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   Ma... la salvezza si può perdere?
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   Autore  Topic: Ma... la salvezza si può perdere?  (letto 24994 volte)
acquilotto
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Posts: 136
Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #570 Data del Post: 19.12.2005 alle ore 18:40:17 »
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Caro Bruggol,
Hai ragione nel dire che il mio intervento porta fuori argomento, ma è buono che i lettori sappiano che esistono punti di vista differenti. Comunque non insisterò oltremodo su questo.

Quote:

l Signore ha progettato l’inferno ed il paradiso con capienza tale da accogliere tutte le persone venute all’esistenza nel ciclo della storia umana. Nel suo giudizio universale ai giusti concederà il permesso di entrare in paradiso e i malvagi li precipiterà nell’inferno.  
Più tardi porterà i malvagi in paradiso dicendo loro: ecco questo è il luogo dei giusti fra cui vi è ancora spazio libero, si che voi non potreste dire: Anche se ci fossimo pentiti non ci sarebbe stato spazio disponibile per noi in paradiso.  
Quindi porterà i giusti nell’inferno dicendo loro: Questo è il luogo degli empi fra cui vi è ancora spazio libero sì che voi non potreste dire: Anche se avessimo peccato, non ci sarebbe stato spazio disponibile per noi nell’inferno (questa è la frase che intuisco da molte bocche evangeliche).  
I malvagi erediteranno la loro parte di inferno più quella degli altri. I giusti erediteranno la loro parte di paradiso più quella che sarebbe potuta toccare agli empi.

La tua descrizione è fatta bene e francamente non l’avevo mai sentita. L’unico appunto che ti faccio, è che la tua storia, non ha nessun fondamento biblico. Cristo afferma che l’inferno lo ha fatto per il diavolo e per i suoi angeli (Mt.25:41).
Ti saluto fraternamente,
Acq
« Ultima modifica: 19.12.2005 alle ore 19:16:41 by semplice » Loggato
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #571 Data del Post: 25.12.2005 alle ore 14:09:41 »
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Per quelli che credono che la salvezza si puo perdere
un consiglio caro, attenti perche' vi potete creare dei grossi problemi, vivendo in paura e preoccupazione senza poter sentire la vera liberta in Cristo e vivere in pace con il Signore. Mi dispiace molto dirvelo pero' dovete leggere con piu' attenzione il Nuovo Testamento  
e pregare Dio di aprirvi gli occhi e farvi capire la Sua parola, non accettate semplicemente una dottrina perche' cosi' vi insegna la chiesa che frequentate.
« Ultima modifica: 26.12.2005 alle ore 14:06:13 by semplice » Loggato

"Il Signore Dio è la mia forza,
egli rende i miei piedi come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare"Abacuc 3:19

Tulip
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #572 Data del Post: 30.12.2005 alle ore 15:54:37 »
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on 17.12.2005 alle ore 09:38:29, bruggol wrote:
Fratello Acq.  
 
La tua insistenza nel definire questi particolari sull’opera di espiazione del nostro Signore Gesù, ci portano fuori argomento in quanto il tema in questione è la perdita o no della salvezza acquisita.

 
Acquilotto è uno dei pochi che ha invece ha centrato il bersaglio. Fino a che facciamo la guerra con i versetti, non andremo da nessuna parte.  
Se invece riflettiamo sull'opera di Cristo e su quello che Lui ha fatto per noi e cominciamo a collegare tra di loro le varie dottrine, quali Elezione-giustificazione-santificazione-redenzione ci renderemo conto che la dottrina della perdita della salvezza è una dottrina blasfema che non onora il Signore e la sua opera.  
 
Impariamo quindi a non leggere la Bibbia per versetti, come fanno invece le sette, ma a cercare la sua unità di pensiero che inizia alla genesi e finisce nell'apocalisse.
 Sorriso
« Ultima modifica: 31.12.2005 alle ore 09:51:42 by semplice » Loggato
bruggol
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #573 Data del Post: 01.01.2006 alle ore 22:07:32 »
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Per Acq.

Quote:
La tua descrizione è fatta bene e francamente non l’avevo mai sentita. L’unico appunto che ti faccio, è che la tua storia, non ha nessun fondamento biblico. Cristo afferma che l’inferno lo ha fatto per il diavolo e per i suoi angeli (Mt.25:41).

 
E’ vero fratello quello che dici. Ho tradotto liberamente Paradiso ed Inverno dai termini originali Gan Eden e Ghehinnom. Quel Midrash riportato non vuole comunque esporre una dottrina teologica sull’esistenza o meno dell’inferno, ma come tutte le parabole di Gesù, invitare a riflettere sul nucleo del messaggio che nel caso specifico è: ogni individuo è responsabile delle proprie scelte, e qualunque essa sia, avrebbe anche avuto la possibilità di scegliere il contrario.
 
Per Albenabella.

Quote:
Per quelli che credono che la salvezza si puo perdere  
un consiglio caro, attenti perche' vi potete creare dei grossi problemi, vivendo in paura e preoccupazione senza poter sentire la vera liberta in Cristo e vivere in pace con il Signore. Mi dispiace molto dirvelo pero' dovete leggere con piu' attenzione il Nuovo Testamento  

 
Non so, cara sorella quanti saranno disposti a seguire questi tuoi saggi consigli, ma io seguirò le tue avvertenze: nel leggere il Nuovo Testamento farò ancora più attenzione.
 
Per Tulip

Quote:
Impariamo quindi a non leggere la Bibbia per versetti, come fanno invece le sette, ma a cercare la sua unità di pensiero che inizia alla genesi e finisce nell'apocalisse

 
Non per versetti? Fratello, scusa, ma come mi consigli tu di leggere la Bibbia? Parola per parola? Sillaba per sillaba? Per capitoli? Per Libri? Con l’aiuto del grande Padre Calvino? O con l’aiuto del grande fratello Google?
 
La mia fede in una dottrina blasfema disonora il Signore?  Riconosco che non posso competere col tuo zelo.
 
Fratello Tulip, un credente destinato a salvezza può solamente ringraziare il Signore per il suo dono immeritato.
Un credente che si converte per scelta, oltre a ringraziarlo per il dono immeritato, lo onora nel vero senso della parola perché con convinzione e per fede dimostra al “nemico” che il sacrificio di Gesù non è stato vano.  
Il Signore quindi non viene disonorato dalla dottrina, ma dall’atto dell’abbandono, dall’apostasia ( ampiamente trattata in altre pagine precedenti) ed è per questo che ognuno dovrà trarne le conseguenze per un infausto rinnego.
 
L’A.T. ci mostra che la casa d’Israele e la casa di Giuda hanno rinnegato il Signore:  
“ Rinnegano il Signore e dicono: Non esiste; nessun male ci verrà addosso” (Ger. 5: 12). Puoi dimostrare senza contraddire la Scrittura (e visto che sei bravo “a collegare tra di loro le varie dottrine”) che tali ebrei saranno comunque salvati nel Gan Eden?
 
Sbaglio se noto che anche nel N.T. ci sono gli stessi avvertimenti?
Nella lettera a Timoteo, Paolo fa una chiara distinzione tra infedeltà e rinnegamento del cristiano:
“ se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà, se siamo infedeli egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso” (2.Tim.2:12).
 
L’infedeltà del credente, come sbandamento provvisorio non annulla la fedeltà di Dio che è sempre pronto ad accoglierci. Il rinnegarlo, invece, è un atto cosciente di rigetto per qualcosa che si ha in precedenza accettato. Questo purtroppo il Signore non può ignorarlo. (Matt. 10:33).
Puoi dimostrare senza contraddire Matt.10:33 che tale norma non è valida per i credenti?
 
Saluti
 
« Ultima modifica: 02.01.2006 alle ore 08:17:41 by semplice » Loggato
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #574 Data del Post: 02.01.2006 alle ore 09:47:00 »
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on 01.01.2006 alle ore 22:07:32, bruggol wrote:

Sbaglio se noto che anche nel N.T. ci sono gli stessi avvertimenti?
Nella lettera a Timoteo, Paolo fa una chiara distinzione tra infedeltà e rinnegamento del cristiano:
“ se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà, se siamo infedeli egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso” (2.Tim.2:12).
 
L’infedeltà del credente, come sbandamento provvisorio non annulla la fedeltà di Dio che è sempre pronto ad accoglierci. Il rinnegarlo, invece, è un atto cosciente di rigetto per qualcosa che si ha in precedenza accettato. Questo purtroppo il Signore non può ignorarlo. (Matt. 10:33).
Puoi dimostrare senza contraddire Matt.10:33 che tale norma non è valida per i credenti?
 
Saluti
 
.
 
Caro Bruggol, sono d'accordo con te quando parli del libero arbitrio dell'uomo. Io sono convinto che si può benissimo associare, anche se per noi risulta difficile, la sovranità di Dio con il libero arbitrio dell'uomo. Per quanto concerne i passi da te citati, vorrei sottolineare una cosa. Certamente 2 TI 2:12, si concilia molto bene con Mt 10:33. La mia domanda è e rimane: un VERO credente, un vero figlio di Dio può rinnegare il Signore e rimanere in questo stato? Se penso ad esempio a Pietro, e a tutti gli altri discepoli, Pietro ha rinnegato il Signore e gli altri discepoli lo hanno abbandonato proprio quando il Signore Gesù aveva bisogno del loro conforto (parlo da un punto di vista umano). Eppure il Signore Gesù non li ha rinnegati, ma Pietro è stato riabilitato e gli altri discepoli (eccettuato Giuda iscariota), consolati e confortati. Io credo che sia possibile rimanere in uno stato di rinnegamento costante da parte di colui che conosce il Vangelo, che "crede" di essere un figlio di Dio, un pò come quel terreno pieno di spine in cui il seme germoglia, ma viene soffocato (Mt 13), ma in realtà è un falso credente. Come dirà Gesù "non chiunque mi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio".
 
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #575 Data del Post: 02.01.2006 alle ore 17:33:53 »
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Grazie fratello Andreiu che ho l’opportunità di tornare sull’argomento.
 
Nell’esposizione di 2Tim.2:12 ho precisato la distinzione che fa Paolo con i termini di infedeltà e rinnegamento.
Nell’esempio da te riportato, sia Pietro che gli apostoli, distanziandosi dal Signore, hanno peccato di infedeltà e questo è il tipico peccato che sia tu che io abbiamo commesso varie volte nel nostro cammino col Signore. La paura, il pericolo, la debolezza e lo sbandamento hanno prevalso sulla costanza nella prova, per questo il Signore ha ritenuto necessario intercedere in loro favore con la preghiera.  
 
Volevo farti ora un’altra domanda: Credi tu che Pietro e gli apostoli, in quel frangente, abbiano rinnegato Gesù anche col cuore? Io non lo credo, e penso che anche tu sia d’accordo su questo.
 
Proprio in questo sta la differenza tra l’infedeltà e il rinnegamento che l’apostolo Paolo ha voluto precisare nel brano di Tim.2:12: l’infedeltà è una caduta temporanea che non pregiudica la fedeltà di Dio nei nostri confronti. Se Lui ci avesse abbandonato alla prima caduta, avrebbe rinnegato se stesso come appunto afferma Paolo e Davide nel Sal. 145:14.  Il rinnegamento invece, inteso con piena coscienza di intendi e ripudio della dottrina in cui si era posta la propria fede e speranza, è un illudersi in un’alternativa migliore con le conseguenze funesta che il Signore ci indica.
 
Ora la tua riflessione sul fatto che si possa credere di essere figli di Dio ma in realtà si è solo un falso credente sembra abbia delle giustificazioni nel brano da te citato:
"non chiunque mi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio". Questa dichiarazione del Signore è rivolta però a persone mai riconosciute da Gesù e non parte dal presupposto che non si sia mai stato un vero cristiano.
 
La Scrittura pone ogni individuo che si accosta al Signore sullo stesso nastro di partenza e con lo stesso corredo. Essa ci dice in Atti 2:16: “ Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo
Da questo istante, ogni persona che si riconosce in questo atto di fede si definisce “vero credente” e riceve la stessa dote di Spirito Santo. Per questo il Signore definisce rinnegamento il disimpegno dal patto intrapreso.
In questo stato si trovano le persone descritte in 1 Tim. 5:8  e 2 Piet. 2:1 e che avrebbero potuto trovarsi quelle descritte in Ap. 2.13 e Ap. 3:8, ma che hanno “resistito”.
 
Per gli individui che si credono di esser figli di Dio, ma che non lo sono mai state, Gesù usa un’altra espressione: “ non vi ho mai conosciuti” (Matt. 7:23).
 
In questo quadro riesco a comprendere il piano di salvezza di Dio senza cadere in palesi contraddizioni pur riconoscendo di essere limitato.
 
Un abbraccio
« Ultima modifica: 02.01.2006 alle ore 20:31:07 by semplice » Loggato
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #576 Data del Post: 03.01.2006 alle ore 15:37:29 »
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Caro Bruggol, ti ringrazio per le tue profonde riflessioni  Sorriso Tuttavia permettimi di approfondire ancora di più la questione, riprendendo alcuni stralci del tuo ultimo post.  
 

on 02.01.2006 alle ore 17:33:53, bruggol wrote:

 
Volevo farti ora un’altra domanda: Credi tu che Pietro e gli apostoli, in quel frangente, abbiano rinnegato Gesù anche col cuore? Io non lo credo, e penso che anche tu sia d’accordo su questo
.
 
Su questo sono perfettamente d'accordo.  
 

Quote:
La Scrittura pone ogni individuo che si accosta al Signore sullo stesso nastro di partenza e con lo stesso corredo. Essa ci dice in Atti 2:16: “ Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo
Da questo istante, ogni persona che si riconosce in questo atto di fede si definisce “vero credente” e riceve la stessa dote di Spirito Santo. Per questo il Signore definisce rinnegamento il disimpegno dal patto intrapreso.
In questo stato si trovano le persone descritte in 1 Tim. 5:8  e 2 Piet. 2:1 e che avrebbero potuto trovarsi quelle descritte in Ap. 2.13 e Ap. 3:8, ma che hanno “resistito”.
.
 
Allora vediamo i testi da te citati:
1) 1 Ti 5:8. Come puoi notare in questo passo non si parla di un figlio di Dio che ha rinnegato la fede ma di un "qualcuno" che non provvede alla sua famiglia. Egli a causa di quest'opera malvagia rinnega la sua stessa professione di fede. Ma vorrei far notare che professare di essere dei cristiani, non significa automaticamente esserlo. Nota ciò che dice Paolo in Tt 1:15-16 "Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure.
Tito 1:16 Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona.
. Credo che sia lampante il fatto che individui che vengono definiti "abominevoli e ribelli", non possono essere credenti, ma persone che hanno fatto una "professione esteriore di fede", ma le loro opere hanno mostrato chi effettivamente sono costoro. Esattamente come dichiara Giacomo nella sua lettera "Se tu dici di avere fede, ma non hai opere, la tua fede è morta". Dire di avere fede, può essere solo una professione esteriore senza alcun valore.  
 
Segue  
 
« Ultima modifica: 03.01.2006 alle ore 18:22:35 by semplice » Loggato

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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #577 Data del Post: 03.01.2006 alle ore 15:43:01 »
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Un altro testo molto importante l'abbiamo in 2 Ti 3:5. Il contesto mostra che Paolo sta parlando degli ultimi tempi e gli "uomini" che vengono menzionati sono chiaramente empi. Ecco cosa è scritto in 2 Ti 3:5 "2Timoteo 3:5 avendo apparenza di pietà, ma avendo rinnegata la forza d'essa; anche tali schiva.. Come puoi osservare caro Bruggol, qui si parla di uomini che sono "apparentemente pii", ma hanno "rinnegata la pietà". Ovvero ci troviamo di fronte a persone che conoscono sicuramente il Vangelo, che magari si sono anche illuse di averlo accettato, ma in realtà hanno "rinnegato la pietà" e le loro opere, come è scritto in Tt 1:16, mostrano chi in reatà essi sono. Io credo che la Scrittura ci metta in guardia sul pericolo del "falso credere" alla grande salvezza di Dio. Infatti molti si accontentano di un credere tipo "demoni", come accenna Giacomo, ma quel "credere" non porta a niente. Infatti Giacomo afferma "anche i demoni credono e tremano".  Occhiolino  
 
Un abbraccio  Bacio
« Ultima modifica: 03.01.2006 alle ore 18:22:48 by semplice » Loggato

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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #578 Data del Post: 04.01.2006 alle ore 09:14:13 »
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Caro fratello Andreiu
 
Cercherò di rispondere intorno a queste tue riflessioni, ma vorrei anche non ripetermi poiché molti versi sono già stati ampiamente trattati.

Quote:
Ma vorrei far notare che professare di essere dei cristiani, non significa automaticamente esserlo.

Ma non significa neanche che non lo si è mai stati

Quote:
Tito 1:16 Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona.. Credo che sia lampante il fatto che individui che vengono definiti "abominevoli e ribelli", non possono essere credenti, ma persone che hanno fatto una "professione esteriore di fede",

Fratello Andreiu, attenzione credo ci sia una svista! Da un’attenta lettura, il brano da te riportato  fa riferimento a Giudei (…quelli della circoncisione) che tentano di inquinare la fede della chiesa di Creta con “favole giudaiche o comandamenti di uomini…". Queste persone professano di conoscere Dio (appunto con quello zelo fanatico senza conoscenza), ma rinnegando Gesù non possono produrre i frutti dello spirito! Quelli non erano credenti e non lo erano mai stati in precedenza.
 
Per questo l’apostolo Paolo esorta Tito a riprendere severamente i credenti della chiesa cretese a restare “sani nella fede” e non lasciarsi contaminare dalle dottrine giudaizzanti. (v.14).
 
Che anche un cristiano possa essere contaminato la Bibbia non ne fa un mistero. Gesù stesso lo esprime nell’ammonimento alla chiesa di Sardi dove parte della chiesa si era contaminata. “Rafforza il resto che sta per morire” (Ap.3:2) esprime la certezza di un corpo che in precedenza era perfettamente vivo.
E l’affermazione: “hai abbandonato il tuo primo amore “ ( Ap. 2:4) esprime esattamente lo stesso concetto e cioè che l’oggetto dell’attenzione e dell’ammonimento del Signore sono credenti sviati che hanno bisogno di un nuovo ravvedimento come è ripetuto a ben cinque delle sette chiese!

Quote:
Un altro testo molto importante l'abbiamo in 2 Ti 3:5. Il contesto mostra che Paolo sta parlando degli ultimi tempi e gli "uomini" che vengono menzionati sono chiaramente empi. Ecco cosa è scritto in 2 Ti 3:5 "2Timoteo 3:5 avendo apparenza di pietà, ma avendo rinnegata la forza d'essa; anche tali schiva.. Come puoi osservare caro Bruggol, qui si parla di uomini che sono "apparentemente pii", ma hanno "rinnegata la pietà". Ovvero ci troviamo di fronte a persone che conoscono sicuramente il Vangelo,

Fratello Andreiu la descrizione di questi uomini fatta da Paolo a Timoteo è esattamente uguale a quella fatta da Pietro nella sua 2Pt. 2. Attenzione però. Questo capitolo va letto tutto d’un fiato e quando sarai giunto alla fine, medita sul fatto che queste persone hanno lasciata la retta via (v.15), ma soprattutto che il Signore li aveva in precedenza riscattati! (v.1) come lavata era stata la scrofa del v.22.
 
Un saluto e un abbraccio.
« Ultima modifica: 04.01.2006 alle ore 20:32:16 by semplice » Loggato
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #579 Data del Post: 04.01.2006 alle ore 09:39:40 »
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"Essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Darò loro un solo cuore e un solo modo di comportarsi perché mi temano tutti i giorni per il loro bene e per quello dei loro figli dopo di essi. Concluderò con essi un'alleanza eterna e non mi allontanerò più da loro per beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si distacchino da me.Godrò nel beneficarli, li fisserò stabilmente in questo paese, con tutto il cuore e con tutta l'anima»"Geremia 32:38-41 Sorriso
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"Il Signore Dio è la mia forza,
egli rende i miei piedi come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare"Abacuc 3:19

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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #580 Data del Post: 05.01.2006 alle ore 20:43:42 »
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Cara sorella Albenabella
Il brano biblico postato, visto che non ha commento, credo sia stato scelto da te per dimostrare che una volta rientrati nel patto eterno col Signore non sarà più possibile distaccarsi da Lui. Giusto?
 
Quanto descritto da Geremia, però, è un’alleanza che il Signore stabilirà col popolo d’Israele in un preciso momento storico. Questo avvenimento unico, più importante della liberazione dall’Egitto, sancirà una nuova era per la casa d’Israele e di Giuda. E’ ripreso da tanti profeti come Ezechiele che dice:
 
 “Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.  Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. (Ez.36:24-28.
 
Geremia non lo riporta solo nel brano da te trascritto, infatti, lo stesso avvenimento lo cita anche al capitolo precedente:
 
«Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato». (Ger.31:31-34).
 
Come puoi notare i gentili convertiti (come tu ed io) in queste profezie non figurano minimamente e pur rientrando nel patto del sangue dell’agnello, non possiamo essere autorizzati ad incollarci addosso una profezia che non ci compete. Questa e tante altre sono profezie riservate solo agli Israeliti.
 
Neppure Paolo che era un ebreo convertito a Gesù si è sentito autorizzato ad essere un protagonista in quella profezia. Al contrario, scrivendo ai Romani, rivela un mistero rivelatogli dallo Spirito in riferimento al brano di Geremia sulla casa d’Israele e di Giuda che sarebbe avvenuto in futuro.
“Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l'indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto:
Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà le empietà da Giacobbe.
Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati.
Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, così anch'essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perché anch'essi ottengano misericordia.”
(Rom.11:25-31)
Queste profezie riguardano quindi un futuro escatologico e se le confrontiamo con le parole di Gesù espresse al futuro:
“…ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore….
Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio.”
(Giov.10: 16, 28-29),
abbiamo la quadratura del cerchio?  
 
Un abbraccio.
« Ultima modifica: 06.01.2006 alle ore 19:59:01 by semplice » Loggato
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #581 Data del Post: 09.01.2006 alle ore 12:23:32 »
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Può una persona, dopo essere stata salvata, venir meno e perdersi per l’eternità ? Quelli che seguono il sistema della dottrina calvinista rispondono di no; quelli che seguono il sistema arminiano ( da Arminio, un teologo olandese) rispondono affermativamente.
 
Calvino asserisce che Dio ha predestinato alcuni ad essere salvati ed altri ad essere perduti.
 
Da questa dottrina scaturisce l’insegnamento di “ una volta in grazia sempre in grazia “: se Dio ha predestinato un uomo alla salvezza , questi può essere salvato e preservato solo per la grazia di Dio, la quale è irresistibile, quell’uomo quindi non può più perdersi.
 
Arminio dichiara invece che la volontà di Dio è che tutti gli uomini siano salvati, perché Cristo è morto per tutti; perciò Dio offre la sua grazia a tutti. Mentre la salvezza è opera di Dio, assolutamente gratuita ed indipendente dalle nostre buone opere e dai nostri meriti, l’uomo può scegliere la grazia di Dio o respingerla. La possibilità della scelta resta sempre.
 
Le Scritture insegnano una predestinazione, ma non che Dio predestini alcuni alla vita eterna ed altri alle sofferenze eterne; Egli predestina “ chiunque vuole “ essere salvato e questo piano è largo abbastanza, da includere tutti quelli che veramente vogliono essere salvati. Quando leggiamo, “ eletti secondo prescienza di Dio “ intendiamo che Dio, per la Sua conoscenza, ha antiveduto coloro che avrebbero accettato l’Evangelo e sarebbero rimasti fedeli ed ha predestinati questi ad una eredità celeste. Egli antivide il loro destino, ma non lo fissò.
 
Quando il Nuovo Testamento definisce i cristiani come oggetto della prescienza di Dio, il suo scopo è assicurarci del fatto che Dio ha antiveduto ogni difficoltà che incontreremo e che Egli può e vuole preservarci dalla caduta.
 
Poiché la salvezza dipende da Dio e non dall’uomo ( chi potrebbe essere salvato se la salvezza dipendesse dalla forza dell’individuo ? ), possiamo essere sicuri di questo : Iddio ci porterà avanti, per quanto deboli e fallaci possiamo essere, purché onestamente desideriamo fare la Sua volontà. La Sua grazia è sempre presente per mettere in guardia, frenare, incoraggiare e sostenere. Vogliamo leggere e meditare alcuni versi della scrittura per avvalorare il concetto della certezza della salvezza, operata da Dio nel cuore del credente:
 
In Giovanni 1:12-13 è scritto : “ Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, cioè a coloro che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio “.  
 
La fede in Gesù Cristo ha prodotto un cambiamento così radicale da produrre una rinascita spirituale che ci fa entrare a far parte della famiglia di Dio. Siamo eredi di Dio e lo attesta lo Spirito Santo ( Rom. 8:16-17).
 
Come eredi possediamo tutti i beni del nostro Padre : la vita eterna, il cielo infinito, la gloria.
 
Inoltre è detto che il salvato è tale perché è stato rigenerato non da seme corruttibile, ma incorruttibile  
 
( I Pietro 1:23). Anche essendo un figlio di Dio, posso in una certa maniera resistere all’azione dello Spirito Santo e contristarlo ( Ef. 4:30) però continuerò ad essere un figlio che a causa della propria disubbidienza si priva di grandi benedizioni
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #582 Data del Post: 09.01.2006 alle ore 12:25:18 »
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In Romani  8:28-30 leggiamo : “ Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati “.
 
Non è importante l’intensità dell’amore verso Dio, noi abbiamo la certezza che tutti quelli che amano Iddio sono stati chiamati alla salvezza secondo la Sua grazia. Da prima della fondazione del mondo i credenti sono fatti figli di Dio e identificati con Cristo e i suoi privilegi tanto da essere conformi alla sua stessa immagine. Come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste ( I Cor. 15:49).
 
La nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche come Salvatore il Signor Gesù Cristo, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della Sua gloria ( Fil. 3:20-21).
 
In  Giovanni 10:27-29 troviamo la promessa di Gesù che dice : “ Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; ed io dò loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre “.
 
Come un buon pastore protegge le proprie pecore,  così Gesù protegge i suoi figliuoli dal male eterno.  
 
Forse i credenti soffriranno su questa terra, ma la loro vita eterna non potrà mai esser loro sottratta.
 
In Romani 8:31 è scritto : “ Che diremo dunque riguardo a queste cose ? Se Dio è per noi chi sarà  
 
       contro di noi ?…… Io infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né    
 
       cose future, né potenze, né altezza né profondità nè alcuna creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è    
 
       in Cristo Gesù nostro Signore “.
 
       Quale riposo per l’anima, quale sicurezza sapere che Dio è dalla nostra parte. Chi potrà mettersi contro di noi ?
 
       Se ci ha donato il proprio Figliuolo ci darà anche tutte le altre benedizioni che ha previsto per noi e soddisferà a  
 
       tutti i nostri bisogni. Le persecuzioni ci saranno, ma nessuno potrà mai toglierci né i privilegi né la gloria che  
 
       Dio ci ha dato né l’alta posizione che ora occupiamo in Cristo. Satana continua ad accusarci ma “ se qualcuno  
 
       ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto “ ( I Giov. 2:1 ) Se abbiamo  
 
       accettato Gesù Cristo, non possiamo essere processati per un caso già risolto, egli ha già vinto la nostra causa .
 
       Non saranno il vivere o il morire che ci separeranno dal suo amore, né angeli, né il presente coi suoi pericoli,  
 
       né il futuro con le sue incertezze, né altezza perché Cristo è in alto per noi, né profondità perché Lui c’è stato  
 
       nella sua morte. E’ impossibile essere separati dall’amore del Padre, che Cristo ci ha fatto conoscere e che è  
 
       stato versato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo.
 
Filippesi 1:6 dice : “ E ho questa fiducia : che colui che ha cominciato in voi un opera buone la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù “ .
 
Dio ha cominciato la sua opera in noi e continuerà ad operare nella nostra vita fino a quando non lo incontreremo faccia a faccia.
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #583 Data del Post: 09.01.2006 alle ore 12:27:04 »
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In I Corinzi 1:8-9 è scritto : “ Egli vi renderà saldi sino alla fine, perché siate irreprensibili nel giorno del nostro Signore Gesù Cristo. Fedele è Dio che vi ha chiamati alla comunione col Figlio suo Gesù Cristo nostro Signore “. Come ai Corinzi, Gesù ci rassicura che ci riterrà senza colpa fino al giorno del suo ritorno, grazie all’opera compiuta con la Sua morte e la Sua resurrezione. Chi si affida a Cristo sarà sempre salvato.
 
Morendo sulla croce Gesù disse : “ E’ compiuto “. Egli ha compiuto tutto ciò che riguardava la nostra salvezza, come è scritto in Ebrei 10 dal verso 8 : “…. Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici per il peccato….ecco io vengo per fare la tua volontà. In virtù di questa volontà noi siamo stati santificati mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre…. Infatti con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati “.
 
Ciò che abbiamo riportato non ci lascia dubbi sul valore del sacrificio di Cristo. Perciò se un credente perde la salvezza è perché il sacrificio di Cristo non lo ha reso perfetto per sempre, quindi è insufficiente per la sua salvezza. È Gesù un Redentore limitato ?
 
In Romani 8:1 leggiamo : “ Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù “.  
 
Quelli che hanno ricevuto Gesù Cristo come loro Salvatore non subiranno mai più alcuna condanna perché Dio li ha giustificati, li ha perdonati, li ha identificati col suo Figlio e li ha uniti a Lui. La questione dei nostri peccati è risolta per sempre. Se Dio ora ci condannasse sarebbe come un creditore che richiede di nuovo il pagamento di un debito che già è stato estinto.
 
In Giov. 5:24 leggiamo : “ In verità, in verità io vi dico : Chi ascolta la mia parola è crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio ma è passato dalla morte alla vita “ .
 
La vita eterna, ossia vivere per sempre con Dio, comincia nel momento in cui conosciamo Cristo Gesù come nostro Salvatore. Subito comincia in noi una nuova vita; certo bisogna affrontare la morte fisica, ma quando Cristo tornerà anche il nostro corpo risorgerà a nuova vita.
 
Il credente quindi è fatto partecipe di una natura che è eterna, ma la vita che Dio dona non solo è eterna ma è addirittura nascosta con Cristo in Dio: “ Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria “ ( Colossesi 3:2-4).
 
In I Corinzi 12:12-27 è scritto : “ Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo…. Or voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua “.
 
Credere alla perdita della salvezza significa credere che una parte del corpo di Cristo possa perire.
 
In I Corinzi 1:9 è scritto:”Fedele è Dio che vi ha chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo,Signore nostro”.La fedeltà non è dell’uomo ma di Dio stesso, se saremo trovati fedeli, sarà unicamente perché Dio è fedele.
 
L’intero peso della nostra salvezza deve riposare sulla fedeltà del nostro Dio.La fedeltà di Dio è il fondamento della nostra speranza,la garanzia divina per farci perseverare fino alla fine .I santi proseguono nel cammino di santità perché Dio persevera nella grazia:Egli protegge il Suo popolo ed essi continuano ad osservare i Suoi comandamenti.Egli cia ha chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, pertanto questa chiamata non può essere annullata, perché i “doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento”.
 
Il Signore non ritira mai la Sua efficace chiamata di grazia.”Quelli che ha chiamati li ha pure giustificati, e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati”, questa è una rego9la immutabile del piano divino verso i credenti.Essendo uno in Cristo, siamo partecipi della Sua natura, della Sua vita immortale.
 
Il nostro futuro è legato a quello del nostro Signore e, poiché Egli non può essere distrutto noi altresì non periremo.
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Re: Ma... la salvezza si può perdere?
« Rispondi #584 Data del Post: 09.01.2006 alle ore 12:30:41 »
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Nell’epistola agli Efesini 4:30 è scritto : “ Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione “.
 
Il suggello è un segno di autenticità, di inviolabilità, di sicurezza e di proprietà.
 
In I Corinzi 6:19 è scritto : “ Non sapete voi che il vostro corpo è il tempi dello Spirito Santo che è in voi il quale avete da Dio e che non appartenete a voi stessi ? “
 
Quando diventiamo cristiani, lo Spirito Santo viene a vivere in noi, perciò non siamo più padroni del nostro corpo. Ora siccome il nostro corpo appartiene a Dio non dobbiamo violare le Sue regole di vita.
 
      In Efesini 1:13-14 leggiamo : “ In lui voi pure, dopo aver udito la parola della verità, l’evangelo della vostra          
 
      salvazione, in lui avete creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è  
 
      pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio s’è acquistati a lode della sua gloria “.
 
Lo Spirito Santo, donatoci da Dio è la garanzia che Egli farà per noi ciò che ha promesso. È una sorta di caparra, un deposito, un acconto, una firma di convalida su un contratto. La presenza dello Spirito Santo nella nostra vista ci assicura la vita eterna con tutte le Sue benedizione, come assaggio di quello che sperimenteremo nell’eternità.
 
      Partendo ora dal presupposto che un credente possa perdere la salvezza, lo Spirito Santo continuerebbe ad  
 
      abitare in quella persona, perché quando entra in un cuore vi entra per dimorarvi per sempre.  
 
E’ possibile questo ?
 
In I Pietro 1:5 è scritto : “ Questa eredità è anche per voi che per mezzo della fede, siete protetti dalla potenza di Dio in attesa della salvezza che vedrete negli ultimi tempi “.
 
Non è grazie alle nostre forze che possiamo ottenere la nostra salvezza, ma è per la potenza di Dio. Se dipendesse da noi, la nostra fede si fonderebbe sulla nostra capacità di non peccare o di vivere una vita spirituale. La nostra fede, invece, è in Dio, il quale ci protegge con la sua potenza
 
In Romani 5:1 leggiamo : “ Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore “.
 
Significa che siamo stati riconciliati con Dio, che non c’è più ostilità fra noi e Dio. È per la nostra fede che abbiamo questa certezza della salvezza; siamo stati introdotti al Padre, per mezzo di Cristo, in una condizione di fermezza, che non presenta possibilità di caduta. Se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Suo figliuolo, tanto più ora, essendo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. È evidente che la nostra salvezza è sicura e certa.
 
Vogliamo ancora ricordare l’opera di intercessione di Cristo Gesù che compie per noi in cielo :  
 
       Ebrei 7:25 “ Perché Egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, dal momento  
 
       che vive sempre  per intercedere per loro “.
 
Le preghiere di Gesù sono sempre esaudite : in Giov. 11:41 leggiamo : “ Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre “ .
 
La certezza della gloria è chiaramente espressa nei seguenti versi :  
 
Rom. 5:2 “ Abbiamo avuto per la fede l’accesso a questa grazia nella quale siamo saldi e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio “.
 
I Pietro 5:1  “ Io… testimone delle sofferenze di Cristo….. sarò pure partecipe della gloria che ha da essere manifestata “.
 
II Cor. 5:8 “ Siamo pieni di fiducia e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e d’abitare col Signore “.
 
Giov. 14:1-3 “ Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede… io vò a preparavi un luogo, e quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo,  tornerò, e vi accoglierò presso di me, affinchè dove sono io, siate anche voi “.
 
Questo ultimo testo non tratta della certezza della giustificazione, ma piuttosto della certezza della gloria.
 
Rom. 11:6 “ Se è per grazia, non è più per opere altrimenti grazia non è più grazia “. Se la salvezza è un dono che non si merita, perché alcuni sono disposti a riconoscere che per le sole opere non si è salvati ma non riconoscono che per la sola grazia ( dono immeritato ) si è salvati ?
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