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Deutoronomio 23:2 (letto 978 volte) |
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keith
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...ma allora anche i figli di Mosè erano esclusi, visto che era sposato con una Madianita
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Asaf
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La Diodati rende meglio quello che vuole essere la prescrizione: "Niuno nato di pubblica meretrice entri nella raunanza del Signore". In ebraico abbiamo il termine "mamzer" un figlio nato da un incesto, da un matrimonio illegittimo.
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« Ultima modifica: 29.11.2008 alle ore 23:21:57 by Asaf » |
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Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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keith
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ma per gli Ebrei un matrimonio illegittimo era anche un matrimonio con un partner straniero o no? E allora come la mettiamo con Mosè?
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Asaf
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on 27.12.2008 alle ore 17:03:02, keith wrote:ma per gli Ebrei un matrimonio illegittimo era anche un matrimonio con un partner straniero o no? E allora come la mettiamo con Mosè? |
| Il mamzer è un non nato nel legittimo matrimonio (figlio illegittimo), una persona nata da un adulterio o incesto tra parenti, o gradi di parentela affini definiti in Lev.18:6-20. Pertanto i figli di Mosè non sono mamzer.
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keith
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ok, asaf, adesso ho capito. Però, andando adesso un pó offtopic, Mosè era sposato con una straniera... e poi (rientrando all´ argomento) su un commentario biblico ho trovato la seguente citazione: quì la traduzione è un pò problematica perchè si tratta di un termine che appare poche volte nella lingua Ebraica e che il significato è incerto. ("Mamzer" viene usato nel VT soltanto quì e in Zaccaria 9:6, dove viene usato in maniera figurativa come "straniero". Tradizionalmente viene riferito ad un figlio nato da un rapporto illegale. Forse sta per quel figlio nato da un rapporto incestuoso (=rapporto sessuale fra consanguinei), il figlio di una prostituta di culto (pratica pagana) o il figlio di un matrimonio misto (cioè quando un Ebreo sposava una Moabita, Filistea, Ammonita, o altre...e viceversa)[/ è questa forse una spiegazione errata? (è una pura domanda e non una messa in dubbio della tua citazione) Shalom
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« Ultima modifica: 03.01.2009 alle ore 00:17:45 by keith » |
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Asaf
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Ciao Keith, Il termine “mamzer” compare due volte di cui una in maniera figurativa (Za.9:6), e ben dice il commentario che (il termine) tradizionalmente viene riferito ad un figlio nato da un rapporto illegale, cioè una persona nata da un adulterio o incesto tra parenti, considerare però mamzer il prodotto di un matrimonio misto è una forzatura soprattutto se il natio è un convertito all’ebraismo. Diodati seppur traduce specificatamente il testo con: “Niuno nato di pubblica meretrice”, rende meglio l’idea e non divaga nella più ampia sfaccettatura di “bastardo” di altre versioni. Ora per comprendere il nostro testo che si colloca in una serie di prescrizioni, dobbiamo contestualizzarlo a i versi precedenti e antecedenti, ovvero ad una lunga serie di norme relative al matrimonio e famiglia che inizia in De.22:13, e atte a salvaguardare il rapporto matrimoniale indicando le linee guida del settimo comandamento “non commettere adulterio”, sino ad arrivare a questioni di carattere sessuale e di purità, che rientrano nel divieto di entrare nell’assemblea del Signore a gli eunuchi (il testo però non pensa a mutilazioni accidentali, vs.1), o a figli nati da rapporti incestuosi come nel nostro passo (vs.2), per continuare poi con il divieto a popoli citati in modo specifico (al riguardo confr. la differenza di trattamento a secondo del popolo). Un altro collegamento a De.23:2 lo si trova nelle prescrizioni del Lev.18:6-20. Si considera inoltre che la moglie di Mosè seppur non ebrea aveva comunque abbracciato l’ebraismo, l’Iddio di Israele e le sue prescrizioni, p. e. confr. l’episodio della circoncisione del figlio (Es.4:24-26). Pertanto ritornando a i figli di Mosè, possiamo concludere che non si trovavano nella posizione di mamzer, in altre parole il matrimonio di Mosè (seppur unitosi con una straniera, ma che aveva abbracciato l’ebraismo), era legittimo.
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« Ultima modifica: 03.01.2009 alle ore 14:15:16 by Asaf » |
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andreiu
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on 03.01.2009 alle ore 14:10:10, Asaf wrote:Ciao Keith, Il termine “mamzer” compare due volte di cui una in maniera figurativa (Za.9:6), e ben dice il commentario che (il termine) tradizionalmente viene riferito ad un figlio nato da un rapporto illegale, cioè una persona nata da un adulterio o incesto tra parenti, considerare però mamzer il prodotto di un matrimonio misto è una forzatura soprattutto se il natio è un convertito all’ebraismo. Diodati seppur traduce specificatamente il testo con: “Niuno nato di pubblica meretrice”, rende meglio l’idea e non divaga nella più ampia sfaccettatura di “bastardo” di altre versioni. Ora per comprendere il nostro testo che si colloca in una serie di prescrizioni, dobbiamo contestualizzarlo a i versi precedenti e antecedenti, ovvero ad una lunga serie di norme relative al matrimonio e famiglia che inizia in De.22:13, e atte a salvaguardare il rapporto matrimoniale indicando le linee guida del settimo comandamento “non commettere adulterio”, sino ad arrivare a questioni di carattere sessuale e di purità, che rientrano nel divieto di entrare nell’assemblea del Signore a gli eunuchi (il testo però non pensa a mutilazioni accidentali, vs.1), o a figli nati da rapporti incestuosi come nel nostro passo (vs.2), per continuare poi con il divieto a popoli citati in modo specifico (al riguardo confr. la differenza di trattamento a secondo del popolo). Un altro collegamento a De.23:2 lo si trova nelle prescrizioni del Lev.18:6-20. Si considera inoltre che la moglie di Mosè seppur non ebrea aveva comunque abbracciato l’ebraismo, l’Iddio di Israele e le sue prescrizioni, p. e. confr. l’episodio della circoncisione del figlio (Es.4:24-26). Pertanto ritornando a i figli di Mosè, possiamo concludere che non si trovavano nella posizione di mamzer, in altre parole il matrimonio di Mosè (seppur unitosi con una straniera, ma che aveva abbracciato l’ebraismo), era legittimo. |
| Assolutamente d'accordo con Asaf. La Legge era si prerogativa di Israele ma non precludeva nel modo più assoluto l'accesso anche a quegli stranieri che si convertivano al Dio d'Israele. Naturalmente seguire il Dio d'Israele, significava mettersi nella posizione uguale ed identica degli Ebrei. Abbiamo esempi di uomini di fede in Israele anche se non erano ebrei di sangue come ad esempio Caleb che era un Chenizeo.
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keith
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on 03.01.2009 alle ore 14:10:10, Asaf wrote:Ciao Keith, Il termine “mamzer” compare due volte di cui una in maniera figurativa (Za.9:6), ... |
| più chiaro di così?! Grazie mille Asaf Shalom
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