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(Moderatore: andreiu)
   Aggiornare il linguaggio è necessario?
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   Autore  Topic: Aggiornare il linguaggio è necessario?  (letto 759 volte)
Maxt
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Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Data del Post: 03.02.2017 alle ore 10:13:44 »
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Qualche giorno fa, seduto in comunità a partecipare al culto, con a fianco mio figlio dodicenne, stavamo cantando un cantico diciamo classico. Uno di quelli presenti nelle nostre comunità fin dalla nascita del movimento evangelico. Tradotto probabilmente negli anni '50 o giù di lì. Alla fine del cantico, notando alcune parole scritte in questo cantico, non più di uso comune, mi sono rivolto a mio figlio e gli ho chiesto se conosceva il significato di alcuni termini presenti nel cantico stesso. Lui non ha saputo darmi risposta sul significato di certe parole. Mi sono putroppo reso conto che in questa maniera per i giovani, che inevitabilmente hanno cambiato modi e termini con cui si esprimono e parlano, certi cantici non sono più comprensibili, nel loro intero significato. Ora mi chiedo, e domando anche a voi un'opinione: non sarebbe il caso di rivedere la traduzione di questi cantici o provare a introdurre a e dare la priorità a quelli scritti con un linguaggio più attuale, come del resto è già stato fatto più volte per la Bibbia?
« Ultima modifica: 03.02.2017 alle ore 10:14:42 by Maxt » Loggato
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #1 Data del Post: 03.02.2017 alle ore 18:09:15 »
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Se avete una corale, mettetevi d'accordo con loro e riscrivete il testo con termini più moderni, non credo vi siano problemi di questo tipo.
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #2 Data del Post: 13.02.2017 alle ore 11:35:46 »
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Nella chiesa di cui faccio parte non si cantano più certi tipi di canti... crediamo che Dio debba essere lodato in libertà e sincerità di cuore... ma in maniera contemporanea al periodo in cui siamo... mantenendo comunque dei testi idonei e corretti.
 
Quindi che senso ha cantare delle parole il cui significato è sconosciuto? Anzi... oserei dire che oltre a non avere senso... è addirittura sbagliato!!! Che cambia dal predicare in latino?
« Ultima modifica: 13.02.2017 alle ore 11:36:36 by Virus » Loggato

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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #3 Data del Post: 13.02.2017 alle ore 16:47:44 »
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Sono d'accordissimo sulla necessità di adeguare il proprio linguaggio a quello comune, altrimenti si corre il rischio di non farsi capire e presentare un cristianesimo cristallizzato e legato al passato. Giustamente viene fatto l'esempio delle traduzioni bibliche, è necessario che se ne facciano di nuove perché le lingue sono vive e si evolvono. Però il problema non è secondo me tanto il canto (o cantico, come si diceva una volta) antiquato. Il problema è che purtroppo tendiamo a parlare un linguaggio specifico che capiamo solo noi, fatto di metafore e termini astrusi anche nel parlare comune. Qualcuno ha coniato il termine "evangelichese" per definire questa lingua che capiamo solo tra di noi Sorriso  
Non è solo un problema dei canti (o cantici, come si dice in evangelichese) antiquati, o meglio non solo quello. Secondo me si può e deve modificare il linguaggio nella predicazione, nelle pubblicazioni, nella discussione con gli altri. Quanto ai canti "antichi" nella chiesa, alcuni sono davvero belli e ricchi di significato, sarebbe un peccato metterli del tutto da parte. Penso sia bello mantenerli (se alcuni sono diventati degli autentici classici un motivo c'è) affiancandoli a canti contemporanei. Nella mia chiesa e in molte altre che conosco si fa così.  
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #4 Data del Post: 13.02.2017 alle ore 17:59:10 »
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Si, anche perché comunque non è latino o greco antico. A scuola ti fanno leggere la Divina Commedia, e con qualche spiegazione la capisci benissimo. Allo stesso modo un dodicenne può cantare “Forte Rocca” con il testo tradotto in italiano dai valdesi nell’ottocento.
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_rocca_%C3%A8_il_nostro_Dio
« Ultima modifica: 13.02.2017 alle ore 17:59:51 by Grande_Puffo » Loggato
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #5 Data del Post: 13.02.2017 alle ore 18:31:40 »
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on 13.02.2017 alle ore 17:59:10, Grande_Puffo wrote:
Si, anche perché comunque non è latino o greco antico. A scuola ti fanno leggere la Divina Commedia, e con qualche spiegazione la capisci benissimo. Allo stesso modo un dodicenne può cantare “Forte Rocca” con il testo tradotto in italiano dai valdesi nell’ottocento.
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_rocca_%C3%A8_il_nostro_Dio

ho visto questo inno in un innario avventista
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #6 Data del Post: 14.02.2017 alle ore 10:25:59 »
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Non so voi, ma da me i giovani sembrano spersi. Vengono alla riunione ma stanno tra loro, nel loro mondo. I mei figli mi dicono spesso che chi guida la riunione, troppo spesso usa un linguaggio a loro semi incomprensibile. Sono presenti ma è come se quello che gli succede intorno non gli appartenesse. Riflettendo sulla cosa non credo sia solo un problema generazionale classico. Mi chiedo anche cosa è chiamata la comunità a dare loro. Il modo di comunicare sta cambiando moltissimo. Il fatto che io stia qui a parlare tramite una tastiera, lo dimostra. Le immagini e i filmati spesso hanno preso il posto delle parole. Non dico che sia tutto buono e accettevole, ma voi ritenete che la comunità è chiamata ad andare in contro a queste esigenze dei giovani? Fino a che punto? Stanno nascendo comunità con una visione per i giovani che creano ambienti loro dedicati in cui possono esprimersi, in maniera che forse qualcuno potrebbe ritenere incoerente con la parola di DIo, ma a ben vedere non ho visto peccato, ho solo visto una diversa maniera di esprimersi, un diverso modo di vestirsi, una eliminazione di certi formalismi, o se preferite una introduzione di formalismi più moderni. Cosa ne pensate?
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #7 Data del Post: 14.02.2017 alle ore 11:01:23 »
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on 14.02.2017 alle ore 10:25:59, Maxt wrote:
Non so voi, ma da me i giovani sembrano spersi. Vengono alla riunione ma stanno tra loro, nel loro mondo. I mei figli mi dicono spesso che chi guida la riunione, troppo spesso usa un linguaggio a loro semi incomprensibile. Sono presenti ma è come se quello che gli succede intorno non gli appartenesse. Riflettendo sulla cosa non credo sia solo un problema generazionale classico. Mi chiedo anche cosa è chiamata la comunità a dare loro. Il modo di comunicare sta cambiando moltissimo. Il fatto che io stia qui a parlare tramite una tastiera, lo dimostra. Le immagini e i filmati spesso hanno preso il posto delle parole. Non dico che sia tutto buono e accettevole, ma voi ritenete che la comunità è chiamata ad andare in contro a queste esigenze dei giovani? Fino a che punto? Stanno nascendo comunità con una visione per i giovani che creano ambienti loro dedicati in cui possono esprimersi, in maniera che forse qualcuno potrebbe ritenere incoerente con la parola di DIo, ma a ben vedere non ho visto peccato, ho solo visto una diversa maniera di esprimersi, un diverso modo di vestirsi, una eliminazione di certi formalismi, o se preferite una introduzione di formalismi più moderni. Cosa ne pensate?

 
Vero, ci sono chiese dove si parla in linguaggio più contemporaneo e questo, innegabilmente, è un bene per i giovani. Ma c'è anche il rischio opposto, e l'ho potuto verificare di persona perché mi capita non di rado di andare al culto in realtà di questo tipo. Il rischio spesso è quello opposto, di cadere in un "giovanilismo" fine a sé stesso fatto solo di hastag che taglia invece fuori i meno giovani. A me facevano un po' tenerezza gli anziani di settanta o più anni "costretti" a fare balletti, saltelli, urletti all'americana e simili, gli si leggeva l'imbarazzo negli occhi. Ben vengano l'eliminazione di formalismi inutili e, sopratutto, un linguaggio moderno e comprensibile, ma è importante considerare che la chiesa è fatta di giovani e meno giovani, mantenere un certo equilibrio è importante, sopratutto nel culto comune. Credo comunque che siano da tenere ben distinti due aspetti, quello del linguaggio e quello dell'adorazione, più o meno "giovanile".  
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #8 Data del Post: 14.02.2017 alle ore 11:34:28 »
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Lo so. Sovente è difficile far andare d'accordo tutti.  
 
Nella parrocchia cattolica vicino a casa mia fanno alle 10 una messa "simil-pentecostale" ed alle 18 una messa con l'organo ed addirittura qualche canto in latino. può anche essere una soluzione, almeno quando si è in tanti.
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #9 Data del Post: 14.02.2017 alle ore 13:47:12 »
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Pongo un quesito... da anni ormai in acune chiese non si usano più i classici innari... ma si proiettano le parole delle canzoni di lode e adorazione tramite un proiettore... beh, anche questo è adeguarsi ai tempi... credo che a volte non si voglia lasciare le vecchie "tradizioni"... ma dovremmo stare attenti alla religiosità... non vi pare?
 
Un linguaggio adeguato all'epoca in cui viviamo, non significa predicare strafalcioni teologici... o perdere peso in quello che si predica... ci vuole unzione... fresca... "mettere vino nuovo in otri nuovi"...
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #10 Data del Post: 15.02.2017 alle ore 09:21:50 »
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on 14.02.2017 alle ore 11:01:23, Giamba wrote:

 
Vero, ci sono chiese dove si parla in linguaggio più contemporaneo e questo, innegabilmente, è un bene per i giovani. Ma c'è anche il rischio opposto, e l'ho potuto verificare di persona perché mi capita non di rado di andare al culto in realtà di questo tipo. Il rischio spesso è quello opposto, di cadere in un "giovanilismo" fine a sé stesso fatto solo di hastag che taglia invece fuori i meno giovani. A me facevano un po' tenerezza gli anziani di settanta o più anni "costretti" a fare balletti, saltelli, urletti all'americana e simili, gli si leggeva l'imbarazzo negli occhi. Ben vengano l'eliminazione di formalismi inutili e, sopratutto, un linguaggio moderno e comprensibile, ma è importante considerare che la chiesa è fatta di giovani e meno giovani, mantenere un certo equilibrio è importante, sopratutto nel culto comune. Credo comunque che siano da tenere ben distinti due aspetti, quello del linguaggio e quello dell'adorazione, più o meno "giovanile".  

Sì credo che questa potrebbe essere la soluzione. In un qual modo creare un ambiente in cui i giovani possano esprimersi con i loro modi e il loro linguaggio. La riunione comune invece andrebbe fatta in maniera equilibrata. Ma chi guida dovrebbe porsi il problema di esporre in maniera comprensibile. Bisogna dire a certi pastori che la predica non è un esercizio linguistico.
« Ultima modifica: 15.02.2017 alle ore 09:23:14 by Maxt » Loggato
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Re: Aggiornare il linguaggio è necessario?
« Rispondi #11 Data del Post: 15.02.2017 alle ore 09:41:18 »
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on 14.02.2017 alle ore 13:47:12, Virus wrote:
Pongo un quesito... da anni ormai in acune chiese non si usano più i classici innari... ma si proiettano le parole delle canzoni di lode e adorazione tramite un proiettore... beh, anche questo è adeguarsi ai tempi... credo che a volte non si voglia lasciare le vecchie "tradizioni"... ma dovremmo stare attenti alla religiosità... non vi pare?
 
Un linguaggio adeguato all'epoca in cui viviamo, non significa predicare strafalcioni teologici... o perdere peso in quello che si predica... ci vuole unzione... fresca... "mettere vino nuovo in otri nuovi"...

Sì.. a volte si ha l'impressione che alcuni pensino che se una cosa non viene detta con certi termini o parole, non sia "santa". A ben vedere è un po' il percorso seguito dal mondo cattolico, che a un certo punto ha elevato la forma, anche quella inutile, a sostanza. Il formalismo che diventa sostanza è la base del tradizionalismo. Leggendo la vita di Gesù e le Sue parole a me però non sembra che Lui lo fosse. Ma posso sbagliarmi.
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