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   Autore  Topic: Popolo eletto.  (letto 2221 volte)
Marmar
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Popolo eletto.
« Data del Post: 26.10.2013 alle ore 11:02:17 »
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Mi sono imbattuto in un sito di messianici (almeno penso) con uno studio interessantissimo che ho letteralmente divorato.
 
Naturalmente presenta alcuni punti in contrasto con la nostra "normale" dottrina, forse qualcuno lo ha già considerato: vorrei sapere il vostro pensiero.
 
Il sito è questo:  
 
http://www.imninalu.net/popoloeletto1.htm
 
Lo studio è molto dettagliato, quindi lungo, se qualcuno lo vuole seguire non si scoraggi alle prime difficoltà.
« Ultima modifica: 26.10.2013 alle ore 11:02:52 by Marmar » Loggato

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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #1 Data del Post: 26.10.2013 alle ore 11:48:53 »
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Per due millenni la chiesa ha preteso di sostituire Israele come popolo eletto, inventandosi dottrine umane ed interpretazioni erronee, rinnegando le proprie radici ebraiche e svuotando il messaggio apostolico dalla sua ebraicità. L’impossibilità di conciliare le profezie bibliche con la realtà della chiesa fu apparentemente risolta con la definizione di un Israele fisico (i Giudei) ed un Israele “spirituale” (la chiesa)
 
Queste parole manifestano la non consacrazione o la bassissima edificazione spirituale di quest'uomo. Sia fatta la sua volontà...libero di vivere nella sua verità. Buono!  
 
In Dio non ci sono favoritismi e la discendenza di Abramo è mediante promessa, ne di sangue, ne di primogenito, ed è costituita da una moltitudine di nazioni fin dal principio.  
 
Abramo stesso non è un uomo di Israele.  
 
Un Ebreo non partecipa alla salvezza perché discendente di Giacobbe, ne favorito a nessuno perché in Dio non ci sono favoritismi, ma unicamente in qualità di Cristiano  in quanto appartenente alla Chiesa che è la discendenza di Abramo, il corpo di Cristo, che fin dal principio è costituita da una moltitudine di nazioni.  
 
3 Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e Dio gli parlò, dicendo: 4 «Quanto a me, ecco il patto che faccio con te; tu diventerai padre di una moltitudine di nazioni; 5 non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abraamo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni..

 
Non si medita il Nuovo in funzione del Vecchio Testamento come molti ebrei cadono nel laccio dell'inganno ma il Vecchio in funzione del Nuovo che è la piena e compiuta rivelazione di Dio.  
 
La discendenza di sangue, di Giacobbe, in qualità di popolo di Dio, dopo l'avvento di Dio sulla terra, viene spezzata definitivamente e compiuta definitivamente con la discendenza Spirituale della promessa di Dio fatta ad Abramo.  
Dio è venuto tra i suoi, tra i discendenti dei 12 figli di Giacobbe richiamato Israele da Dio, ma non l'hanno ricevuto ed hanno in cuor loro, per loro volontà, spezzato il patto, dinanzi a Dio in persona.  
Lui è rimasto fedele al suo popolo fino alla fine e come compenso, dal suo popolo è stato crocifisso manifestando palesemente la loro natura avversa a Dio, di tradimento a Dio un tradimento che era ormai secolare.
 
11 È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto;  12 ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome;  13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d' uomo, ma sono nati da Dio.  
 
L'elezione del popolo di Dio mediante sangue avvenne dopo quella mediante la promessa ad Abramo, e l'elezione dei Figli di Dio ancor prima della fondazione del mondo. Perché se è vero che siamo discendenti di Abramo siamo ancor prima discendenti di Dio ed infatti Cristo è il primogenito anche di Abramo.  
 
Giacomo prese la parola e disse: «Fratelli, ascoltatemi: Simone ha riferito come Dio all'inizio ha voluto scegliersi tra gli stranieri un popolo consacrato al Suo nome» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.15 verso 14)
 
"In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà" (Efesini 1:4-5).  
 
Penseremo, allora Dio che è morto per volontà di Israele che era il popolo eletto per sangue, è un Dio fallibile?
 
Dio è infallibile e fedele e seppur il patto di sangue viene cessato dal popolo di Israele dinanzi a Dio che ha rispettato la promessa fatta fino alla fine, nascendo dalla tribù di Giuda,  il patto di spirito con Abramo è stato perfettamente compiuto.  
E tutto questo rientra nella perfezione della Verità.  
 
La carne infatti è avversa allo Spirito ed Israele stesso ha manifestato questa Verità, loro che più di tutti erano nati nella conoscenza di Dio hanno trafitto Dio!  
 
Galati 5:16 Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. 17 Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. 18 Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.
 
Giovanni 4:24 Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità
 
Dio invece è rimasto fedele fino alla fine per salvarli da loro stessi ma hanno preferito il loro padre che è satana.
 
Giovanni8 39 Essi gli risposero: «Nostro padre è Abraamo». Gesù disse loro: «Se foste figli di Abraamo, fareste le opere di Abraamo; 40 ma ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho udita da Dio; Abraamo non fece così. .. 44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. 45 A me, perché io dico la verità, voi non credete.  
 
Paolo era tra più zelanti ebrei e nonostante questo si è pienamente umiliato e piegato dinanzi alla Verità, mentre questo suo discendente tiene ben dritta la schiena dinanzi a Dio per un patto di sangue con i figli di Israele, per volere di carne e sangue, che ha trafitto Dio glorificando la perfezione della Verità.
 
  No
 
Tuttavia la grandezza di Dio si manifesta anche in questo. Che nonostante il popolo di Israele abbia tradito il patto di sangue con Dio come inevitabilmente sarebbe stato, Dio ristabilisce un nuovo Patto con il popolo di Israele ma questa volta spirituale ed infallibile.  
 
25 Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; 26 e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto:
«Il liberatore verrà da Sion.
27 Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà;
e questo sarà il mio patto con loro,
quando toglierò via i loro peccati».
28 Per quanto concerne il vangelo, essi sono nemici per causa vostra; ma per quanto concerne l'elezione, sono amati a causa dei loro padri;

 
Dio non si dimentica del popolo che ha custodito e manifestato la sua Parola al mondo intero. Non si dimenticherà di Gerusalemme la città santa e della terra santa.  
 
Alla fine dei tempi Lui ritornerà dinanzi alla città di Gerusalemme e salverà il popolo di Israele dall'annientamento della moltitudine di eserciti riuniti nell' Armageddon per la battaglia finale.  
Il residuo del popolo di Israele rimasto in vita, dalla grande tribolazione, che verrà salvato interamente sarà costituito proprio da coloro che per loro volontà,  preconosciuta da Dio, riconosceranno Cristo come il messia nel proprio cuore e rinasceranno da Dio in qualità di Figli di Dio unendosi alla Chiesa al Corpo di Cristo.
 
Ma non regneranno nel Regno dei 1000 anni, cosa che faranno gli eletti che si sono santificati prima del rapimento e i beati martiri nella grande tribolazione, ma come eletti rimarranno testimoni viventi della Verità per la restante parte della popolazione sopravvissuta.  
 
Perché Dio conosce i suoi fin dal principio e non lascerà perire neanche uno prima della consacrazione e del riconoscimento del proprio Padre. L'ultima pecora smarrita verrà riportata nel recinto assieme alle altre pecore e nessuna andrà persa. Perché Dio è infallibile e in Lui non vi è ingiustizia.  
 
Dio quanto ti amo....
« Ultima modifica: 26.10.2013 alle ore 18:23:48 by Pietro_Paolo » Loggato

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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #2 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 07:44:10 »
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Quote:
Per due millenni la chiesa ha preteso di sostituire Israele come popolo eletto, inventandosi dottrine umane ed interpretazioni erronee, rinnegando le proprie radici ebraiche e svuotando il messaggio apostolico dalla sua ebraicità. L’impossibilità di conciliare le profezie bibliche con la realtà della chiesa fu apparentemente risolta con la definizione di un Israele fisico (i Giudei) ed un Israele “spirituale” (la chiesa)

 
Io trovo questa affermazione vera, il resto deve essere valutato attentamente, ma per quanto riguarda il tentativo da parte della religione cristiana di distaccarsi dalle radici ebraiche e fondare una nuova religione completamente "made in Rome" mi trova d'accordo.
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #3 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 08:22:38 »
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on 27.10.2013 alle ore 07:44:10, Marmar wrote:

 
Io trovo questa affermazione vera, il resto deve essere valutato attentamente, ma per quanto riguarda il tentativo da parte della religione cristiana di distaccarsi dalle radici ebraiche e fondare una nuova religione completamente "made in Rome" mi trova d'accordo.

la bibbia non dice cosi per quanto non si puo formare nessuna religione completamente made in rome tanto che Dio stesso conoscendo il cuore orgoglioso e errogante dell'uomo scrive attraverso paolo Romani 11.16-24 Se la primizia è santa, anche la massa è santa; se la radice è santa, anche i rami sono santi. 17 Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 18 non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te. 19 Allora tu dirai: «Sono stati troncati i rami perché fossi innestato io». 20 Bene: essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile per la fede; non insuperbirti, ma temi. 21 Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te. 22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso. 23 Allo stesso modo anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità, saranno innestati; perché Dio ha la potenza di innestarli di nuovo. 24 Infatti se tu sei stato tagliato dall'olivo selvatico per natura e sei stato contro natura innestato nell'olivo domestico, quanto più essi, che sono i rami naturali, saranno innestati nel loro proprio olivo.
in questa porzione di testo paolo lancia un monito severo ai pagani contro l'orgoglio che possono sorgere a motivo del ripudio di istrelee del proprio innesto. Non vi è posto per la chiesa per l'orgoglio spirituale perche noi siamo la progene spirituale di abramo è la radice che porta noi non viceversa!i pagani (noi)non siamo la fonte di benedizionema siamo stati innestati nel patto di salvezzache Dio ha fatto con abramo.
 
Galati 3:6-9
6 Così anche Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia. 7 Riconoscete dunque che quanti hanno fede sono figli d'Abraamo. 8 La Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato gli stranieri per fede, preannunciò ad Abraamo questa buona notizia: «In te saranno benedette tutte le nazioni». 9 In tal modo, coloro che hanno la fede sono benedetti con il credente Abraamo.
 
Galati 3:13-14
13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»), 14 affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.
« Ultima modifica: 27.10.2013 alle ore 08:23:37 by alessandro.c » Loggato

http://www.accademiateologicaitaliana.com/
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #4 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 12:37:16 »
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Direi di provare a commentare questa parte dello studio.
 
Ce ne sono moltissime degne di particolare attenzione, fra tutte posto questa.
 
L'ho divisa in 9 punti per poter meglio commentare, mi chiedo: siamo in grado di confutare queste dottrine? Io credo di si, e che non sia poi neanche tanto difficile.
 
1)  
La dottrina cristiana evangelica si fonda soprattutto nel fatto di credere in Yeshua; ciò che non è chiaro è in cosa consiste questo “credere”
 
2)
... Dalle parole di Yeshua stesso, consiste nel fare le sue opere. E’ da notare che questi versi sono stati scritti dall’“apostolo dell’amore”, perché, secondo i cristiani, adesso siamo non più sotto la Legge di Mosheh, ma sotto la Legge dell’Amore... qual’è questa “Legge dell’Amore”?  
 
3)
Nessuno più di Yohanan è indicato per dircelo, e ci trasmette in modo chiaro le parole di Yeshua: “se voi mi amate, osservate i miei comandamenti”. E’ chiaro: chi ama Yeshua e vuole seguirlo, deve osservare i suoi comandamenti! I comandamenti di Yeshua, quali sono questi? Ha egli proposto dei comandamenti diversi da quelli già esistenti? Li ha sostituiti con altri nuovi? Dalla Bibbia, non ci risulta, anzi:
«Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; così com’io ho osservato i comandamenti del Padre mio, e dimoro nel Suo amore». (Yohanan 15:10)
 
4)
Yeshua è molto esplicito: i suoi comandamenti, quelli ch’egli stesso ha osservato, sono quelli del Padre. I comandamenti del Padre, indubbiamente sono quelli contenuti nella Torah, non ci sono altri, in nessun testo scritto da cui possiamo attingere se non le Scritture Ebraiche. Dall’Evangelo sappiamo che Yeshua osservò tutte e 613 mitzvot della Torah. Quindi, se Yeshua ha osservato i comandamenti, ed ha ordinato ai suoi di osservarli nello stesso modo che egli li osservò, per quale motivo i cristiani si credono esenti di tale dovere? Perché essi insistono nel dire che non sono più validi?  
 
5)
Yohanan, l’“apostolo dell’amore”, ancora ci dice:  
Da questo sappiamo che L’abbiamo conosciuto: se osserviamo i Suoi comandamenti. Chi dice «io L’ho conosciuto» e non osserva i Suoi comandamenti, è bugiardo, e la verità non è in lui. (1Yohanan 2:3,4)
Da questo conosciamo che amiamo i figli d’Elohim:quando amiamo Elohim ed osserviamo i Suoi comandamenti. Perché questo è l’amore d’Elohim: che osserviamo i Suoi comandamenti. (1Yohanan 5:2,3)
E questo è l’amore: che camminiamo secondo i Suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete udito fin dal principio, onde camminiate in esso. (2Yohanan, 6)
 
6)
Può dunque qualcuno affermare di conoscere Elohim e di seguire Yeshua, ed allo stesso tempo di non essere sotto la Torah? Può qualcuno specificare qual’è la differenza fra la “Legge (detta di Mosheh)” e la “Legge dell’Amore”? Qui l’apostolo spiega che entrambe sono equivalenti: l’amore d’Elohim consiste nella Sua Torah. Ribadisce che i Suoi comandamenti sono quelli “che avete udito fin dal principio”, quindi, quelli che sono scritti nei Libri di Mosheh, ovvero, ciò che i cristiani chiamano “la Legge di Mosheh”. Dove si trovano scritti i comandamenti d’Elohim? Esiste qualche altro libro in cui li si possano trovare, e che questi siano diversi da quelli registrati nelle Scritture Ebraiche? Vorrei chiedere ai cristiani dov’è scritta questa “Legge dell’Amore” e in quali comandamenti consiste...  
 
7)
Infine, vorrei chiedere loro perché insistono nel sostituire la Legge d’Elohim con altre leggi umane, le leggi della chiesa (o delle chiese, perché ciascuna ha la sua propria, soprattutto tra i protestanti); perché si rifiutano di ubbidirGli e preferiscono piuttosto sottomettersi ai precetti creati dagli uomini, dai concili, dai teologi, dai predicatori, i quali hanno imposto regole e regolamenti che non si trovano nelle Scritture, e chi non li osserva è considerato “fuori dalla grazia”, e se qualcuno vuole veramente osservare i comandamenti biblici è etichettato come “giudaizzante”...  
 
8.)
Se qualche fratello al quale qualcuno gli domanda come il giovane ricco, “che devo fare per aver la vita eterna?”, egli risponde come Yeshua “se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”, quel fratello verrà subito richiamato dal pastore, che gli dirà “fratello, sei fuori dalla dottrina!”...
«Ecco, io vengo presto, e la mia ricompensa con me, per rendere a ciascuno secondo l’opera sua»... Beati coloro che praticano i Suoi comandamenti, per aver diritto all’albero della vita ed ad entrare per le porte nella città. (Apocalisse 22:12,14)
 
9)
Alla fine, nell’ultimo Libro del Nuovo Testamento, nell’ultimo capitolo, si parla del destino finale dei redenti. Un particolare interessante è che coloro che otterranno il diritto all’albero della vita ed all’ingresso nella Nuova Yerushalaym sono quelli che “praticano i Suoi comandamenti”! Tale affermazione deve aver messo in singolare imbarazzo alcuni traduttori che hanno palesemente cambiato le parole riportate nel testo originale, ricorrendo a chissà quale regola linguistica ed hanno tradotto “beati coloro che lavano le loro vesti” (?!), frase che non ha alcun significato ed è completamente fuori dal contesto. Mi dispiace deludere quelli che hanno sempre fatto affidamento su questo versetto di dubbia interpretazione (che cosa significa poi “lavare le vesti”?), perché nei manoscritti più antichi dice “praticano i Suoi comandamenti”, dichiarazione che d’altronde è in piena armonia con il contesto del capitolo. Infatti, egli viene a ricompensare ciascuno secondo l’opera sua (non parla di salvezza per fede!).
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #5 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 15:30:22 »
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on 27.10.2013 alle ore 12:37:16, Marmar wrote:
Direi di provare a commentare questa parte dello studio.
 
Ce ne sono moltissime degne di particolare attenzione, fra tutte posto questa.
 
L'ho divisa in 9 punti per poter meglio commentare, mi chiedo: siamo in grado di confutare queste dottrine? Io credo di si, e che non sia poi neanche tanto difficile.
 

 
Sono d'accordo, non è complicato confutarle. Ma sono un pò confuso sulla tua posizione riguardo ad esse...  Pensare
 
Voglio dire: in che senso ritieni questo studio (che non ho letto) interessante?  Amici Ciao
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #6 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 17:07:40 »
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on 26.10.2013 alle ore 11:02:17, Marmar wrote:
sito di messianici (almeno penso)

Caro Marmar,
non li conosco, ma so che ci sono Messianici che hanno il nostro stesso credo e altri che attualmente accettano YESHUA come Messia ma non come DIO e non accettano la dottrina di DIO Uno in Tre Persone.
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #7 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 17:41:56 »
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on 27.10.2013 alle ore 12:37:16, Marmar wrote:

9)
Alla fine, nell’ultimo Libro del Nuovo Testamento, nell’ultimo capitolo, si parla del destino finale dei redenti. Un particolare interessante è che coloro che otterranno il diritto all’albero della vita ed all’ingresso nella Nuova Yerushalaym sono quelli che “praticano i Suoi comandamenti”! Tale affermazione deve aver messo in singolare imbarazzo alcuni traduttori che hanno palesemente cambiato le parole riportate nel testo originale, ricorrendo a chissà quale regola linguistica ed hanno tradotto “beati coloro che lavano le loro vesti” (?!), frase che non ha alcun significato ed è completamente fuori dal contesto. Mi dispiace deludere quelli che hanno sempre fatto affidamento su questo versetto di dubbia interpretazione (che cosa significa poi “lavare le vesti”?), perché nei manoscritti più antichi dice “praticano i Suoi comandamenti”, dichiarazione che d’altronde è in piena armonia con il contesto del capitolo. Infatti, egli viene a ricompensare ciascuno secondo l’opera sua (non parla di salvezza per fede!).[/color]

 
Possiamo avere l'intervento di un bravo traduttore ??
questo punto lo vorrei chiarire anche io..
Certo che giungere ai giorni d'oggi ed avere ancora dubbi di traduzioni e/o errata interpretazione!!... poi perchè ci deve essere interpretazione? ci dovrebbe essere solo traduzione... ovvio giusta traduzione!!
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Così dice il SIGNORE:
«Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa;voi troverete riposo alle anime vostre! GEREMIA 6:16
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #8 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 17:45:18 »
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Quote:
Voglio dire: in che senso ritieni questo studio (che non ho letto) interessante?

 
Interessante perché mette in chiaro in modo scrupoloso il punto di vista dello scrivente che, probabilmente, è anche quello di molti altri.
 
Questo ci da occasione di fare un po' di "ginnastca"  Sorridente nel senso che ci tiene attivi a considerare cose che probabilmente già conosciamo, ma su cui siamo magari un po' arrugginiti, ed è sempre bene essere "sobri e svegli" su certi argomenti che potrebbero mettere in crisi alcuni tra i più deboli.
 
Su molte cose ha ragione, ma è l'impianto generale che è sbagliato, il cristianesimo è nuova creazione, cosa di cui non tiene assolutamente conto.
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #9 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 18:45:34 »
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on 27.10.2013 alle ore 12:37:16, Marmar wrote:
Direi di provare a commentare questa parte dello studio.
 
9)
Alla fine, nell’ultimo Libro del Nuovo Testamento, nell’ultimo capitolo, si parla del destino finale dei redenti. Un particolare interessante è che coloro che otterranno il diritto all’albero della vita ed all’ingresso nella Nuova Yerushalaym sono quelli che “praticano i Suoi comandamenti”! Tale affermazione deve aver messo in singolare imbarazzo alcuni traduttori che hanno palesemente cambiato le parole riportate nel testo originale, ricorrendo a chissà quale regola linguistica ed hanno tradotto “beati coloro che lavano le loro vesti” (?!), frase che non ha alcun significato ed è completamente fuori dal contesto. Mi dispiace deludere quelli che hanno sempre fatto affidamento su questo versetto di dubbia interpretazione (che cosa significa poi “lavare le vesti”?), perché nei manoscritti più antichi dice “praticano i Suoi comandamenti”, dichiarazione che d’altronde è in piena armonia con il contesto del capitolo. Infatti, egli viene a ricompensare ciascuno secondo l’opera sua (non parla di salvezza per fede!).[/color]

 
1) « Alla fine, nell’ultimo Libro del Nuovo Testamento...... sono quelli che “praticano i Suoi comandamenti”! Tale affermazione deve aver messo in singolare imbarazzo alcuni traduttori che hanno palesemente cambiato le parole riportate nel testo originale, ricorrendo a chissà quale regola linguistica ed hanno tradotto “beati coloro che lavano le loro vesti” (?!), »
 
Tra i codici completi più antichi che contengono tutta la Bibbia e in particolare il Nuovo Testamento si distinguono il Codex Vaticanus (detto anche Codice Vaticano “B”), il Codex Sinaiticus e il Codex Alexandrinus . Questi manoscritti – in greco – sono datati al IV o V secolo e sono le copie complete più antiche che si conoscono dell’A.T. e del N.T.
 
Nessuno di questi Codici ha la lezione: «che praticano/osservano i comandamenti». Due, Diodati e ND, delle maggiori traduzioni Italiane adottano quest’ultima lezione, pertanto nessuna “truffa” o raggiro.
 
I traduttori, delle altre versioni, non hanno avuto nessun imbarazzo, semmai l’imbarazzo è di chi non conosce la critica testuale e accusa senza cognizione di causa, ad adottare la lezione «che lavano le vesti» attestata in quelli che sono considerati dagli esperti i testimoni più importanti e più affidabili.
 
Dell’Apocalisse, infatti, il miglior testimone è considerato, dai critici testuali, il Codice Alessandrino che ha, appunto, la lezione contestata.
 
Hanno, invece, la lezione «che praticano/osservano i comandamenti» maiuscolo 046, 1, 94, 1611…Codice Gigas, Cipriano, Tertulliano e altri testimoni che sono considerati di minore importanza rispetto a quelli considerati i più attendibili.
 
2) « frase che non ha alcun significato »:
 
Altroché se non ha alcun significato, anzi!!! L’idea che domina in questa parte finale dell’Apocalisse è la continuità col capitolo I: la continuità tra le due fasi della rivelazione che s’incentra nella persona e nell’opera di Gesù Cristo, costituendo un unico e costante processo di sviluppo, appunto la rivelazione di Gesù Cristo che Dio ha dato a lui.
 
Ap 22,14: il verbo plunó: una forma prolungata della parola obsoleta pluo (fluire)
 
Numero Strong: G4150
verbo
1) [b] lavare: i vestiti

   1a) figurativamente di quelli che per fede prendono i risultati dell'espiazione di Cristo in modo di essere visti da Dio come puri ed innocenti (La Parola.net).
 
E’  lo stesso verbo utilizzato in Lc 5,2: « Gesù vide due barche ferme a riva: da esse i pescatori erano smontati e lavavano le reti. », in Ap 7,14: « Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello. »
 
Il lavare le vesti è un linguaggio ispirato all’AT ( Gen 49,11: il principe messianico lava il suo vestito nel sangue della vigna). L’immagine della purificazione mediante il lavacro viene usata di frequente per rinviare al battesimo ( At 22,16; 1Cor 6,11; Ef 5,26; Eb 10,22; Tt 3,5 ). Giovanni, autore dell’Apocalisse, si rivolge a persone per le quali il sangue del sacrificio, e particolarmente, quello dell’Agnello pasquale, può avere una funzione purificatrice, e dunque «candeggiante». [1]
 
Si veda in particolare Ebrei 9,14, quest’ultimo testo è particolarmente interessante, in quanto, afferma, come Ap 7,14, che la purificazione apportata dal sangue di Cristo permette ai cristiani di rendere a Dio un culto gradito.
 
[1] Pierre Prigent, l’Apocalisse di San Giovanni;
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Dominus noster Iesus Christus, Deus unigenitus, primogenitus totius creationis.
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #10 Data del Post: 27.10.2013 alle ore 21:02:28 »
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C'è un altro punto che ritengo importante:
 
La Torah rimane l’espressione massima della Volontà dell’Eterno Elohim, Colui che giudicherà tutti secondo il Suo ordinamento. Infatti, l’ultimo consiglio di Yeshua ai suoi apostoli fu: «Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, immergendoli nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate» (Matteo 28:19-20). In pratica, quello ch’egli richiede ai gentili di tutti i popoli è di diventare discepoli di un Rabbino Giudeo, di compiere un rituale ebraico chiamato ʹmikvehʹ, che consiste nell’immersione in acqua del nuovo discepolo, e di osservare tutti i comandamenti (le cose che Yeshua ha comandato, come abbiamo ampiamente considerato, sono esattamente l’osservanza puntuale di tutti i comandamenti della Torah) ‒ in altre parole, Yeshua raccomanda i suoi discepoli di convertire l’intera umanità al Giudaismo!
 
Visto che, secondo chi scrive, Paolo non è degno di molta stima, proveremo a ragionare su quest'affermazione senza ricorrere ai suoi scritti.
 
Iniziamo da qui:  
«Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, immergendoli nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate» (Matteo 28:19-20).  
 
Secondo ciò che è stato ampiamente affermato in tutto lo studio, l'insegnamento di Gesù doveva essere rivolto solo alle dieci tribù disperse, mentre nel passo citato la predicazione deve essere diretta a tutti. Lo studio, in alcuni punti, afferma che alla predicazione avrebbero aderito solo i facenti parte delle dieci tribù, poiché Dio stesso sarebbe intervenuto affinché ciò fosse avvenuto, ma anche in tal caso il testo male si adatta, poiché tutti i popoli devono essere ammaestrati, nessun accenno a selezioni particolari.
 
Ciò è anche confermato in molti altri passi neotestamentari, il più famoso dei quali è sicuramente:  
 
«Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio Unigenito affinché chi crede in lui non perisca ma abbia vita eterna» (Giovanni 3:16)
 
E' chiaro che Gesù non è dato alle sole dieci tribù, ma a tutti.
 
Un altro punto importante è nella figura del Messia, definito come un rabbino giudeo. Anche se nei Vangeli viene spesso chiamato rabbi, si tratta del titolo che gli davano le persone con cui aveva che fare giornalmente e che non lo conoscevano ancora appieno: infatti, le sue origini vanno ben al di là del semplice rabbino, in lui c'è molto di più. Un solo verso su tutti:  
 
«Ma da te, o Bethlehem Efrata, piccola per esser tra i migliai di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni.»  (Michea 5:1)
 
Gesù da il mandato ai suoi d'insegnare ai gentili tutte le cose che ha comandate, ma se ciò fosse stata la Torah, perché non dirlo chiaramente. Avrebbe potuto dire semplicemente di andare ed insegnare la Torah, invece ciò che dice è diverso. Di questo l'evangelista avrebbe dovuto tener conto, se non altro per non generare confusione.
 
La conclusione di chi scrive è che Gesù ha dato ai suoi il mandato di convertire i popoli al giudaismo. Il giudaismo è finito con la distruzione del tempio; è impossibile rispettare la Torah senza il tempio, poiché molte delle regole che contiene riguardano proprio il tempio e le sue attività; ed è impossibile farlo finché non sia ricostruito, e se lo sarà nell'era messianica tutta la predicazione deve avere un fine diverso, poiché tale predicazione cesserà con l'avvento del Regno.
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #11 Data del Post: 28.10.2013 alle ore 08:28:53 »
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1)  
La dottrina cristiana evangelica si fonda soprattutto nel fatto di credere in Yeshua; ciò che non è chiaro è in cosa consiste questo “credere” .
 
Innanzitutto direi che la dottrina evangelica ha come scopo il credere in Cristo poiché si tratta di cosa espressamente richiesta dalla scrittura, in quanto suo scopo principale. Questo è ciò che si deduce anche esaminando un solo vangelo, e lo faremo solo con Giovanni perché sembra che sia particolarmente gradito anche dall'autore del sito.
 
Giovanni 6:35
Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.
Giovanni 6:47
In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna.
Giovanni 7:38
Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno».
Giovanni 11:25
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
Giovanni 11:26
e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?»
Giovanni 12:44
Ma Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato;
Giovanni 12:46
Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Giovanni 14:12
In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre;

 
In cosa consistono le opere che devono essere fatte per dimostrare di credere in Gesù? Prendiamo un versetto famosissimo:
 
Giovanni 18,37
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
 
Almeno da questo passo sembra che l'opera principale per cui Gesù è venuto tra noi sia quella di testimoniare la verità. Cos'è mai questa verità? Cosa dice di essa gesù? Un altro passo famosissimo:
 
Giovanni 14:6
Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
 
Quindi sembra che la verità sia lui stesso; e continua con:
 
7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto».
8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"? 10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse.

 
Come intenderlo? Si tratta di un passo difficile da comprendere? E' qualcosa di riservato ai soli teologi con anni di studi alle spalle? Eppure viene insegnato anche ai nostri bambini nelle scuole domenicali, e sembra proprio che lo capiscano senza problemi.
 
Gesù sta dicendo che esiste una sola via, ossia: un solo modo per farlo. Dice che esiste solo una persona abilitata a farlo, poiché è l'unico che lo conosce a fondo, essendo inviato proprio da Dio in persona. Gesù afferma anche di essere la vita, quella che procede unicamente da Dio. Ma qual'è la cosa da fare? Ovviamente è quella di "venire al Padre", il contesto non permette dubbi.
 
Cosa significa "venire al Padre"? Il resto del brano mette in chiaro, di là da ogni dubbio, anche questo particolare. Se i suoi avessero conoscito Gesù avrebbero conosciuto anche il Padre.
 
Quindi già da queste poche parole non è difficile capire ciò che Gesù affermava: Lui è venuto nel mondo per far conoscere Dio, il Padre. Questa è la verità, la missione del Cristo. Così come la sua opera è quella di testimoniare la Verità, lo sarà anche quella di chi crede in lui Gv 14:12 non permette dubbi.
 
Credere in Cristo, l'oggetto della domanda segnata con 1) è appunto fare le opere che lui faceva, ossia far conoscere Dio, che è rivelato unicamente dal Cristo.
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #12 Data del Post: 28.10.2013 alle ore 08:49:01 »
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Stavo intervenendo poi ho visto l'esauriente post di Kosher.
 
Assolutamente d'accordo e prima di gridare alla falsificazione, bisogna sincerarsi bene delle cose.
 
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #13 Data del Post: 28.10.2013 alle ore 09:06:29 »
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La risposta precedente comprende anche quella della domanda segnata con 2). Ora proviamo ora a rispondere alla 3), che è inscindibilmente legata alle precedenti.
 
3)  
Nessuno più di Yohanan è indicato per dircelo, e ci trasmette in modo chiaro le parole di Yeshua: “se voi mi amate, osservate i miei comandamenti”. E’ chiaro: chi ama Yeshua e vuole seguirlo, deve osservare i suoi comandamenti! I comandamenti di Yeshua, quali sono questi? Ha egli proposto dei comandamenti diversi da quelli già esistenti? Li ha sostituiti con altri nuovi? Dalla Bibbia, non ci risulta, anzi:  
«Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; così com’io ho osservato i comandamenti del Padre mio, e dimoro nel Suo amore». (Yohanan 15:10)

 
L'autore del sito, commentando Gv 14:15 (se voi mi amate, osservate i miei comandamenti) arriva alla conclusione che per amare Gesù si devono osservare i suoi comandamenti. Poi, siccome i comandamenti che Gesù osservava erano quelli della Torah, nulla di più semplice da dedurre che l'amore per Gesù fosse nel rispetto della Torah stessa.
 
Ma è proprio quello che voleva dire Giovanni? esaminiamo l'intero passo:
 
Gv 14:15 «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. 19 Ancora un po', e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. 21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».
22 Giuda (non l'Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» 23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.
25 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; 26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
27 Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.

 
Innanzitutto il V. 15 suona un po' diverso dal commento che ne da l'autore del sito, infatti non dice: "voi mi amerete rispettando i miei comandamenti" (che come abbiamo visto possono essere altro dalla Torah), ma dice "se  mi amate rispettate i miei comandamenti" ossia: il rispetto dei suoi comandamenti è nell'amore che abbiamo per lui, cosa ben diversa.
 
Da questo amore / rispetto nasce il dono dello Spirito di Verità, destinato unicamente ai suoi e che dimorerà al loro interno, ossia: l'uomo avrà lo stesso Spirito dell'Eterno, quello che sarà responsabile di insegnare e di ricordare ciò che Dio ha fatto per mezzo di Gesù, renderà pienamente capaci delle opere di testimonianza della verità già viste, poiché procede dalla stessa fonte da cui procede il Cristo.
 
Ora vado al supermercato, intanto potete continuare voi.  Sorriso
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Re: Popolo eletto.
« Rispondi #14 Data del Post: 28.10.2013 alle ore 11:41:12 »
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Per i punti 4) 5) e 6) direi di proseguire su ciò che dice Giovanni, poiché sono molti i riferimenti che si fanno ancora ai suoi scritti, iniziamo con questo passo per cercare di capire a cosa si riferiva nell'incitare al rispetto dei comandamenti.
 
1 Giovanni 3:7
Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, com'egli è giusto. 8 Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
9 Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. 10 In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello.

 
Ciò che qui afferma è che chi è nato da Dio non può restare un peccatore, ossia: il peccato non lo domina più, poiché è nato da Dio; ora la sua è una natura (creazione) diversa, nuova, che non è più incline alla disubbidienza, ma al contrario il seme divino lo spinge alla giustizia. Questo è ciò che lo distingue dagli altri.
Ma cosa intende Giovanni con l'essere nati da Dio? Lasciamocelo spiegare ancora da Giovanni:
 
Giovanni 3:1
C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. 2 Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
 
Ciò che qui Giovanni afferma è che per vedere, riconoscere, capire il Regno, ossia: quello che Dio ha preparato per noi, bisogna nascere una seconda volta, cambiare totalmente, lasciare la vecchia natura fondata sull'egoismo ed abbracciare quella nuova secondo la visione di Dio, che essendo amore ribalta completamente quella dell'egoismo. E' un cambiamento che può avvenire soltanto per mano di Dio, per l'intervento dello Spirito Santo.
 
Su questo punto anche Marco 7:6 e Matteo 15:8 intervengono riportando un passo di Isaia:
 
Isaia 29:13
Il Signore ha detto: «Poiché questo popolo si avvicina a me
con la bocca e mi onora con le labbra,
mentre il suo cuore è lontano da me
e il timore che ha di me
non è altro che un comandamento imparato dagli uomini,

 
Si tratta di un problema corrente, quello della tradizione / religione. La paura spinge a cercare protezioni, e ciò che gli uomini ci raccontano di Dio (anche se proviene da Dio stesso) può diventare una difesa, che non ha la forza necessaria ad agire in noi, perché non proviene dalla giusta fonte e non è scritta nel posto giusto. Solo quando l'insegnamento ha la giusta origine, ossia è Dio stesso, che in modo sovranaturale lo scrive nei nostri cuori, allora produce l'effetto voluto.
 
Quando la nostra natura è cambiata, quando l'insegnamento di Dio, attraverso la fede in Gesù, che lo ha fatto conoscere appieno, arriva al nostro interno come un dono d'amore, allora i nostri occhi si aprono e comprendiamo come sia buona e giusta la sua volontà, non essendoci per noi nulla di meglio. Il suo amore per noi e la riconoscenza che gli è dovuta per Cristo che ci ha salvati dal nostro vano modo di vivere, insieme alla certezza della ricompensa che porta il suo Spirito in noi, danno la forza necessaria per il cambiamento di vita cercato da Dio. Questo è l'anticipo, la caparra dello Spirito che porta il Regno di Dio in noi, già da adesso, in vista del Regno Messianico in cui sarà manifestato apertamente, come afferma anche Geremia:
 
Geremia 31
31 Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE,
«in cui io farò un nuovo patto
con la casa d'Israele e con la casa di Giuda;
32 non come il patto che feci con i loro padri
il giorno che li presi per mano
per condurli fuori dal paese d'Egitto:
patto che essi violarono,
sebbene io fossi loro signore», dice il SIGNORE;
33 «ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele,
dopo quei giorni», dice il SIGNORE:
«io metterò la mia legge nell'intimo loro,
la scriverò sul loro cuore,
e io sarò loro Dio,
ed essi saranno mio popolo.
34 Nessuno istruirà più il suo compagno
o il proprio fratello, dicendo:
"Conoscete il SIGNORE!",
poiché tutti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE.
«Poiché io perdonerò la loro iniquità,
non mi ricorderò del loro peccato».

 
Questo è il modo in cui Dio sta agendo sulla sua assemblea di credenti. Non c'è più bisogno di una legge scritta esterna agli esseri umani, scritta su una pietra, che tenta di forzare la natura ribelle dell'egoismo, ma una inclinazione interna che spinge a vivere in giustizia. La Torah era un insieme di regole che governava la vita civile e religiosa in Israele, ma essendo esterna all'uomo non ne modificava la natura.  
La stessa legge, ossia: quella che proviene ancora dall'Eterno, il suo insegnamento (possiamo chiamarlo ancora Torah?) è ora scritto indelebilmente nel DNA stesso degli umani, quindi fa parte del loro patrimonio genetico, si tratta di una nuova creazione. Ora è possibile non essere ipocriti nel seguire solo con le labbra la giustizia, ed è ciò che facevano anche i pii israeliti, che come Abrahamo avevano già "visto" la sua giustizia per mezzo della fede nel Messia.
 
Questo è il nuovo modo per mettere in pratica tutti i comandamenti dell'insegnamento divino anche senza doverli leggere su un supporto materiale. Non solo ma questi sono ora attivi, ossia: si possono adattare a situazioni non prevedibili da un testo scritto, date le molteplicità dei casi che  si possano presentare. Ora è direttamente Dio, tramite il suo spirito, che guida il credente in ogni situazione della vita.
 
In poche parole: la Torah, sapienza di Dio è diventata patrimonio umano per i meriti di Cristo, risiede nei nostri cuori dove agisce per lo Spirito Santo, ed ha vinto il male alla croce.
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