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esegesi biblica (letto 812 volte) |
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temistocle
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Buongiorno. Una domanda che pongo sempre quando inizio a postare in un forum o su una pagina FB è: in che misura e conto si tiene dell'esegesi biblica? Quanto si da' ascolto agli studi di critica esegetica (formazione del testo biblico, stratificazione letteraria... ) nella lettura della Scrittura? Chiedo questo perché finora, purtroppo (dal mio punto di vista), ho trovato sempre credenti legati ad una lettura fondamentalista e letteralista della Bibbia, per cui se la Bibbia dice che Dio creò il mondo in 6 giorni, così deve essere. Con tutto il rispetto per la fede e la credenza di ognuno, io credo che bisogna sempre non separare ma riconoscere allo studio scientifico e alla fede ambiti diversi ma condivisi: la scienza ci deve dire il come di un evento (anche quelli narrati dalla Bibbia); la fede deve invece darci il perché e il Chi. Grazie per le vostre risposte!
"Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il SIGNORE,
spererò nel Dio della mia salvezza" (Miche 7:7) 
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andreiu
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on 29.09.2015 alle ore 09:09:12, temistocle wrote:Buongiorno. Una domanda che pongo sempre quando inizio a postare in un forum o su una pagina FB è: in che misura e conto si tiene dell'esegesi biblica? Quanto si da' ascolto agli studi di critica esegetica (formazione del testo biblico, stratificazione letteraria... ) nella lettura della Scrittura? Chiedo questo perché finora, purtroppo (dal mio punto di vista), ho trovato sempre credenti legati ad una lettura fondamentalista e letteralista della Bibbia, per cui se la Bibbia dice che Dio creò il mondo in 6 giorni, così deve essere. Con tutto il rispetto per la fede e la credenza di ognuno, io credo che bisogna sempre non separare ma riconoscere allo studio scientifico e alla fede ambiti diversi ma condivisi: la scienza ci deve dire il come di un evento (anche quelli narrati dalla Bibbia); la fede deve invece darci il perché e il Chi. Grazie per le vostre risposte!
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Ciao Temistocle, l'esegesi biblica è molto seria e purtroppo molto spesso non si tiene conto di regole fondamentali e semplici di cui bisognerebbe sempre tenere conto (tipologia del libro biblico che ho davanti: narrativa, poesia, epistole, parabole ecc..).
Tuttavia l'esempio che poni sulla base scientifica come quello della creazione in sei giorni, mi pare che la scienza non sia concorde, basti tenere conto di come la teoria di Darwin da anni insegnata nelle scuole ha un sacco di buchi neri. Sulla tempistica della creazione, la Bibbia ci parla di sei giorni, i quali sono anche origine di comandamenti precisi che troviamo nel decalogo. Ci si può credere o no, ma il testo biblico di sei giorni parla. Mi pare che la scienza non abbia ancora trovato un consensuale accademico sul quantificare la vita della terra, tenendo conto anche di ultime tecnologie che rendono il Carbonio 14 ormai superato.
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temistocle
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Ciao.
Anche se la scienza non è concorde sulla quantificazione del tempo passato dalla creazione ad oggi, a mio modo di vedere non penso si possa parlare di esattamente 6 giorni (così come li contiamo noi) in cui Dio ha creato il tutto, a prescindere da quando ciò sia avvenuto. Io non vedo, a livello della mia fede, un problema se la creazione sia stata un processo lungo anche miliardi di anni in cui l'uomo e le altre creature hanno cambiato il proprio aspetto e la propria coscienza. Ancora adesso l'uomo continua a cambiare e a modificarsi nel fisico e nello spirito. Se pensiamo che fino a 50 anni fa l'uomo medio era più basso di 4-5 cm e viveva mediamente qualche anno in meno, questa non è 'evoluzione'? Cinquantanni fa si viveva senza internet e le relazioni umane avevano altri principi, il nostro cervello lavorava in modo diverso da ora. Perché allora questo cambiamento non è potuto durare diversi secoli modificando il nostro modo di essere? Nella stessa bibbia si parla, ad esempio, di 'giganti' che adesso non ci sono più. Quindi o dobbiamo ammettere che si sono estinti (evoluzione fino alla fine della loro specie), o che erano (come detto da coloro che credono negli ufo) razze da altri pianeti (!!) o che non siano mai realmente esistiti. A me non interessa come Dio ha creato il mondo e l'universo, ma perché. Grazie.
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andreiu
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Il tema del topic è inerente all'esegesi biblica e da un punto di vista esegetico si parla di sei giorni creativi. Infatti non ci troviamo di fronte ad un testo allegorico, simbolico, ma narrativo e come ogni narrazione biblica va presa letteralmente, ovvero prendendo atto di come i fatti sono avvenuti.
Tutto quello di cui parla la scienza sono ipotesi e teorie. Ciò che prima sembrava provato in modo ineccepibile da un punto di vista scientifico è stato poi smentito, tanto che oggi si parla di "progetto intelligente".
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Marmar
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Un punto di vista molto equilibrato sull'argomento è quello che D. Pawson propose durante un suo seminario, e che puoi leggere qui:
http://www.marmari.org/lettura/genesi1/pages/pag10.htm
Al quale aggiungerei anche quello di uno scienziato di origine ebraica che in un suo libro descrive la cosa più o meno come la fine e l'inizio di nuove fasi creative.
Secondo quel modo di vedere quando Genesi dice: "e si fece sera e si fece mattina" altro non sarebbe che la chiusura di una fase creativa, con il "si fece sera", e l'inizio di una nuova, quando dice "e si fece mattina".
Secondo me questo tipo di visione non è affatto da sottovalutare. Questo punto di vista è affine a quello dei giorni teologici.
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| « Ultima modifica: 30.09.2015 alle ore 08:23:02 by Marmar » |
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temistocle
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Grazie! Sto leggendo il testo di Pawson che mi hai indicato. Ciò che scrivi nella tua risposta mi trova daccordo: anche la scienza 'laica' parla nei suoi studi e nelle sue scoperte sul campo di momenti di crescita e sviluppo della terra. Io, lo ripeto, non trovo alcuna difficoltà ad accettare quanto propone la scienza, proprio perché questa dice come è stata la creazione, ma non fa (e non può fare!) ipotesi sul chi e sul perché, domande invece a cui solo la fede può rispondere.
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