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   Il Crocefisso
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   Autore  Topic: Il Crocefisso  (letto 1823 volte)
salvo
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Il Crocefisso
« Data del Post: 24.11.2002 alle ore 15:30:48 »
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Se oggi, dopo ormai duemila anni,  lontani da quei tempi e da quella cultura, dove la croce era considerata uno scandalo dai giudei e una pazzia dai greci, noi fossimo chiamati a parlare di quella croce e di quel crocefisso, quali parole useremmo?
 
La ragione può darci forse qualcosa di più della fede?
 
La cultura che cambia con le generazioni ha la capacità di farci capire il senso delle cose?
 
Perchè suscitò tanto scalpore nel popolo ebraico quella scritta "INRI" posta sulla croce?
 
Chi sa parlarci in maniera viva di quei momenti tremendi e di quel grido di grande dolore: "Sorridenteio mio, Dio mio, perchè mi hai lasciato"?
 
E pensare che il cristianesimo porta ad emblema quella croce.
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agata
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #1 Data del Post: 30.11.2002 alle ore 14:55:04 »
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on 24.11.2002 alle ore 15:30:48, salvo wrote:

 
E pensare che il cristianesimo porta ad emblema quella croce.

 
Caro Salvo
 
Io stessa non porto la croce come emblema. Semmai porto il pesce o la stella di Davide che ho acquistata in Israele.
 
Però quando sto davanti a una croce, sia che quando vado a vedere delle chiese dall punto di vista artistico. (Mi piace girare il mondo), la croce mi fà tanta impressione. Nella croce vedo un grande atto d'amore verso noi peccatori che se non avessimo Gesù saremo condannati alla pena eterna. Le braccia sbalancate di Gesù, sono un invito di immenso d'amore. Non posso fare a meno di essere profondamente toccata quando vedo una croce.
 
Un inno, non so se lo conosci:
 
[/b]
 
Su quel colle fatal!
io ramiro per fé
Quella croce che parla d'amor.
Su quel legno crudel,
fu immolata per me
quell'offerta che lava il mio cuor.
[b]

Ora guardo a quel lengo lassù,
rozza croce che sanguina ancor
essa accolse il mio caro Gesù
per offrirli la morte e il dolor.
 
Quella croce è per me
un sussuro al mio cuor
Una voce di sangue e dolor
Essa dice che un di
fu immolato e mori
Gesù Cristo, mer me peccator.
 
Si fa buio nel ciel,
su quel monte fatal
Ogni cosa nell'ombra scompar,
Ma dirada quel vel
una chiaror celestial
E' la croce che brilla e appar.
 
La croce è la nostra salvezza compiuta da Gesù Cristo, nostro Salvatore. Fatto avvenuto 2000 anni fa, storicamente approvato. Chiunque accetta questo sacrificio e chiede perdono dei suoi peccati è salvato. E riceve con esso tutte le promesso fatte nella bibba. Siamo eredi di Cristo Gesù. Con la salvezza ci ha donato tutte le promesse e le sue ricchezze.  
 
A lui sia gloria.
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salvo
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #2 Data del Post: 30.11.2002 alle ore 17:49:44 »
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Cara Agata, intanto ti ringrazio per avere risposto alla mia riflessione; vorrei comunque ricordare che l'eternità porterà come segno dell'amore di Dio i buchi nelle mani e il foro nel costato del Salvatore, che poi uno porti il pesce o la stella di Davide come emblema della propria fede o appartenenza, è una scelta personale.
 
Certo è che il messaggio di Dio agli uomini non può oggi essere diverso da allora e quindi resta sempre lo stesso, ciò che cambia è la nostra sensibilità verso quel messaggio.
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #3 Data del Post: 30.11.2002 alle ore 19:37:36 »
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Caro Salvo,
hai sollevato un argomento che è giusto affrontare.
Personalmente quando parlo "della croce" mi riferisco non ad un pezzetto di legno che riproduce più o meno la croce su cui morì il Signore, da appendere magari al collo...ma piuttosto al fatto della croce ed al messaggio della croce (ed il brano biblico a cui penso di più è quello che hai già citato di 1 Corinzi 1).  
Si tende a parlare poco della croce, anche tra le chiese...
perchè vuol dire parlare della morte di Gesù...e ciò vuol dire che dobbiamo riconoscere che siamo dei peccatori...il che non ci fa tanto piacere...
anche quando si evangelizza si pensa che si debbano presentare argomenti più attraenti...invece è solo la pazzia della croce la potenza di Dio per la nostra salvezza!!!
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alessia
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #4 Data del Post: 30.11.2002 alle ore 19:39:35 »
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Sapete, ogni volta che vedo una croce in una chiesa o ne sento parlare mi colpisce il fatto che venga chiamato "crocifisso". Ed è giusto che sia così per tutti coloro che alla croce hanno lasciato appeso il Signore.
Le croci storiche a me fanno un effetto totalmente diverso. Cercano di farmi ricordare una sofferenza perpetua del Signore che invece, dopo aver sofferto tutto per ed essere morto regna invece glorioso nei cieli.
Tempo fa ho trovato che in Svezia qualcuno usa una croce con la sagoma vuota del Cristo risorto.
Mi è piaciuto il concetto! Cristo è sì morto, ed è grazie al suo sangue che siamo salvi, ma se dopo essere morto non fosse anche risorto abbandonando la croce quel sangue sarebbe stato sparso invano.
Che ne dite?
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agata
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #5 Data del Post: 30.11.2002 alle ore 21:33:35 »
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on 30.11.2002 alle ore 19:39:35, alessia wrote:
Cristo è sì morto, ed è grazie al suo sangue che siamo salvi, ma se dopo essere morto non fosse anche risorto abbandonando la croce quel sangue sarebbe stato sparso invano.
Che ne dite?

 
Cara Alessia, hai ragione, ciò che dici è tutta la nostra speranza e fede.  
Gesù è risorto ed ora siede in gloria alla destra dell padre come Re dei Re e Signore dei Signori e abita nei nostri cuori per lo spirito santo.  
 
Ti abbraccio nell'amore dell Signore, Agata
« Ultima modifica: 30.11.2002 alle ore 21:34:41 by agata » Loggato
salvo
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #6 Data del Post: 01.12.2002 alle ore 16:37:18 »
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Se l'eternità perpetuerà il ricordo di quella morte, sicuramente è necessario che la chiesa non dimentichi o sottovaluti quella realtà, di fronte alla quale l'universo ha tremato, ma è altrettanto vero che la dove quella morte ha portato qualche risultato si parla di resurrezione e quindi di vita nuova all'insegna della purificazione e della santifcazione, due concetti cristiani molto travagliati e legati spesso alla personale interpretazione.
 Il soggetto comunque è Cristo Gesù il Signore, il crocefisso è Lui, Lui che è morto per donarci la vita.  
Potremmo mai dimenticare qualcuno che ha messo la sua vita al posto della nostra?
Il lavoro dello Spirito Santo è ricordare ogni volta che è necessario che Cristo è morto per i miei peccati, Lui che è stato fatto giustizia di Dio per noi, come possiamo dimenticare, o come possiamo sottovalutare.
Lui è morto una volta per  sempre e per tutti, ma di quella morte realizzeremo solo quanto lo Spirito Santo riuscirà a farci realizzare e tutto legato al concetto di bisogno che abbiamo del Salvatore;  gli slogan che spesso vengono usati per convincere, per invogliare la gente a credere in Cristo sono spesso discutibili, e il messaggio della croce, unica via di redenzione passa in secondo piano.
Zaccaria narra dicendo che verranno i giorni in cui il Signore spanderà lo Spirito di grazia e di supplicazioni sul suo popolo, ed essi contempleranno colui che hanno trafitto, ne faranno cordoglio come si fa per un figlio unico.
 
Relegare la salvezza ad un atto unico, una tantum, è quantomai errato, perchè sarebbe come dire che dal momento in cui abbiamo creduto, da quel momento in poi non pecchiamo più e quindi del Salvatore non sappiamo cosa farne.
Le conosco anche io quelle parole che dice Giovanni:" se alcuno è in Cristo esso è una nuova creatura", ovvero:" chi è nato da Dio non pecca".
Qualcuno però dovrebbe spiegarmi che il lavoro di convincimento dello Spirito Santo avviene anch'esso una tantum, solo così forse riuscirò a capire che di Colui che è morto sulla croce per me posso anche non parlarne col cuore nelle mani, con la gratitudine di un condannato alla morte che ha scampata la  vita, con la felicità e la riverenza di un mendicante elevato agli onori della gloria di Dio per la morte del Cristo.
 
Il canto che Agata ha trascritto per noi e che conosco, grazie Agata, non può ne deve essere confinato fra i ricordi ma deve essere vivo in noi, perchè è per quella morte che gioiamo di grande letizia, letizia mitigata dalla visione delle sofferenze del Cristo, ingigantita dal dolore che coglie coloro che si rendono conto che Gesù è stato crocefisso al nostro posto.
 
Del resto, il popolo antico fu invitato a non dimenticare quello che il Signore aveva fatto per loro, liberandoli dall'Egitto, accompagnandoli nel deserto per quaranta anni e tutto ciò nonostante quel popolo gli fu ribelle e di collo duro, non vedo perchè oggi dovremmo dimenticare o sminuire quel sacrificio per il quale abbiamo avuta introduzione alla grazia e alla vita eterna.
 
La pasqua stessa, istituita da Dio nell'antico testamento, e illuminata da Gesù nella notte in cui fu tradito, di una luce eterna, porta questo invito, questo consiglio, " voi ricorderete la morte del Signore, fino al suo ritorno".
 
Ricordare che cosa?     Il fatto storico?   NO! Molto di più. Nessuno sa ricordare come si conviene, se il risorto Signore non vive dentro di noi.  
 
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #7 Data del Post: 01.12.2002 alle ore 18:49:46 »
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Quote:
gli slogan che spesso vengono usati per convincere, per invogliare la gente a credere in Cristo sono spesso discutibili, e il messaggio della croce, unica via di redenzione passa in secondo piano.  

 
Caro Salvo,
 
io credo che nessuno possa arrivare a Cristo se non attraverso la Croce.  
La nostra fede può nascere solo dal Suo immenso sacrificio d'amore per noi.
Dice infatti Gesù: chi vuole seguirmi prenda la sua croce.
Mi stupisco che ci sia qualcuno che crede di convertire gli altri a colpi di slogan.
Semmai è  l'esempio della nostra vita, di quello che facciamo che può portare gli altri a riflettere, ma ripeto nessuno può convertirsi senza passare per la Croce.
Pace a tutti
 
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #8 Data del Post: 02.12.2002 alle ore 11:05:12 »
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on 30.11.2002 alle ore 19:39:35, alessia wrote:
Sapete, ogni volta che vedo una croce in una chiesa o ne sento parlare mi colpisce il fatto che venga chiamato "crocifisso". Ed è giusto che sia così per tutti coloro che alla croce hanno lasciato appeso il Signore.
Le croci storiche a me fanno un effetto totalmente diverso. Cercano di farmi ricordare una sofferenza perpetua del Signore che invece, dopo aver sofferto tutto per ed essere morto regna invece glorioso nei cieli.
Tempo fa ho trovato che in Svezia qualcuno usa una croce con la sagoma vuota del Cristo risorto.
Mi è piaciuto il concetto! Cristo è sì morto, ed è grazie al suo sangue che siamo salvi, ma se dopo essere morto non fosse anche risorto abbandonando la croce quel sangue sarebbe stato sparso invano.
Che ne dite?

 
Ciao Alessia,
prendo spunto dalle tue parole per dire che io porto una collana con una croce senza Cristo. Perchè come ben è stato ribadito più volte il nostro Salvatore non rimase appeso a lungo su quella croce, ma dopo 3 giorni ritornò in vita.
Porto la collana perchè mi è stata regalata e perchè ogni tanto mi ricorda non solo il sacrificio di Gesù, ma anche la sua vittoria sulla morte e sul peccato.
 
La croce era odiata dai giudei perchè era una pena di morte usata dai romani un po' in tutto l'impero (ma applicabile solo agli stranieri, cioè a tutti quelli che non erano romani).
La morte sulla croce era pubblica, tutti potevano assistere alle crocifissioni (era un monito per tutto il popolo), ma nello stesso tempo nessuno poteva avvicinarsi ai condannati (vi erano delle guardie che sorvegliavano). Gesù non ha scelto il tempo ed il luogo del Suo sacrificio a caso, ma ha fatto in modo che fosse un modo pubblico affinchè tutti potessero vedere.
« Ultima modifica: 04.12.2002 alle ore 19:27:23 by Virus » Loggato

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #9 Data del Post: 03.12.2002 alle ore 14:03:08 »
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Credo che la scelta della maggioranza evangelica di non adottare la croce come simbolo, sia dettata dalla paura che molte persone fraintendano, facendo di essa un oggetto di culto. Ed è una scelta che rispetto profondamente, se penso che dopo il 2000 ci sono ancora credenti che insegnano ai neofiti a pregare con gli occhi chiusi, immaginando la figura di Gesù o ad invocare il sangue di Gesù (dimenticando l'opera di Cristo), come se il sangue fosse una persona.
D'altro canto la croce la dobbiamo portare tutti noi nel nostro cuore.  
Penso allo stesso modo che l'atteggiamento di Virus e altri sia condivisibile, perchè non c'è cosa più bella che testimoniare agli altri dell'amore che Dio ha per noi anche mediante un simbolo che spesso parla meglio di quanto saprebbe fare la nostra bocca. Anche in una chiesa che frequento, c'è un immagine della croce (in realtà la croce non si vede, ma c'è. Non saprei come descriverla, ma è lo stesso simbolo che potete trovare in una chiesa valdese). Ma nessuno lo sa, e forse è meglio così. Inoltre posso testimoniare di aver partecipato ad un raduno. In quel giorno nel giardino era posta una croce di legno. Tutti coloro che volevano chiedere qualcosa al Signore per fede potevano mettere un bigliettino proprio lì, dove abbiamo ricevuto la vittoria. L'ho fatto anch'io e Dio ha esaudito.  
Con ciò, per non fraintendetemi, non sto dicendo che la croce come immagine salva e guarisce, ma è importante l'atto del nostro cuore e il ricordo della salvezza impresso nella nostra vita. La croce deve essere nei nostri pensieri, nel nostro cuore (e se qualcuno la porta  sul suo corpo io personalmente non ci si dovrebbe scandalizzare), perchè ci ricordiamo che non c'è peccato che Dio non possa perdonare a noi. La croce è la nostra forza, quando l'avversario vorrebbe umiliarci e dirci: non sei degno, non vali niente.  
Grazie Gesù!
 
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #10 Data del Post: 03.12.2002 alle ore 18:27:48 »
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I simboli non dovrebbero scandalizzare nessuno, ma la loro importanza è puramente simbolica, in quanto alla corce di Cristo, quella è stat una dura realtà, e la causa di quella croce è stato il peccato degli uomini, e come qualcuno ha detto, quella croce deve essere portata nel cuore per tutta la vita.
Il tema comunque ha altri risvolti che sarebbe interessante esaminare.
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #11 Data del Post: 04.12.2002 alle ore 01:04:27 »
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Toccando il tema dei simboli, in effetti non dovremmo aver bisogno di cercarli altrove ... Gesù ce ne ha lasciati così tanti ...
E' proprio per rammemorare quella morte unica nella storia che, insieme alla resurrezione, ha segnato il nostro passaggio dalla morte alla vita che Gesù istituì l'ultima cena. Perché la Chiesa non dimenticasse, proprio come il popolo d'Israele, la misericordia e la grazia redentrice di Dio.
"In memoria di me" diceva il Signore ed è con i simboli del pane e del vino che dovremmo riuscire a ricordare, in comunione fraterna, quell'ultimo sacrificio che ci ha salvato per l'eternità.
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #12 Data del Post: 10.12.2002 alle ore 15:14:25 »
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Carissimi fratelli, scrivo questo post per complimentarmi con marghe per quello che ha scritto:  
 
[/b] Caro Salvo,  
io credo che nessuno possa arrivare a Cristo se non attraverso la Croce.  
La nostra fede può nascere solo dal Suo immenso sacrificio d'amore per noi.  
Dice infatti Gesù: chi vuole seguirmi prenda la sua croce.  
Mi stupisco che ci sia qualcuno che crede di convertire gli altri a colpi di slogan.  
Semmai è  l'esempio della nostra vita, di quello che facciamo che può portare gli altri a riflettere, ma ripeto nessuno può convertirsi senza passare per la Croce.  
Pace a tutti [b]

 
E' verissimo: Credo che quello che conta di più è l'esempio della nostra vita la nostra migliore testimonianza. E' la pratica e non la teoria che conta. E poi personalmente quando prego, se rivolgo i miei occhi a Gesù sulla Croce, beh mi sento ancora più vicino (ma questo è una cosa soggettiva..credo).
 
God bless You all
Un abbraccio sincero
Massimo
 
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #13 Data del Post: 10.12.2002 alle ore 22:18:19 »
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Io non mi stupisco affatto, cara margherita, perchè Gesù è stato seguito dalla moltitudine fino ai piedi del monte, fino a quando c'era da mangiare e da bere, fino a quando Gesù guariva, liberava, ma alla croce sono saliti solo in pochi ei discepoli stessi non vi sono saliti, tranne Giovanni e la Madre di Gesù.
Tutti guardavano da lontano quello spettacolo triste allora, figuriamoci oggi, che abbiamo libertà di religione, dove i proseliti non si contano più, e si gestisce la Cosa divina, con superficialità, ma con molta dottrina.
Io non mi esalterei così tanto, perchè una cosa è essere credenti, un'altra è essere figli di Dio di nome e di fatto.
Ribadisco che molti si consolano con la dottrina, ma Cristo, il mio e il tuo Redentore sono un'altra cosa.
Dov'è il dolore che cresce, nella misura in cui cresce la percezione del valore del peccato, dov'è lo Spirito di grazia e supplicazioni che ci fa guardare a Cristo sul quale si è posato tutto il peso del mio e del tuo peccato?
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Re: Il Crocefisso
« Rispondi #14 Data del Post: 11.12.2002 alle ore 19:04:39 »
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Caro Salvo,
 
io non mi esalto per niente al pensiero della croce, perchè credimi ci sono voluti anni prima che io riuscissi ad accettarla.
Se ognuno di noi riesce a portare la propria croce, accettando la volontà del Signore, credo sia già a buon punto nel suo cammino. Questa è la mia opinione personale, può darsi che altri abbiano fatto esperienze diverse, qualcuno dà molta importanza alla dottrina, qualcun altro ai doni dello Spirito Santo, ognuno ha un suo cammino personale.
In quanto alla percezione del peccato, mi sembra che ci sia molta confusione in proposito, perchè quello che per me può esser peccato per un altro non è considerato tale o viceversa, ma qui sarebbe necessario aprire un'altra discussione.
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