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(Moderatore: andreiu)
   Pensieri in Movimento
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   Autore  Topic: Pensieri in Movimento  (letto 62223 volte)
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"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #570 Data del Post: 19.07.2012 alle ore 23:44:46 »
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"Tutto il popolo si radunò come un sol uomo sulla piazza che è davanti alla porta delle Acque,
e disse a Esdra, lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che il SIGNORE aveva data a Israele.
Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea,
composta di uomini, di donne e di tutti quelli che erano in grado di capire.
Egli lesse il libro sulla piazza che è davanti alla porta delle Acque,
dalla mattina presto fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne,
e di quelli che erano in grado di capire; e tutto il popolo tendeva l'orecchio, per sentire il libro della legge…
Essi leggevano nel libro della legge di Dio in modo comprensibile;
ne davano il senso, per far capire al popolo quello che leggevano."
Neemia 8:1-8
 
Una lettura solenne
 
É bello leggere la Bibbia da soli, chiusi nella propria cameretta, nel silenzio della casa, pronti ad ascoltare solo la voce di Dio. Ma c’è anche un altro modo di porsi all’ascolto di Dio, in modo collettivo e solenne. La Bibbia ce ne fornisce un magnifico esempio nel libro del profeta Neemia.
Leggiamo che "tutto il popolo si radunò come un sol uomo sulla piazza": doveva essere emozionante vedere tutte le famiglie uscire con i figli dalle loro case la mattina prestissimo, per andare al raduno ufficiale sulla piazza della città. C’erano migliaia di persone radunate su quella piazza, sedute a terra in attesa di qualcosa che stava per accadere: il sacerdote portò il libro divino sulla piazza, probabilmente su un terrazzo o su un muro e da lì si mise a leggere.
Quando Esdra aprì il libro, tutto il popolo dimostrò la solennità di questo atto ed anche il desiderio di adorare la santità di Dio, facendo qualcosa di particolare: "tutto il popolo si alzò in piedi". Tutti in piedi, con riverenza e devozione davanti a Dio.
I vari sacerdoti o leviti presenti (Iesua, Bani, Serebia, Iamin, Accub, Sabbetai, Odia, Maaseia, Chelita, Azaria, Iozabad, Anan, Pelaia) si misero a spiegare le cose che venivano lette "in modo comprensibile; ne davano il senso, per far capire al popolo quello che leggevano".
La riunione non fu certo breve, perché andarono avanti "dalla mattina presto fino a mezzogiorno": eppure nessuno si annoiò, al contrario "tutto il popolo tendeva l'orecchio, per sentire il libro della legge". In tutti i presenti,  negli uomini, nelle donne e in tutti i bambini che erano in età di capire, c’era un profondo bisogno di capire ciò che Dio voleva loro insegnare.
 
In noi c’è ancora questo desiderio ardente di ascoltare la predicazione della Parola di Dio? Ci appassioniamo ancora quando ascoltiamo qualcuno meditare su un brano della Scrittura? Abbiamo sete e fame di imparare cose che potranno esserci molto utili nella vita quotidiana? Ci riuniamo nelle case per leggere e studiare insieme la Bibbia?
Quegli Ebrei ascoltavano attentamente: non prendevano appunti, ma immagazzinavano i dati nella loro memoria. Mantenevano alto il loro livello di attenzione e la loro concentrazione, anche se le ore passavano e magari il sole batteva inclemente sulle loro teste, o la fame cominciava a farsi sentire.
Noi invece, seduti comodamente sulle sedie del nostro locale di culto, pensiamo ai fatti nostri, a ciò che faremo nel pomeriggio, ecc… e non vediamo l’ora che la predicazione finisca e l’ultima preghiera ci permetta di alzarci ed uscire!
Credo che il comportamento di quegli Ebrei abbia molto da insegnarci. Se il nostro atteggiamento in passato ha disonorato Dio, chiediamoGli perdono e decidiamo subito di comportarci in modo diverso.
 
(è una meditazione di una cara sorella: Claudia Guiati
di www.donnecristianenelweb)
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #571 Data del Post: 25.07.2012 alle ore 21:46:52 »
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L'amicizia
Un giorno sono andata a prendere la mia nanetta all’asilo.
Appena entrata ho trovato lei e il suo amico del cuore con le lacrime agli occhi, lui in piu’ era stato messo in punizione.
Uscite dall’asilo le chiedo “cosa è successo?” e lei  “Stavamo giocando ed io per errore ho tirato un giocattolo in testa a Marco, mi sono spaventata perche’ gli ho fatto male e mi sono messa a piangere”
Evidentemente la maestra vedendoli piangere entrambi (povero Marco un giocattolo in piena testa)  Piange ha erroneamente pensato che era stato lui il dispettoso tra i due.
Chiedo allora “E perchè non hai detto alla maestra che sei stata tu combinare il guaio?”
Lei “perchè avevo paura e non volevo essere messa in punizione”
Va bene ha solo 4 anni, penso, è una reazione ammissibile, le spieghero’ l’importanza di assumersi le conseguenze delle proprie azioni, ma ho ancora una curiosità.
“Scusami ma perchè Marco non ha detto alla maestra che sei stata tu e si è fatto mettere in punizione?” e lei.... con una espressione che solo i bambini sanno fare..... “perchè è mio amico”.
 
Piccolo Marco, il tuo gesto d’amore l’ho scritto su un diario che regalero’ a Flavia quando sarà grande, perchè se ne avesse mai bisogno, scopra in quelle righe cosa è un amico.  Amici
 
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #572 Data del Post: 26.07.2012 alle ore 23:51:47 »
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Sarò esageratamente sentimentale, ma il fatto è che la purezza di questi bambini mi fa pensare a quei versi in 1a Corinzi 13 dove è scritto, fra l'altro,  che l'amore "è paziente e benevolo", "soffre ogni cosa" e "sopporta ogni cosa".  Sorriso Bacio
 

on 25.07.2012 alle ore 21:46:52, Farfy wrote:
L'amicizia
Un giorno sono andata a prendere la mia nanetta all’asilo.
Appena entrata ho trovato lei e il suo amico del cuore con le lacrime agli occhi, lui in piu’ era stato messo in punizione.
Uscite dall’asilo le chiedo “cosa è successo?” e lei  “Stavamo giocando ed io per errore ho tirato un giocattolo in testa a Marco, mi sono spaventata perche’ gli ho fatto male e mi sono messa a piangere”
Evidentemente la maestra vedendoli piangere entrambi (povero Marco un giocattolo in piena testa)  Piange ha erroneamente pensato che era stato lui il dispettoso tra i due.
Chiedo allora “E perchè non hai detto alla maestra che sei stata tu combinare il guaio?”
Lei “perchè avevo paura e non volevo essere messa in punizione”
Va bene ha solo 4 anni, penso, è una reazione ammissibile, le spieghero’ l’importanza di assumersi le conseguenze delle proprie azioni, ma ho ancora una curiosità.
“Scusami ma perchè Marco non ha detto alla maestra che sei stata tu e si è fatto mettere in punizione?” e lei.... con una espressione che solo i bambini sanno fare..... “perchè è mio amico”.
 
Piccolo Marco, il tuo gesto d’amore l’ho scritto su un diario che regalero’ a Flavia quando sarà grande, perchè se ne avesse mai bisogno, scopra in quelle righe cosa è un amico.  Amici
 

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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #573 Data del Post: 06.08.2012 alle ore 20:12:53 »
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«Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
Giovanni 11:3
 
Dio ascolta le nostre preghiere
 
Giovanni racconta: “Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».” Quindi qualcuno ha fatto il viaggio per informare Gesù della malattia di Lazzaro e Gesù rispose alla sua richiesta. Eppure la guarigione non sarebbe avvenuta se non dopo alcuni giorni, ma il processo era appena iniziato.
Non ti sei mai chiesto dove andavano le preghiere che hai appena espresso?
«Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per circa mezz'ora. Poi vidi i sette angeli che stanno in piedi davanti a Dio, e furono date loro sette trombe. E venne un altro angelo con un incensiere d'oro; si fermò presso l'altare e gli furono dati molti profumi affinché li offrisse con le preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro posto davanti al trono. E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio insieme alle preghiere dei santi.» (Apocalisse 8:1-4)
Perché questo silenzio nel cielo? Perché qualcuno stava pregando! Il cielo fa silenzio per ascoltare bene le preghiere di persone come te e me!
Non è incredibile? Tutte le preghiere dei figli di Dio arrivano davanti al Suo trono. Le tue parole non si prederanno per strada, arriveranno al Suo cuore, così non disperare mai, continua a pregare.
Tra l’altro, ti prego di notare che la persona mandata dalle due sorelle disse a Gesù:
“Colui che tu ami è malato”.
La sua richiesta non si basa sull’amore imperfetto di Lazzaro, l’uomo che aveva bisogna di aiuto, ma sull’amore perfetto di Gesù per Lazzaro. Non dice: “Colui che ti ama è malato”, ma “Colui che tu ami è malato”. E’ molto diverso!
La potenza della preghiera non dipende dalla pietà, dalla giustizia o dalla santità di chi la fa, ma solo dall’amore immutabile e perfetto di Colui che la ascolta. Non sei felice che sia così?
Forse sei afflitto da molte debolezze, il tuo carattere lascia probabilmente a desiderare, non comprendi bene il mistero della preghiera, ma una cosa è molto chiara: qualcosa comincia in cielo quando qualcuno, da qualche parte sulla terra, si mette a pregare.
 
Tratto da “Sa Parole pour aujourd’hui” di Bob GASS,
tradotto e pubblicato con permesso da www.donnecristianenelweb.it
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #574 Data del Post: 08.08.2012 alle ore 16:15:03 »
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Vorrei dedicare questi pensieri in particolare a una sorella che ultimamente cercava un aiuto da uomini e pensava di non averlo trovato.
 
“Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi,
di ciechi, di zoppi, di paralitici,
i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua.”
Giovanni 5:3
 
Invita Gesù nella tua disperazione!
Che disperazione in quel posto; tutte le miserie del mondo erano riunite là, sotto quei cinque portici; ci sono posti che oggi assomigliano a questo: ospedali, luoghi di sofferenza per eccellenza; bar sotto un altro punto di vista; sale d’attesa di veggenti, eccetera.
 
Stai attraversando un periodo disperato da un punto di vista umano, professionale, coniugale, familiare, finanziario; non funziona più nulla! Non sai neanche più dove nascondere la tua miseria; hai provato tutto, invano! Come ieri a Betesda, gli altri vedono, constatano, ma sono incapaci – nonostante il loro benvolere – di cambiare una qualsiasi cosa alla tua disperazione! Va così male! Che fare?
 
La tentazione dell’angelo, della superstizione non è lontana; saresti pronto a tutto pur di sistemare il tuo problema ricorrente! Ma non soccombere a questo! Nessun oroscopo, nessuna magia, nessun veggente potrà mai aiutarti; non farebbero che avvelenare maggiormente la tua situazione!
 
Metti Gesù nella tua disperazione; invitalo ad entrare.
 
Non ne puoi più? Sappi che Gesù Cristo è venuto per te.
 
Sei stanco di combattere? Allora lascia che sia Lui a combattere per te! Non è codardia, non è semplicistico (se no lo avresti fatto prima) è solo buon senso!
 
E perché Gesù verrebbe ad aiutare proprio te, piuttosto che un altro? Perché glielo chiederai semplicemente e la Sua grazia fa il resto! Beninteso non meriti questo soccorso, questo aiuto, non più di quell’uomo quel giorno tanto tempo fa, ma lui ha lasciato fare Gesù! Ogni volta che un essere umano lascia fare Dio, il problema diventa secondario, quello che per te conta è il soccorso dal cielo!
 
Dopo aver corso da un portico all’altro, bussa a quello che ha detto «io sono la porta» (Giovanni 10:7); il soccorso passa di là! Vivilo.
 
Una preghiera per oggi
“Gesù, vieni nella mia disperazione; non ne posso più, non ce la faccio più.
Tu sai che cosa sto passando; vieni in mio aiuto, per favore Signore! Amen.”

Tratto da “La pensée du jour” - Samuel Foucart
Tradotto con permesso da www.donnecristianenelweb.it
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #575 Data del Post: 24.08.2012 alle ore 22:27:52 »
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Chiedo scusa ma non ricordo il nome dell'autore di questo pensiero, ricordo di averlo letto su un libro evangelico ma ora non ricordo quale  Indeciso
 
C'era una volta un professore.
 Al termine di uno dei suoi corsi, mentre il professore sistemava i suoi documenti, gli si avvicinò uno studente e in tono offensivo gli disse:
 - Professore, sono contento di aver terminato il corso con lei, così non dovrò più sentire le sue stupidaggini e vedere il suo viso fastidioso
 L'alunno stava lì con atteggiamento arrogante, aspettando che il professore reagisse in tono offeso e privo di controllo.
 Il professore lo guardò per un istante con fare tranquillo e gli domandò:
 - Quando qualcuno ti offre qualcosa che non vuoi, la prendi?
 L'alunno rimase sconcertato per il tono della domanda.
 - Certo che no.
 Rispose con fare dispettoso
 - Bene - proseguì il professore - quando qualcuno cerca di offendermi o mi dice una cosa sgradevole, mi sta offrendo qualcosa, in questo caso un sentimento di rabbia e di rancore, che posso decidere di non accettare.
 - Non so a cosa si riferisce - disse l'alunno confuso.
 - Molto semplicemente - replicò il professore - tu mi stai offrendo rabbia e disprezzo, e se io mi sentissi offeso o arrabbiato, starei accettando il tuo regalo. Ma, amico mio, in verità preferisco tenermi la mia serenità. Ragazzo - concluse il professore con tono gentile - la tua rabbia passerà, ma non cercare di lasciarla a me, perchè non mi interessa.
 
Io non posso controllare quello che hai nel cuore, ma da me dipende quello che metto nel mio.
 
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #576 Data del Post: 24.08.2012 alle ore 23:36:34 »
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Bellissimo, concordo.
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Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
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Fin qui l'Eterno ci ha soccorsi! (9/9/2013)

   
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #577 Data del Post: 25.08.2012 alle ore 07:02:40 »
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Piace anche a me... e' un pensiero molto saggio!  Occhiolino
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l'AMORE edifica!
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    Rossella
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #578 Data del Post: 25.08.2012 alle ore 16:17:03 »
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Cari tutti,
 
state scrivendo dei pensieri fantastici !  
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"Benedici, anima mia, il SIGNORE
e non dimenticare nessuno dei suoi benefici !".
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #579 Data del Post: 07.10.2012 alle ore 13:22:48 »
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«Se è possibile, per quanto dipende da voi,
vivete in pace con tutti gli uomini.»
Romani 12:18

 
Una risposta dolce
 
In Proverbi 15:1 sta scritto:  
«La risposta dolce calma il furore,
ma la parola dura eccita l'ira.»
Anche se normalmente una reazione umile contribuisce a dissipare la collera, vi sono tuttavia delle persone che rifiutano di calmarsi, perché la loro collera è alimentata dall’amarezza, dal risentimento che nutrono da lungo tempo.
La sola cosa che si può fare – e che dobbiamo fare! – è rimanere dolci ed umili di fronte all’ira e lasciare che sia Dio a sistemare ogni cosa. Questo non significa che dobbiamo lasciarci maltrattare, perché nessuno ha il diritto di maltrattare un altro essere umano, ma possiamo per la grazia di Dio, reagire in modo calmo alla collera altrui.
Ecco cosa dice Paolo a questo riguardo:
«Se è possibile, per quanto dipende da voi,
vivete in pace con tutti gli uomini.»

In sostanza, tu ed io dobbiamo essere costruttori di pace anche se gli altri rifiutano di esserlo. La nostra responsabilità consiste nell’ubbidire; lasciamo il resto a Dio.
Mi sono trovata diverse volte in circostanze simili ed è stato molto difficile cavarmi d’impaccio.
Avrei voluto tirare fuori delle parole che avessero un effetto positivo, avrei voluto trovare una soluzione facile, un rimedio istantaneo; ma in questo mondo in rovina, vi sono molte cose che non si sistemano, qualsiasi cosa si faccia.
Perciò, in ogni circostanza difficile è importante, giorno per giorno, contare sulla grazia di Dio, quando ci troviamo in situazioni intricate.
 
Carissimo/a,
ricordiamo, imparando a memoria, questa bella affermazione, piena di saggezza:
«La risposta dolce calma il furore,
ma la parola dura eccita l'ira.»

Le parole dolci e calme non allontanano sempre la collera, e questo potrà renderci tristi  ed impotenti, perché pensiamo che queste parole di Dio non siano vere …
Ma una risposta dolce, produrrà sicuramente in noi, la calma, la pace del cuore e una buona coscienza.
 
di Claudia Guiati, da donnecristianenelweb.it/Manna Light
(copiato con permesso)
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #580 Data del Post: 08.11.2012 alle ore 22:13:28 »
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Ognuno faceva quello che gli pareva meglio
 
La classica scena, che si ripete settimana dopo settimana in quasi tutte le comunità evangeliche di tutto il mondo. Una folla che, le mani alzate al cielo, adora e celebra Gesù Cristo. A prima vista, quest’immagine dà l’impressione che le chiese godano di buona salute. In realtà, è solo un’impressione ingannatrice perché, nei fatti, si riscontra poca vitalità spirituale.
Una constatazione disarmante!
 
L’adorazione con cui un credente unisce la propria voce a quella della moltitudine non è in sé un atto spirituale. Perché diventi tale, la vita del credente dev’essere ancorata appassionatamente ad una relazione viva con il Salvatore. E ciò si riconosce quando il credente dimostrerà la sua fede con gesti che vanno ben oltre le parole. E, allora, quali sono questi gesti? È alla luce delle Scritture che scopriamo che Gesù ci aspetta sui termini della Sua Parola, e non altrove.
«Se voi mi amate osserverete i miei comandamenti.» (Giovanni 14:15)
 
Un gesto culturale
 
Che tanta gente si riunisca per adorare il Signore senza per questo custodire i Suoi comandamenti dimostra che c’è qualcosa che non va. Allora, per quale strano fenomeno riescono comunque ad adorare Dio?  
 
Secondo me, la risposta è semplice. Il mondo in cui viviamo è profondamente influenzato da fenomeni culturali. L’uomo è capace di allineare il proprio comportamento ai contesti in cui si trova senza farsi troppe domande. Per esempio: è sufficiente far ascoltare musica punk a un gruppo di giovani punk che questi si mettono subito a ballare il Pogo. Lo stesso per la musica western, rock, ecc.  Così è sufficiente far ascoltare musica di adorazione a dei credenti perché questi, senza pensarci troppo sopra, di mettano ad adorare. In questo caso è un gesto automatico, un gesto culturale.
 
«Osserverete i miei comandamenti»
 
Sappiamo già che i comandamenti di cui parla Gesù non si riferiscono alla Legge di Mosè. Si tratta piuttosto della Sua Parola. Ora, la sua Parola stabilisce la posta in gioco della vita cristiana per la sua Chiesa.  
 
Sarebbe troppo lungo elencare qui tutti i principi di Dio riguardo la Chiesa. Nominiamone solo qualcuno: ricevere la Sua Parola, mantenere una comunione con Lui, sottomettersi gli uni gli altri, essere fedeli, ubbidire alla Sua volontà, mantenere uno spirito di unità, rimanere umili, ecc.  
 
Beninteso, sappiamo che non potremo mai essere perfetti in queste cose per via della debolezza della nostra carne. Però, c’è una netta differenza fra quelli che ricercano queste cose e coloro che le evitano accuratamente.
 
Oggi, pare che non ci si preoccupi minimamente di essere semplicemente fedele nelle piccole cose.
 
Amare le persone, umiliarsi, sottomettersi, sono gesti che sfuggono alla maggior parte dei credenti dei nostri tempi.  
 
Fortunatamente, rimane un resto fedele che custodisce la fiamma dei valori della Parola di Dio. Infatti, i nostri tempi moderni assomigliano moltissimo a quello dei Giudici d’Israele: «In quel tempo, non c'era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio.» (Giudici 21:25)
 

autore: Réal Gaudreault, pastore dell’Assemblea Cristiana La Bible Parle, Saguenay
 
Copiato con permesso da: la manna/www.donnecristianenelweb.it
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #581 Data del Post: 03.12.2012 alle ore 23:10:10 »
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... perché la loro coscienza ne rende testimonianza
e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda.»
Romani 2:15
«Per questo anch'io mi esercito ad avere
sempre una coscienza pura davanti a Dio
e davanti agli uomini.»
Atti 24:16

***********___***********
 
Non prema!
 
Quando un medico visita un malato, comincia ad interrogarlo e ad esaminarlo, prima di prescrivergli una cura. Appoggia la mano di diversi punti del corpo senza che il malato dica nulla, finché il dito non tocca un punto sensibile. Allora il dolore provoca un grido nel malato:
«Non prema, dottore! Mi sta facendo male!»
Questo accade anche nel campo spirituale, quando la nostra coscienza viene toccata dalla Parola di Dio. Finché si discute sul male che regna nel mondo, sull’inutilità di avere una religione, sull’esistenza di Dio, tutto va bene; e in genere tutti sono pronti a dialogare e a discutere.
Ma quando un cristiano esprime l’esigenza di un pentimento personale al suo interlocutore e gli parla del peccato che lo affligge, si capisce presto che il punto dolente è stato toccato; dagli occhi dell’interlocutore si comprende che è meglio non toccare questo tasto. Gli occhi dicono in silenzio: “Non premere… mi stai facendo male!”
 
Cristiani non si nasce, lo si diventa quando si comprende di aver bisogno di perdono e di un cambiamento radicale.
Non lo si diventa facendosi battezzare, o partecipando alle attività di una certa chiesa: si diventa cristiani solo se si riceve Gesù, il Figlio di Dio, come Salvatore personale, dopo aver riconosciuto che si è colpevoli davanti a Lui.
Questo per l’uomo è il punto dolente: se ti parlano del male e dell’ingiustizia che regna nel mondo, puoi essere d’accordo, ma quando ti suggeriscono che questo male regna anche in te, sei disposto a ravvederti?
 
Carissimo/a,
l’apostolo Paolo disse:
«Per questo anch'io mi esercito ad avere sempre una coscienza pura davanti a Dio e davanti agli uomini.»
Oggi diremmo "una coscienza pulita". Per averla è importante chiedere perdono a Dio per i nostri peccati. Poi dobbiamo anche chiedere perdono agli uomini se li abbiamo offesi o colpiti.
 
Il nostro peccato deve essere perdonato, grazie all’opera compiuta da Cristo sulla croce. Poi dobbiamo impegnarci ad avere una coscienza pura anche davanti agli uomini. Quante persone hanno di che dolersi delle nostre parole o del nostro comportamento?
La medicina è una sola: chiedere perdono!
**__________*******_______*******_________**
 
di: Claudia Guiati, da Manna per Oggi, copiato con permesso.
« Ultima modifica: 03.12.2012 alle ore 23:16:02 by alle » Loggato

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DIO È AMORE

   
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #582 Data del Post: 15.12.2012 alle ore 18:27:00 »
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Come dare molto frutto

 
Vogliamo produrre tanti buoni frutti………………?  
………… vediamo cosa ci dice la Parola di Dio:
 
«Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. - Matteo 16:24
 
In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà. - Giovanni 12:24-26  
 
Rinunziare a noi stessi e prendere la propria croce vuol dire morire a noi stessi.
Noi sappiamo che il Signore cerca collaboratori e, se ci offriamo, Lui inizierà subito a prepararci per il lavoro che dovremo svolgere. Infatti, per essere veramente disponibili, dobbiamo essere liberati dai nostri schemi, dai nostri principi, dal nostro orgoglio, dalla nostra carnalità e da tutte quelle cose che ci legano. Dobbiamo in pratica essere trasformati e solo allora cresceremo e vedremo i meravigliosi frutti che danno gloria a Dio.
Nel linguaggio Biblico i frutti rappresentano le conversioni e perché le persone possano essere convertite è necessario che ricevano delle parole non nostre, ma di Dio. Per questo motivo dobbiamo rinunciare a noi stessi per far posto al Signore, in modo che gli altri ricevano solo ciò che Lui vuole. Ma come può avvenire questo? Tutto questo avviene per opera di Dio, noi dobbiamo solo permetterglielo. Come il granello deve essere sfasciato perché si possa sviluppare quella che sarà la sua forma futura, così anche noi dobbiamo perdere quella struttura su cui ci siamo sempre basati per poter far sviluppare quella nuova vita che è disegnata ed alimentata dal piano di Dio per noi.  
Come il granello di frumento è trasformato dagli elementi del terreno, dall’acqua e dal calore, pure noi, se abbiamo dato la nostra vita al Signore, possiamo essere certi che ogni cosa che ci capiterà sarà per la nostra edificazione.
Il granello rimane nel terreno, non si sposta perché lì trova e riceve ogni nutrimento necessario. Restiamo quindi anche noi nel “terreno” che il Signore ci ha assegnato, che è la chiesa, nutriamoci con la Parola di Dio che farà anche crescere la nostra fede e conduciamo una vita di preghiera impostata sulla lode. Il granello muore per gli interventi esterni, ed anche noi dobbiamo perciò accettare senza lamentarci tutti quegli interventi esterni che ci disciplinano e che modificano il nostro carattere, come i rimproveri o le correzioni che possiamo ricevere dai fratelli.
Nella chiesa è quindi utile vivere in sottomissione in ogni circostanza, anche quelle in cui ci sembra di essere messi da parte o non considerati: il Signore utilizzerà tutto per il nostro bene.
Pure nella vita quotidiana, in famiglia o durante il lavoro, potremmo a volte subire certe umiliazioni o ferite, ma tutto è previsto e permesso da Lui.  
È importante vivere ogni episodio della nostra nuova vita nella fede, nella preghiera e nella consapevolezza che il Signore è sempre con noi. Morendo a noi stessi, i nostri occhi saranno principalmente puntati sulle cose di Dio e comprenderemo a quale basso livello siamo finora vissuti ed a quali grandi altezze il Signore ci vuole portare.
Dio controlla tutto e tutto servirà per la nostra crescita spirituale, che avverrà tanto più rapidamente quanto più accetteremo la disciplina del Signore, ma essa sarà rallentata da ogni nostra lamentela o ribellione, perché chi ama la propria vita la perde.  
Seguire Gesù significa andare dove Lui vuole e lasciarci lavorare da Lui; se lo facciamo, sicuramente i frutti non mancheranno.
Quello che dobbiamo fare è quindi molto semplice: dobbiamo considerarci simili ad un piccolo granello di frumento e affidarci con fede alla cura del Signore, col pensiero che ogni cosa che ci capiterà servirà per la nostra crescita.  
Il granello muore trasformandosi in qualche cosa di più bello e di più utile, questo pensiero deve essere di grande incoraggiamento per noi. E poi non bisogna pensare che morire a se stessi sia doloroso, perché tutte le volte che avremo accettato ogni intervento del Signore nella nostra vita, ci sentiremo veramente sereni e con il cuore in pace. Dio ci ama, agisce verso di noi con estrema delicatezza e c'è particolarmente vicino nei momenti difficili.
Guardiamo a Lui, confidiamo in Lui e lasciamoci trasformare dolcemente da Lui: il raccolto sarà meraviglioso!  
Gesù è qui in mezzo a noi, preghiamoLo e diciamoGli che Lo amiamo, che crediamo in Lui, che vogliamo consacrarci a Lui, che abbiamo fiducia in Lui.
 
"Signore vogliamo essere tuoi, completamente tuoi, prendici, trasformaci, usaci, vogliamo essere come il granellino di frumento nelle tue mani, vogliamo rinunciare a noi stessi e ti promettiamo di accettare tutto quello che farai per noi, ringraziandoTi e lodandoTi. Vogliamo lavorare per la Tua gloria ed essere i Tuoi strumenti. Grazie perché ci hai salvato, grazie perché ci hai chiamati, grazie perché Tu sei il Signore della nostra vita. Sei grande, sei meraviglioso: Tu sei l’Amore!".
« Ultima modifica: 15.12.2012 alle ore 18:27:18 by New » Loggato
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #583 Data del Post: 17.12.2012 alle ore 12:09:12 »
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on 25.07.2012 alle ore 21:46:52, Farfy wrote:
L'amicizia
Un giorno sono andata a prendere la mia nanetta all’asilo.
Appena entrata ho trovato lei e il suo amico del cuore con le lacrime agli occhi, lui in piu’ era stato messo in punizione.
Uscite dall’asilo le chiedo “cosa è successo?” e lei  “Stavamo giocando ed io per errore ho tirato un giocattolo in testa a Marco, mi sono spaventata perche’ gli ho fatto male e mi sono messa a piangere”
Evidentemente la maestra vedendoli piangere entrambi (povero Marco un giocattolo in piena testa)  Piange ha erroneamente pensato che era stato lui il dispettoso tra i due.
Chiedo allora “E perchè non hai detto alla maestra che sei stata tu combinare il guaio?”
Lei “perchè avevo paura e non volevo essere messa in punizione”
Va bene ha solo 4 anni, penso, è una reazione ammissibile, le spieghero’ l’importanza di assumersi le conseguenze delle proprie azioni, ma ho ancora una curiosità.
“Scusami ma perchè Marco non ha detto alla maestra che sei stata tu e si è fatto mettere in punizione?” e lei.... con una espressione che solo i bambini sanno fare..... “perchè è mio amico”.
 
Piccolo Marco, il tuo gesto d’amore l’ho scritto su un diario che regalero’ a Flavia quando sarà grande, perchè se ne avesse mai bisogno, scopra in quelle righe cosa è un amico.  Amici
 

 
ho letto solo ora queste righe.....
Grazie! posso rubarle per metterle su FB togliendo i nomi naturalmente.....
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Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #584 Data del Post: 02.01.2013 alle ore 18:15:19 »
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"Così anche voi fate conto di essere morti al peccato,
ma viventi a Dio, in Cristo Gesù.
Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale
per ubbidire alle sue concupiscenze;
e non prestate le vostre membra al peccato,
come strumenti d'iniquità;
ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi,
e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio;
infatti il peccato non avrà più potere su di voi;
perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia."
Romani 6:11-14

 
Il peccato non regna più
Iniziamo il nuovo anno con una riflessione che possa indirizzare la nostra vita nella direzione che Dio desidera per noi; è fondamentale partire con delle buone intenzioni e imboccare la strada giusta.
Il vecchio anno ci sta alle spalle, con le sue vittorie e le sue sconfitte; abbiamo voltato pagina e siamo pronti a ripartire … lo faremo con Dio, o secondo i nostri desideri?
Il passo biblico che abbiamo appena letto fa la differenza tra “vivere nel peccato”, e “cadere temporaneamente nel peccato”.
Io spero che tu abbia creduto in Cristo come tuo personale Salvatore. Se l’hai fatto, tu sei una nuova creatura e devi considerare il peccato come il re che signoreggiava nella tua vita in passato: ora hai un altro Re ed un altro Signore che deve governare su te in futuro.
Perciò se commetti ancora dei peccati, se fai degli errori, saranno per te delle sconfitte temporanee, delle cadute momentanee, che non determinano la tua condotta futura: perché?
Perché non sei più schiavo del peccato, perché non regna più nel tuo corpo mortale, non ha più potere su di te… Cristo ti ha fatto la grazia di tirarti fuori da quel regno mortale, di liberarti da quella schiavitù che non ti permetteva di fare il bene.
Ora, quando cadi, puoi rialzarti, perché al tuo fianco c’è il Salvatore e il Signore della tua vita, pronto a perdonarti e ad aiutarti a riprendere il cammino.
I peccati temporanei possono ritardare il compimento della nostra maturità, possono farci cambiare la giusta direzione e farci fare delle deviazioni… tuttavia, anche in queste situazioni di vergognosa sconfitta, impareremo la grandezza dell’amore di Dio, la Sua grande bontà, pazienza e misericordia nei nostri confronti.
Non Lo vedremo più come un giudice, ma come un Padre che ama e che perdona.
 
Carissimo/a,
all’inizio di questo nuovo anno, ti invito a riflettere sulle parole divine che abbiamo letto in apertura: "Ma sia ringraziato Dio perché eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore a quella forma d'insegnamento che vi è stata trasmessa; e, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia…
…Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna; perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore." (Romani 6:17-18 e 22-23)
Puoi considerarti "liberato dal peccato" e "servo di Dio"? Questo non significa che non pecchi più, ma che non sei più schiavo del male.  Ormai sei libero di scegliere se peccare o se ubbidire a Dio, perché conosci i Suoi insegnamenti e sai che sono il meglio per la tua vita.
Se hai creduto in Cristo per il perdono dei tuoi peccati e per la tua salvezza eterna, non sei più uno schiavo (senza libertà), ma un servo (libero di servire).
Quale diventa ora lo scopo della tua vita?
"…avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna."
Con le mie benedizioni in Cristo per il 2013!
 
di: Claudia Guiati; da: Manna per oggi, donnecristianenelweb.it
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(Gesù, in Matteo 28:20)
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