Autore |
Topic:
Somalia, vivere la fede in segreto (letto 1132 volte) |
|
Server_Notizie
Admin
Evangelici.net Notizie
 
Posts: 910
|
VERONA - Porte Aperte, l'organizzazione internazionale evangelica a sostegno della chiesa perseguitata dedica una nota alla condizione dei cristiani in Somalia. Pur rilevando che nel 2012 ci sono state le prime elezioni democratiche, che oggi in questo devastato paese ci sono un parlamento, un governo e un capo di stato dopo almeno due decadi di quello che Nik Ripken, l'autore del libro "La pazzia di Dio" (Porte Aperte, 2013) non ha esitato a definire un inferno in terra fatto di violenza, corruzione e caos, l'organizzazione evangelica ritiene che le sfide da affrontare nel Paese siano immani.
«La comunità internazionale - rileva Porte Aperte - si sta muovendo per capire come aiutare questo popolo (mossa da interessi di vario genere): gli USA hanno riconosciuto il governo somalo a inizio anno, molti altri stanno in qualche modo aprendo dibattiti sul tema. Alla Conferenza sulla Somalia a Lancaster House (Inghilterra) il 7 maggio scorso si è parlato di come sostenere il rilancio di questo Paese e si è invitata la comunità internazionale a supportare il governo somalo in tre aree principali: sicurezza, giustizia e gestione pubblica e finanziaria».
Nonostante questi passi in avanti e il monito rivolto al governo somalo da parte della comunità internazionale di lavorare assiduamente sul rispetto dei diritti umani, i cristiani somali non hanno molto da festeggiare, anzi continuano a vivere la loro fede nel segreto, in costante pericolo di essere scoperti e trucidati da estremisti islamici. Disgraziatamente nella Costituzione di questo paese si dichiara: «L'islam deve essere la religione di Stato.
Ogni persona ha il diritto di libertà di coscienza e di professare e praticare la propria religione, nel rispetto di leggi che possono essere prescritte per salvaguardare la morale, la salute e l'ordine pubblici. Comunque non è permesso diffondere o propagandare una religione diversa dall'islam». E ancora: «La dottrina islamica è la fonte principale delle leggi dello Stato». Perciò nella Federazione Somala, i cristiani rimangono oggi emarginati, minacciati e criminalizzati.
«Vi è tuttavia un barlume di speranza - scrive Porte Aperte -. Negli ultimi tempi molti somali emigrati in paesi stranieri, vissuti in contesti di massima libertà e formatisi in scuole e università occidentali, stanno tornando nel loro Paese visto il timido miglioramento in atto. Un nostro collaboratore in Africa chiede preghiera affinché questa generazione di persone cresciute assaporando la forza e l'utilità delle libertà fondamentali, possa rappresentare un agente di forte cambiamento nella società somala, una società in cui i forti legami tribali rendono impossibile la vita dei cristiani. Un musulmano somalo che si converte a Cristo diventa bersaglio delle violenze di estremisti islamici: purtroppo sono molti i cristiani trucidati negli ultimi anni. Ecco perché oggi in Somalia i cristiani vivono la propria fede nel segreto». [gp]
Per approfondimenti:
http://bit.ly/17kZl1v
http://bit.ly/17kZJx8
[Modified 06/04/13 12:44:10 by Server_Notizie]
|
|
 Loggato |
 Newsfeed RSS e istruzioni per avere le notizie sul tuo sito
|
|
|
|
Leggi il regolamento completo
