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   Matrimonio un istituzione umana o divina.
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   Autore  Topic: Matrimonio un istituzione umana o divina.  (letto 3326 volte)
zapatero8
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Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Data del Post: 10.01.2015 alle ore 21:10:16 »
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La domanda non è retorica, non vuole essere neanche un mero esercizio di sfoggio intellettuale non ha pretesa di interesse antropologico, culturale o sociale ma questo pomeriggio volevo analizzare ..cosa dovrebbe significare per il credente cristiano questa istituzione. Purtroppo si assiste ad un lassismo e spesso anche tra i credenti si registra sempre più spesso l'abitudine che se non vanno bene le cose divorziare non è così grave agli occhi del Signore. Personalmente la vedo in modo diverso mi piacerebbe sentire l'opinione di tanti del forum e il pensiero delle loro chiese locali.  
Incominciamo a considerare prima Scritture dell'Antico Testamento e poi il Nuovo Testamento … un' attenta esamina ci fare comprendere con cognizione di causa .. quando il mondo ha deviato e svilito e mortificato questa Sacra Istituzione.
Dal libro della Genesi (Gen 1,26-28.31)
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
Notiamo che Dio disse facciamo l'uomo a nostra immagine, la nostra natura è quindi spirituale, angelica divina … quindi l'uomo e la donna con il Matrimonio dovrebbero completare un progetto divino, proprio perchè sono a sua immagine e somiglianza. Triste a dirsi in questi tempi moderni si vede questa istituzione .. in termini contrattuali … svilendo e mortificando il progetto originario. Si parte in questo modo già con il piede sbagliato, si materializza, si volgarizza quello che in origine era il più bello dei progetti divini. Quando mettiamo nel matrimonio gli interessi personali del tipo … ognuno gestisce per sé .. oppure ho bisogno dei miei spazi … stiamo dando terreno fertile al Principe delle Tenebre... stiamo creando le premesse del nostro fallimento prima di cominciare.
Efesini 4:2,3(TILC): Siate sempre umili, cordiali e pazienti; sopportatevi l’un l’altro con amore; cercate di conservare per mezzo della pace che vi unisce, quella unità che viene dallo Spirito Santo.
Il Signore ci dà una ricetta semplice gli ingredienti riportati in Efesini 4:2-3 bastano ed avanzano per fare la differenza tra un matrimonio felice
o il suo naufragio. Personalmente penso che dovremmo andare oltre la Scrittura di Efesini 4:2-3 il sopportarsi è già indice che il rapporto coniugale è in una fase di stallo … che bello sarebbe dire Amo mia moglie , Amo mio marito una volta ci sopportavamo ora la misura del
nostro Amore è talmente colma che le nostre 2 anime sono diventate una sola, e nostri cuori si sono fusi insieme.
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #1 Data del Post: 10.01.2015 alle ore 23:15:27 »
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Oggi il treno che ho preso in partenza alle 18 era scritto che arrivasse alle 18:37, invece è arrivato alle 18:56. teoria e pratica è una gran fatica farle coincidere.
 
Siamo sempre all'inizio del cammino, anche da vecchi, e così ci accorgiamo che saremo interrotti prima di finire. La vita è qualcosa di duro, non porta rispetto a nessuno; facciamo pure i nostri progetti, non avremo mai nessuna garanzia che saranno portati a termine, ammesso che non siamo poi noi stessi a volerli cambiare.
 
Con questo abbiamo solo una certezza, che chi ci ha chiamati non ci abbandonerà, mai, qualunque cosa accada sarà sempre con noi, fino alla vittoria.  Occhiolino
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #2 Data del Post: 11.01.2015 alle ore 17:20:33 »
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Buon Anno 2015 e fiumi dibenedizioni Marmar , bello l'esempio del treno  sei arrivato tardi nonostante il display attestasse una certezza che non si è verificata. Restando in tema in questo mese ho preso 3 volte il freccia rossa Napoli- Milano ed è arrivato con una precisione .. svizzera. Questo mi fa postulare la seguente osservazione perchè i freccia rossa sono nella stragrande maggioranza puntuali rispetto ai regionali ? La risposta è semplice perchè hanno una tecnologia superiore e fanno solo le fermate di stazioni principali. Perchè un matrimonio cristiano è felice ed un altro naufraga? .... non sarà forse perchè nel primo caso usiamo le migliori armi Spirituali  : Lo studio delle Scritture, la Preghiera, l'Amore reciproco, il rispetto, il desiderio di essere un solo cuore ed una sola anima?.  Siamo indaffarati a fare mille cose in questa società consumistica ..che abbiamo poco tempo per ascoltare il nostro compagno/a i nostri figli. Il Signore ci dice anche ... Shhhhhh è tempo anche di ascoltare la tua famiglia.
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #3 Data del Post: 11.01.2015 alle ore 18:37:06 »
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #4 Data del Post: 11.01.2015 alle ore 22:15:26 »
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Visto come la questione è stata posta, io farei la seguente considerazione, partendo ovviamente dall'affermazione citata da Zapatero:
Quote:
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Sempre nella Genesi, mi piace ricordare il modo con cui Diodati traduce il momento del riposo di Dio: " E Iddio benedisse il settimo giorno, e lo santificò; perchè in esso egli s'era riposato da ogni sua opera che Egli aveva creata, per farla."
Tralasciando tutte le varie interpretazioni fuori dal contesto del 3d, mi pare intravvedere che fu necessaria una prima creazione, dove tutte le creature create avrebbero avuto la libertà di scegliere a chi servire, affinché si potesse arrivare ad una "Nuova creazione" incorruttibile e immacolata perchè messa alla prova. Del resto è Gesù stesso a parlare di una nuova creazione, dove tutti saranno fratelli di Gesù, figli dello stesso Padre per effetto della fede nella quale naufragò Adamo.
Se pensiamo di ripetere all'infinito che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, dovremmo anche aggiungere: "Al di fuori del peccato che è in noi, ivi compresa la natura di peccato". Facendo così, la domanda che sorge è: "Quanto di fatto riflettiamo quella immagine?"
Intanto i figliuoli di Dio dovrebbero ubbidire a Dio e ciò anche nel matrimonio. Non vedo perchè piangere dopo che abbiamo fatto le nostre scelte senza aspettare Lui. Iddio garantisce per i suoi figli quando essi si comportano da figli suoi.
Nota non da poco: Non dimenticare mai che Adamo peccò mentre era nel giardino e dunque nella presenza di Dio, o, detto in termini diversi, mentre era ancora senza peccato. Che sbagli l'uomo di ieri e di oggi fa sempre parte di una natura peccaminosa, cioè naturalmente tendente al peccato.
 
Altra considerazione relativa al matrimonio la possiamo sempre trovare nella genesi, e precisamente nelle parole che l'uomo pronunciò, quando vide al suo fianco la donna che Iddio gli aveva dato: "Ecco, ossa delle mie ossa e carne della mia carne".
Molti matrimoni non portano quella esclamazione e quella accettazione per svariati motivi, uno fra tanti è l'accento eccessivo alla sensualità che nulla ha a che vedere con "l'aiuto convenevole". (lo stesso errore dei figli di Dio in Genesi 6).
Creati ad immagine e somiglianza di Dio!  La creatura che ha disobbedito ha perduto quella immagine e ha preso quella del peccato, della disobbedienza e dell'allontanamento costante  da Dio.
Il matrimonio è una delle componenti che più di tutti si è avariato e per mille ragioni, ovviamente che non intendo qui evocare.
E' chiaro che la deriva ha portato a comportamenti sempre più deprecabili, sopratutto se reiterati da coloro che hanno creduto in Cristo, ma è anche chiaro che non tutti quelli che hanno creduto in Cristo si comportano in tal modo. Pertanto certe condotte non sono facilmente decifrabili ma solo catalogabili, perchè le ragioni sono spesso insondabili, fatto salvo ovviamente il principio stabilito da Dio che resta fermo nella vita di coloro che hanno davvero creduto.
Ho lasciato di proposito molto spazio nelle mie parole.
Parlare di cristiani e parlare di figli di Dio non mi pare che sia la stesa cosa. Male non facciamo però a ricordare che in genesi 6 è scritto che i figli di Dio si scelsero le più belle fra i figli degli uomini. Problema nuovo? No, problema vecchio come il mondo. Allora hanno addolorato il cuore di Dio, e anche oggi quel cuore viene addolorato dalle scelte dei suoi figli, ma su tutto questo resta fermo come un gigantesco macigno, che da una parte schiaccia e dall'altra salvaguarda coloro che errano, perchè Iddio disse degli uomini di allora e di ogni tempo: "Non sono altro che  carne. Il mio Spirito non contenderà con loro per sempre".
Se Iddio per un attimo dimenticasse che siamo solo carne, non resterebbe di noi nulla, solo un poco di polvere.
« Ultima modifica: 11.01.2015 alle ore 22:20:43 by salvo » Loggato

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zapatero8
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #5 Data del Post: 12.01.2015 alle ore 10:00:18 »
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Concordo Salvo scusa il ritardo Buon Anno 2015 , ricco di Benedizioni Spirituali. Già ai primordi da Adamo ed Eva l'istituzione matrimoniale a causa del Peccato è diventato imperfetto. Tuttavia in qesto secolo conveniamo che si è arrivati ad un picco elevato della degenerazione morale, e quindi allo svilimento di questa Istituzione Divina.
Facevo la seguente riflessione : Nell’immaginario collettivo si pensa che i matrimoni falliscano per “gravi problemi”: Non è sempre così, anzi, non è quasi mai così. Si pensa immediatamente al tradimento e all’incompatibilità. L’esperienza dice che molti matrimoni falliscono per dettagli; sono talmente dettagli da sembrare ridicoli. Quando vai a leggere i motivi delle difficoltà spesso non sono esplicitati nemmeno dai coniugi. “Non provo più nulla per te” è la risposta che ti danno: se si scava in profondità, si scopre
il senso delle frustrazioni delle attese. Quali attese? Sono talmente circostanziali da non apparire degne di attenzione: troppo attaccamento ai genitori; al lavoro; agli amici non comuni; un senso eccessivo del risparmio o delle spese; la dimora non condivisa; la mancanza di attenzione; i progetti inesistenti.  
Come poter garantire che il matrimonio “funzionerà” anche per il futuro e per tutta la vita?
Non c’è nessuna garanzia di percorrenza come per un auto nuova.
La garanzia è di tipo morale: quella di prendersi cura dell’altro/a e di permettere all’altro/a di fidarsi di noi. Si potrà evitare il fallimento solo se la coppia saprà affrontare bene i momenti di difficoltà che incontrerà.  
Non bisogna dimenticare che il termine “crisi” ha la sua etimologia nella parola greca “Krinein” che vuole dire “giudicare, cioè mettersi in discussione, rivedere, ripensarsi” e da qui voglio partire per provare a riflettere, insieme a voi, su questi “momenti ” perchè si possa vivere un sogno d’amore. Quanto è bello e verace il passo biblico di Efesini 4:26 : E se vi arrabbiate, attenti a non peccare: la vostra ira sia spenta prima del tramonto del sole... ma quanto spesso viene disatteso anche nelle coppie cristiane.
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #6 Data del Post: 12.01.2015 alle ore 11:00:21 »
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on 12.01.2015 alle ore 10:00:18, zapatero8 wrote:
Concordo Salvo scusa il ritardo Buon Anno 2015 , ricco di Benedizioni Spirituali. Già ai primordi da Adamo ed Eva l'istituzione matrimoniale a causa del Peccato è diventato imperfetto.

Imperfetto? Siccome bisogna essere onestamente critici, credo sia utile anche, nei limiti nostri, guardare al passato non con gli occhi campanilisti, ma guardando le cose con onestà spirituale. Imperfetto è un aggettivo improprio, per il fatto che la storia racconta di cose indicibili nelle varie generazioni, da Adamo in poi. Lo stesso popolo di Dio, Israele, ha fatto delle cose allucinanti, schiavizzando e relegando le proprie mogli a nullità, e tu parli di matrimonio imperfetto? C'è forse un qualche legame con la frase pronunciata da Adamo: "ecco, ossa delle mie ossa e carne della mia carne"? Già, subito dopo Adamo non esisteva "la moglie" ma le mogli; ciò non era certo quello che Iddio voleva. Non mi parlate per favore della necessità contingente della procreazione, perchè nulla che è sbagliato secondo Iddio potrà mai fregiarsi della "ragione contingente". Le conseguenze sono ovvie e visibili, allora come oggi.
Anche oggi esistono le ragioni contingenti che tu hai ben fotografato nella fretta di avere umana soddisfazione e poi si pagano le conseguenze.
 

Quote:
Tuttavia in questo secolo conveniamo che si è arrivati ad un picco elevato della degenerazione morale, e quindi allo svilimento di questa Istituzione Divina.

Solo in questo secolo? Immagino che tu conosca ciò che Gesù dice circa i tempi della fine e li paragona ai tempi di Sodoma e Gomorra. E il diluvio, perchè è avvenuto? Non era forse per la depravazione morale degli uomini?
Babilonia, dove la metti?
In ogni caso è vero quanto dici, ovviamente.
« Ultima modifica: 12.01.2015 alle ore 11:03:12 by salvo » Loggato

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Stefanotus
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #7 Data del Post: 12.01.2015 alle ore 11:47:24 »
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Io sto affrontando l'argomento da diverso tempo per uno studio approfondito riguardo al divorzio.
 
Secondo le mie analisi (attuali e quindi si tratta di conclusioni temporanee perché ancora in lavorazione) è l'influenza della mentalità del mondo secolare a distruggere i matrimoni cristiani.
La prospettiva biblica del matrimonio inizia da Genesi, dove la donna e l'uomo insieme vengono chiamati "immagine di Dio" come giustamente hai citato tu Zapatero.
Lo scopo del matrimonio quindi è che i due "formino l'immagine di unità" presente nella divinità. Successivamente, nel dettaglio del sesto giorno presentato da Genesi 2, scopriamo che la donna fu creata come AIUTO ALLA PARI dell'uomo. Una creazione diversa dall'uomo (lei viene da lui, lui dalla terra), uno scopo diverso: lui doveva curare il giardino e aveva dominio sugli animali, infatti gli diede i nomi, lei doveva aiutare lui.
INSIEME con scopi diversi, dovevano procreare, moltiplicarsi e dominare la terra. L'ordine familiare fu stabilito sempre in Genesi, infatti lui darà nome alla donna, gesto simbolico significativo di autorità come avvenne prima sugli animali.
Tutta la Bibbia esalta tantissimo il ruolo della donna come leader (se posso usare un termine tanto attuale) della famiglia. Proverbi 31 è l'emblema dell'autorità e delle capacità femminili messe a frutto secondo Dio.
In tutta la Bibbia la donna riceve capacità e incarichi che esaltano la sua propria natura. Funge da intermediario tra padre e figli, stabilisce l'ordine della casa, prevede le possibili difficoltà che la famiglia potrà incontrare, lavora incessantemente per il bene di tutti. Alla donna Dio chiede di fare tutto in dono al marito. Le chiede mansuetudine, le chiede forza... Guarda non finirei mai di elencare quanto Dio chiede alla donna per il matrimonio nel dettaglio. All'uomo invece Dio chiede semplicemente sacrificio: donare la propria vita alla moglie come Cristo ha donato sé stesso alla Chiesa. Dimmi tu se è poco!
 
Quindi secondo la Bibbia, i due nel matrimonio "VIVONO" per onorare Dio nel matrimonio.
Quello che abbiamo oggi invece è un'attacco deciso a questa istituzione.
La donna è entrata da anni nel mondo del lavoro ed oggi più che mai la sua posizione è di vero privilegio ed emancipazione. Le donne sono leader nel mondo industriale oggi. Un traguardo eccezionale ma a che prezzo?
Gli uomini e le donne oggi frequentano una scuola formativa che tra università, master e stage formativi li tiene occupati fino a 30 anni. A questo punto, vivendo ancora a casa, quindi non avendo realizzato una indipendenza economica e sociale, cercano di entrare nel mondo del lavoro. Il mondo del lavoro è precario, difficile e competitivo, quindi per almeno 3 o 4 anni ci si deve dedicare con fatica. Nella società di oggi non basta la competenza: bisogna curarsi, presentarsi esteticamente a posto, sani, magri, belli. Oggi si cura la propria immagine con il bisturi perché la bellezza apre molte porte...
 
Spesso questo periodo è "affiancato" da relazioni sentimentali "temporanee". Quando queste sono più durature nascono periodi di convivenza, perché se è vero che gli studi hanno allungato il tempo di rimanenza in casa, non sono cambiati gli istinti affettivi o sessuali. Oggi quindi è considerato normale avere relazioni sentimentali anche profonde e intime come la convivenza. A 34 anni quindi si tende a realizzare 2 obiettivi considerati necessari: figli e acquisto della propria casa. La casa è un obiettivo complicato che spesso limita il desiderio di avere figli. A questo aggiungiamo che l'uomo e la donna a 30 anni iniziano ad avere problemi di fertilità. Inoltre i figli spesso arrivano prima di un matrimonio, che viene visto come un formalismo necessario solo ad avere "detrazioni" fiscali.
La famiglia quindi si forma con tutta una serie di parametri confusi.  
La moglie non è più solo moglie, ma è anche donna in carriera. Quindi il suo obiettivo, con tutto l'amore che può avere per i propri figli e per il proprio marito è anche la realizzazione di sé stessa. Quindi la troviamo fuori casa al pari del marito. I figli quindi se va bene vengono lasciati dai nonni o al nido educati da estranei.
Il marito crea difficoltà perché i propri paradigmi mentali, la propria formazione personale e culturale precedente, lo fa sentire svilito nella propria virilità e utilità e nella figura di uomo "capo famiglia"...  
Questo è il contesto odierno secolare che già di suo sta intaccando il concetto di famiglia e il concetto di matrimonio.
Dal punto di vista cristiano la cosa è ancora più difficile.
Gli uomini e le donne che arrivano al matrimonio privi di esperienze sessuali si portano dietro un forte carico di frustrazione che spesso li porta a vivere con insoddisfazione i primi anni. Per l'uomo son poche le cose che sono cambiate. Per l'uomo è normale lavorare molto e cercare soddisfazione personale. E' normale essere attivo in chiesa con qualche incarico. E' normale cercare di essere un buon marito e un buon padre, cercando di aiutare la donna, leader della casa. Ma invece la donna credente però si trova appesantita da un carico non indifferente di responsabilità. La donna vuole essere una buona moglie secondo la bibbia, una buona madre secondo la bibbia, ma anche una bella donna secondo i dettami del mondo, una donna realizzata nel mondo del lavoro, una serva di Dio attiva nella comunità... tutte attività anche in contrasto tra loro... che la portano a soffrire frustrazioni continue. E dove scoppiano queste frustrazioni? Nella famiglia.
 
Secondo me, non avere chiaro il modello, il piano di Dio per la famiglia... e lasciarsi influenzare dai modelli secolari è il primo intoppo per durata e il benessere della famiglia.
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #8 Data del Post: 12.01.2015 alle ore 23:29:03 »
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Salvo hai descritto e fatto notare che la degenerazione è sempre esistita, non a caso gli esempi dei Nefilim, Sodoma e Gomorra non fanno altro che attestare il basso livello di dissolutezza che  il genere umano è sceso in tutte le epoche storiche. Tuttavia Stefanotus ha colto un elemento che ci differenzia dalle altre epoche, la società è cambiata perchè il ruolo della donna è cambiato .La famiglia quindi si forma con tutta una serie di parametri confusi.  
La moglie non è più solo moglie, ma è anche donna in carriera. Quindi il suo obiettivo, con tutto l'amore che può avere per i propri figli e per il proprio marito è anche la realizzazione di sé stessa .  
Postulato che tutto quello che abbiamo scritto fondamentalmente è vero, possiamo affermare con certezza che i divorzi cristiani siano aumentati rispetto a 50-60 anni addietro. La società cambia e quindi le conseguenze si fanno sentire nel bene e nel male anche nelle famiglie cristiane, niente di strano se tutto va alla deriva … quello che per esperienza personale … mi lascia ..un tantino sconcertato è il diverso approccio che i Pastori delle Chiese si confrontano sul tema del divorzio, a seconda della denominazione religiosa si passa da una posizione ultra-intransigente: Divorzio in nessun caso, al massimo la separazione dei coniugi … ad un lassismo sconcertante, Pastori che sposano credenti divorziati che hanno rotto la loro precedente unione per motivi futili.
Personalmente possono esserci solo i seguenti motivi per risposarsi nel Signore :  Matteo 5:32 e 19:9. L’espressione “salvo che per motivo di fornicazione” è l’unica cosa nella Scrittura che, probabilmente, dà il permesso di Dio per il divorzio e le nuove nozze. Molti studiosi interpretano questa "clausola esonerativa" come se si riferisca alla "infedeltà coniugale" durante il periodo di "fidanzamento". Secondo le usanze giudaiche, un uomo e una donna erano considerati sposati anche mentre erano ancora fidanzati come “promessi sposi”. L’immoralità durante questo periodo di "fidanzamento" sarebbe stata, quindi, l’unica ragione valida per il divorzio.
 
Tuttavia, il termine greco tradotto “fornicazione” è una parola che può significare qualunque forma di immoralità sessuale: fornicazione, prostituzione, adulterio, ecc. Probabilmente, Gesù sta dicendo che il divorzio è ammissibile se viene commessa l’immoralità sessuale. I rapporti sessuali fanno così parte integrante del legame coniugale che “i due saranno una sola carne” (Genesi 2:24; Matteo 19:5; Efesini 5:31). Pertanto, rompere quel legame mediante dei rapporti sessuali al di fuori del matrimonio potrebbe essere un motivo plausibile per il divorzio. Se è così, in questo passo Gesù ha anche in mente le nuove nozze. L’espressione “e ne sposa un’altra” (Matteo 19:9) indica che il divorzio e le nuove nozze sono permessi in un caso che rientri nella clausola esonerativa, comunque essa venga interpretata. È importante notare che solo alla parte innocente viene permesso di risposarsi. Benché non sia detto nel testo, il permesso di risposarsi dopo il divorzio è un segno della misericordia di Dio per la parte offesa, non per chi ha commesso l’immoralità sessuale. Potrebbero esserci dei casi in cui al/alla "colpevole" sia permesso di risposarsi, ma tale concetto non è insegnato in questo testo.
 
Alcuni interpretano 1 Corinzi 7:15 come un’altra “eccezione” che consenta le nuove nozze se un/a coniuge non credente divorzia da una/un credente. Tuttavia, il contesto non fa menzione di nuove nozze, ma dice solo che un/a credente non è costretto/a a portare avanti il matrimonio se la/il coniuge non credente vuole separarsi. Altri affermano che le violenze fisiche (sulla moglie/sul marito o sui figli) siano dei motivi validi per il divorzio, anche se non vengano menzionati come tali nella Bibbia. Anche se potrebbe essere benissimo vero, non è mai saggio dare per scontato qualcosa che non si trova nella Parola di Dio.
 
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #9 Data del Post: 12.01.2015 alle ore 23:55:33 »
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Capisco bene cosa vuoi dire, caro zapatero, resta però un interrogativo che è il seguente: "Sorridenteobbiamo osservare letteralmente ciò che sta scritto senza se e senza ma, o siamo anche invitati ad usare il buon senso unitamente la timore di Dio?
Da quello che dici mi pare capire che il buon senso è l'ultima cosa e men che meno il timore di Dio. Non sto parlando di te ma degli esempi che hai citato.
 
Secondo me resta sempre un angolo poco chiaro in ogni considerazione, perchè la legge è una sola, le variabili sono infinite, come sono infiniti i problemi umani, dove è veramente difficile fare dei pacchetti e distribuirli come unica verità possibile.
 
Come tu saprai certamente per molti anni è stato insegnato a coloro che erano stati lasciati che non potevano più risposarsi perchè sarebbero diventati adulteri.
 
Personalmente ho forti dubbi in merito, ma ovviamente sono miei. Il fatto è che certe situazioni non si possono sanare semplicemente elencando versi su versi e insegnando cose che rendono la vita pesante.
 
L'esempio classico è quello del giovane o della giovane lasciati. Queste persone non potendo più risposarsi perchè, così è stato a lungo insegnato, diventano adulteri, sarebbero costretti a vivere la loro vita nel limbo dei sentimenti da reprimere, se non hanno la forza di abbandonarli?
 
Non dice Gesù che desiderare una donna per possederla anche nel proprio cuore è commettere adulterio? Immagina la vita di giovani e anche meno giovani che sentono ancora gli stimoli e non hanno la forza di governarli.
 
Paolo ebbe a dire alcune volte, al di là del soggetto, che in lui abitava lo spirito di Cristo. Ora i problemi di una volta non sono quelli di adesso e a maggior ragione occorre avere lo Spirito di Cristo anche ora.
Ma come si fa a giudicare caso per caso senza lo spirito di Cristo? Impossibile.
« Ultima modifica: 12.01.2015 alle ore 23:59:12 by salvo » Loggato

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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #10 Data del Post: 13.01.2015 alle ore 17:39:23 »
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Zapatero, se vai a guardare tutte le nostre discussioni sul forum, noterai che PER OGNI ARGOMENTO, in questo sito anche fra di noi abbiamo spesso opinioni agli estremi.
 
Purtroppo la differenza di opinione non è dettata dalla differente opinione denominazionale. Spesso anche all'interno delle stesse denominazioni vi sono opinioni differenti. Il problema anche qui è sempre l'approccio alla Scrittura: come interpreto ciò che leggo?
 
Alcuni fratelli sono per interpretazioni più "scritturali" o letterali, altri più "concettuali". Ogni credente quindi sceglie di accettare i consigli degli uni o degli altri in base al proprio parere di quale sia l'atteggiamento più giusto...
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #11 Data del Post: 15.01.2015 alle ore 23:21:51 »
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Salvo il tuo intervento è stato moderato ed equilibrato, bisogna avere uno spirito di saggezza e sondare le situazioni caso per caso, la perspicacia e da anteporre sempre ad un pensiero Biblico formale e  intriso di religiosità.
Personalmente ho conosciuto pastori zaccardiani che rasentano il legalismo più spinto ed esasperato, tanto per restare nel tema gli zaccardiani ammettono il matrimonio solo tra credenti della stessa Chiesa , il credente di altre confessioni Evangeliche è bollato come “uno del mondo”. Alcuni pastori A.d.i. vecchio stampo addirittura sconsigliano ad un credente di sposarsi perchè prima di conoscere il Cristo ha divorziato … andando un pochino oltre le Scritture. A volte mi capita ( a dire la verità più sorelle che fratelli) che raccontano le loro tristi storie il coniuge adultero che ha chiesto ed ottenuto il divorzio e si è risposato ...   pur avendo pieno titolo a rifarsi una vita … ancora vagheggiano utopisticamente un ritorno dell'ex al nido familiare … eppure avrebbero tutti i presupposti biblici per dare una svolta radicale .
Nella legge Ebraica si evince chiaramente che questa istituzione non è contrattualistica ma ha origine Divina Malachia 2:14. Le possibili situazioni ai tempi dell'apostolo Paolo quando scrisse  1Corinzi 7:27 Sei tu legato a una moglie? Non cercare d'esserne sciolto. Sei tu sciolto da moglie? Non cercar moglie.  
1Corinzi 7:28 Se però prendi moglie non pecchi; e se una vergine si marita, non pecca; ma tali persone avranno tribolazione nella carne, e io vorrei risparmiarvela.  
1caso) Il credente ha divorziato quando non conosceva l' Evangelo … mi pare chiaro che in una situazione del genere viveva nell'ignoranza Spirituale .. non vedo quali ostacoli dovrebbero esserci nel contrarre matrimonio cristiano , spesso poi si verifica che l'altro coniuge non credente spesso si è risposato .. quindi di quale presunta unità matrimoniale stiamo difendendo … era .. ora non esiste e ciò che non esiste francamente è indifendibile.  
2 caso) Matrimonio misto il credente voleva difendere il matrimonio a tutti i costi ma l' incredulo l'ha mollato per un' altro … ora non stiamo a sindacare i motivi perchè la coppia ha fatto il botto ..ma mi sembra chiaro alla luce di 1 Corinti 7:27-288 che se il credente ha fatto di tutti per salvare la situazione ma ha subito una situazione unilaterale … non mi sembra che ci sia tanto da cavillare è libero di risposarsi.
3 caso) Matrimonio tra credenti che fallisce, chiaramente le sole eccezioni per poterlo rompere sono adulterio Matteo 19:9 , oppure un deliberato atteggiamento offensivo, manesco, irascibile.
Credo che in queste situazioni bisogna veramente avere un Spirito di discernimento e pienezza di saggezza.
« Ultima modifica: 15.01.2015 alle ore 23:25:07 by zapatero8 » Loggato
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #12 Data del Post: 21.01.2015 alle ore 07:48:45 »
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Poniamo una situazione che spesso viene a instaurarsi anche nelle coppie dei credenti, cioè, che vi sia una tale incomprensione per cui non ri riesce più ad andare d`accordo.
Che si può fare in casi simili?
In un divorzio fra credenti, ciò che ne viene sempre fuori è che siamo come il mondo, quindi è sempre una cattiva testimonianza.
Il fatto è che sovente non manca solo il buon senso, ma manca anche il vero timore di Dio. Manca prima del matrimonio e manca poi, dove sovente l`unica cosa che conta è l`egoismo. Il Nome del Signore può attendere.
« Ultima modifica: 21.01.2015 alle ore 07:56:41 by salvo » Loggato

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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #13 Data del Post: 22.01.2015 alle ore 14:58:38 »
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Separarsi fra credenti non vuol dire che tutto il mondo ti addita. Tutto dipende dalla vita che fai e come ti comporti da persona separata. Lo dico per esperienza personale e ti assicuro che ci sono molti fratelli e sorelle che pur essendo separati conducono vite che sono esempi anche per il mondo (uso l'evangelichese anche se a me sta stretto), il quale li elogia per la vita decorosa e piena di amore di Dio.
Meglio vivere da sposati e litigare tutti i giorni? bell'esempio vero? quando i vicini ti guardano con pietà perchè hanno sentito tutto? certo la domanica mattina si va in chiesa tutti insieme a far vedere come si è coppia perfetta, ipocrisia!  
Alcuni "credenti" ti lascieranno da parte, ma Dio ti abbraccia, ti guarisce (perchè separasi fa male) e ti fa vedere che se vai e non pecchi più (perchè vivere sempre con rancore e sospetto è peccato) Egli riempie la tua vita e ti da una ragione per continuare a servirlo, più e meglio di prima!
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Re: Matrimonio un istituzione umana o divina.
« Rispondi #14 Data del Post: 22.01.2015 alle ore 15:09:42 »
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on 15.01.2015 alle ore 23:21:51, zapatero8 wrote:
Personalmente ho conosciuto pastori zaccardiani che rasentano il legalismo più spinto ed esasperato, tanto per restare nel tema gli zaccardiani ammettono il matrimonio solo tra credenti della stessa Chiesa, il credente di altre confessioni Evangeliche è bollato come “uno del mondo”. Alcuni pastori A.d.i. vecchio stampo addirittura sconsigliano ad un credente di sposarsi perchè prima di conoscere il Cristo ha divorziato … andando un pochino oltre le Scritture.

Io direi che è sempre meglio confrontarsi con la Bibbia piuttosto che con le confessioni di fede. Perché molto spesso, si confonde quello che un pastore consiglia AD UN CREDENTE, e quindi un consiglio per lui, per la sua specifica posizione e situazione... con quello che l'intero movimento professa.
Tale superficialità è secondo me dannosa. Quello che un pastore zaccardino o ADI può aver detto a una o due o tre persone, non è sinonimo che TUTTI i pastori di quel movimento la pensino così.
Quindi attenzione a non generalizzare.
 

Quote:
A volte mi capita ( a dire la verità più sorelle che fratelli) che raccontano le loro tristi storie il coniuge adultero che ha chiesto ed ottenuto il divorzio e si è risposato ...   pur avendo pieno titolo a rifarsi una vita … ancora vagheggiano utopisticamente un ritorno dell'ex al nido familiare … eppure avrebbero tutti i presupposti biblici per dare una svolta radicale.

In questo tuo commento noto un atteggiamento molto di moda ultimamente: suggerire di voltare pagina e dimenticare il passato. Niente di più sbagliato dal punto di vista biblico quindi spirituale, e psicologico.
Una persona che ama davvero non è mai felice di vivere una desolazione come quella lasciata da un divorzio. Senza contare il fatto che un matrimonio fallito non è sempre una colpa unilaterale come invece spesso si vuole far passare. La pressione psicologica che esercita "il lasciato" sugli altri è molto forte... perché cerca di convincere tutti che "non è colpa sua se si sono lasciati". Mentre invece molto spesso è colpa di entrambi. Un uomo o una donna che "tradiscono" hanno le loro motivazioni. Diverse, complesse, difficili... va bene. Ma ci sono sempre delle motivazioni. E molto spesso sono dovute al fatto che i due che si sono uniti, avevano in realtà due idee della vita DIVERSE. Quindi si sono schiantati. E quando ci si schianta molto spesso, si pensa che il divorzio o la separazione siano l'unica soluzione. Questo perché siamo "maledettamente" (oso dirlo si) influenzati dalla mentalità pagana che preferisce la divisione delle famiglie. Quando invece dovrebbe essere influenzati dalla mentalità biblica che dovrebbe spingerci a credere nel Dio dei miracoli, capace di compiere un miracolo NELLA COPPIA.
Se vogliamo parlare di psicologia, possiamo andare da un qualsiasi psicologo che potrà darci indicazioni di ogni genere per gestire al meglio lo stress e i traumi causati dalla nostra separazione. Ma se parliamo del Dio della Bibbia e di cosa dice la Bibbia... allora ... scusatemi: dobbiamo parlare del Dio dei miracoli, non della rassegnazione!!!
 

Quote:
Nella legge Ebraica si evince chiaramente che questa istituzione non è contrattualistica ma ha origine Divina Malachia 2:14. Le possibili situazioni ai tempi dell'apostolo Paolo quando scrisse  1Corinzi 7:27 Sei tu legato a una moglie? Non cercare d'esserne sciolto. Sei tu sciolto da moglie? Non cercar moglie.  
1Corinzi 7:28 Se però prendi moglie non pecchi; e se una vergine si marita, non pecca; ma tali persone avranno tribolazione nella carne, e io vorrei risparmiarvela.  
1caso) Il credente ha divorziato quando non conosceva l' Evangelo … mi pare chiaro che in una situazione del genere viveva nell'ignoranza Spirituale .. non vedo quali ostacoli dovrebbero esserci nel contrarre matrimonio cristiano , spesso poi si verifica che l'altro coniuge non credente spesso si è risposato .. quindi di quale presunta unità matrimoniale stiamo difendendo … era .. ora non esiste e ciò che non esiste francamente è indifendibile.

L'unione matrimoniale è sancita DA DIO sessualmente. Sta scritto: non sai tu che se ti unisci ad una prostituta diventi una sola carne con lei? (1 Corinzi 6:16).
Quindi per Dio SESSO e MATRIMONIO sono letteralmente sinonimi.
E' per questo quindi che se un uomo o una donna ha divorziato "legalmente" prima o dopo la conversione spiritualmente è legata ugualmente al precedente marito. L'unione sessuale ha sancito un vincolo. In molte chiese quindi si consiglia quanto dice Paolo, ma allo stesso tempo non si impone nulla. Si lascia alla libertà di ciascuno di fare ciò che vuole. Quindi anche risposarsi... In questi casi però, spesso si cerca di evitare discussioni sulla testimonianza cristiana e si evita di dare incarichi di responsabilità a queste persone.  Ma sono scelte personali, individuali etc etc. Scelte difficili e non bisogna generalizzare.
La sensibilità sta in questo: NON GENERALIZZARE.
 

Quote:
2 caso) Matrimonio misto il credente voleva difendere il matrimonio a tutti i costi ma l' incredulo l'ha mollato per un' altro … ora non stiamo a sindacare i motivi perchè la coppia ha fatto il botto ..ma mi sembra chiaro alla luce di 1 Corinti 7:27-288 che se il credente ha fatto di tutti per salvare la situazione ma ha subito una situazione unilaterale … non mi sembra che ci sia tanto da cavillare è libero di risposarsi.

Stiamo qui a stabilire cosa "ci sembra a noi" o cosa dice la parola di Dio?
 

Quote:
3 caso) Matrimonio tra credenti che fallisce, chiaramente le sole eccezioni per poterlo rompere sono adulterio Matteo 19:9 , oppure un deliberato atteggiamento offensivo, manesco, irascibile.

Il primo è biblico. Il secondo?
 
Vedi, il punto chiave di tutta questa discussione è uno soltanto: la miscela di concetti UMANI secolari a quelli biblici e spirituali.
Non si può mettere sullo stesso piano "l'offensivo, manesco e irascibile" con l'adulterio. Uno è un principio biblico, l'altro è buon senso secolare.
Non che uno sia valido o l'altro meno. Ma bisognerebbe avere una sensibilità spirituale tale da capire COSA è volontà di Dio e COSA sono pareri personali basati sulla propria cultura.
Perché un uomo che non fa adulterio e non picchia la moglie e non la offende, ma magari non si concede e non partecipa alla vita familiare, allontanandosi da ogni responsabilità con ogni scusa possibile... è un buon marito? Non è un atteggiamento che può portare una moglie al raffreddamento e quindi... ad una possibile evasione?
A quel punto se una donna cede alle attenzioni di un'altra persona... di chi sarà la colpa? La sua perché ha fornicato o del marito che non l'ha amata come Cristo ha amato la chiesa?
 
Insomma non bisogna liquidare situazioni così complesse e delicate con quattro commenti e quattro versetti. Sono cose serie che richiedono maturità spirituale, profonda conoscenza biblica e un certo discernimento. Lasciamo queste discussioni a chi ha avuto l'onere di esser "chiamato" ad affrontarle.
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