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   Autore  Topic: Feste.  (letto 1436 volte)
Marmar
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Feste.
« Data del Post: 06.03.2020 alle ore 11:35:05 »
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Tra poco più di un mese sarà celebrata la Pasqua (Pesah) credo che una ripassatina alle festività ebraiche sia sempre piacevole, visti anche i tempi che stiamo vivendo ed i chiari significati escatologici ad esse collegati.
 
Qualche anno fai scrissi questo che, per chi lo vorrà, potrebbe essere uno spunto per ulteriori ed importanti riflessioni.
 
http://www.marmari.org/apocalisse-037/feste/feste.htm
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Re: Feste.
« Rispondi #1 Data del Post: 06.03.2020 alle ore 13:50:47 »
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il cristiano deve celebrare la pasqua ?
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2Timoteo 3:16-17
16 Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, 17 perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buo
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Re: Feste.
« Rispondi #2 Data del Post: 06.03.2020 alle ore 14:24:03 »
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on 06.03.2020 alle ore 11:35:05, Marmar wrote:
Tra poco più di un mese sarà celebrata la Pasqua (Pesah) credo che una ripassatina alle festività ebraiche sia sempre piacevole, visti anche i tempi che stiamo vivendo ed i chiari significati escatologici ad esse collegati.
 
Qualche anno fai scrissi questo che, per chi lo vorrà, potrebbe essere uno spunto per ulteriori ed importanti riflessioni.
 
http://www.marmari.org/apocalisse-037/feste/feste.htm

 
Interessante.
 
Tu scrivi: "Visto che le due feste hanno un periodo di otto giorni ciascuna, ed addirittura il periodo della mietitura dura 50 giorni, la distanza tra le primizie e Pentecoste, è certo che possiamo trovare all'interno di esse due giorni che distano tra loro i famosi 1260 giorni della durata della grande tribolazione, che possono essere anche la distanza tra il rapimento ed il ritorno in gloria di Cristo."
 
La Scrittura afferma: "Osservate questa festa, perché proprio in questo giorno io vi ho fatto uscire dall'Egitto ordinati come un esercito. Questa festa sarà per tutte le generazioni future una legge. Dalla sera del quattordici del primo del mese fino alla sera del ventuno voi dovrete mangiare pane non lievitato Per sette giorni non ci sarà lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà cibo lievitato sarà escluso dalla comunità d'Israele, sia esso forestiero sia Israelita. "
 
7 gg come ordina la Parola di Dio o 8 gg? Se dovesse valere la prima i 1260 gg. della grande tribolazione sono sempre validi?
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Marmar
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Re: Feste.
« Rispondi #3 Data del Post: 06.03.2020 alle ore 16:12:06 »
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Forse può rispondere questo? Nel senso che nel conto dei giorni, col calendario ebraico, vi è una discreta elasticità.
 
http://www.marmari.org/apocalisse-037/rapimento/3andhalf.htm
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Re: Feste.
« Rispondi #4 Data del Post: 06.03.2020 alle ore 17:49:51 »
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on 06.03.2020 alle ore 16:12:06, Marmar wrote:
Forse può rispondere questo? Nel senso che nel conto dei giorni, col calendario ebraico, vi è una discreta elasticità.
 
http://www.marmari.org/apocalisse-037/rapimento/3andhalf.htm

 
 "Come si vede c'è la possibilità di armonizzare tutti i tempi con la successione degli eventi, poiché il modo in cui i periodi sono indicati permette una certa tolleranza."
 
Perfetto, 1260 non è letterale. 1260, 1290, 1335 hanno prodotto  e producono una serie di ipotesi più o meno corrette ma siamo sempre nel campo delle ipotesi. Secondo me il vero significato sta nel fatto che se 7 indica completezza e perfezione la sua metà deve indicare qualcosa che non ha nulla di perfetto, anzi.  
 
 "Quindi: noi gentili cristiani non siamo tenuti al rispetto delle feste ebraiche"
 
Concordo.
 
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Re: Feste.
« Rispondi #5 Data del Post: 06.03.2020 alle ore 21:25:54 »
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on 06.03.2020 alle ore 14:24:03, kosher wrote:

 
.......... Dalla sera del quattordici del primo del mese fino alla sera del ventuno voi dovrete mangiare pane non lievitato Per sette giorni non ci sarà lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà cibo lievitato sarà escluso dalla comunità d'Israele, sia esso forestiero sia Israelita. ".......
 

 
dal nick immagino che hai esperienza nella cultura ebraica.
Riallacciandomi al tuo passo che ho quotato, voglio farti una domanda:
 
Perché gli ebrei festeggiano il capodanno a settembre (quest'anno sarà il 20) quando la parola dice che il primo mese, (Nisan), quindi l'inizio dell'anno è quello in cui si festeggia la Pasqua nel giorno 14?
 
grazie per la cortese risposta che vorrai darmi
 
shalom
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Re: Feste.
« Rispondi #6 Data del Post: 06.03.2020 alle ore 23:49:11 »
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Israele festeggia 2 capodanno, uno civile ed uno religioso.
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Re: Feste.
« Rispondi #7 Data del Post: 07.03.2020 alle ore 07:44:07 »
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Grazie
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Re: Feste.
« Rispondi #8 Data del Post: 07.03.2020 alle ore 13:30:02 »
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C'è un interessante percorso glottologico nella terminologia che viene usata per definire la festività Pasqua nei paesi anglo sassoni.  
Il termine inglese per pasqua ebraica è "Passover" mentre per quello cristiano "Easter".  
Passover rievoca l'azione dell'angelo della morte della decima e ulitma piaga, che riconoscendo la traccia insaguinata nello stipite di entranta della casa iseraelita "passava oltre" salvandola dal giudizio mortale.
Easter invece è il termine inglese che viene tipicamente utilizzato per identificare la pasqua cristiana. In questo caso però la sua etimologia è diversa e fa invece riferimento alla consuetudine di sovrapporre ferstività pagane a quelle cristiane. Eastre era la dea della fertilità sassone che "partoriva" durante il periodo primaverile.
In Italiano invece abbiamo un termine unificato di pasqua sia per quella ebraica che per quella cristiana che però deriva dal termine ebraico Pesach
« Ultima modifica: 07.03.2020 alle ore 13:30:36 by Abiel » Loggato
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Re: Feste.
« Rispondi #9 Data del Post: 07.03.2020 alle ore 15:05:36 »
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1Corinzi 5:7
 
Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata.8 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

 
Cosa ha voluto intendere Paolo con questo verso?
 
Non mi sembra che faccia riferimento a feste pagane.
 
Paolo dice ai corinti di festeggiare la Pasqua con un sentimento nuovo, con la consapevolezza che il sangue sui nostri stipiti, che ci protegge dal passaggio dell'angelo della morte, è quello di Cristo e non più quello di un agnello.
 
Lasciamo stare le feste pagane tirate in ballo per sminuire il sangue di Cristo che è garanzia della nostra salvezza.
 
shalom
« Ultima modifica: 07.03.2020 alle ore 15:14:38 by tom_anad » Loggato
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Re: Feste.
« Rispondi #10 Data del Post: 07.03.2020 alle ore 19:30:05 »
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Buon giorno a tutti
 
La corretta esegesi di 1 Corinzi 5:7 non è quella espressa. Paolo non sta parlando della pasqua cristiana, sta parlando invece della festa dei pani non fermentati o azzimi che seguiva la pasqua ebraica che evidentemente veniva ancora celebrata dai Cristiani giudaizzanti di Corinto. Gesù con la sua morte rappresentava l'agnello sacrificale della pasqua ebraica che a sua volta ricordava il sangue come mezzo di salvezza. Alcune traduzioni sostituiscono "Pasqua" con "agnello pasquale".  
 
L'apostolo Paolo non faceva riferimento a feste pagane ma non faceva riferimento nemmeno alla cucina giapponese e non parlava di archeologia neolitica. Feste Pagane, cucina giapponese, archeologia neolitica e così tantomeno il termine Easter inglese non sminuiscono il sacrificio di Cristo.  
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Re: Feste.
« Rispondi #11 Data del Post: 07.03.2020 alle ore 19:42:58 »
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on 07.03.2020 alle ore 19:30:05, Abiel wrote:
Buon giorno a tutti
 
La corretta esegesi di 1 Corinzi 5:7 non è quella espressa. Paolo non sta parlando della pasqua cristiana, sta parlando invece della festa dei pani non fermentati o azzimi che seguiva la pasqua ebraica che evidentemente veniva ancora celebrata dai Cristiani giudaizzanti di Corinto. Gesù con la sua morte rappresentava l'agnello sacrificale della pasqua ebraica che a sua volta ricordava il sangue come mezzo di salvezza. Alcune traduzioni sostituiscono "Pasqua" con "agnello pasquale".  
 
L'apostolo Paolo non faceva riferimento a feste pagane ma non faceva riferimento nemmeno alla cucina giapponese e non parlava di archeologia neolitica. Feste Pagane, cucina giapponese, archeologia neolitica e così tantomeno il termine Easter inglese non sminuiscono il sacrificio di Cristo.  

non vedo la necessità dell'ironia riferita alla parola di Dio, anzi la condanno.
Riguardo al versetto Paolo dice chiaramente che la nostra Pasqua è Cristo.
La pasqua  ricordava al popolo giudaico la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù d'Egitto, la nostra ci ricorda la liberazione dal peccato che ci teneva schiavo e questo è possibile  per mezzo del sangue di Gesù e non di un agnello.
 
shalom
 
P.S. il lievito di cui parla Paolo non riguarda i pani ma altro.... studia
« Ultima modifica: 07.03.2020 alle ore 19:45:07 by tom_anad » Loggato
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Re: Feste.
« Rispondi #12 Data del Post: 08.03.2020 alle ore 09:52:40 »
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Non solo hai sbagliato l'esegesi della scrittura ma non è corretta nemmeno l'applicazione che hai dato perchè stavamo parlando di pasqua cristiana e della definizione etimologica del termine Easter. Il versetto non parla della pasqua cristiana ma identifica Gesù come l'elemento principale della pasqua ebraica a cui stava facendo riferimento. Se non riesci  a connettere il senso degli argomenti ai versetti riesci solo a confondere le idee a tutto il forum. Qui non è questione di studio, c'è poco da fare.
 
Se non ti piace l'ironia sei pregato di non farla. Ma questo è coerente con chi non capisce gli argomenti.
 
In tutti i casi è sbagliata l'esegesi della scrittura, il lievito è l'implicito riferimento alla festa nella sua applicazione metaforica perchè è quello che stavano facendo in quel momento. I Corinti capivano benissimo quello che stava dicendo l'apostolo.
 
Mi dispiace caro.
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Re: Feste.
« Rispondi #13 Data del Post: 08.03.2020 alle ore 10:18:08 »
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caro abiel, dai una letta ad una esegesi biblica non mia ma che condivido appieno.
Ti mando il pensiero di dotti studiosi in quanto ogni contestazione potrà essere rivolta non alla mia persona (cosa che farai) ma agli autori.
 
I versetti 1Corinzi 5:6-8 espongono la ragione per cui la chiesa deve esercitar la disciplina tanto nel caso dell'incestuoso come in ogni altro caso. Per lei, è questione di legittima difesa del suo carattere di società santa.
Il vostro vanto non è buono,. 1Corinzi 4:6-8
perchè non si addice allo stato di rilassatezza morale in cui siete: sarebbe più a posto il cordoglio.
Non sapete voi che un po' di lievito fa lievitare tutta quanta la pasta?
«Il lievito è qui, come in molti altri passi, l'emblema d'un principio, di apparenza quantitativa insignificante, ma dotato di forza reale, penetrante, e questo tanto in bene Matteo 13:33 che in male Matteo 16:6; Galati 5:9» (Godet). Il «piccolo lievito» alla cui influenza devono badare i Corinzi, è lo scandalo tollerato che opera in modo deleterio sulla chiesa, sia per via dell'esempio, sia coll'oscurare la nozione della santità morale e quella dell'alta vocazione cui la chiesa è chiamata, e «Se il sale perde il suo sapore... non val più nulla...» Matteo 5:13. Il pericolo che il male tollerato si estenda fino a inquinare la vita di tutta la chiesa è altrove raffigurato sotto l'immagine della cancrena che rode le carni 2Timoteo 2:17.
1Corinzi 5:7
Purgatevi del vecchio lievito
Per difendersi dal pericolo d'esser corrotta, la chiesa deve fare quel che si praticava in ogni casa israelita alla vigilia della Pasqua, allorquando la famiglia con minuziosa scrupolosità nettava la sua abitazione da ogni particella di pane lievitato, affin di celebrar la festa coi pani azzimi prescritti dalla legge. Il vecchio lievito di cui si deve nettare la chiesa è il principio corruttore operante nell'uomo vecchio. Sono i vizi, le male abitudini, le corrotte nozioni morali della lor vita pagana,
acciocchè siate,
veramente,
una nuova pasta,

una società nuova, separata dal mondo per la sua vita santa,
siccome,
per la vostra professione cristiana,
siete senza lievito, santi per vocazione,
poichè anche la nostra Pasqua [ch'è] Cristo, è stata immolata.

Col sacrificio dell'agnello pasquale principiava la Pasqua israelitica ed all'ora dell'immolazione ogni casa dovea, per legge, esser netta di lievito. Da quel momento la famiglia si cibava di pani azzimi per sette giorni. La Pasqua antica era, però, soltanto l'immagine d'una festa di molto superiore per significato e per importanza. Il sacrificio d'un agnello che inaugurava la Pasqua era l'ombra del sacrificio solo efficace ed eterno dell'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo Ebrei 9. La liberazione dall'Egitto rammemorata dalla Pasqua era la figura della liberazione dalla servitù del peccato e della morte eterna, liberazione procurata da Cristo a tutti quanti i credenti costituiti per la fede in lui, in popolo di Dio. Il modo di celebrazione della Pasqua era l'emblema della vita di riconoscenza e di santità, che deve menare la Chiesa - e per conseguenza ogni suo membro - mentre aspetta il regno della gloria.
1Corinzi 5:8
Perciò l'Apostolo, esortando i Corinzi ad essere nella vita pratica quello ch'essi sono virtualmente per la loro unione col Cristo, soggiunge:
Cosicchè, celebriamo la festa,
che per noi abbraccia tutta quanta la vita,
non con vecchio lievito, nè,
in ispecie,
con lievito di malizia e di malvagità:
malizia indica nel greco ( κακιαOcchiolino un carattere morale non rispondente all'ideale dell'uomo; malvagità ( πονηριαOcchiolino indica il carattere di chi non contento d'essere cattivo in sè, cerca di trarre altri nella sua rovina. Satana è chiamato «il malvagio» per eccellenza.
ma con [pani azzimi di sincerità e di verità:
verità nel senso morale; ch'è quanto dire la rettitudine colla quale pratichiamo quello che sappiamo esser bene e ripudiamo quanto conosciamo esser male. Di tale rettitudine deve dar prova ogni cristiano nella sua vita individuale, e la chiesa come società o corpo di Cristo. Può darsi che la prossimità delle feste pasquali giudaiche abbia suggerite all'Apostolo le immagini adoperate in 1Corinzi 5:6-8 (cfr. 1Corinzi 16:8).

 
shalom
« Ultima modifica: 08.03.2020 alle ore 10:18:36 by tom_anad » Loggato
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Re: Feste.
« Rispondi #14 Data del Post: 08.03.2020 alle ore 14:29:24 »
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Caro mio esegeta in primo luogo chi si mette sul piedistallo della apologetica dottrinale deve prendersi le sue responsabilità e non delegare ad altri le dichiarazioni che spargiamo sul web.
 
Veniamo al merito: La questione nel mio intervento è relativa al termine "Easter" che è il termine inglese per identificare la pasqua cristiana. Easter è un termine che non ha un'orgine cristiana ma pagana. Quella espressa  non è un ipotesi ma un fatto non è discutibile.
 
A seguito di questo la citazione della scrittura di 1 Cor 5:7 utilizzata per sostenere che l'apostolo Paolo non faccia riferimento alla pasqua pagana è un errore esegetico, ma è un errore esegetico sostenere che parli della festività della pasqua cristiana.
 
L'apostolo Paolo in 1Cor 5:7 non parla di pasqua cristiana ma parla della pasqua che stavano facendo a Corinti i primi cristiani giudaizzanti.  La prova l'abbiamo proprio dalle citazioni che fai  
 
"...affin di celebrar la festa coi pani azzimi prescritti dalla legge."
 
"...Da quel momento la famiglia si cibava di pani azzimi per sette giorni... "
 
Che confermano inequivocabilmente l'assunto sostenuto.  
 
Mi dispiace caro.
Loggato
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