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   Autore  Topic: Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo quale segu  (letto 16443 volte)
Sandro_48
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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #105 Data del Post: 16.09.2014 alle ore 07:58:43 »
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chiesa
Paolo intende affermare che, anche dopo la Pasqua, la presenza di Cristo nella storia non è disincarnata, ma ha una dimensione corporea e visibile nella chiesa, come comunità (Bonhoeffer). La chiesa è lo spazio  in cui donne e uomini affermano che il mondo appartiene al Creatore e non alle potenze terrene  (che pretendono di impossessarsene).
Poi esiste una "chiesa invisibile" che non so bene che cos'è , se la comunione dei santi anche defunti oppure cristiani senza denominazione. (Bo ? ) - Mediante la corporeità empirica della chiesa lo  Spirito afferma che il Cristo Risorto, agisce ora, nello spazio e nel tempo, in vista del Regno.
Evidentemente non si intende identificare il raggio d'azione dello Spirito con la chiesa visibile: la fede cristiana ha sempre riconosciuto l'esistenza di una  "chiesa invisibile" (= Bo?), i membri della quale sono noti soltanto a Dio; della chiesa invisibile fanno certamente parte donne e uomini, che, per mille ragioni, non appartengono alla chiesa visibile.
« Ultima modifica: 21.09.2014 alle ore 07:02:48 by Sandro_48 » Loggato

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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #106 Data del Post: 16.09.2014 alle ore 22:41:32 »
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...a questo punto nasce il problema del culto.
A che serve il culto ?  
domanda da Cento Milioni. (cercherò di rispondere).
« Ultima modifica: 16.09.2014 alle ore 22:43:43 by Sandro_48 » Loggato

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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #107 Data del Post: 16.09.2014 alle ore 23:43:48 »
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Hai letto messa sacrificio e sacerdozio di Lutero?
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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #108 Data del Post: 17.09.2014 alle ore 17:11:36 »
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on 16.09.2014 alle ore 23:43:48, Marmar wrote:
Hai letto messa sacrificio e sacerdozio di Lutero?

No , caro Marcello!  Del sacerdozio ci hanno insegnato che tutti i credenti in Cristo sono sacerdoti, con medesima dignità sacerdotale di fronte a Dio, il che non vuol dire che tutti i credenti abbiano i medesimi Doni dello Spirito santo: io posso prendere la Laurea in Predicazione, senza averne il Dono. Sarà poi il Presidente di chiesa che mi chiederà di fare 5 prediche al Tempio Valdese: se non avrò il Dono o Carisma della Predicazione, la mia chiesa valdese mi rigetterà, anche se ho la Laurea., E anche se predico gratis, senza compenso, come volontario;
 
e fino a qui si parla di Lutero.///So che Calvino ha scritto nell'ultima edizione in francese dei quattro volumi della "Istituzione della REligione Cristiana,  nel volume quarto, al capitolo 18 °, LA MESSA PAPALE, SACRILEGIO CHE NON SOLO HA PROFANATA, MA INTERAMENTE ABOLITA LA CENA DI GESù CRISTO. (che non ho mai letto , ma ne posseggo una copia cartacea tradotta in italiano, che se ti  interessasse potremmo leggere, facendo però una pausa al CREDO.
« Ultima modifica: 17.09.2014 alle ore 18:00:38 by Sandro_48 » Loggato

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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #109 Data del Post: 17.09.2014 alle ore 20:48:59 »
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Non credo che leggerla qui sarebbe interessante.
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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #110 Data del Post: 18.09.2014 alle ore 08:07:34 »
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la CHIESA  UNA
Nel N.T. "chiesa" indica anzitutto la comunità locale: la chiesa di Gerusalemme, la chiesa di Corinto, di Filippi, di Roma.
La chiesa universale
esiste come comunione di chiese locali.
IL  CREDO  proclama la chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.
La visione cristiana della chiesa (ecclesiologia ) consiste
nell'illustrazione di questi quattro aggettivi.
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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #111 Data del Post: 18.09.2014 alle ore 08:58:13 »
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Meglio dire universale che cattolica.
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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #112 Data del Post: 18.09.2014 alle ore 09:59:34 »
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on 18.09.2014 alle ore 08:58:13, Marmar wrote:
Meglio dire universale che cattolica.

Ci arriviamo, Marcello, ci arriviamo (ma abbi pazienza con me, perchè io non lo trovo molto divertente questo studio, che vivo solo per il senso del  Dovere).  Quindi a uno a uno , illustrerò, i 4 aggettivi (ma non tutti in un solo post, poichè io già comincio a boccheggiare....).
LA CHIESA UNA  : "5 V'è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, 6 un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti." Efesini 4,5 s.: per tale ragione v'è anche una sola chiesa cristiana: le diverse comunità locali, nella misura in cui condividono la fede testimoniata dal Nuovo Testamento, sono espressioni dell'unico corpo di Cristo. La chiesa una, tuttavia, non è una realtà uniforme, indifferenziata: è una comunione di chiese diverse. (continua,ma sto boccheggiando). Lo Spirito di Dio ama la diversità, e la varietà dei suoi doni si traduce sia in una molteplicità di Ministeri , sia in una molteplicità di chiese, con strutture e ordinamenti diversi, nella condivisione dell' UNICA  FEDE, e dunque nell'unità di Cristo. (pausa).Il quadro che emerge nella storia del II° Millenio dell' era cristiana è tuttavia un altro: non ci troviamo di fronte a chiese in comunione nella loro diversità, ma a chiese divise. Tra Oriente e Occidente nell'XI secolo, e tra Roma e le chiese della Riforma nel XVI, sono state pronunciate  SCOMUNICHE.
HA SENSO , IN UNA  SITUAZIONE DI DIVISIONE,  CONFESSARE  NEL  
CREDO, UN'UNITà DELLA chiesa  CHE SEMBRA SMENTITA DAI FATTI?
  Chiedo l'aiuto di Marmar, sebbene mi sembra di poter anticipare che l' UNITA' della chiesa si ha nella "chiesa invisibile" fatta da donne e uomini  - di tutte le confessioni : Ortodosse, Cattoliche, Protestanti, che solo Dio conosce. Le chiese Ortodosse sono almeno 28 diverse tra di loro di cui 14 si scomunicano reciprocamente, di chiesa Cattolica ce ne sarebbe una ma in pratica è composta da una moltitudine di correnti che comprendono tutti i partiti politici, e infine le chiese Protestanti sono diverse fra loro (sono quelle della Riforma del XVI secolo + alcune Decine di Chiese Evangeliche fra di loro diverse e differenziate + le chiese "cosiddette Evangelicali".
« Ultima modifica: 18.09.2014 alle ore 16:40:38 by Sandro_48 » Loggato

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« Rispondi #113 Data del Post: 18.09.2014 alle ore 16:09:08 »
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Il post cui ti accennavo via telefono è il primo di questa pagina.
 
http://www.evangelici.net/cgi/forum/YaBB.pl?board=generale;action=displa y;num=1407518181;start=105#105
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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #114 Data del Post: 18.09.2014 alle ore 17:25:17 »
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on 18.09.2014 alle ore 16:09:08, Marmar wrote:
Il post cui ti accennavo via telefono è il primo di questa pagina.
 
http://www.evangelici.net/cgi/forum/YaBB.pl?board=generale;action=displa y;num=1407518181;start=105#105

 
Mi riservo , dopo un colloquio con Marcello, di scegliere come procedere in questo mio studio sul CREDO. Intanto procedo da solo.
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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #115 Data del Post: 18.09.2014 alle ore 17:36:44 »
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iL Problema di fondo non è l'UNITA' della chiesa invisibile,
bensì l'unità della chiesa visibile. PERCHè ci sono state SCOMUNICHE ? Il motivo è che alcune tra le differenze esistenti
sono state interpretate come conseguenza dell'abbandono, da parte dell'altra chiesa, della verità dell'evangelo.
Differenze esistenti già nel 1° secolo d, C.: Le chiese in cui sono nati gli scritti Giovannei presentano una struttura molto assembleare,  
mentre alcuni decenni dopo, alcune chiese hanno già una struttura gerarchica con alla testa il vescovo.   Fin dall'inizio il cristianesimo si esprime in forma plurale, come rete di chiese molto diverse.
 iL cristianesimo dell'età detta  "apostolica" (il 1° secolo appunto) manifesta una unità caratteristica:  le chiese sono vincolate  dalla  
fede comune  nel   Cristo crocifisso e risorto, presente nelle comunità mediante lo Spirito santo, nella parola predicata, nel battesimo, nella  
Cena del Signore e nella testimonianza quotidiana : tale Comunione è indicata dal  "segno della mano" (Galati 2,9) : " 9 riconoscendo la grazia che mi era stata accordata, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai circoncisi;" e da espressioni di solidarietà materiale, come la colletta effettuata da Paolo, a favore della chiesa di Gerusalemme.
Facciamo un salto di 15 secoli in avanti: che cosa garantisce per la chiesa della Riforma l'unità della chiesa ? :" La Confessione di Augusta" afferma che" per la vera unità della chiesa è sufficiente l'accordo sull'annuncio dell'evangelo e nell'amministrazione dei sacramenti". Anzi L'annuncio dell'Evangelo sulla base della Scrittura e i sacramenti  del battesimo e della Cena del Signore e la medesima fede nel Dio Trinitario, rivelato in Gesù Cristo, garantiscono l'unità della chiesa.
   Torniamo indietro un poco fino al Medio Evo. Il Medio Evo è la stagione in cui il papa di Roma riesce a imporre la propria autorità nelle chiese d' Occidente e nei confronti dello stesso potere politico: il papa considera la propria autorità superiore a quella degli stessi concili. Il cristianesimo occidentale si presenta come romano, e quando non lo è , viene scomunicato come non cristiano.
Poi abbiamo la Riforma protestante con la Confessione di Augusta.
Con la "Concordia di Leuenburg " del 1973 le chiese luterane, le chiese riformate e le chiese unite di Germania presentano un modello di
unità nella diversità, che sembra costituire  il programma ecumenico teologicamente più significativo e più percorribile  tra quelli oggi in discussione.
     Tutte le confessioni (protestanti) riconoscono oggi che l'unità cristiana va compresa come comunione di chiese. La Teologia corrente del movimento ecumenico parla volentieri della comunione trinitaria , come prototipo e fonte di ogni comunione. (pausa)
Secondo il cattolicesimo romano la chiesa è pienamente tale là ove, oltre all'evangelo e alla corretta celebrazione dei sacramenti , e alla confessione Trinitaria, si riconosce come voluto da Dio il primato del vescovo di Roma.
     Per quanto riguarda l' Ortodossia orientale, questa condivide con Roma la centralità del ministero del vescovo, ma rifiuta il primato del vescovo di Roma.
Inoltre   le chiese Ortodosse e quelle occidentali hanno sviluppato  
una Teologia e un'etica tra loro molto diverse (anche se la base è sempre la dottrina trinitaria).
 
Nella prospettiva delle chiese della Riforma, la comunione nella diversità , presuppone l'abbandono dell'idea di un unico modello di chiesa , incentrato sul vescovo (ortodossi) o sul papa (cattolici). Solo se il cristianesimo romano si riconoscerà soltanto come uno dei modelli di chiesa possibili, accanto a modelli di chiesa non episcopali, sarà possibile l'unità della chiesa visibile.
« Ultima modifica: 18.09.2014 alle ore 19:15:36 by Sandro_48 » Loggato

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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #116 Data del Post: 20.09.2014 alle ore 05:04:29 »
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LA  CHIESA   SANTA
 
Nel N.T. i cristiani sono detti "santi", per es . in Romani 15:25 "Per ora vado a Gerusalemme, a rendere un servizio ai santi,..., in Romani 16:15
"Salutate tutti i santi...", in 1° Corinti 6,1 "1 Quando qualcuno di voi ha una lite con un altro, ha il coraggio di chiamarlo in giudizio davanti agli ingiusti anziché davanti ai santi?"; in 2° Corinti 9,1.12 "1 Quanto alla sovvenzione destinata ai santi,..." 9:12 " Perchè l'adempimento di questo servizio sacro non solo supplisce ai bisogni dei santi,..."; In Efesini 1:1
"...ai santi che sono in Efeso"...; Filippesi 1:1 " Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù"...; in Colossesi 1,2 "2 ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse, grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre.". IL N.T.esprime ciò che questi sono già ora per grazia di Dio:  la santità dei cristiani non consiste nella qualità della loro obbedienza a Dio, ma nel fatto di essere stati scelti per costituire la comunità e annunziare l'evangelo. Questo gruppo non è costituito da persone migliori delle altre. Tale dato di fatto non va accettato passivamente, bensì combattuto nel costante sforzo della conversione.
Quest'ultima, tuttavia, è possibile solo perchè Dio non si spaventa del peccato dei suoi, ma insiste  ad affidare la predicazione dell'evangelo a queste persone radicamente inadeguate. Dio vuole che vivano secondo la sua Parola (ma non attende che la chiesa sia lo specchio dell'evangelo che essa predica ). Non domani, ma ora i credenti sono inviati come missionari nel mondo, e il contenuto del loro messaggio - Gesù cristo stesso - li converte, giorno dopo giorno, mediante la tenace e potente dolcezza dello Spirito santo. La santità è in primo luogo il Dono della vocazione da parte di Dio, e non c'è peccato che possa distruggerla, fin quando peccatrici e peccatori non rinunciano a incamminarsi, giorno dopo giorno,  sul cammino della conversione.  
La "comunione dei santi" è un concetto non presente nel Credo di Nicea Costantinopoli, ma presente nel "Simbolo Apostolico" una professione di fede cristiana più sintetica, ma è un concetto troppo importante per non parlarne ,qui.  Significa che il singolo o la singola credente, e la singola comunità locale, non sono mai soli nella loro testimonianza. Dove il messaggio è quello testimoniato dalla Scrittura, e il battesimo e la Cena del Signore lo esprimono in modo corretto, è presente la chiesa universale, con l'autorità delle promesse del Dio trinitario,  e la forza della preghiera di tutti i credenti.  
Comunione dei santi significa anche solidarietà nella colpa: la chiesa di oggi non può "chiamarsi fuori" di fronte al male compiuto da altre generazioni cristiane, nè una singola comunità è mai estranea al peccato di altre. Anche per questo , il "non giudicate" (Matteo 7,1) e paralleli, è decisivo per la vita della chiesa: chi giudica altri cristiani, giudica sempre anche sè stesso.
La chiesa di Gesù Cristo condivide questa SANTITA'   con il popolo eletto di Dio, Israele.  Ancora prima di chiamare la chiesa, Dio ha chiamato Israele a essere un popolo santo (Deuteronomio 28:9"9 Il SIGNORE ti costituirà suo popolo santo, come ti ha giurato, se osserverai i comandamenti del SIGNORE tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie."-- Isaia 62:12"12 Quelli saranno chiamati Popolo santo, Redenti del SIGNORE,
e tu sarai chiamata Ricercata, Città non abbandonata." = La Salvezza di Gerusalemme.) Israele scelto come suo (di Dio) possesso, costituito da SANTI : (Salmo 16:3"3 Quanto ai santi che sono sulla terra,
essi sono la gente onorata in cui ripongo tutto il mio affetto."=salvezza del Giusto--- Salmo 34:9"9 Temete il SIGNORE, o voi che gli siete consacrati,
poiché nulla viene a mancare a quelli che lo temono.
"Occhiolino.
Esattamente come per la chiesa, anche nel caso di Israele, la SANTITA'non consiste nella qualità morale del popolo: la santità è tutta nella vocazione che Dio gli affida, di essere testimone della sua parola fra le nazioni. Il Dio di Israele è il Dio di tutti i popoli, e la particolare vocazione di questo popolo, è appunto la sua santità, che non si traduce in un privilegio, bensì in un servizio reso a tutti gli altri, affinchè la libertà dagli idoli, nella fede nell'unico Dio, sia promessa per l'umanità intera.
     IL rapporto tra la santità della chiesa di Cristo Gesù e la santità del popolo di Israele è espresso da  Paolo , nella lettera ai Romani, nei capitoli 9 e 10  e 11.
anche se la storia del cristianesimo ha largamente censurato questa solidarietà costitutiva, sviluppando una teologia anti ebraica: la funzione di Israele nel piano di Dio è stata rimossa, e la stessa persona di Gesù è stata sradicata dal suo popolo, aprendo la strada a fraintendimenti di enorme portata.
La chiesa cristiana  è SANTA solo CON Israele, e in nessun caso SENZA,  meno che mai CONTRO.
     Dall'altra parte resta vero che la chiesa è santa in Gesù Cristo: essa riconosce la chiamata di Dio in Gesù, e identifica il nome del Creatore con la persona del Nazareno: (2° Articolo del CREDO: crediamo in un solo Signore Gesù Cristo,....,.....,....,per mezzo di lui sono state fatte tutte le cose.: Giov.: 1,3 "3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui; e senza di lui neppure una delle cose fatte è stata fatta".
: Colossesi 1,16 "16 in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: ...,....,...,...,tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa, e tutte le cose sussistono in lui.  18 Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; ". : Ebrei 1,2"1 Dio (=il Padre) ha parlato ai padri per mezzo dei profeti, 2....e ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose e mediante il quale ha pure creato i mondi."  Occhiolino.
« Ultima modifica: 21.09.2014 alle ore 07:47:58 by Sandro_48 » Loggato

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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #117 Data del Post: 21.09.2014 alle ore 08:11:48 »
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LA CHIESA SANTA  
(continua)
RAPPORTI TRA LA CHIESA SANTA E LA SANTITà DI ISRAELE
 
a) la vocazione rivolta alla chiesa NON SOSTITUISCE quella indirizzata a Israele, nè l'ebraismo è  "un'altra religione" rispetto al cristianesimo, il quale è una forma di interpretare l'ebraismo.
 
b) Quando la chiesa si autodefinisce  "popolo di Dio" , lo fa nella consapevolezza che tale qualifica è riferita nella Bibbia , in primo luogo a Israele. Sebbene anche in solo 2 passi Neotestamentari (1° Pietro 2,9 s.,   e Tito 2,14)  anche qui , si tratta di applicazione alla comunità cristiana di affermazioni provenienti dalle Scritture di Israele: tale  
dato biblico    deve essere tenuto presente   - - -  
prima di fare del "popolo di Dio" una ( o addirittura la ) categoria centrale della comprensione della chiesa. La santità della chiesa si
innesta  sulla santità della "primizia", della "radice" che è la la storia di Dio con Israele (Romani 11,16-22)" 16 Se la primizia è santa, anche la massa è santa; se   la radice è santa, anche i rami sono santi. 17 Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 18 non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice,   ma è la radice che porta te. 19 Allora tu dirai: «Sono stati troncati i rami perché fossi innestato io». 20 Bene: essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile per la fede;   non insuperbirti, ma temi. 21 Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te. 22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso." 
 
c) in terzo luogo il Logos si è incarnato in Gesù che era Ebreo e dunque il Figlio eterno si è incarnato in un Ebreo: qualunque Cristologia deve evidenziare che l'uomo Gesù era Ebreo e svilupparne le conseguenze  anche per quanto riguarda il significato permanente e escatologico di Israele.  
 
Dio ha detto al popolo di Israele : "siate santi, perchè io sono santo"
Levitico 11,44
 
Nella chiesa antica il battesimo segna una vera e propria rottura nei confronti della vita precedente, un passaggio dalle tenebre alla luce che portava con sè un cambiamento drastico nello stile di vita  
(Efesini 5,8-12 " 8 perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce 9 - poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità - 10 esaminando che cosa sia gradito al Signore. 11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele;".).
« Ultima modifica: 21.09.2014 alle ore 20:07:24 by Sandro_48 » Loggato

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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #118 Data del Post: 22.09.2014 alle ore 05:00:40 »
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LA  CHIESA  CATTOLICA  =   IN COMUNIONE  UNIVERSALE
 
"cattolica deriva da un'espressione greca = "secondo il tutto": in ciascuna chiesa locale  è presente la pienezza della verità (Consiglio Ecumenico delle Chiese, 1992): ogni comunità locale è espressione storica del corpo di Cristo, non è un pezzo della chiesa bensì LA chiesa stessa. Dai poli all'equatore, là dove l'evangelo è rettamente predicato e i sacramenti sono rettamente amministrati, è presente il corpo di Cristo, a prescindere dalle forme storiche assunte dalle diverse comunità.
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Re:  Ce le studiamo tutte ? e poi decidiamo q
« Rispondi #119 Data del Post: 23.09.2014 alle ore 00:33:00 »
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LA   CHIESA    APOSTOLICA
 
La comunione con gli Apostoli si esprime in 4 criteri:
1)la Parola di Dio su cui è fondata;
2) i sacramenti che celebra;
3)la continuità nel servizio a Cristo;
4) l'impegno di vita cristiana
 
Ha carattere fondante la Scrittura, in quanto Documento della testimonianza apostolica, criterio che conferisce l'apostolicità della chiesa
 
Le diverse confessioni cristiane concordano nell'affermare che tutti i ministeri sono suscitati dallo Spirito.
 
La comunità ha il compito di individuare i doni elargiti ai propri membri e di riconoscerli, autorizzando le singole persone a svolgere nella chiesa il compito al quale lo Spirito le chiama. I ministeri non sono dunque suscitati dalla chiesa ma dallo Spirito. Il riconoscimento da parte della chiesa che si esprime in un mandato, ossia nel conferimento di un incarico, è tuttavia essenziale, in quanto impedisce che i singoli si auto conferiscano ministeri richiamandosi - arbitrariamente - allo Spirito.  IL compito di discernere i carismi, in tutta la sua delicatezza, può essere svolto solo dalla comunità.  
La comunità potrebbe , nel corso di un culto, con preghiera di intercessione, imporre le mani su colui o colei che riceve un ministero.
----------------------Fine Prima Parte (chiesa apostolica)--------------
 
Due parole vanno spese sulla  "successione apostolica" (continua)
allora : quella illustrata qui sopra è la concezione Protestante.
Ortodossi e cattolici intendono la successione apostolica come successione ininterrotta delle ordinazioni episcopali.
La chiesa d'Inghilterra e alcune chiese Luterane del Nord Europa ritengono che i loro vescovi siano inseriti nella successione storica, ma Roma e l'Oriente non lo riconoscono.
 
l'idea della imposizione delle mani è presente in 1° Timoteo 4,14; 5,22
1° Tim. 4,14 " 14 Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani. "
1° Tim. 5,22 "22 Non imporre con troppa fretta le mani a nessuno, e non partecipare ai peccati altrui; consèrvati puro."
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IL ministero ordinato , cioè approvato dall'assemblea di chiesa, è espressione della fedeltà ecclesiale al dettato biblico, di non abbandonare la predicazione e la celebrazione dei sacramenti,
all'arbitrio dei singoli, ma a portarne comunitariamente la responsabilità.
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IL servizio apostolico della chiesa richiede un minimo di direzione, coordinamento e supervisione che la TRADIZIONE indica col nome in greco di "episkopè", ossia un ministero episcopale, che in alcune chiese evangeliche è collegiale, cioè svolto da gruppi di persone, elette dall'assemblea di chiesa. La TRADIZIONE cristiana antica conosce sia la "episkopè" collegiale , che la "episkopè" personale nella persona individuale del vescovo.
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Ostacolo al cammino ecumenico la contrapposizione e attualmente non riconoscimento fra le due forme di " episkopè".
 
FINE PARTE SECONDA DELLA "CHIESA APOSTOLICA"
 
CI SAREBBE ANCHE UNA PARTE TERZA SUL MINISTERO ORDINATO DELLE DONNE CHE TRALASCIO  PER BREVITà.
« Ultima modifica: 23.09.2014 alle ore 18:49:46 by Sandro_48 » Loggato

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