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   Giosuè 10: 12
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   Autore  Topic: Giosuè 10: 12  (letto 4870 volte)
eliseob.
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Giosuè 10: 12
« Data del Post: 22.11.2009 alle ore 14:23:20 »

Giosuè 10
9 E Giosuè piombò loro addosso all'improvviso: avea marciato tutta la notte da Ghilgal. 10 E l'Eterno li mise in rotta davanti ad Israele, che fe' loro subire una grande sconfitta presso Gabaon, li inseguì per la via che sale a Beth-Horon, e li batté fino ad Azeka e a Makkeda. 11 Mentre fuggivano d'innanzi a Israele ed erano alla scesa di Beth-Horon, l'Eterno fe' cader dal cielo su loro delle grosse pietre fino ad Azeka, ed essi perirono; quelli che morirono per le pietre della grandinata furon più numerosi di quelli che i figliuoli d'Israele uccisero con la spada. 12 Allora Giosuè parlò all'Eterno, il giorno che l'Eterno diede gli Amorei in potere de' figliuoli d'Israele, e disse in presenza d'Israele:
«Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle d'Aialon!
13 E il sole si fermò, e la luna rimase al suo luogo, finché la nazione si fosse vendicata de' suoi nemici». Questo non sta egli scritto nel libro del Giusto? E il sole si fermò in mezzo al cielo e non s'affrettò a tramontare per quasi un giorno intero. 14 E mai, né prima né poi, s'è dato un giorno simile a quello, nel quale l'Eterno abbia esaudito la voce d'un uomo; poiché l'Eterno combatteva per Israele.

 
Ho visto che l'argomento è già stato trattato, solo che i Topic in questione non sono più accessibili, nonostante non siano stati "chiusi" o "esauriti".
 
A quanto pare, anche in questo caso, la "risposta", la "verità" rivelata dalla Parola di Dio, sembra trovarsi nella "corretta" traduzione...
 
Cioè, .....
 
2) Il senso dei vocaboli.  
Giosuè, rivolgendosi al sole, così disse, secondo le traduzioni: “Sole, resta immoto su Gabaon, e, luna, sul bassopiano di Aialon” (Gs 10:12, TNM). In una nota in calce, TNM fa notare che il termine tradotto usualmente “fèrmati” può essere anche reso “sta quieto (fa silenzio)”. Questo “sta quieto (fa silenzio)” significa forse “fèrmati”? Così è stato inteso dai traduttori. A ben pensarci, significa altro: Sta calmo, smettila di ardere così, fai silenzio. Il testo ebraico è:
 
שֶׁמֶשׁ בְּגִבְעֹון דֹּום
shèmesh beghibòn dom
 
  Si noti quel dom (דֹּוםOcchiolino. È un imperativo. L'imperativo dom viene dal verbo damàm cheindica lo stroncamento di un'azione già iniziata, che nel caso del sole e della luna, può intendersi sia come moto apparente, sia come diffusione della luce. Nella lingua babilonese l'eclissi del sole e della luna sono espresse con il verbo nàchu che ha il senso di "fermarsi", “arrestarsi", come l'ebraico damàm (cfr. F. X. Kgler, Astronomische und Meterriologische Finsterniss, in Zeitschr der deutschen morgenlandischen Geselleschaft 56 (1902), pagg. 60-70);  non potrebbe questo verbo avere il medesimo senso babilonese di "oscuramento"? È possibile, anche se tale senso non appare altrove nella Bibbia. In Am 8:9 (“Farò tramontare il sole a mezzogiorno e farò oscurare la terra in pieno giorno”) si usa il verbo hifìl di bo: הֵבֵאתִי(hebetì, "farò venire"). Se s’intende, quindi, il verbo in tal senso, Giosuè avrebbe ordinato al sole non di fermarsi nel suo luogo, ma di fermarsi nell'inviare i suoi raggi infuocati, chiedendo l'ombra e non il sereno. E Dio avrebbe esaudito la preghiera di Giosuè con un grandissimo improvviso temporale.

 
Ora mi chiedo, se quel verbo può intendersi sia come "moto apparente", sia come "diffusione della luce", con quale criterio stabiliamo il senso con il quale è stato pronunciato?  Confuso
 
Ecco....:
Oscuramento del sole. Se il passo biblico in questione si traduce bene, si comprende che Giosuè non chiese il prolungamento del giorno solare, bensì l'oscuramento del sole. Eccone le ragioni fondamentali:
   1) Il bisogno di Giosuè. Giosuè, partendo da Ghilgal, aveva marciato con le sue truppe per tutta la notte in modo da gettarsi d'improvviso e di buon mattino sull'esercito cananeo accampato a Gabaon....
......
Non si era infatti ancora a mezzogiorno, per cui in quell'istante il sole doveva mandare i suoi dardi infuocati sulle truppe in corsa, le quali grandemente risentivano la fatica e il calore nella salita che stavano percorrendo. Quale ragione avrebbe avuto in quel momento Giosuè per desiderare l'arresto del sole e il perdurare di quel caldo soffocante? Non sarebbe stato più auspicabile un po' di refrigerio e di fresco in tale circostanza?
 Hu?! Indeciso Confuso
 
Qualcuno direbbe: Opinione Personale!  Sorriso
 
Chiaramente, se io mi "immedesimo" in Giosuè e nelle sue truppe, dopo una notte di marcia, e sotto un sole cocente, chiedo a Dio un po' di ombra.... Sorriso  
Di conseguenza, usando la mia logica, non potrò altro che concludere che la traduzione più corretta, visto che il termine permette anche quest'uso, userò quello più consono al mio pensiero, alla mia logica.  Sorriso
 
Così facendo, il "miracolo" resta "miracolo", cosa vuoi che sia poi, se questo sedicente "miracolo" consista in uno spiegabilissimo evento naturale, piuttosto di un evento che sconvolgerebbe ogni, tutta la conoscenza della scienza.
 
continua...
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eliseob.
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #1 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 14:29:38 »

D'altronde...  
Il sole fermato.  
“Sole, fèrmati” (Gs 10:12). L'episodio dell'arresto del sole ha suscitato una letteratura immensa e soluzioni di vario genere, che intendono accordare scienza e fede. Parlando secondo le apparenze – dicono alcuni – Dio avrebbe arrestato la terra, dando quindi l'illusione che il sole si fosse fermato. Tuttavia, siccome appare assai strano che Dio abbia ad arrestare il moto dell'universo (ricollegato all'arresto temporaneo della terra) per un fatto così poco importante come la vittoria di Giosuè (dato che egli permise molte altre sconfitte), si è tentata una soluzione naturalista meno straordinaria, per concordare tale fenomeno con la scienza odierna.   .......

 
In qualche modo certo, dobbiamo poter conciliare la Potenza e l'Onnipotenza di Dio alla nostra comprensione delle cose...
E se noi decidiamo che la vittoria di Giosuè non sia poi un "fatto cosí importante" per il quale Dio si sarebbe scomodato a sconvolgere le leggi dell'universo intero, avremo senz'altro ragione, a ricercare un'altra "spiegazione", a quel fatidico: Fermati, sole....
 
In questo modo, manteniamo "un'alone di mistero" all'avvenimento, ma non scomodiamo troppo l'Eterno degli Eserciti per una questione come quella di Giosuè, che probabilmente, si preoccupava solo di non sudare troppo...
 
Eppure, la Scrittura dice che "mai c'è stato un giorno simile a quello, nel quale il Signore abbia esaudito la voce di un uomo!"
 
Mi chiedo: Chi siamo noi per giungere alla conclusione che "quella battaglia, quella vittoria di Giosuè sia stata un fatto cosi poco importante"?  Indeciso
 
Per finire in bellezza poi, errore dopo errore, come ama dire lo studioso in questione..., ....
Se s’intende, quindi, il verbo in tal senso, Giosuè avrebbe ordinato al sole non di fermarsi nel suo luogo, ma di fermarsi nell'inviare i suoi raggi infuocati, chiedendo l'ombra e non il sereno. E Dio avrebbe esaudito la preghiera di Giosuè con un grandissimo improvviso temporale.  Confuso
 
Se ho letto bene, il cosiddetto "temporale", avvenne prima della preghiera e dell'ordine di Giosuè al Sole di fermarsi!
Al verso 11, l'Eterno colpì gli Amorei con delle grosse pietre, e dopo, solo dopo, al verso 12: E allora Giosuè.......
 
Dunque, questo avvenne prima che il Sole si fermasse.
Inoltre, mi chiedo cosa intenda lo studioso per "temporale", visto che qui grandinano grosse pietre!
 
Ma sicuramente, anche qui ci sarà una spiegazione "linguistica", magari "letteraria"( che so io, "prosa", "poetica"..., etc. ), per far diventare delle pietre, magari dei blocchi di ghiaccio, oppure della grandine più grossa del solito...
 
Io ogni caso, ritornando al "Fermati, sole...", che diventerebbe " Oscurati, sole...", semplicemente per il fatto che ....
Si noti quel dom (דֹּוםOcchiolino. È un imperativo. L'imperativo dom viene dal verbo damàm che indica lo stroncamento di un'azione già iniziata, che nel caso del sole e della luna, può intendersi sia come moto apparente, sia come diffusione della luce.
......
Se s’intende, quindi, il verbo in tal senso, Giosuè avrebbe ordinato al sole non di fermarsi nel suo luogo, ma di fermarsi nell'inviare i suoi raggi infuocati, chiedendo l'ombra e non il sereno.
 
Dunque, il verbo indica lo "stroncamento di un'azione già iniziata".
Bene!
Siamo sicuri che "l'azione"/il compito del Sole sia quello (o solo quello) di riscaldare?
 
Genesi 1
14 Poi Dio disse: 'Sianvi de' luminari nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; e siano dei segni e per le stagioni e per i giorni e per gli anni; 15 e servano da luminari nella distesa dei cieli per dar luce alla terra'. E così fu. 16 E Dio fece i due grandi luminari: il luminare maggiore, per presiedere al giorno, e il luminare minore per presiedere alla notte; e fece pure le stelle. 17 E Dio li mise nella distesa dei cieli per dar luce alla terra, 18 per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che questo era buono.
 Sorriso
Qui, nulla fa intendere che "l'azione" del Sole, sia quella di "riscaldare", ma piuttosto quella di presiedere il giorno, dare luce.
 
Salmo 136:8- 9
il sole per regnare sul giorno,
perché la sua bontà dura in eterno;
e la luna e le stelle per regnare sulla notte,
perché la sua bontà dura in eterno.

Anche qui, i luminari regolano il giorno e la notte.  
 
Non vedo perchè dunque, per "azione già iniziata" dovrebbe intendersi il "fermarsi dall'inviare i suoi raggi infuocati", piuttosto che il "fermarsi nel cedere il posto alla notte, e cioè "fermarsi  in mezzo al cielo" (v. 13), e continuare a fare il suo lavoro, cioè illuminare il giorno!  Sorriso ....mentre la Luna, anch'essa aspettò, "rimase al suo posto", finchè non fosse giunta la sua ora, per continuare ad illuminare la notte.  Sorriso
 
Ma visto che possiamo "scegliere", fra i due eloquenti e possibili significati di quel verbo in lingua originale, scegliamo ovviamente secondo la nostra logica, e ci costruiamo su un'avvenimento nel quale ci sia si del "miracoloso", ma che non sconvolga le "leggi dell'universo".  
 
Eppure, il verso 14 afferma che "mai, nè prima nè poi, c'è stato un giorno simile a quello"!
Mentre di giorni di "eclissi", o di "oscuramento" del Sole, ve ne sono stati.  Sorriso
 
Scusate se sono stato prolisso, ma almeno così, gli interventi potranno essere più specifici, partendo appunto da una specifica e completa esposizione di pensiero.
 
Pace
Eliseo
 
Fonte: http://www.biblistica.it/1/bibbia_e_scienza_esempi_pratici_3574975.html
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #2 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 15:20:52 »

Ho dato una controllata nella LXX ed ho visto che viene usato il berbo "isthemi" all'imperativo aoristo, verbo che significherebbe "far stare, porre, fermare, arrestare".
 
Non me ne intendo di ebraico e perciò non so qual'è il verbo usato, ma mi ricordo che il nostro caro utente Abramo traduceva con "Oscurati sole...", affermando quindi che in realtà si sarebbe verificata un'eclissi solare insolita.
 
Ho dato anche un'occhiata al sito posto da Eliseo, e direi di stare attenti visto che in quel sito, ad esempio, si nega chiaramente la divinità di Gesù.
 
 Sorriso
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #3 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 15:43:01 »

Non mi ricordo bene, ma Abramo, nella sua lettura portava avanti una tesi, in cui si riferiva che il sole fu oscurato dai fumi di un vulcano... ma potrei anche ricordare male  
 
Tesi comunque sostenuta da alcuni biblisti
 
http://digilander.libero.it/Hard_Rain/Ghivon.htm
 
« Ultima modifica: 22.11.2009 alle ore 15:45:21 by ilcuorebatte » Loggato

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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #4 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 16:07:17 »

In ebraico abbiamo il verbo "damam" (rimanere in silenzio, tacere), la traduzione letterale di Gs.12:10 sarebbe “Sole, taci su Gabaon” oppure "Sole in Gabaon rimani in silenzio”.
  
Ora come intendere che il sole deve tacere?
 
E' chiaro che il sole non ha bocca per parlare, e bisogna qui intendere che il sole doveva smettere di essere sole, cioè doveva smettere di fare quello che di solito fa, cioè illuminare (chiariamente per un determinato tempo).  
 
In altre parole Giosuè comandò al sole di tacere per un certo numero di ore, cioè di oscurarsi, chiaramente per intervento di Dio.
 
« Ultima modifica: 22.11.2009 alle ore 16:30:32 by Asaf » Loggato

Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #5 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 17:42:31 »


Quote:
Ho dato anche un'occhiata al sito posto da Eliseo, e direi di stare attenti visto che in quel sito, ad esempio, si nega chiaramente la divinità di Gesù.  

 Sorridente
Vedo che sei andato a guardare direttamente al "nocciolo"..... Sorriso
Io, mi ero soffermato alle traduzioni....
 
Chissà di che "denominazione" è...., visto che comunque, sembra "avercela" con i TdG...
 
Si, caro Asaf, avevo letto questo tuo intervento.
 
È dunque scorretto quanto affermato qui?
Si noti quel dom (דֹּוםOcchiolino. È un imperativo. L'imperativo dom viene dal verbo damàm cheindica lo stroncamento di un'azione già iniziata, che nel caso del sole e della luna, può intendersi sia come moto apparente, sia come diffusione della luce. Nella lingua babilonese l'eclissi del sole e della luna sono espresse con il verbo nàchu che ha il senso di "fermarsi", “arrestarsi", come l'ebraico damàm (cfr. F. X. Kgler, Astronomische und Meterriologische Finsterniss, in Zeitschr der deutschen morgenlandischen Geselleschaft 56 (1902), pagg. 60-70);
 
qui "damam" viene espresso con/come "fermarsi/arrestarsi"..., che poi coinciderebbe con:

Quote:
Ho dato una controllata nella LXX ed ho visto che viene usato il berbo "isthemi" all'imperativo aoristo, verbo che significherebbe "far stare, porre, fermare, arrestare".  

 
Come funziona esattamente con le traduzioni?
Intendo, nel NT ok, forse ci sono solo i testi greci, e allora si traduce dal greco. Ma l'AT, non viene tradotto direttamente dall'ebraico o l'aramaico?
 
Come mai questo errore di traduzione così grossolano, visto che è così scontato che "damam" sta per "tacere"?
 
Diamo per scontato che coloro che tradussero la LXX non avessero adeguate conoscenze linguistiche.  
E se ho capito bene (non sono informato), la LXX dovrebbe risalire fino al 3° secolo a.C. , o in ogni caso, è molto ma molto "antica", ....o sbaglio?
 
A quei tempi, penso che dovevano avere una certa dimestichezza, con l'ebraico o l'aramaico...
E comunque, come mai si è lasciato per circa 2000 anni un'errore così madornale?
 
Per questo chiedevo se l'AT viene tradotto direttamente dall'ebraico oppure dalla LXX, in entrambi i casi comunque, per circa 2000 anni i traduttori hanno commesso sempre lo stesso errore, sfatato appunto solamente nell'ultimo secolo, o forse decenni.
 
C'è una spiegazione per questo?
 
E come viene tradotto, nelle Bibbie stampate oggi?
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #6 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 19:02:37 »


on 22.11.2009 alle ore 15:43:01, ilcuorebatte wrote:
Non mi ricordo bene, ma Abramo, nella sua lettura portava avanti una tesi, in cui si riferiva che il sole fu oscurato dai fumi di un vulcano... ma potrei anche ricordare male  
 
Tesi comunque sostenuta da alcuni biblisti
 
http://digilander.libero.it/Hard_Rain/Ghivon.htm
 

 Sorriso
Ho letto il medesimo scritto, identico (con mappe e foto...), in un Forum, postato dall'Amministratore, un certo Abramo.  Sorriso
 
L'argomento è strettamente collegato alla corretta lettura di Genesi, secondo cui il Sole fu creato prima dell'inizio della Creazione e cioè prima dell'imperativo per la formazione della luce. Il sefer hayashar di cui parla il capitolo di Giosuè, secondo le traduzioni aramaiche, le due versioni del Talmud e diversi midrashim, è il libro di Genesi. L'argomento è molto articolato, richiama diversi argomenti e diversi passi biblici e talmudici ( chiaramente non poteva mancare la tradizione orale che spiega e aiuta a comprendere le Scritture nel modo giusto  Sorriso ) e pertanto richiede un certo impegno. Si consideri che le traduzioni, per quanto riguarda questo evento in particolare sono molto fuorvianti a causa delle parole usate e del contesto mal compreso. Come sicuramente già avrò detto in altre occasioni, per poter leggere correttamente l'ebraico bisogna capire molto bene il contesto. Essendo una lingua che si scrive con sole consonanti e anche molto particolare, se non si conoscono le parole e l'appoggio del tramandamento orale ( il Talmud  Sorriso ) è quasi impossibile leggerlo e capirlo correttamente. Non c'è da meravigliarsi di questa mia ultima affermazione perchè anche i traduttori hanno usato principalmente il tramandamento orale ebraico del testo masoretico (TM) per poter tradurre. L'evento del "Oscurati Sole" illumina tanti altri passi biblici, chi riesce ad afferrarne il significato troverà la luce su gran parte della Bibbia che fino a quel momento era solo enigma. Come disse Rav. Levi ben Ghershom (scienziato e commentatore biblico vissuto intorno all'anno mille) non ha alcun senso interpretare il miracolo col "fermati Sole", che bisogno avrebbe avuto Giosuè di chiedere un simile miracolo quando aveva ben visto i miracoli compiuti in Egitto? La colonna di luce è un buon punto di partenza per capire che in effetti il miracolo era superfluo, non era necessario ed oltre misura, nonché utopico (cioè, impossibile?  Hu?!). Il miracolo vi fu, ma di tutt'altro genere.
 
Insomma, i Biblisti devono far ricorso al Talmud, per giungere al capo della matassa, e poi, le Scritture saranno loro "rivelate"....  Sorriso
 
Comunque....
« Ultima modifica: 22.11.2009 alle ore 19:04:45 by eliseob. » Loggato
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #7 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 19:47:11 »

Ciao,
 

on 22.11.2009 alle ore 17:42:31, eliseob. wrote:

 
Si, caro Asaf, avevo letto questo tuo intervento.
 
È dunque scorretto quanto affermato qui?
Si noti quel dom (דֹּוםOcchiolino. È un imperativo. L'imperativo dom viene dal verbo damàm cheindica lo stroncamento di un'azione già iniziata, che nel caso del sole e della luna, può intendersi sia come moto apparente, sia come diffusione della luce. Nella lingua babilonese l'eclissi del sole e della luna sono espresse con il verbo nàchu che ha il senso di "fermarsi", “arrestarsi", come l'ebraico damàm (cfr. F. X. Kgler, Astronomische und Meterriologische Finsterniss, in Zeitschr der deutschen morgenlandischen Geselleschaft 56 (1902), pagg. 60-70);

 
No,  
nel senso che il sole ha smesso per un tempo di fare quello che fa, ha smesso di emettere luce, sotto questo aspetto possiamo dire che il sole si è fermato, ma in realtà che significa che il sole si è fermato e ha smesso di fare quello che fa?
Significa (nel contesto) che si è oscurato, è scomparso, linguisticamente scorretto il sole ha taciuto.
 
Confr. ad es. "damàm" nel: Sl.31:17 “O SIGNORE, fa' ch'io non sia confuso, perché t'invoco; siano confusi gli empi, sian ridotti al silenzio nel soggiorno dei morti”.
 
Oppure in Es.15:16 “Spavento e terrore piomberà su di loro. Per la forza del tuo braccio diventeranno muti come una pietra”
 
O nella resa con “starsene seduto in silenzio” di:  
 
Lam.2:10 “Gli anziani della figlia di Sion stanno per terra in silenzio;
 
Lam.3:28 “Si sieda solitario e stia in silenzio quando il SIGNORE glielo impone!”.
 

Quote:
Come funziona esattamente con le traduzioni?
Intendo, nel NT ok, forse ci sono solo i testi greci, e allora si traduce dal greco. Ma l'AT, non viene tradotto direttamente dall'ebraico o l'aramaico?

 
L'A.T. viene tradotto dal TM (testo masoretico) versione ebraica dell’A.T. ufficialmente in uso fra gli ebrei.  
 

Quote:
Come mai questo errore di traduzione così grossolano, visto che è così scontato che "damam" sta per "tacere"?

 
Nessun errore se si considera il contesto e il giusto significato del lemma.
Ora premesso che leggere un testo tradotto dalla lingua originale nella propria non è di per sé un male. Meglio ribadirlo!
 
Purtroppo le traduzioni come diceva qualcuno son rose e spine, e il fatto stesso che leggiamo la Parola di Dio in una traduzione (nel nostro caso italiana), significa che siamo implicitamente noi stessi partecipi di una sua interpretazione, … è così che ci piaccia o no!
 
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #8 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 20:28:31 »


Quote:
Nessun errore se si considera il contesto e il giusto significato del lemma.

Come, non è un errore?
È certamente un errore, quantomeno linguistico, visto che si dovrebbe tradurre con "Oscurati, sole....", molto più chiaro, e meno "equivoco"....
 
Dopotutto, si stampano delle versioni "moderne", con un linguaggio più chiaro e a passo coi tempi, quanto più non si dovrebbe "correggere" un termine che è risaputo essere "scorretto" e che porta facilmente a pensare ad un prolugamento del giorno?

Quote:
Purtroppo le traduzioni come diceva qualcuno son rose e spine, e il fatto stesso che leggiamo la Parola di Dio in una traduzione (nel nostro caso italiana), significa che siamo implicitamente noi stessi partecipi di una sua interpretazione, … è così che ci piaccia o no!  
Beh, anche in quella tedesca, c'è scritto "Fermati, sole..."  Sorridente ...e sono più che certo che in tutte le lingue in cui è stata tradotta la Bibbia, è stato tradotto (nella lingua in questione): "Fermati, sole..."  Occhiolino
 
Per quanto riguarda le "rose e le spine" poi, io non ho di questi problemi  Sorridente , per chi ha di quei "problemi", c'è la soluzione dello studio delle lingue, per poter "verificare" se quello che legge, è spina o è rosa, cioè da rifiutare o da accettare.  Sorriso
 
Non so perchè, ma mi viene in mente un concetto di "ilcuorebatte" che mi ha colpito, cito:

Quote:
Oltre a questo ci sono due altre considerazioni molto importanti da valutare, la prima e che la teologia, come materia scientifica, si è disancorata dai cardini che la tenevano ancorata al giusto presupposto biblico, oggi, la teologia accademica di stampo protestante, giudica la stessa Scrittura, mettendo in crisi lo stesso concetto di Ispirazione.

 
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #9 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 20:59:20 »

Ah..., dimenticavo...   (scusate il post multiplo...)
 
Pongo la domanda in modo semplice e diretto:
Da quando esattamente, si è al corrente di questo?
 
In ebraico abbiamo il verbo "damam" (rimanere in silenzio, tacere), la traduzione letterale di Gs.12:10 sarebbe “Sole, taci su Gabaon” oppure "Sole in Gabaon rimani in silenzio”.
....
nel senso che il sole ha smesso per un tempo di fare quello che fa, ha smesso di emettere luce, sotto questo aspetto possiamo dire che il sole si è fermato, ma in realtà che significa che il sole si è fermato e ha smesso di fare quello che fa?  
Significa (nel contesto) che si è oscurato, è scomparso, linguisticamente scorretto il sole ha taciuto.  

 
In quanto se questo verso ha nel corso dei secoli provocato così tante questioni, vuol dire che forse un tempo, non si era a conoscenza del giusto contesto o della giusta traduzione.
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #10 Data del Post: 22.11.2009 alle ore 21:06:57 »

Forse non ci siamo capiti Eliseo, provo ad essere più semplice,  
 
premesso che è la terra che ruota intorno al sole, ripeto, si può tradurre con “fermati”, ma bisogna intenderlo (contestualizzarlo) nel giusto modo, cioè come l’arresto di un’azione (l'histemi della LXX), nel nostro testo l’arresto del suo agire da sole, di emettere luce (illuminare), e se smette o si arresta di emettere luce, significa che è oscurato.  
« Ultima modifica: 22.11.2009 alle ore 22:23:06 by Asaf » Loggato

Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #11 Data del Post: 23.11.2009 alle ore 00:17:45 »

Ascolta, ma io questo lo avevo capito, solo non capivo come mai, non si è capito in 2000 anni.
 
Gli esegeti hanno sempre fatto un ottimo lavoro, e i linguisti pure, dunque mi sembra strano che un termine così chiaro nella lingua originale, sia poi nella traduzione e nella contestualizzazione stato fonte di così tante dispute.
 
La mia personale interpretazione comincia e finisce in ciò che leggo in italiano, e se quello che leggo e capisco contempla che in quel giorno ogni legge universale è stata messa a soqquadro, a me sta bene così.  
 
Dopotutto, se così non fosse stato, non riuscirei a vedere in nessun modo in questo giorno, un qualcosa di unico nella storia universale, come invece suggeriscono le Scritture.  
 
Ci sono sempre state eclissi, ci sono sempre state esplosioni vulcaniche che hanno oscurato (e non solo per un giorno) l'intero globo, sono tutte cose che accadono, seppur di rado, sotto il sole.
 
Ma in quel giorno, accadde qualcosa che non era mai accaduta, nè mai accadde, dice la Scrittura.
Un qualcosa, che ha "meritato" di essere scritta nel "Libro del Giusto".  
Non credo sia "cosa da poco", la citazione di questo Libro in questa occasione, e anche questo, per me fa parte del "contesto".
 
Inoltre, Giosuè non parlò solo al Sole, ma anche alla Luna.  
E se riguardo al Sole possiamo dire che la sua "azione", la sua essenza era quella di emanare luce (escludendo la sua azione di segnare e regolare il giorno), della Luna non possiamo dire lo stesso, in quanto ogni bambino sa che la Luna non "emana" nessuna luce, ma riflette quella del Sole. E se il Sole "smette" di fare quello che di solito fa, la Luna smette automaticamente, senza bisogno di "ordini" particolari.
 
Dunque, dire alla Luna di "fermarsi" su Aialon, non può significare "smetti di illuminare". ....a parte il fatto che la Luna, per "illuminare", ha bisogno del buio, e quant'anche visibile durante parte del giorno, appunto non "illumina" nulla.  (di giorno)
 
Si parla di fumi vulcanici che "oscurarono" la luce del Sole...
Ma allora, sarebbe stato detto che la luce del Sole venne oscurata (se ne parla riguardo le cavallette).
Anche alla morte di Gesù, il Sole si oscurò (ed era stato profetizzato di un "tramonto a mezzodì"...). Eppure, anche in quel caso, sebbene le Scritture non ne parlano come un'evento "spettacolare" (non almeno quanto il nostro caso), ci si è dato un gran da fare, per "chiarire" le cause di quell'oscuramento del Sole. E questo, senza bisogno di ricorrere ai linguisti...

Quote:
P.S.: Per quanto riguarda il verbo "damam" puoi controllare nei lessici dell'A.T. e te ne posso consigliare di ottimi.

« Ultima modifica: 23.11.2009 alle ore 07:40:33 by Asaf » Loggato
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #12 Data del Post: 23.11.2009 alle ore 08:11:27 »

Ti rispondo in mp così evitiamo il ping pong di post e di ripeterci.
 
Aggiungo solo che il sole non tramontò come quando di solito fa normalmente (“lo' 'uwts”, ebbe difficoltà a tramontare, non ebbe fretta), per quasi un giorno intero fu oscurato.
« Ultima modifica: 23.11.2009 alle ore 09:18:52 by Asaf » Loggato

Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #13 Data del Post: 23.11.2009 alle ore 16:06:59 »


on 23.11.2009 alle ore 00:17:45, eliseob. wrote:
.
 
La mia personale interpretazione comincia e finisce in ciò che leggo in italiano, e se quello che leggo e capisco contempla che in quel giorno ogni legge universale è stata messa a soqquadro, a me sta bene così.  
 
Dopotutto, se così non fosse stato, non riuscirei a vedere in nessun modo in questo giorno, un qualcosa di unico nella storia universale, come invece suggeriscono le Scritture.  
 
Ci sono sempre state eclissi, ci sono sempre state esplosioni vulcaniche che hanno oscurato (e non solo per un giorno) l'intero globo, sono tutte cose che accadono, seppur di rado, sotto il sole.
 
Ma in quel giorno, accadde qualcosa che non era mai accaduta, nè mai accadde, dice la Scrittura.
Un qualcosa, che ha "meritato" di essere scritta nel "Libro del Giusto".  
Non credo sia "cosa da poco", la citazione di questo Libro in questa occasione, e anche questo, per me fa parte del "contesto".
 
Inoltre, Giosuè non parlò solo al Sole, ma anche alla Luna.  
E se riguardo al Sole possiamo dire che la sua "azione", la sua essenza era quella di emanare luce (escludendo la sua azione di segnare e regolare il giorno), della Luna non possiamo dire lo stesso, in quanto ogni bambino sa che la Luna non "emana" nessuna luce, ma riflette quella del Sole. E se il Sole "smette" di fare quello che di solito fa, la Luna smette automaticamente, senza bisogno di "ordini" particolari.
 
Dunque, dire alla Luna di "fermarsi" su Aialon, non può significare "smetti di illuminare". ....a parte il fatto che la Luna, per "illuminare", ha bisogno del buio, e quant'anche visibile durante parte del giorno, appunto non "illumina" nulla.  (di giorno)
 
Si parla di fumi vulcanici che "oscurarono" la luce del Sole...
Ma allora, sarebbe stato detto che la luce del Sole venne oscurata (se ne parla riguardo le cavallette).
Anche alla morte di Gesù, il Sole si oscurò (ed era stato profetizzato di un "tramonto a mezzodì"...). Eppure, anche in quel caso, sebbene le Scritture non ne parlano come un'evento "spettacolare" (non almeno quanto il nostro caso), ci si è dato un gran da fare, per "chiarire" le cause di quell'oscuramento del Sole. E questo, senza bisogno di ricorrere ai linguisti...
 

 Applauso Applauso Applauso concordo!!!! sono daccordo, anche se ancora non ho capito qual'è la posizione degli altri fratelli intervenuti sul forum...Pensare
 
Perchè continuare una così bella discussione in privatoHu?!
Non mi sembra un ping pong...anzi!!
 
Mi piace un confronto così pacato e costruttivo!
 
 Buono!
« Ultima modifica: 23.11.2009 alle ore 16:09:39 by serg68 » Loggato

Togli via la volontà libera, e non vi sarà più nulla da salvare; togli via la grazia, e non vi sarà nulla con cui salvare.
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Re: Giosuè 10: 12
« Rispondi #14 Data del Post: 23.11.2009 alle ore 18:08:34 »


on 23.11.2009 alle ore 08:11:27, Asaf wrote:
Ti rispondo in mp così evitiamo il ping pong di post e di ripeterci.
 
Aggiungo solo che il sole non tramontò come quando di solito fa normalmente (“lo' 'uwts”, ebbe difficoltà a tramontare, non ebbe fretta), per quasi un giorno intero fu oscurato.

 
Ovviamente se parliamo di "tramonto" il tutto deve essere visto in un'ottica terrestre, sebbene dal nostro punto di vista sia il sole a muoversi e non la terra.  
 
Tuttavia credo che sia interessante la precisazione di Eliseo sulla luna. Anche io credo che in quel caso non valga più la tesi del sole oscurato, ma di un processo miracoloso nel quale sia la terra ad aver "frenato" per così dire per pochi istanti il suo asse, provocando l'allungamento della giornata.
 
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