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   Autore  Topic: Ebrei 6:4-10  (letto 955 volte)
Shangri
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Posts: 147
Ebrei 6:4-10
« Data del Post: 14.04.2015 alle ore 19:37:46 »
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a proposito di ebrei 6:5 che ho letto in un posto dove non si può intervenire, e che parla di quelli che cadono; secondo me, questa scrittura dal verso 4 al 10 – che “se cadono, è impossibile riportarli un'altra volta al ravvedimento”, vuol dire che avevano già ricevuto il “ravvedimento”, di conseguenza – erano “diventati figli di Dio” (Gv. 1:12). Perciò conoscevano la verità, eppure sono “caduti”, hanno  lasciato il Signore e sono tornati al mondo (e la Parola dice che negli ultimi giorni ci sarà una grande apostasia). Ebbene questo non vuol dire che perderanno la loro salvezza, ma che ne subiranno  il danno; loro erano cristiani, però sviati, ingannati (quanti oggi sono ingannati dalle teorie evolutive e non credono più al libro della Genesi) e questo li ha portati lontani dal Signore che il Nemico li ha quasi del tutto ingannati e più o meno questo adempie questo passo di Ebrei 6:4-10). Ecco, si può dire che questi cristiani hanno conosciuto, visto e persino gustato dello Spirito e se cadono, sarà impossibile riportarli un'altra volta “al pentimento” (o ritornare alla comunione con il Signore e la Sua chiesa).
Ma quelli che dicono – sì, la salvezza è eterna, ma si può perderla come dice Ebrei 6. beh, il versetto dice: “ è impossibile riportarli un'altra volta al ravvedimento”. E' cosa vuol dire il termine “ravvedimento? E' cambiamento di mente; insomma sono andati tanto in là che non possono cambiare il loro modo di agire e di pensare, non possono tornare al loro primo stato di fede, alla vita cristiana e d'esempio d'amore per Dio e per gli altri. Così sembra che il Signore li abbandoni alla loro “morte” spirituale in questa vita. Ma la Salvezza, che hanno ricevuto dalla grazia di Dio , essa è eterna, giacché "chi crede (e loro avevano creduto) nel Figlio ha vita eterna”.
 
saluti nel prezioso Nome di Gesù.
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Re: Ebrei 6:4-10
« Rispondi #1 Data del Post: 15.04.2015 alle ore 17:46:02 »
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on 14.04.2015 alle ore 19:37:46, Shangri wrote:
a proposito di ebrei 6:5 che ho letto in un posto dove non si può intervenire, e che parla di quelli che cadono; secondo me, questa scrittura dal verso 4 al 10 – che “se cadono, è impossibile riportarli un'altra volta al ravvedimento”, vuol dire che avevano già ricevuto il “ravvedimento”, di conseguenza – erano “diventati figli di Dio” (Gv. 1:12). Perciò conoscevano la verità, eppure sono “caduti”, hanno  lasciato il Signore e sono tornati al mondo (e la Parola dice che negli ultimi giorni ci sarà una grande apostasia). Ebbene questo non vuol dire che perderanno la loro salvezza, ma che ne subiranno  il danno; loro erano cristiani, però sviati, ingannati (quanti oggi sono ingannati dalle teorie evolutive e non credono più al libro della Genesi) e questo li ha portati lontani dal Signore che il Nemico li ha quasi del tutto ingannati e più o meno questo adempie questo passo di Ebrei 6:4-10). Ecco, si può dire che questi cristiani hanno conosciuto, visto e persino gustato dello Spirito e se cadono, sarà impossibile riportarli un'altra volta “al pentimento” (o ritornare alla comunione con il Signore e la Sua chiesa).
Ma quelli che dicono – sì, la salvezza è eterna, ma si può perderla come dice Ebrei 6. beh, il versetto dice: “ è impossibile riportarli un'altra volta al ravvedimento”. E' cosa vuol dire il termine “ravvedimento? E' cambiamento di mente; insomma sono andati tanto in là che non possono cambiare il loro modo di agire e di pensare, non possono tornare al loro primo stato di fede, alla vita cristiana e d'esempio d'amore per Dio e per gli altri. Così sembra che il Signore li abbandoni alla loro “morte” spirituale in questa vita. Ma la Salvezza, che hanno ricevuto dalla grazia di Dio , essa è eterna, giacché "chi crede (e loro avevano creduto) nel Figlio ha vita eterna”.
 
saluti nel prezioso Nome di Gesù.  

 
Sono andato a vedere nel greco e non compare né prima, né dopo la parola "impossibile". Ecco il testo greco "kai parapesontas, palin anakainizein eis metanoian", che letteralmente significa "coloro che hanno commesso apostasia, per contro (bisogna) condurre al ravvedimento". L'avverbio "palin" può avere diversi significati ma la prima accezione è "in contrasto a, in modo opposto". In senso lato "nuovamente". Pertanto sembra di capire dal contesto che l'autore non pensi ad un'impossibilità di ravvedimento, bensì al comportamento che gli apostati dovrebbero manifestare ovvero ravvedersi dei loro peccati.  
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