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peccato che non e' a morte (letto 1391 volte) |
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alessio56
Simpatizzante
Gloria a DIO
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pace a Voi non pensate ci sia una contraddizione in questi versi di GIOVANNI ? e quale sarebbe il peccato che non e' a morte ? chi mi puo' aiutare ? Grazie e pace a voi tutti -------------- 16 Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non sia a morte, preghi Dio, ed egli gli darà la vita, a quelli cioè che commettono peccato che non è a morte. Vi è un peccato che è a morte; non dico egli debba pregare per questo. 17 Ogni iniquità è peccato, ma c'è un peccato che non è a morte..............
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Pace a tutti .............Alessio
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Johannan
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Gesù Cristo è il mio Signore
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Pace del Signore on 29.12.2014 alle ore 18:56:29, alessio56 wrote:e quale sarebbe il peccato che non e' a morte ? |
| Nessuna contraddizione!! Il peccato che non è a morte e quello che non riguarda la "bestemmia contro lo Spirito Santo". In altre parole tutti i peccati, eccetto la bestemmia contro lo Spirito Santo, non sono a morte se vi è luogo a ravvedimento e conversione a Gesù Cristo. Per la bestemmia contro lo Spirito Santo non può esservi ravvedimento e pertanto è l'unico peccato che mena a morte. L'esortazione alla preghiera, a cui si riferisce Giovanni nella sua epistola, è quella d'intercessione che il cristiano deve manifestare a pro di un fratello che si trova nell'errore. Nel testo appare evidente che per fratello deve intendersi non il generico "prossimo", per i quali è un dovere pregare, ma "fratello nella fede". Altra condizione affinché la preghiera possa avere efficacia è che il "fratello" in questione non si trovi nella condizione di apostasia. Questo peccato, a mio avviso, consiste nella bestemmia contro lo Spirito Santo e pertanto è quello che mena a morte. Per approfondimento puoi guardare in questo post: http://www.evangelici.net/cgi/forum/YaBB.pl?board=Dottrina;action=display;num=1417039447 Pace del Signore
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« Ultima modifica: 29.12.2014 alle ore 21:26:05 by Johannan » |
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Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna
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alessio56
Simpatizzante
Gloria a DIO
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Pace io direi che non basta una semplice riflessione TEOLOGICA DOTTRINALE che viene insegnata continuamente ..... Qualcuno puo' dirmi qualcosa di piu' ?? Grazie e pace a tutti
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Pace a tutti .............Alessio
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Stefanotus
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Ehm ... "Qualcosa di più". Io l'ho detto!!!
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Johannan
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Gesù Cristo è il mio Signore
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Pace del Signore on 30.12.2014 alle ore 12:28:14, alessio56 wrote:Qualcuno puo' dirmi qualcosa di piu' ? |
| Capisco che è nell'indole umana il volersi complicare la vita ma ... cosa vorresti sapere di più? Se hai una tua interpretazione postala che ne discutiamo! A mio avviso non c'è altro da dire oltre quello che è già stato detto in questo post ed in quello che ti ho segnalato. Pace del Signore
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Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna
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andreiu
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Gesù è la mia vita
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Di primo acchito quando legge di "peccato che conduce a morte", immediatamente viene in mente la bestemmia contro lo Spirito Santo, ovvero quel peccato che alla fine risulterà essere il "capo d'accusa" degli empi impenitenti. Questo perché si dà alla parola "morte" il significato spirituale. Ma ricordiamoci che vi è anche un significato fisico. Ovvero vi sono dei peccati che Dio ha punito con la morte del colpevole anche se il soggetto era un credente. Ricordiamo il caso di Anania e Saffira o i corinzi che morivano perché disonoravano il memoriale del Signore Gesù. Visto che tra l'altro ci si rivolge a dei "nati di nuovo", io sono più propenso nell'individuare nella parola "morte" una connotazione fisica. L'apostolo quindi esorta a non pregare per colui che è soggetto alla punizione di Dio mediante la morte, ovvero quando Dio decreta per un credente il termine della sua vita per un peccato commesso che non viene ben specificato. Questo però non toglie la salvezza eterna.
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DIO È AMORE
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In 1Giovanni 5:16 la traduzione letterale dal greco è: Se qualcuno vede il fratello di lui peccante peccato non per morte Peccante è hamartanonta che è un participio presente attivo e che applicato a "non per morte" indica uno stato di non persistenza nello stato di peccato altrimenti in caso di persistenza nello stato di peccato sarebbe uno stato di morte spirituale cioè una perdita della salvezza: Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. - 1Giovanni 3:9 È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: «Il cane è tornato al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango». - 2Pietro 2:22 Si parla infatti di "fratelli", ossia di persone già convertite: Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia. - Ebrei 6:4-6
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« Ultima modifica: 31.12.2014 alle ore 10:06:32 by New » |
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