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   SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSATE ?
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   Autore  Topic: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSATE ?  (letto 18901 volte)
Stefanotus
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #45 Data del Post: 12.05.2015 alle ore 20:55:20 »

Domenico a distanza di anni mi sono ritrovato a rileggere questo tuo studio. Volevo farti i miei complimenti.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #46 Data del Post: 27.06.2015 alle ore 21:31:11 »

io credo invece che, come è successo nell´ antichità, l´ uomo cerca dei viottoli belli e larghi per evitare la via stretta.
 
Come affermato all´ inizio da andreiu:
il matrimonio è un "le jeux sont fait, rien va plus".
Gesù (e non solo Paolo) lo hanno detto: un matrimonio può essere cancellato in caso di adulterio.
Un uomo (o una donna) si può risposare solo in caso di morte.
 
Il resto è aria.
 
Però cosa fa il Cristiano di oggi?
Quello che hanno fatto da sempre coloro che hanno conosciuto Dio e volevano qualcos´ altro fuori dalla Sua volontà:
- Dio non ha mai voluto stabilire un re / il suo popolo voleva a tutti i costi un re e Dio gliel´ ha concesso NON per fare un´ eccezione ma per "farli contenti" nello stesso tempo subendone le conseguenze.
- Dio non ha MAI permesso di mandar via la moglie / il suo popolo lo voleva a tutti costi e Dio gliel´ ha concesso solo per accontentare dei cuori DURI e non consoni alla volontà di Dio (Matteo 19:8)
- Dio non approva un secondo matrimonio se non è perchè il coniuge muoia.
I Cristiani di oggi cosa fanno? Visto che il mondo divorzia, beh allora divorziamo anche noi e troviamo qualche scusa da raccontare a Dio e ai confratelli. Visto che il mondo si risposa, beh allora possiamo farlo dai. Che vergogna
« Ultima modifica: 27.06.2015 alle ore 21:32:49 by keith » Loggato

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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #47 Data del Post: 27.06.2015 alle ore 21:42:27 »


on 25.12.2013 alle ore 11:38:00, salvo wrote:

Ora io dico, se una persona è suo malgrado coinvolta e non sente più di stare con chi l'ha tradita, non ha forse i diritto di risposarsi?

 
No. Se la persona non "sente più" di stare con chi l´ ha tradita allora non ha perdonato chi l´ ha tradita.
E chi non perdona non verrà perdonato dal Padre, questo è poco ma sicuro.
Se la persona non vuole stare più col marito, può benissimo separarsi. MA risposarsi è contro la volontá di Gesù, senza se e senza ma. Il resto, come detto, sono scusette da quattro soldi.
 
Sono d´ accordo che ci sono casi estremi (violenza sulla donna o sui figli, impossibilità per il marito a prendersi propriamente cura dei figli e per questo avrebbe bisogno di una donna a fianco). Però per questi casi estremi sono le autorità ecclesiastiche ad occuparsene però con GRANDE RESPONSABILITÁ perchè loro verranno chiamati in giudizio.
Infatti Gesù ha incaricato le autorità e quello che loro uniscono, sarà unito nei cieli. Quello che loro separano, sarà separato nei cieli.
 

on 25.12.2013 alle ore 11:38:00, salvo wrote:

Stando alla logica, se l'unione è indivisibile secondo il comandamento, da quando al comandamento si deroga? E perché?

 
Non parlare di logica. Parla piuttosto di sottomissione e di ubbidienza verso i Comandamenti di Dio.
Non cominciare a trovare logica nei Suoi comandamenti. Chi sei tu per metterli in discussione?
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #48 Data del Post: 27.07.2015 alle ore 15:18:21 »

Pace Domenico Sorriso ho letto con attenzione tutto cio' che hai scritto... voglio spiegarti la situazione di un uomo con cui mi sto frequentando per sapere anche il tuo punto di vista..
Lui ha divorziato dalla sua (ormai ex) moglie perche' lei per prima l'ha ripudiato senza validi o gravi motivi.. in seguito lui si e' lasciato sopraffare dall'orgoglio ecc ed entrambi non sono piu' tornati insieme e lui non ha voluto piu' cercare una donna.. mentre lei con gli anni ha trovato un altro uomo dal quale attualmente convive e ha avuto un bambino da quest'altro uomo.
Ora l'uomo con cui mi sto frequentando (chiamiamolo A) ha riconosciuto il suo errore di orgoglio anche se poi in passato ha riprovato a rimediare ma non ce l'ha fatta e con il tempo ha smesso di amarla.. Lui dopo aver trovato me, ascolta ogni cosa che dico sulla parola di Dio.. gli parlo in continuazione di Gesu' e lui mi ha detto di volerlo seguire e di migliorare grazie al mio aiuto e a quello del Padre.. come avrai capito ci piacciamo molto e lui on particolare sa che sono evangelica e mi rispetta tantissimo.. la mia domanda quindi e' "Puo' rifarsi una vita con me e in Cristo e diventare una nuova creatura o e' sbagliato? "
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #49 Data del Post: 27.07.2015 alle ore 17:09:26 »

Pace del Signore,
 

on 27.07.2015 alle ore 16:42:04, Domenico wrote:

Ti ho risposto in privato.

 
Caro Domenico,
considerato che il quesito è stato posto pubblicamente da marty11, anche in altro topic, credo sia corretto rendere pubblica anche la risposta. Il tuo parere potrebbe essere di edificazione anche per altri utenti.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #50 Data del Post: 29.07.2015 alle ore 23:06:41 »

Pace del Signore
 

on 27.07.2015 alle ore 16:42:04, Domenico wrote:
Ti ho risposto in privato.

 
Caro Domenico,
non per polemizzare ma per amore della Verità ti chiedo:  
È per te così problematico esternare la tua risposta privata ad un post pubblico? Forse i contenuti, per altro condivisibili, della tua lunga disquisizione non si applicano al quesito posto da Marty.11?
Se la richiesta fosse stata privata era legittima una risposta privata ma ad una richiesta pubblica si deve rispondere pubblicamente, nel rispetto della mission di un forum e per le regole dell'educata e civile interlocuzione che anche in un contesto virtuale hanno la loro valenza. Se di tutto ciò poco ti importa almeno per l'avvenire sii più accorto e non informare pubblicamente di avere formulato risposte private.
 
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #51 Data del Post: 30.07.2015 alle ore 04:07:56 »


on 29.07.2015 alle ore 23:06:41, Johannan wrote:
Pace del Signore
 
Caro Domenico,
non per polemizzare ma per amore della Verità ti chiedo:  
È per te così problematico esternare la tua risposta privata ad un post pubblico? Forse i contenuti, per altro condivisibili, della tua lunga disquisizione non si applicano al quesito posto da Marty.11?
Se la richiesta fosse stata privata era legittima una risposta privata ma ad una richiesta pubblica si deve rispondere pubblicamente, nel rispetto della mission di un forum e per le regole dell'educata e civile interlocuzione che anche in un contesto virtuale hanno la loro valenza. Se di tutto ciò poco ti importa almeno per l'avvenire sii più accorto e non informare pubblicamente di avere formulato risposte private.
 
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Caro Johannan
 
Quando Marty.11, mi mandò in privato, quello che poi pubblicò sul forum, a parte che io non pensavo che lo stesso testo che aveva inviato a me in privato, l'avrebbe reso di pubblico dominio sul forum, io rispose che il mio articolo che pubblicai sull'argomento, c'era tanto da riflettere sul suo caso. Ecco perché, leggendo lo stesso testo che Marty.11 aveva mandato a me in privato, ho risposto che avevo dato risposta.  
Comunque, la mia posizione sull'argomento, l'ho esposta largamente su quel che ho scritto.
 
« Ultima modifica: 30.07.2015 alle ore 13:59:45 by Domenico » Loggato
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #52 Data del Post: 31.07.2015 alle ore 17:50:30 »

Avendo come presupposto il Sola Scriptura, tutto il discorso su Hillel e Shammai è utile, accresce il sapere ma, fondamentalmente, lascia il tempo che trova. Molti di quelli che spostano l’attenzione sul fatto che il pensiero di Gesù - in merito al divorzio - sia vicino alla scuola di Shammai e quindi non solo nulla di nuovo, ma, in un certo senso, in linea col pensiero giudaico, sono gli stessi che cercano di far credere che Gesù fosse un rabbì come altri, un giudeo come tanti sottomesso alla Torah; cercano solo scuse banali pur di non ammettere che un rabbino o un qualsiasi uomo non aveva nessunissima possibilità di cambiare la Legge mosaica, pena la lapidazione.  
 
Per quanto riguarda il divorzio, infatti, è chiaro che Gesù abolisce e cambia una norma della Torah: l’AT, infatti, ammette il ripudio. Quando, Gesù, dice che Mosè diede quella norma per la durezza dei loro cuori, non sta dicendo: “quella norma l’ha data Mosè”: Mosè, infatti, rappresenta il massimo dei profeti e ciò che insegna non è la sua legge ma è la Legge di Dio: la Legge mosaica è la Legge di Dio; in tale fattispecie solo qualcuno che aveva particolari prerogative poteva cambiare la Torah.
 
Ebraismo  
 
Il cristianesimo e l’ebraismo in tema di divorzio assumono due posizioni assolutamente distanti. All’interno dell’ebraismo qualcosa è cambiato, è vero: invece di ripudio si parla di divorzio ma la sostanza non cambia: oggi come allora l’ebraismo ammette il divorzio. Dopo Rabbenu Gherson, considerato il legislatore per eccellenza, non si parla più di ripudio ma di divorzio; la donna deve essere consenziente. Un ebreo può divorziare e sposarsi fino a tre volte.¹
 
Quello che insegna il Cristo in materia di divorzi,o è un qualcosa di assolutamente sorprendente all’interno del giudaismo, è un qualcosa che non ha precedenti: è una reinterpretazione radicale delle tradizioni giudaiche precristiane; «è scritto ma io vi dico» di Matteo non ha paralleli noti nella tradizione giudaica dell’epoca ed equivale a considerare «Gesù» nella prassi devozionale come il portatore e la rappresentazione del significato e dell’efficacia divini.
 
Dice giustamente Neusner: «non solo i rabbini, ma anche i profeti, a cominciare da Mosè, esordivano richiamandosi sempre a un’altra autorità: “il Signore dice…”. Gesù invece esordisce in maniera assolutamente unica: “Io vi dico”, “avete inteso che fu detto…, ma io vi dico”» Mt 5,21-48. Neusner dice che «Gesù non solo migliora in modo impressionante la Torah» ma «Gesù pretende di porsene al di sopra» e aggiunge, nel suo libro², che se avesse potuto parlare con un discepolo di Gesù gli avrebbe chiesto: «il tuo maestro è Dio?». Infatti «solo Dio può esigere da me quello che sta chiedendo Gesù».  
 
1] Elio Toaff, Essere Ebreo, Bompiani.
2] Jacob Neusner, Un Rabbino parla con Gesù, San Paolo.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #53 Data del Post: 06.08.2015 alle ore 12:26:26 »

Anche io ti ringrazio Kosher, interessante quanto profonda osservazione e spiegazione.
 
Sono questo genere di post sono quelli che mi spingono a dedicare tempo a questa community. Vivo nella speranza di leggere post così edificanti.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #54 Data del Post: 07.08.2016 alle ore 12:30:56 »

l'argomento mi interessa e dico la mia citando questo verso famoso:
 
"non osi l'uomo separare cio' che Dio ha unito".
 
questo verso racchiude l'essenza di quello in cui io credo.
il marito puo' anche aver maltratto la moglie,essere un pedofilo,un alcolizzato,un drogato o la moglie una donna immorale etc etc,non si obbliga al coniuge di vivere nello stesso tetto o di rimanere sposati a vita,il divorzio è consentito anche se rimane una concessione di Dio per la durezza dei cuori di noi uomini,non un suo desiderio.
Quello che mi dice lo spirito della mia coscienza  è che chi divorzia non puo' risposarsi,perchè solo la morte puo' scegliere il vincolo di matrimonio davanti a Dio,non un atto scritto dallo stato.
per cui rifuggo tutte quelle chiese evangeliche che non condannano certi atti dei propri adepti nè che prendono una posizione chiara o peggio che approvano.
 
io sono cresciuto in una famiglia cattolica,abbastanza tradizionale, e questa mia opinione sul risposarsi è rimasta invariata anche quando ho abbandonato la chiesa cattolica.
« Ultima modifica: 07.08.2016 alle ore 12:40:28 by aries91 » Loggato
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #55 Data del Post: 03.09.2016 alle ore 11:49:44 »


on 31.07.2015 alle ore 17:50:30, kosher wrote:
e aggiunge, nel suo libro², che se avesse potuto parlare con un discepolo di Gesù gli avrebbe chiesto: «il tuo maestro è Dio?». Infatti «solo Dio può esigere da me quello che sta chiedendo Gesù».  

 
infatti .... chi ha mai smentito che Gesù non fosse Dio
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #56 Data del Post: 03.09.2016 alle ore 22:15:40 »

Io credo che il divorzio e, quindi il secondo matrimonio, sia stato concesso da Dio nella legge mosaica (Deuteronomio) per svariati motivi, anche di poco conto, ma il testo non è chiaro.
 
Poi Gesù ne ha ristretto le condizioni: divorzio e 2° matrimonio solo per motivi di fornicazione.  
 
La fornicazione è un insieme che racchiude tutti i peccati sessuali: sesso fuori ma anche dentro il matrimonio,  zoofilia, lussuria, necrofilia ecc. ecc.  
 
Quindi, in questo caso, secondo Gesù, è possibile non solo il divorzio ma anche il secondo matrimonio.
 
Sembra che questi peccati sessuali non solo diano il diritto di separarsi ma secondo me il dovere. Romopno un equilibrio così intimo che forse è irreversibile sanarlo.  
 
A chi crede che la persona vittima del coniuge che lo ha tradita debba rimanere sola senza risposarsi fino a che questa sia in vita, chiedo:
 
Come può ancora considerarsi matrimonio cristiano se uno dei due è andato via?  
 
Il matrimonio cristiano prevede di vivere insieme e di avere rapporti insieme, se queste condizioni non esistono non si può più parlare di matrimonio.
 
Supponiamo che uno dei due coniugi non sopporti più l’altro e che decida di andarsene senza commettere adulterio.
 
L’altro coniuge aspetta pazientemente il ritorno per un po’ di tempo ma questo non avviene. Anzi, chi se ne andato si è rifatto una vita, quindi commettendo adulterio.  A questo punto anche chi viene lasciato è libero di risposarsi.  
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #57 Data del Post: 04.09.2016 alle ore 12:33:28 »


on 03.09.2016 alle ore 22:15:40, vivaslan wrote:
Io credo che il divorzio e, quindi il secondo matrimonio, sia stato concesso da Dio nella legge mosaica (Deuteronomio) per svariati motivi, anche di poco conto, ma il testo non è chiaro.
 
Poi Gesù ne ha ristretto le condizioni: divorzio e 2° matrimonio solo per motivi di fornicazione.  
 
La fornicazione è un insieme che racchiude tutti i peccati sessuali: sesso fuori ma anche dentro il matrimonio,  zoofilia, lussuria, necrofilia ecc. ecc.  
 
Quindi, in questo caso, secondo Gesù, è possibile non solo il divorzio ma anche il secondo matrimonio.
 
Sembra che questi peccati sessuali non solo diano il diritto di separarsi ma secondo me il dovere. Romopno un equilibrio così intimo che forse è irreversibile sanarlo.  
 
A chi crede che la persona vittima del coniuge che lo ha tradita debba rimanere sola senza risposarsi fino a che questa sia in vita, chiedo:
 
Come può ancora considerarsi matrimonio cristiano se uno dei due è andato via?  
 
Il matrimonio cristiano prevede di vivere insieme e di avere rapporti insieme, se queste condizioni non esistono non si può più parlare di matrimonio.
 
Supponiamo che uno dei due coniugi non sopporti più l’altro e che decida di andarsene senza commettere adulterio.
 
L’altro coniuge aspetta pazientemente il ritorno per un po’ di tempo ma questo non avviene. Anzi, chi se ne andato si è rifatto una vita, quindi commettendo adulterio.  A questo punto anche chi viene lasciato è libero di risposarsi.  

 
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #58 Data del Post: 04.09.2016 alle ore 15:53:20 »

[quote author=keith link=board=Dottrina;num=1367245774;start=45#47 date=06/27/15 alle ore 21:42:27]
 
No. Se la persona non "sente più" di stare con chi l´ ha tradita allora non ha perdonato chi l´ ha tradita.
E chi non perdona non verrà perdonato dal Padre, questo è poco ma sicuro.
Se la persona non vuole stare più col marito, può benissimo separarsi. MA risposarsi è contro la volontá di Gesù, senza se e senza ma. Il resto, come detto, sono scusette da quattro soldi.
 
Caro Keith, capisco cosa vuoi dire ma non condivido il tuo pensiero.
 
Io credo che il piano di Dio per il matrimonio sia per tutta la vita.  
 
Tuttavia, essendo ancora imperfetti una coppia può deragliare.  
Per questo motivo Dio ha dato delle leggi che proteggono i diritti dei divorziati (specialmente le donne) a cominciare da Deuteronomio 24:1-4
 
Gesù in Matteo 5:32 e 19:9 usa l’espressione “salvo che per motivo di fornicazione” è l’unica cosa nella Scrittura che dà il permesso di Dio per il divorzio e le nuove nozze.  
 
Molti studiosi interpretano questa "clausola esonerativa" come se si riferisca alla "infedeltà coniugale" durante il periodo di "fidanzamento".
 
 Secondo le usanze giudaiche, un uomo e una donna erano considerati sposati anche mentre erano ancora fidanzati come “promessi sposi”.  
L’immoralità durante questo periodo di "fidanzamento" sarebbe stata, quindi, l’unica ragione valida per il divorzio.
 
Tuttavia, il termine greco tradotto “fornicazione” è una parola che può significare qualunque forma di immoralità sessuale.
 
 Gesù sta dicendo che il divorzio è ammissibile se viene commessa l’immoralità sessuale, quindi non solo un adulteiro.  
 
Siamo chiamati sempre a perdonare, ma questo non significa sopportare ad oltranza una persona. Per farti degli esempi:
 
Ho prestato dei soldi ad un caro fratello ma questo si è “dimenticato” di restituirmeli.
 
 Mi ha chiesto un altro piccolo prestito ed io gli ho ricordato che mi doveva restituire ancora il primo, tuttavia gli ho concesso ancora credito.
 
Non mi ha restituito nemmeno il secondo prestito. Se viene la terza volta, (sono sicuro che verrà), gli dirò: - Caro fratello in Cristo, dispongo della somma che ti serve, ma non voglio prestarteli – E farei bene, altrimenti perderei anche quelli!  
 
Il Signore ci chiam ad non essere dei sprovveduti.
 
Se un fratello logorroico non perde occasione per venirmi a visitarmi anche senza invito e senza motivo, posso sopportarlo amorevolmente per un po’ di tempo.
 
 Se continua però sèguita, gli dico che non ho tempo da dedicare a lui.
 Il Signore ci chiederà conto anche di come spendiamo il tempo che ci concede.  
 
L’amore non è mai ad oltranza quando non merita.
 
Inoltre, perdonare non significa dimenticare un fatto negativo che abbiamo subito.  
 
Gli essere umani stati creati da Dio con un sistema nervoso che anche volendo non può dimenticare un fatto subito.
 
 È stampato nella nostra memoria. Quelli che dicono di dimenticare un torto mentono, perché mentalmente non è possibile.  
 
Un cristiano può anche perdonare il coniuge di un tradimento se vuole e tornare insieme, credo non sia peccato.  
 
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #59 Data del Post: 01.10.2016 alle ore 11:44:22 »


on 03.09.2016 alle ore 22:15:40, vivaslan wrote:
Quindi, in questo caso, secondo Gesù, è possibile non solo il divorzio ma anche il secondo matrimonio.

 
in questo non riscontro nessuna affermazione biblica.
Gesù dice (ma anche Paolo più in là) che chi è divorziato NON si deve risposare
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