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1Corinzi 15:3-5 (letto 819 volte) |
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DIO È AMORE
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1Corinzi 15:3-5 (Tratto dalle dispense degli appunti delle lezioni di greco Biblico tenute dal nostro Professore) Ho trasmesso (parèdoka: perfetto) infatti a voi in primo luogo quello che ricevetti (parèlabon: aoristo) che Cristo morì (apèthanen: aoristo) per i nostri peccati secondo le scritture e che fu sepolto (etàfe: aoristo) e che è stato risuscitato (eghègherthai: perfetto) nel terzo giorno secondo le scritture e che apparve (òfthe: aoristo) a Cefa…” - 1Corinzi 15:3-5 Il perfetto indica un’azione del passato che vale anche per il presente, infatti “parèdoka” al perfetto esprime una trasmissione che giunge ancora fino a noi oggi. Invece l’aoristo indica un’azione puntuale compiuta nel passato che non si ripete più. Gesù morì una sola volta (apèthanen: aoristo), fu sepolto una sola volta (etàfe: aoristo) e apparve solo allora (òfthe: aoristo; letteralmente “fu visto) si tratta di verbi all’aoristo che indicano un’azione puntuale compiuta nel passato, che non si ripete più, mentre la risurrezione (eghègherthai: tempo perfetto) indica un fatto avvenuto nel passato, i cui effetti sono ancora presenti. Infatti Gesù non “risorse” (= passato remoto) come Lazzaro per poi ri-morire, ma “è risorto” (=passato prossimo), per non morire più, infatti è ancora e tuttora vivo, e continua ad essere vivente e vivificante.
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« Ultima modifica: 04.04.2015 alle ore 16:59:10 by New » |
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andreiu
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Gesù è la mia vita
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on 04.04.2015 alle ore 16:45:28, New wrote:1Corinzi 15:3-5 (Tratto dalle dispense degli appunti delle lezioni di greco Biblico tenute dal nostro Professore) Ho trasmesso (parèdoka: perfetto) infatti a voi in primo luogo quello che ricevetti (parèlabon: aoristo) che Cristo morì (apèthanen: aoristo) per i nostri peccati secondo le scritture e che fu sepolto (etàfe: aoristo) e che è stato risuscitato (eghègherthai: perfetto) nel terzo giorno secondo le scritture e che apparve (òfthe: aoristo) a Cefa…” - 1Corinzi 15:3-5 Il perfetto indica un’azione del passato che vale anche per il presente, infatti “parèdoka” al perfetto esprime una trasmissione che giunge ancora fino a noi oggi. Invece l’aoristo indica un’azione puntuale compiuta nel passato che non si ripete più. Gesù morì una sola volta (apèthanen: aoristo), fu sepolto una sola volta (etàfe: aoristo) e apparve solo allora (òfthe: aoristo; letteralmente “fu visto) si tratta di verbi all’aoristo che indicano un’azione puntuale compiuta nel passato, che non si ripete più, mentre la risurrezione (eghègherthai: tempo perfetto) indica un fatto avvenuto nel passato, i cui effetti sono ancora presenti. Infatti Gesù non “risorse” (= passato remoto) come Lazzaro per poi ri-morire, ma “è risorto” (=passato prossimo), per non morire più, infatti è ancora e tuttora vivo, e continua ad essere vivente e vivificante. |
| Caro New il tema dell'aoristo è vastissimo in greco e non si può esaurire in due parole. Intanto per "tempo passato" si può intendere solo l'indicativo aoristo in quanto gli altri tempi indicano solo la puntualità dell'azione, ma non il tempo. Inoltre ti potrei fare degli esempi di indicativo aoristo di verbi i cui risultati perdurano ancora oggi come il "siamo stati riscattati dalla maledzione della legge" di Ga. 3:13. Insomma non è una regola
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DIO È AMORE
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Grazie Andreiu per queste tue utili note, faccio solo presente che quando ho copiato dagli appunti del professore la frase "Invece l’aoristo indica un’azione puntuale compiuta nel passato che non si ripete più" non ho precisato che questa era in riferimento al brano preso in considerazione e di conseguenza non è regola in generale.
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« Ultima modifica: 10.04.2015 alle ore 09:25:37 by New » |
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