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L'articolo (letto 803 volte) |
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andreiu
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Gesù è la mia vita
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andreiu
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Allora poniamoci una domanda: a cosa serve l'articolo? Non solo nel greco, ma anche in italiano e nelle lingue indoeuropee serve a definire e a determinare in modo molto marcato il nome al quale si riferisce. Nella lingua greca, in origine l'articolo era un pronome dimostrativo (un fatto evidente ancora nella lingua omerica). La definizione dell'articolo è data sia dall'individualizzazione del termine, sia dando alla parola un valore complessivo, concettuale e talvolta astratto. L'ultimo caso è chiamata generalizzazione definita. L'articolo può essere omesso quando l'entità designata è già sufficientemente definita per se stessa. Perciò l'assenza dell'articolo denota l'indeterminazione e la generalizzazione. Ecco qualche esempio: 1) ουτω γαρ εκελευεν ο ανθρωπος ovvero "così ordinava l'uomo". 2) Nell'opera "Politica" di Aristotele abbiamo questo esempio: ο ανθρωπος φυσει πολιτικον ζωον > L'uomo è per natura un animale politico, ovvero Aristotele vuole dare con questo costrutto una constatazione di ordine generale a seconda della presenza o meno dell'articolo. 3) ωσπερ αν τις περι ανθρωπου υφαντου λεγοι > possiamo osservare che non c'è l'articolo davati al genitivo ανθρωπου e perciò la frase va tradotta "Come se si dicesse a proposito di un tessitore (ovvero un tessitore qualsiasi). 4) In "Antigone" opera di Sofocle abbiamo > πολλα τα δεινα κουδεν ανθρωπου δεινοτερον πελει > ci sono molte cose straordinarie, ma nessuna più dell'uomo (l'uomo in generale). continua...
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andreiu
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L'articolo: terza parte. Ci sono anche altre espressioni da sottolineare come: 1) ο βουλομενος > colui che vuole (ovvero un individuo ben preciso), oppure "chi vuole" (ogni uomo che vuole cioè definito dal fatto che vuole). 2) ο Μηδος > il Medo (un individuo preciso), oppure il Medo (il popolo Medo, i Medi). 3) ηλιος / ο ηλιος > il sole θεοι / οι θεοι > gli dèi (termine sufficientemente definito in se stesso). Un altra cosa da considerare attentamente è che la presenza dell'articolo fa sì che alcuni aggettivi assumano significati particolari. Ecco qualche esempio: 1) πολλοι > molti οι πολλοι > i più, la moltitudine 2) αριστοι > ottimi οι αριστοι > i migliori, l'aristocrazia 3) εσκατος > ultimo ο εσκατος > l'ultimo, il più basso Con un nome proprio (persona, divinità, città), l'assenza dell'articolo denota un tono ufficiale distante o neutro, invece la presenza dell'articolo denota un tono di familiarità e simpatia, oppure che la persona o il luogo sono conosciuti. Esempi: 1) υπολυετε παιδες Αλκιβιαδην > togliete, schiavi, i calzari ad Alcibiade (l'espressione "i calzari" non presente nel testo citato). Questa espressione denota un tono distaccato (passo di Simposio, opera di Platone) 2) ουτως, εφη ο Πολεμαρκος > proprio così, disse Polemarco (ovvero il nostro Polemarco) (Repubblica, Platone) 3) υπο τω Ολυμπω > ai piedi dell'Olimpo (il ben noto monte) (Tucidide). Molti nomi di luogo sono in realtà aggettivi con i quali è omesso il termine geografico, ovvero il sostantivo indicante la montagna, fiume, lago ecc... Per questo motivo sono accompagnati dall'articolo. Esempio: 1) η Αττικη > l' Attica (espressione derivante da η Αττικη γη, ovvero la terra attica). (continua)
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andreiu
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L'articolo: quarta parte L'articolo è necessario quando viene sostantivato un aggettivo, un participio o un infinito. Esempi: 1) οι πλουσιοι > i ricchi 2) τα συμβαινοντα > le circostanze 3) το βαδιζειν > l'andare. Inoltre il sostantivo in funzione di predicato nominale di norma non è preceduto dall'articolo (vedi topic su Gv 1:1 in "esegesi biblica", salvo quando si stabilisce una precisa identità. Esempio: ουτοι εισιν οι ποιηται > questi sono i poeti. In alcune espressioni abituali, l'articolo ha conservato il suo valore dimostrativo: προ του > prima di questo, in precedenza. In questi casi l'articolo è per lo più accompaganto da particelle come μεν...δε in correlazione o dal solo δε Es > 1. ο μεν...ο δε > l'uno, l'altro, questo...quello ο δε > e quello, ed egli οι δε... > e quelli, ed essi. FINE
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