Progetto Archippo - Seminari a domicilio
Benvenuto Visitatore. Fai Login o Registrati.   Regolamento Leggi il regolamento completo

Indice Indice   Help Help   Cerca Cerca   Utenti Utenti   Calendario Calendario   Login Login   Registrati Registrati

 
   I Forum di Evangelici.net
   Vita di chiesa e cammino cristiano
   Vita cristiana
(Moderatore: andreiu)
   Pensieri in Movimento
« Topic Precedente | Prossimo Topic »
Pagine: 1 ... 27 28 29 30 31  ...  49 · vai in fondo · Rispondi Rispondi   Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa
   Autore  Topic: Pensieri in Movimento  (letto 62195 volte)
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #420 Data del Post: 08.02.2010 alle ore 00:19:23 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


Jonathan Lamb, conduttore nell'ambito dei gruppi biblici universitari inglesi e conduttore di comunità, conosciuto in Italia anche per il suo libro "Verita + amore, un binomio inseparabile",  nel suo libro "Integrità" (edizioni Gbu, novembre 2008) scrive qualcosa a proposito del modo di affrontare le nostre proprie colpe.
Vi copio.

 
Alcuni anni fa ebbi un periodo difficile: mi sembrava di venire trattato male da un altro leader cristiano. Questa situazione ebbe inevitabilmente un effetto negativo sul mio lavoro, ferì mia moglie e cominciò a pesarmi emotivamente.
Certe volte era difficile mantenere la mia integrità, non lasciarmi prendere da pensieri sbagliati e non parlare ad altri in modo improprio di quella persona. Mi ci volle qualche mese per riuscire finalmente a mettere da parte la cosa e a riprendere nuovamente i rapporti con perdono, apertura e generosità. Fu la grazia di Dio che mi rese capace di fare ciò, una grazia espressa in ragione del supporto di buoni amici che mi aiutarono a ricostruire la giusta prospettiva. Non è mai facile ma l'integrità ci chiama a dimostrare il perdono e a rifiutare ogni desiderio personale di rivincita. Paolo rifiutava di covare un simile sentimento, chiedeva un' appropriata ma non eccessiva disciplina, spronava al perdono e presentava uno spirito generoso (n.d.r. si riferisce alla 2 lett. ai Corinzi). Peter Brain riassume gli atteggiamenti e le azioni che dobbiamo fare nostri:
non parlerò più della faccenda; non ne farò cenno con altri; non rimuginerò io stesso su quanto è accaduto.
.........
 
è necessario che affrontiamo anche le nostre proprie colpe. Un libro sull'integrità va bene, ma molti di noi sentiranno di non essere all' altezza. Potremmo aver fallito pubblicamente e chiederci se sarà mai possibile ritrovare la strada per il servizio cristiano, oppure potremmo essere consapevoli delle molte incoerenze della nostra vita e dell'ipocrisia nella nostra conduzione.
In tali circostanze dovremo cominciare dove cominciò Paolo: "Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo" (2 Cor. 4:1).
Paolo, lo spietato persecutore della chiesa, Paolo il blasfemo, ora era un apostolo per la grazia di Dio. Tutti noi siamo nella sua stessa posizione, nessuno di noi può parlare di ministero cristiano, di conduzione o di integrità senza affermare anche che "... la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesù" (1 Tim. 1:13-14). È qui che inizia il nostro ministero, è così che continua e finisce in questo modo. La nostra chiamata a servire il Signore è la chiamata della sua grazia e della sua misericordia.
Allora dovremmo anche capire che l'integrità si forma mediante un processo di fallimenti risolti alla luce della grazia di Dio.  
 
Scrivendo della crisi della leadership, Walter Wright ipotizza che possa nascere da una crisi di perdono: "Ci si aspetta che i capi guidino senza fare errori. Nelle nostre organizzazioni c'è ben poca tolleranza per l'errore, ben poco riconoscimento dei limiti umani dei capi".  
 
Le chiese e le organizzazioni farebbero bene a ricordare che i capi crescono quando viene loro data la possibilità di sbagliare e l'opportunità di imparare. È qui che è essenziale il sostegno di un lavoro di gruppo. Ma il fallimento, naturalmente, può consistere in qualcosa che è più di un errore di gestione, spesso può essere un errore morale. E anche in questo caso la risposta dell'integrità è specifica: riferendosi alla risposta dei corinzi alla sua dura lettera (in 2 Cor. 7), Paolo presenta due possibilità, "... la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte" (7:10).
 
In breve, la tristezza del mondo è il bruciore che proviamo per essere stati scoperti; ci sentiamo male per l'intera situazione, ma ancor più per i suoi effetti su di noi: è una tristezza egocentrica. Siamo arrabbiati e amareggiati, perché siamo esposti al biasimo e il nostro orgoglio ne rimane ferito.
Il risultato finale può essere l'amarezza, il risentimento, la rabbia, "la morte", dice Paolo.
La risposta dell'integrità è la tristezza secondo Dio. Il punto focale non è il mio orgoglio ferito ma il Dio che ho offeso. È caratterizzata da un dolore timorato di Dio, dall'ammissione dell'errore e da un genuino pentimento. Tutto ciò apre la porta a una piena restaurazione, della quale "non c'è mai da pentirsi" (7:10).
 
Ho trovato molto utile questa distinzione: quando so di aver mancato, la mia reazione iniziale è spesso più simile al dolore del mondo, autodifesa, per esempio, o auto commiserazione; ma il dolore provato nel timore di Dio è la sola cosa che può aiutarmi a ritrovare la strada giusta.
 
La storia di Davide ci insegna molto su come ritrovare l'integrità. Quando il Signore apparve a Salomone, gli disse:
"Quanto a te, se tu cammini in mia presenza come camminò Davide, tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine ..." (I Re 9:4).  
Davide sapeva che Dio prova il cuore e "si compiace della rettitudine" (1 Cro. 29: 17), e sapeva che cosa voleva dire essere esposti ai pericoli e alle tentazioni della conduzione. Quando fu elevato a re, Davide divenne superficiale. Conosciamo la storia del suo abbandono della "integrità e rettitudine di cuore". Divenne indifferente alle sue responsabilità militari in tempo di guerra, fu tentato dalla bellezza della moglie di un altro uomo, commise adulterio e poi cercò di coprire la propria colpa. Il risultato finale dei suoi inganni fu l'omicidio compiuto dal suo comandante in capo. Ma lo scopo di Dio era quello di metterlo davanti ai suoi peccati e poi ripristinarlo per grazia. La reazione timorata di Dio da parte di Davide fu un profondo dolore e un accorato pentimento; tutto ciò gli cambiò la vita. Scopriamo un riflesso del dolore provato con timore di Dio in uno dei suoi salmi:
 
"O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo.
Non respingermi dalla tua presenza E non togliermi il tuo santo Spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza E uno spirito volonteroso mi sostenga" .
(Sal. 51:10-12)
 
È un canto che nei secoli si trova sulle labbra del popolo di Dio, poiché sappiamo quanto abbiamo bisogno della grazia restauratrice di Dio. "Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purifìcarci da ogni iniquità" (I Giov. 1:8-9). Ed è vero. È vero!  
"Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo" (2 Cor. 4:1).
 

SEGUE

Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #421 Data del Post: 08.02.2010 alle ore 00:23:07 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

(seguito)
 
Un'ultima parola di incoraggiamento:  
c'è un altro nome nell'elenco di Paolo, alla fine di II Timoteo 4. "Prendi Marco", dice Paolo, "e conducilo con te; poiché mi è molto utile per il ministero" (v. 11).  
 
Queste sono poche ma significative parole a proposito dell'integrità restaurata. Marco era stato una vera delusione per Paolo; era stato scelto perché andasse con Paolo e Barnaba nel loro primo viaggio missionario ma ben presto Marco aveva cambiato rotta e aveva abbandonato i compagni. Era un viaggio difficile ed evidentemente Marco non si sentiva all' altezza: se ne tornò a casa. Perciò quando iniziarono i preparativi per il secondo viaggio, Paolo aveva già deciso a proposito di Marco. No grazie! Non voleva prenderlo con sé.
 
Ci fu allora un aperto disaccordo fra Paolo e Barnaba, come leggiamo in Atti 15:37-40. Barnaba era deciso a prendere Marco, Paolo non era d'accordo, perciò si separarono. Barnaba prese Marco e Paolo prese Sila e per grazia di Dio si ebbero così due squadre missionarie molto fruttifere.  
 
Una dozzina d'anni più tardi, Paolo scrisse ai Colossesi e fece menzione di Marco, dal che si deduce che fosse di nuovo con lui (Col. 4:10-11). Ed è chiaro che Marco lavorava fedelmente anche con Pietro (1 Pie. 5:13). Forse Paolo scrisse queste parole di II Timoteo una ventina d'anni dopo il suo iniziale fallimento: non dimenticare di prendere Marco, che mi sarà di grande aiuto. Marco è pienamente reintegrato.
 
Paolo lo definisce "utile" e questa parola si trova solo tre volte nel Nuovo Testamento: qui in II Timoteo 4:11, prima in 2 :21, per descrivere utensili utili, e in un gioco di parole sul nome di Onesimo in Filemone 11 (nome che in greco significava "utile"Occhiolino.  
 
Perciò due persone inutili, entrambe fuggitive che avevano abbandonato il lavoro, sono divenute "utili" in ragione dell'opera della grazia di Dio nella loro vita.  Anche da vecchio Paolo era abbastanza forte per cambiare idea, per non cancellare Marco, dandogli invece una nuova possibilità di servire il Signore e di far parte della squadra. Per la grazia di Dio, quale che sia la natura dei nostri fallimenti, si può tornare indietro.
 
"La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza" (2 Cor. 12:9)  
 
"Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno" (Ebr. 4:14-16).
 
"A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire irreprensibili e con gioia davanti alla sua gloria, al Dio unico, nostro Salvatore per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, siano gloria, maestà, forza e potere prima di tutti i tempi, ora e per tutti i secoli. Amen" (Giuda 24-25).
Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #422 Data del Post: 10.02.2010 alle ore 13:25:01 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


Louis Palau scrive:

 
Non ci sono chiese perfette, dato che non ci sono persone perfette. Amo molto quello che un credente ebbe a dire qualche tempo fa: "Se voi trovate la chiesa perfetta, non unitevi ad essa, perché rischiereste di rovinarla".  
 
Siamo tutti imperfetti e in parte il rimedio offertoci da Dio per questa situazione è quello di unirci ad altre persone nella famiglia di Dio, chiamata altrimenti chiesa. Dio ci dice: Facciamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci all'amore e alle buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno (Ebrei 10:24-25).
 
Il coinvolgimento regolare nella vita di chiesa è fondamentale per la nostra crescita spirituale, ma è anche importante spendere del tempo nello studio biblico e nella preghiera. Non c'è alcun sostituto alla ricerca personale di Dio, né al rivolgere al nostro Creatore le nostre suppliche e le nostre richieste.
 
Pensate in questo modo: dobbiamo crescere forti e saldi nella fede in Dio, attraverso Gesù Cristo. Il suolo nel quale la quercia (la nostra fede) cresce è la chiesa, la famiglia di Dio. Lo studio biblico è il cibo necessario per mantenere in vita la pianta. La preghiera invece corrisponde all'acqua che consente all'albero di avere delle foglie verdi e ricche. E Dio è il sole che fa crescere tutto!
 
Ma ogni cosa deve aver origine con la decisione di accettare la vita eterna offertaci da Cristo.  
 
Fate in modo che la vostra vita conti assai più di una semplice nascita e morte riportata dai giornali. Voi siete stati creati per molto di più di questo e Gesù lo ha reso possibile.
 
Non importa se ora un uragano sta sconvolgendo la vostra vita, non importa se i tornado possono colpire le vostre abitazioni, voi sopravviverete ad essi e potrete anche trarne benefici. Ma l'unica via per essere adeguatamente preparati a questi incidenti della vita, è mettere la vostra fede nel Dio di Abrahamo, il Giudice di tutta la terra che fa sempre cose buone.
 
Non sappiamo quando il prossimo uragano ci colpirà. Ma possiamo sapere dove trovare l'ancora che ci conserva al sicuro nel mezzo di un vortice, non importa quale sia le quantità di detriti che vengono sparsi nel cielo. Come ebbe a dire un uomo di fede anni fa:
 
"Infatti il fico non fiorirà, non ci sarà più frutto nelle vigne; il prodotto dell'ulivo verrà meno, i campi non daranno più cibo, le greggi verranno a mancare negli ovili, e non ci saranno più buoi nelle stalle; ma io mi rallegrerò nel Signore, esulterò nel Dio della mia salvezza. Dio, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle alture" (Abacuc 3:17-19).

 
Tratto da "Sorridenteov'è Dio quando succedono brutte cose", Louis Palau, editrice uomini nuovi, p. 191
 
.
 
« Ultima modifica: 10.02.2010 alle ore 15:28:01 by alle » Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #423 Data del Post: 17.02.2010 alle ore 23:44:39 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

“Coraggio, alzati! Egli ti chiama.”
 
Marco 10:49
 
Quando Dio chiama!
 
Ripercorriamo brevemente il contesto di questo racconto. Si tratta di  un cieco seduto sul bordo della strada, che ode passare una folla. Questo fatto lo incuriosisce e, informandosi attorno a sè, scopre che è Gesù che passa davanti a tutta quella gente.
 
Probabilmente ha già sentito parlare dei miracoli che il Signore fa. Allora il cieco si mette a gridare, molto forte: «Gesù abbi pietà di me» e qualcuno viene ad avvisarlo «Coraggio, àlzati! Egli ti chiama». Senza temporeggiare, il nostro uomo si dirige a tastoni verso il Signore.
 
Se applichi questo fatto al tuo caso personale, è evidente che non ti lasceresti sfuggire un’occasione simile. Gesù sta passando! Come fai a non cogliere al volo quest’opportunità?
 
«Coraggio, alzati! Egli ti chiama». Sembra quasi di sentire l’eco delle parole che Dio rivolse ad Adamo ed Eva, dopo la caduta. In questa chiamata, non c’è ombra di rimprovero né di castigo ma una speranza immensa.
 
Qualcuno ha detto che questo appello può anche essere tradotto (dall’ebraico): “come hai fatto ad arrivare lì”?
 
La chiamata di Dio non è accidentale. È un invito preparato da ogni eternità e che riecheggia attraverso le epoche. Dio non è mai preso alla sprovvista.
 
L’apostolo Paolo dichiara nell’epistola ai Romani (8:30): «e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati». Questo appello non è dunque dettato dall’arbitrio, fatalismo o da un Dio dispotico. Il Creatore ti ha dato una volontà propria! Dio, nell’atto sovrano della sua grazia, ti chiama.
 
L’apostolo Pietro dice, nella sua prima epistola (2:9) «Vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa». È una grazia di Dio, che non ha nulla a che vedere con i nostri meriti personali.
 
Nella seconda epistola di Paolo ai Tessalonicesi (2:13-14), puoi leggere queste parole piene di incoraggiamento: «Perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza … A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo.»
 
Il cieco del nostro racconto, sarà guarito dalla sua cecità da Gesù. In seguito, quest’uomo seguirà il Signore. Non dimenticare le parole di Gesù in Matteo 22:14 «Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti».  
 
Sta a te scegliere di rispondere a quest’invito. E solo a questa condizione che entrerai nel meraviglioso piano di salvezza offerto da Dio! “Coraggio, alzati! Egli ti chiama!”
 
Una preghiera per oggi
 
“Signore, come faccio a non essere riconoscente di tutto il tuo amore per me?  
 
Fa che con l’aiuto dello Spirito Santo, io possa sentire distintamente il tuo appello.  
 
Ora comprendo lo scopo ed il senso della mia vita.  
 
Grazie Signore. Amen.”

 

 
Tratto da “La pensee du jour” - Lucien Botella
riprodotto con permesso di Manna,  
www.donnecristianenelweb.it

Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #424 Data del Post: 20.02.2010 alle ore 21:12:07 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Le benedizioni spirituali di Dio  
sono tutte a nostra disposizione  
ma ci vengono riversate in misura della nostra fede;  
è come un oceano infinito da cui possiamo attingere  
e sta a noi decidere se farlo  
con una autocisterna o con un bicchiere.
 
Preghiamo che il Signore  
ci faccia passare dal bicchiere all’autocisterna:  
“Signore, aumenta la nostra fede!” (Lu 7:6).

 
(Massimo Medda)
Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #425 Data del Post: 24.02.2010 alle ore 00:36:26 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

John Stott, a conclusione di un testo intitolato “Creati per pensare” (pagg. 74-76, edizioni Gbu, 1983) scriveva:
 
...  la conoscenza dovrebbe condurre all'amore.  
 
Più abbiamo conoscenza, più dovremmo voler condividere con altri ciò che conosciamo e usare la nostra conoscenza per servirli, sia con l'evangelizzazione sia con ogni altro tipo di servizio cristiano.  
Tuttavia, a volte, il nostro amore deve tenere a freno la nostra conoscenza perché, da sola, la conoscenza può essere dura; essa ha bisogno della sensibilità che l'amore può darle. Era questo ciò che Paolo voleva dire quando scrisse: «La conoscenza gonfia, ma l'amore edifica» ( I Corinzi 8: 2).
 
L'uomo «che conosce» di che cosa egli sta parlando (in questo caso si trattava del problema delle carni sacrificate agli idoli) è il cristiano istruito: egli sa che Dio è uno, e gli idoli sono nulla, e sa perciò che non vi sono ragioni teologiche per cui non debba mangiare del cibo precedentemente offerto agli idoli. Può tuttavia esservi una ragione pratica per astenersene: alcuni cristiani non hanno questa conoscenza e come risultato la loro coscienza è «debole» cioè, non istruita, ed eccessivamente scrupolosa. Precedentemente erano essi stessi idolatri, e purtroppo anche dopo la loro conversione continuavano a dare importanza alla carne sacrificata agli idoli e sentivano di non poterne mangiare con buona coscienza. In loro compagnia, argomenta Paolo, il cristiano «forte» o istruito dovrebbe astenersi dal mangiarla per non offendere la coscienza del suo fratello «debole ». Lui stesso ha la libertà di coscienza di poterlo fare, ma l'amore limiterà la libertà datagli dalla conoscenza. E si spinge fino a dire: «Quando... conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza... se non ho amore, non sono nulla» (I Corinzi 13: 2).   Diamo retta a questi ammonimenti.  
 
La conoscenza è indispensabile alla vita e al servizio cristiano. Se non usiamo la mente che Dio ci ha data, ci condanniamo da soli alla superficialità spirituale e ci priviamo del godimento di molte ricchezze della grazia di Dio. Allo stesso tempo, la conoscenza ci è data per essere utilizzata, per condurci ad un'adorazione più profonda, ad una fede più grande, ad una santità più reale, ad un servizio più efficace. Quello di cui abbiamo bisogno non è di meno conoscenza, ma di più conoscenza, a condizione che essa ci spinga all’azione.
 
Se domandaste come si può acquisire questa conoscenza, non potrei darvi migliore risposta che quella di un eminente predicatore dell'inizio del XIX secolo (Charles Simeon, Conclusione del suo Sermone n. 975):  
«Per pervenire alla conoscenza divina siamo guidati a combinare insieme la dipendenza dallo Spirito di Dio con la nostra ricerca personale. Non separiamo dunque ciò che Dio ha unito».
 
Questo vuol dire che dobbiamo pregare e studiare. E' ciò che fu detto a Daniele:
«Non temere, Daniele; poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore d'intendere e d'umiliarti nel cospetto del tuo Dio, le tue parole furono udite... » (Daniele 10:12). In effetti, sia il disporre la mente a comprendere, sia l'umiliarsi davanti a Dio, sono segni della sete dell'uomo per la verità divina.
 
Questa sete sarà certamente soddisfatta da Dio perché Egli ha promesso che chi cerca con zelo troverà:
«Figliuol mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti  
prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all'intelligenza;
sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all'intelligenza,  
se la cerchi come l'argento e ti dai a scavarla come un tesoro,  
allora intenderai il timor dell'Eterno, e troverai la conoscenza di Dio.
Poiché l'Eterno dà la sapienza;  
dalla sua bocca procedono la scienza e l'intelligenza»  
(Proverbi 2:1-6).
 
.
« Ultima modifica: 24.02.2010 alle ore 12:34:13 by alle » Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #426 Data del Post: 01.03.2010 alle ore 13:06:22 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Questa mattina, su un libretto per ragazzi,  ho trovato una paginetta dalla quale ho tratto questo che segue, per tutti noi.
 

 
Perché le cose non possono andare sempre bene? Perché deve esserci la sofferenza? Dio vuole che ci si fortifichi per diventare come Lui desidera. Per questo a volte permette che si soffra.
 
Soffrire significa sentire male nel corpo o nei sentimenti. Molte persone soffrono per le malattie, altre soffrono di tristezza, sconforto e rabbia. Non esisteva alcuna sofferenza nel mondo finché le prime persone, Adamo ed Eva, non peccarono. Parte del risultato di quel peccato fu che la sofferenza entrò a far parte del mondo. Adesso tutti attraversano momenti di sofferenza. A volte Dio permette la sofferenza per aiutarci a diventare più simili a Lui. La sofferenza può farci diventare più pazienti mentre attendiamo che Dio operi. La sofferenza può insegnarci ad avere più coraggio mentre ci affidiamo a Dio perché abbia cura di noi.
 
Dio non ci lascia mai soffrire da soli.  
Lui è sempre presente per aiutarti. Un giorno Dio toglierà la sofferenza a tutti i suoi figli, ma, fino ad allora sii certo che Lui è con te. Lascia che Lui ti aiuti a rimanere sereno anche quando stai soffrendo. Lascia che Dio usi la sofferenza nella tua vita per aiutarti a diventare più forte.
 
Or il Dio di ogni grazia... dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente.
1 Pietro 5: 10

 

(da Grandi scoperte per te, n. 4, dell'Ueb)
Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
Heaven7
Membro
***



W questo FORUM!!!

   
WWW    E-Mail

Posts: 246
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #427 Data del Post: 02.03.2010 alle ore 10:37:11 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Interessanti le parole di Jonathan Lamb riguardo alla capacità di perdonare e non cercare la propria rivincita..
 
É molto difficile a mettere in pratica con alcune "teste quadrate" .. ma è anche vero che il perdono ci rende liberi da questi pericolosi sentimenti.
 
Grazie Alle per averci condiviso questi edificanti consigli..
 
Quella di Palau sulla chiesa perfetta la conoscevo già e mi auguro che tutti i cristiani la leggano e la mettano in pratica. Ve ne sono molti oggi che lasciano le loro chiese locali con questa scusa...
 
Calo <><
Loggato
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #428 Data del Post: 02.03.2010 alle ore 11:08:10 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


Grazie a te, Calo, per l'attenzione ai pensieri che ho riportato.
 
Approfitto per ricordare che anche pensieri personali sono molto graditi, non solo un lavoro di ricerca-copia come faccio spesso io.  Imbarazzato
Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
Heaven7
Membro
***



W questo FORUM!!!

   
WWW    E-Mail

Posts: 246
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #429 Data del Post: 02.03.2010 alle ore 12:15:56 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Eh no Alle, perchè la scelta che fai di questi pensieri dimostra che sono comunque personali, visto che li hai prima letti, meditati, apprezzati e voluti condividere con altri..
 
"Qualsiasi cosa fate... " ti lascio continuare il verso  Occhiolino
 
Calo <><
Loggato
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #430 Data del Post: 05.03.2010 alle ore 23:32:48 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

 
Concentrati sul tuo avvenire!
Ricordati bene che a Dio non interessa affatto ricordare il tuo passato!
 
Concentrati sul tuo avvenire!
Ricordati bene che a Dio non interessa affatto ricordare il tuo passato!
 
Concentrati sul tuo avvenire!
Ricordati bene che a Dio non interessa affatto ricordare il tuo passato!
 
Concentrati sul tuo avvenire!
Ricordati bene che a Dio non interessa affatto ricordare il tuo passato!
 

 
La Sua Parola afferma:  «Io, io sono;  
 
per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni
 
e non mi ricorderò più dei tuoi peccati.»  
 
(Isaia 43:25)

 
Se Satana si accanisce a ricordarti il tuo passato,  
è perché non ha nulla di nuovo per attaccarti!  
L’unica cosa che può fare, è far riemergere vecchi ricordi,  
ravvivare vecchie foto della tua vita passata  
per tentare di scoraggiarti.  
Non lasciarlo fare!
 
Fissare la tua attenzione sulle sfide di domani  
ti aiuterà a prendere le distanze dalle difficoltà di oggi.  
La Parola di Dio dice:  
«Non ricordate più le cose passate, non considerate più le cose antiche:  
Ecco, io sto per fare una cosa nuova;  
essa sta per germogliare; non la riconoscerete?  
Sì, io aprirò una strada nel deserto,  
farò scorrere dei fiumi nella steppa.»

(Isaia 43:18-19)  
 
Dio ti aprirà una porta per uscirne!
 
Così come Faraone ed Erode hanno provato  
a sopprimere tutti i bambini della loro epoca  
per sbarazzarsi di Mosè e di Gesù,  
anche Satana farà tutto quello che può per impedirti  
di raggiungere lo scopo del tuo destino.  
 
La vera battaglia riguarda sempre il tuo avvenire.  
Poco importa il tuo passato,  
la posta in gioco è combattere per il tuo avvenire.
 
Quindi accetta la sfida e combatti!  
 
Forse ti stai chiedendo da che parte iniziare.
 
Avvicinati a Dio e chiedigli di farti vedere il ministerio che
potrebbe nascere dalla miseria stessa in cui ti stai dibattendo oggi.  
Può portare la guarigione ad altri servendosi della sofferenza  
che stai provando in questo periodo.  
Fai il censimento delle difficoltà che stai passando  
e chiediGli in che misura contribuiscono a formarti  
per la tua missione futura.  
 
Coloro che sono stati lacerati dalla vita  
diventano in fretta maestri nell’arte di ricostruire i cuori rotti!

Ricerca «la gioia che gli era posta dinanzi» (Ebrei 12:2)
 e sarai in grado di resistere nelle circostanze presenti.
 

Tratto da “Sa Parole” - Bob Gass
Riportato con permesso di www.donnecristianenelweb.it", Manna per Oggi.
Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
ketty
Membro familiare
****




siate sempre allegri Tessalonicesi 5:16

   
WWW    E-Mail

Posts: 5163
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #431 Data del Post: 09.03.2010 alle ore 18:23:54 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


 
"NON AVERE PAURA"
 
“Era buio, Gesù non c’era, il mare era agitato e soffiava un forte vento…Ma egli disse loro:  
Sono io, non temete!” (Giovanni 6:16-21)

 
 Ci sono momenti di grande difficoltà nella vita dei figli di Dio. Momenti in cui essi sembrano essere soli con le loro angosce, i loro dubbi, le loro speranze deluse, i loro sogni infranti.  
Questa sembra essere la realtà amara di molti, oggi.
 La realtà, però, è ben diversa!
 Colui che ha detto: “Sarò sempre con voi” (Matteo 28:20), non è un uomo che possa mentire.  
 
Egli è la verità! Perciò se pure abbiamo motivo di soffrire, non abbiamo però motivo di disperare, schiavi dello scoraggiamento e della depressione.
 
     In questo momento, qualunque sia il mare in tempesta che stai attraversando, Egli ti ripete con amore:  
“Non avere paura!”.

 
calendario cristiano
Loggato

Gesù disse..Io verrò e lo guarirò. Matteo 8:7
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #432 Data del Post: 15.03.2010 alle ore 00:01:43 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

A conclusione del suo libro "Essere per fare discepoli"
(editore La Casa della Bibbia, Torino 2002)
il fratello Gianni Rigamonti scrive:

Ogni uomo è discepolo di qualcuno o qualcosa. Difficile sfuggire a questa regola: anche chi è leader si rifà a un modello al di sopra di lui. Gesù è il Rabbi per eccellenza, è la sapienza incarnata (1 Co 1:24-30); è colui che solo poteva parlare con autorità inconsueta (Mt 7:28-29: nota «come...non come»). Egli non solo pretese di parlare della verità, ma affermò di essere la verità («in verità... io vi dico...»; «io sono la... verità»). Proprio perché si definisce la verità egli può parlare con autorità e senza mezzi termini. Il suo, infatti, fu considerato un linguaggio «duro» (Gv 6:60); un parlare che divide, distingue, (Mt 10:34-36); ma nello stesso tempo, paradossalmente, le sue sono parole che danno vita (Gv 6:63), che creano unità (Ef 2: 13-17) e danno pace.
 
La sua parola - la Bibbia - come spada a due tagli continua a dividere il bene dal male, tagliare, sondare, producendo vita a chi crede e morte a chi la rifiuta (Eb 4:12; 2 Co 2:14-15).
 
Non è certo comodo avere un simile maestro! Un maestro categorico, che non fa nessuna concessione al peccato, un Rabbi assolutista che chiede tutto, senza tentennamenti. Egli, ai suoi discepoli, ha indicato un sentiero irto di difficoltà, ma che conduce alla vita, alla pace con Dio, con gli uomini, con il creato, con sé stesso.  
 
Molti discepoli, dopo aver scoperto che il suo era un linguaggio «duro» si ritirarono da Lui. Perciò a loro Gesù rivolse queste parole: «Non ve ne volete andare anche voi?». La risposta di Pietro la conosciamo: «Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu solo hai parole di vita eterna» (Gv 6:60-68). È questa anche la nostra risposta? Attenti a non dare una risposta fatta con superficialità, senza tener conto del prezzo da pagare.
 
Essere discepoli significa proprio questo: sapere che Lui e solo Lui ha «parole di vita eterna», ossia: la strada da Lui indicata è la sola che può interamente soddisfare i bisogni dell'uomo, creatura che porta in sé l'immagine di Dio.
 
Egli ai suoi chiede di testimoniare (At 1 : 8 ); ma testimoniare di cosa? Di chi?  
 
Gesù dice: «miei testimoni», quindi si testimonia di una persona: di quello che questa persona è e di quello che ha fatto. Troppo spesso la testimonianza è concentrata sui risultati dell'azione divina, piuttosto che su Colui che compie l'azione. È importante sottolineare che siamo chiamati non a testimoniare, ma ad essere testimoni. Non è una sottigliezza da sofista pedante, ma una verità che può fare una notevole differenza nella vita di un credente. La testimonianza deve essere incarnata nella mia vita e non soltanto raccontata con parole più o meno belle, più o meno pie.  
 
Si testimonia sia con le parole sia con una vita vissuta in coerenza con il messaggio annunciato: le due cose devono andare di pari passo. Pietro ci esorta dicendo: «siate sempre pronti a rispondere.. .»; l'evangelizzazione che scaturisce da una domanda è sempre la più incisiva. Ma come la gente può porsi certe domande? Guardando la nostra vita trasformata dalla grazia di Dio.
 
Dalle parole di Gesù appare evidente che la prima responsabilità per il credente è di testimoniare là dove è sicuramente più difficile farlo: nella propria casa, nel proprio ambiente di lavoro-studio. È da qui che deve partire la nostra evangelizzazione, e non possiamo essere contenti fino a quando non avremo visto i nostri familiari convertirsi a Cristo. Per dirla come l'Apostolo: siamo debitori verso coloro che non hanno ancora conosciuto il messaggio della salvezza; in primo luogo quelli della nostra famiglia. ..............
...........
 

 
Il Signore ci rafforzi e ci aiuti. Mi rafforzi e mi aiuti  a "essere" testimone (alle).
Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
alle
Admin
*****




"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
WWW    E-Mail

Posts: 17739
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #433 Data del Post: 20.03.2010 alle ore 00:38:58 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

“Poi li condusse fuori e disse:  
 
«Signori, che debbo fare per essere salvato?»
 
Ed essi risposero:  
 
«Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia».”
 
Atti 16:30-31

 
Cosa devo fare per essere salvato?
 
Credi al Signore Gesù e sarai salvato!
 
“Cosa devo …” - un obbligo, una legge, un incarico?
 
“Fare …” – un’opera, uno sforzo, una pena da scontare?
 
“… per essere salvato?” - Perché sono consapevole di essere condannato!
 
“Credi …” - semplicemente fidati, onora il Signore Gesù con la tua fede,
 
“… nel Signore Gesù”- perché è Lui che ha fatto tutto il necessario per te, sulla croce!  
 
“… e sarai salvato!” - Con la gioia della salvezza, del dono della vita eterna e di una nuova vita quaggiù!

(Tratto da “Paix et sureté” di H.E. Alexander)

 
“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.”
 
Romani 3:23-24

 
«Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio». È per questo che la terribile sentenza «per certo morrai», già annunciata da Dio prima della caduta dell’uomo (Genesi 2:17), viene confermata: «Il salario del peccato è la morte» (Romani  6:23).
 
Per l’incredulo questo giudizio è definitivo e il tribunale davanti al quale tutti compariranno un giorno rappresenta una spaventosa realtà (Apocalisse 20:11).
 
Ma ecco l’avvocato, cioè Cristo, intervenire in favore di coloro che l’hanno scelto per fede. Egli non cerca di minimizzare gli errori commessi, come fanno gli avvocati davanti ai tribunali degli uomini; al contrario, Egli li difende dicendo: “La sentenza è giusta, ma è già stata eseguita; il debito è saldato; una morte, la mia, ha pagato il terribile debito dei loro peccati.”
 
Sì, la giustizia di Dio è soddisfatta perché un crimine non può essere messo in conto una seconda volta.  E se Dio è giusto condannando il peccato, è altrettanto giusto giustificando il peccatore «che ha fede in Gesù» (Romani 3: 25-26: Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù).

Tratto da “Piccolo commentario del Nuovo Testamento”  
Ed. Il Messaggero Cristiano

 
Loggato

" Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente ".
(Gesù, in Matteo 28:20)
Marmar
Admin
*****



Dio è buono

   
WWW    E-Mail

Posts: 7949
Re: Pensieri in Movimento
« Rispondi #434 Data del Post: 20.03.2010 alle ore 10:55:35 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Bellissimo.
 
Si potrebbe anche aggiungere ciò che Gesù disse all'adultera:
 
Giov 8:10-11
Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». Gesù allora le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».
 
Gesù stesso ha condannato l'accusatore resistendogli e vincendolo anche a costo della morte.
 
Apocalisse 12:10
Allora udii una grande voce nel cielo che diceva: «Ora è giunta la salvezza, la potenza e il regno del nostro Dio e la potestà del suo Cristo, poiché è stato gettato giù l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
 
L'accusatore è stato riconosciuto inaffidabile poiché facendo morire il Cristo, l'unico giusto, ha rivelato che: egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna. (Gv 8:44b)
 
Così si è celebrato un processo in cielo, dove davanti al Giudice Supremo, il nostro accusatore ed il nostro avvocato difensore (1Gv 2:1) hanno esposto le loro opere, ma l'accusatore non ha vinto e così Dio ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l'ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; avendo quindi  spogliato le potestà e i principati, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro in lui. (Col 2:14-15)
 
Ora siamo liberi, nessuno può più accusarci, poiché chi lo faceva è stato svergognato, è vero che siamo peccatori, ma l'unico che ci è rimasto di fronte è il Cristo, che ha vissuto nella nostra stessa debolezza e può comprendere e perdonare, quando si tratta di errori.
 
« Ultima modifica: 20.03.2010 alle ore 10:56:12 by Marmar » Loggato

Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
Pagine: 1 ... 27 28 29 30 31  ...  49 · torna su · Rispondi Rispondi   Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa

« Topic Precedente | Prossimo Topic »

Evangelici.net è un sito di Teknosurf.it srl ‐ P.IVA 01264890052 ‐ Privacy policy