Progetto Archippo - Seminari a domicilio
Benvenuto Visitatore. Fai Login o Registrati.   Regolamento Leggi il regolamento completo

Indice Indice   Help Help   Cerca Cerca   Utenti Utenti   Calendario Calendario   Login Login   Registrati Registrati

 
   I Forum di Evangelici.net
   Dottrina, storia ed esegesi biblica (partecipazione riservata a chi si identifica con i punti di fede di evangelici.net)
   Esegesi dell'Antico Testamento
(Moderatori: andreiu, Asaf)
   Michea 4:6.7
« Topic Precedente | Prossimo Topic »
Pagine: 1 2 3  · vai in fondo · Rispondi Rispondi   Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa
   Autore  Topic: Michea 4:6.7  (letto 4738 volte)
mErA
Membro familiare
****



Hashem Echad

   
WWW    E-Mail

Posts: 892
Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #30 Data del Post: 12.12.2007 alle ore 13:27:57 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Eliseob:

Quote:
Ora, Gesù, parlando della pecorella smarrita (dispersa), non si riferiva certo alle pecore d'Israele, ma a quelle, come il figliuol Prodigo, che hanno fatto delle "scelte", pur essendo "in Cristo più che vincitori".

Perchè escludi che la pecora smarrita possa essere Israele?
Io penso invece che nel Vangelo sia chiaro che il significato primario della parabola sia riferito agli ebrei.
Israele era il popolo di Dio, ma non diede ascolto al suo Signore e si sviò.
Ai tempi di Gesù, ma anche prima, il popolo si era così sviato che aveva smesso di essere la nazione di Dio.
Gesù stesso in Matteo 15:24 chiama quelli d'Israele "le pecore disperse", e la parabola la stava narrando ai peccatori Galilei, non ai gentili, e neppure a dei redenti nel Suo Nome.
 
Pace.
« Ultima modifica: 12.12.2007 alle ore 13:29:30 by mErA » Loggato

http://www.ritornoallatorah.it
eliseob.
Visitatore

E-Mail

Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #31 Data del Post: 12.12.2007 alle ore 15:14:27 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio


on 12.12.2007 alle ore 13:27:57, mErA wrote:
Eliseob:
Perchè escludi che la pecora smarrita possa essere Israele?
Io penso invece che nel Vangelo sia chiaro che il significato primario della parabola sia riferito agli ebrei.
Israele era il popolo di Dio, ma non diede ascolto al suo Signore e si sviò.
Ai tempi di Gesù, ma anche prima, il popolo si era così sviato che aveva smesso di essere la nazione di Dio.
Gesù stesso in Matteo 15:24 chiama quelli d'Israele "le pecore disperse", e la parabola la stava narrando ai peccatori Galilei, non ai gentili, e neppure a dei redenti nel Suo Nome.
 
Pace.

Ma dai, Mera
pensi veramente, che "la benedizione di tutte le famiglie della terra", avvesse in "visiera"soltanto un popolo? E che noi, le famiglie della terra, siamo soltanto un "ripiego"....(beh, se voi non la volete la Salvezza, la do ad altri. )
Era già stato scritto, che non gli avrebbero data stima alcuna, e Gesù lo sapeva. Dunque, non posso fare altro che pensare, che Gesù parlasse, si rivolgesse a tutta l'umanità, bisognosa di Salvezza, in ogni Suo Insegnamento.
Loggato
backer
Membro familiare
****





   
WWW    E-Mail

Posts: 622
Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #32 Data del Post: 12.12.2007 alle ore 16:08:13 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Pace Romefriend,
mi fa piacere che leggi tutto quello che scrivo, infatti mi è sembrato di capire che molti non leggono interventi lunghi.
Quindi Romefriend, grazie dell'attenzione, la considero una manifestazione d'amore.
Però non è che con questo lascio passare quello che scrivi tu: con amore rispondo.
 
E' bello tutto quello che scrivi sui membri della chiesa di Gesù Cristo, però devo decidere se dare ragione a Giacomo o a te.
Potresti leggere bene la sua lettera e dirmi a chi era indirizzata: dice cose pesantissime.
Noto e quoto ciò che ha scritto il nostro eliseob.,
ed aggiungo: quelli di quelle chiese, le Iezebel e nicolaiti, gli amici di Balaam, non erano del gregge? Non appartenevano al pastore della chiesa?
Poi si potrebbe parlare nel dettaglio di tutte le lettere di Paolo, perchè anche lì mica si scherza.
Scusa ma chi erano i nemici della croce che obbligavano i gentili a circoncidersi: erano membri che cadevano in queste debolezze?
Ma a che pro far morire due anime battezzate nel mezzo della chiesa di Gerusalemme? Perchè cadde lo spavento su di loro?
I membri di quella chiesa così gloriosa, erano deboli quando sprezzavano le vedove degli altri fratelli?
Paolo chi diede in mano a Satana?
Il fratello fornicatore lo faceva per debolezza, era caduto?
Come mai Paolo dice di non separarsi dagli idolatri ed ubriachi ecc.., ma solo da coloro che si nominano fratelli?
Perchè questi uomini di Dio si preoccupavano così tanto di queste cose, se non possono esistere nella chiesa?
Perchè Paolo raccomandava quelle cose a Timoteo, il quale doveva curare dei fratelli?  
Non voglio nominare Dema, e quegli altri di Giovanni che cacciavano i fratelli dalla chiesa: tutti peccatori fra i gentili?
Dici che tutti costoro non avevano un pastore? Oppure non erano del gregge? Laggendo non sembrerebbe, pero ....
Sicuro della tua risposta ti saluto in Cristo.
Pace.
 
Loggato
mErA
Membro familiare
****



Hashem Echad

   
WWW    E-Mail

Posts: 892
Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #33 Data del Post: 12.12.2007 alle ore 21:38:55 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


Quote:
Ma dai, Mera  
pensi veramente, che "la benedizione di tutte le famiglie della terra", avvesse in "visiera"soltanto un popolo? E che noi, le famiglie della terra, siamo soltanto un "ripiego"....(beh, se voi non la volete la Salvezza, la do ad altri. )  
Era già stato scritto, che non gli avrebbero data stima alcuna, e Gesù lo sapeva. Dunque, non posso fare altro che pensare, che Gesù parlasse, si rivolgesse a tutta l'umanità, bisognosa di Salvezza, in ogni Suo Insegnamento.

Non ho mai detto che la salvezza delle altre nazioni è un "ripiego", ho solo detto che Gesù si riferiva agli ebrei, anche se ovviamente anche noi gentili eravamo pecore smarrite da raccogliere.
 
I farisei erano membri della casa di Giuda, e per questo erano convinti della loro superiorità.
Vednedo che Gesù predicava ai "peccatori", ovvero ai galilei e ai samaritani, gli dicevano: "Ma cosa fai Nazareno? Non sai che quelli sono solo degli apostati? Non hanno più la Torah, sono fuori dal patto e disprezzano Gerusalemme!"
Gesù gli risponde con audacia dicendogli che il medico è utile ai malati, non ai sani, e che la speranza del Padre è quella di vedere i peccatori convertirsi, perchè è questo che gli dà gioia.
Ai tempi di Cristo c'era una discriminazione estremamente marcata, ed è per questo che Egli narrò la parabola della pecorella smarrita e quella del figlio prodigo.
Durante la sua missione terrena, il Messia ha svolto il suo ministerio solo tra "i suoi", ovvero gli israeliti, anche se sapeva che c'erano altre pecore di un altro ovile che dovevano essere raccolte.
Solo così si spiega la sua frase "non sono stato mandato che alle pecore disperse della casa d'Israele" e la riluttanza iniziale degli apostoli nel predicare ai gentili.
 
Shalom....
Loggato

http://www.ritornoallatorah.it
keith
Membro familiare
****




L´ Eterno è la mia luce

   
WWW    E-Mail

Posts: 1597
Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #34 Data del Post: 15.12.2007 alle ore 03:48:18 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


on 11.12.2007 alle ore 19:31:55, romefriend wrote:
Gesù una volta ha detto, “quando tornerò, troverò la fede sulla terra?”
Bella domanda.
E poi, è proprio Gesù che se la chiede. Figuriamoci.

 
scusa romefriend. Credo che Gesù non sia il tipo da porsi domande. Lui conosceva (tranne una...quando ritornasse) e conosce tutte le risposte. Quella domanda è retorica come si dice ai giorni nostri.
 
Shalom
Loggato

Dio è amore
romefriend
Visitatore

E-Mail

Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #35 Data del Post: 17.12.2007 alle ore 17:05:12 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio


on 15.12.2007 alle ore 03:48:18, keith wrote:

 
scusa romefriend. Credo che Gesù non sia il tipo da porsi domande. Lui conosceva (tranne una...quando ritornasse) e conosce tutte le risposte. Quella domanda è retorica come si dice ai giorni nostri.
 
Shalom

 
Tu credi proprio?
Era retorica quando Gesù si trova nel Getzemani e parlando con il Padre, sudando gocce di sangue per l'agonia di quello che gli era posto davanti, ha pregato, "Padre se è possibile togli da me questo calice, ma non la mia ma la tua volontà sia fatta".
Pensi che a tu per tu con il Padre lo diceva per retorica, o perchè sapeva che mettevano le sue parole nel vangelo, o...boh?
La tua osservazione è giusta , ma la risposta non è retorica. Lo hai detto tu. Se non sa quando è il suo ritorno, non sa neppure quali sono le condizioni di fede di quel tempo, non credi?
 
 Ciao
shalom
Loggato
salvo
Membro familiare
****




Io so che il mio Redentore vive.

   
WWW    E-Mail

Posts: 1053
Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #36 Data del Post: 17.12.2007 alle ore 20:38:31 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


on 12.12.2007 alle ore 21:38:55, mErA wrote:

Non ho mai detto che la salvezza delle altre nazioni è un "ripiego", ho solo detto che Gesù si riferiva agli ebrei, anche se ovviamente anche noi gentili eravamo pecore smarrite da raccogliere.
 
I farisei erano membri della casa di Giuda, e per questo erano convinti della loro superiorità.
Vednedo che Gesù predicava ai "peccatori", ovvero ai galilei e ai samaritani, gli dicevano: "Ma cosa fai Nazareno? Non sai che quelli sono solo degli apostati? Non hanno più la Torah, sono fuori dal patto e disprezzano Gerusalemme!"
Gesù gli risponde con audacia dicendogli che il medico è utile ai malati, non ai sani, e che la speranza del Padre è quella di vedere i peccatori convertirsi, perchè è questo che gli dà gioia.
Ai tempi di Cristo c'era una discriminazione estremamente marcata, ed è per questo che Egli narrò la parabola della pecorella smarrita e quella del figlio prodigo.
Durante la sua missione terrena, il Messia ha svolto il suo ministerio solo tra "i suoi", ovvero gli israeliti, anche se sapeva che c'erano altre pecore di un altro ovile che dovevano essere raccolte.
Solo così si spiega la sua frase "non sono stato mandato che alle pecore disperse della casa d'Israele" e la riluttanza iniziale degli apostoli nel predicare ai gentili.
 
Shalom....

 
La mia impessione che ho mentre ti leggo nei vari forum è che non hai un pensiero univoco, ma a secondo del tema cambi la versione delle cose che dici, e poi dici di non avre detto certe cose.
 
Capisco che non sia facile farsi capire su un forum, ma la mia posizione anche se giudicata "gioire del male di Israele", a torto secondo me, rimane sempre la stessa, giusta o sbagliata che venga giudicata sul forum, ma per me sei un po evanescente nelle tue affermazioni, instabile nelle tue conclusioni; ma è solo il mio parere.
Salvo
Loggato

Nick skype Ristoramento
keith
Membro familiare
****




L´ Eterno è la mia luce

   
WWW    E-Mail

Posts: 1597
Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #37 Data del Post: 22.12.2007 alle ore 03:01:01 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


on 17.12.2007 alle ore 17:05:12, romefriend wrote:

 
Tu credi proprio?
Era retorica quando Gesù si trova nel Getzemani e parlando con il Padre, sudando gocce di sangue per l'agonia di quello che gli era posto davanti, ha pregato, "Padre se è possibile togli da me questo calice, ma non la mia ma la tua volontà sia fatta".
Pensi che a tu per tu con il Padre lo diceva per retorica, o perchè sapeva che mettevano le sue parole nel vangelo, o...boh?
La tua osservazione è giusta , ma la risposta non è retorica. Lo hai detto tu. Se non sa quando è il suo ritorno, non sa neppure quali sono le condizioni di fede di quel tempo, non credi?
 
 Ciao
shalom

 
1 - il pianto nel Getsemani non ha NIENTE a che fare con il fatto. Gesù SAPEVA cosa lo aspettasse e proprio per questo fà la preghiera a Dio se per caso ci fosse un piano B
2 - È giusto che Gesù non sapesse il giorno e l´ ora. Ma questo non significa affatto che Gesù non sapesse niente. Le profezie le ha dette lui (e quindi se sa come va a finire negli ultimi tempi, avrà DI CERTO saputo anche quanti fedeli resteranno
 
Shalom
Loggato

Dio è amore
fra4481
Membro
***



DIO TI AMO

   
WWW    E-Mail

Posts: 124
Re: Michea 4:6.7
« Rispondi #38 Data del Post: 22.12.2007 alle ore 08:49:10 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


on 17.12.2007 alle ore 17:05:12, romefriend wrote:

 
Tu credi proprio?
Era retorica quando Gesù si trova nel Getzemani e parlando con il Padre, sudando gocce di sangue per l'agonia di quello che gli era posto davanti, ha pregato, "Padre se è possibile togli da me questo calice, ma non la mia ma la tua volontà sia fatta".
Pensi che a tu per tu con il Padre lo diceva per retorica, o perchè sapeva che mettevano le sue parole nel vangelo, o...boh?
La tua osservazione è giusta , ma la risposta non è retorica. Lo hai detto tu. Se non sa quando è il suo ritorno, non sa neppure quali sono le condizioni di fede di quel tempo, non credi?
 
 Ciao
shalom

 
Gesù non penso proprio facesse retorica, ma in quel momento era un'uomo come noi e stava attraversando  un momento di debolezza e invovò il Padre affinchè lo aiutasse ma sapendo qual'era il piano di DIO si sottomise alla sua volontà.
 
Gesù sapeva tutto ciò che DIO Padre voleva rivelargli, sicuramente non sapeva qual'era il giorno del giudizio universale ma sicuramente di quel giorno ne sapeva più di noi.
 
Chi ti ha detto che non sapesse le condizioni di quel tempo? lo deduci da qualche verso?  
Loggato

Dio ti benedica grandemente
Pagine: 1 2 3  · torna su · Rispondi Rispondi   Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa

« Topic Precedente | Prossimo Topic »

Evangelici.net è un sito di Teknosurf.it srl ‐ P.IVA 01264890052 ‐ Privacy policy