evangelica tedesca, aveva particolarmente sottolineato il sacerdozio universale dei credenti, valorizzando molto il laicato cristiano, così il Metodismo ha compiuto un'opera vasta e profonda di coscientizzazione e qualificazione dei laici, attraverso un lavoro capillare di base imperniato sulle "classi" , cioè piccoli nuclei di cristiani adulti che si formavano ed edificavano a vicenda mediante lo scambio intenso e continuato di conoscenze ed esperienze. Le "classi" metodiste rivelatesi strumenti efficacissimi di formazione e mobilitazione, divennero il modello delle "cellule" di coscientizzazione politica nel nascente movimento dei lavoratori. Il Metodismo inglese del secolo XVIII compì un'opera straordinariamente efficace di missione interna (il solo Wesley ha lasciato 42.000 sermoni), dando priorità - contro il parere e il volere della Gerarchia Anglicana - all'evangelizzazione delle masse proletarie create dalla ormai dilagante rivoluzione industriale.
E' solo dopo la morte di Wesley che il Metodismo si costituì come una Chiesa Indipendente, separandosi dalla Chiesa d'Inghilterra, separandosi cioè dalla chiesa Anglicana. Il Metodismo è sostanzialmente un movimento missionario, oggi diffuso in tutto il mondo, con circa 55 milioni di fedeli, raccolti dal 1881 nel Consiglio Metodista Mondiale.
Il Metodismo italiano è unito alla Chiesa Valdese da un patto di integrazione globale, in atto dal 1975.
 
Letture facoltative: Ferrario, F. "Il protestantesimo dalla fine del XVI secolo ai giorni nostri, 4 L'epopea puritana, 7 il metodismo, in Filoramo "storia delle religioni, 2. ebraismo e Cristianesimo, Laterza 1995 pp. 510-514; pp519-523
 
GASTALDI U. I movimenti di risveglio nel mondo protestante. Dal "Great
awakening" (1720) ai "revivals" del nostro secolo, Claudiana, 1989
 
Carrari, G il metodismo, Claudiana 2000
 
Carile, S. Il Metodismo. Sommario storico, Claudiana
« Ultima modifica: 04.10.2009 alle ore 14:13:45 by Sandro » Loggato
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