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   SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSATE ?
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   Autore  Topic: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSATE ?  (letto 18917 volte)
keith
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #150 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 00:10:10 »


on 11.10.2016 alle ore 19:41:58, Johannan wrote:

Io l'eccezione la riferisco al precetto "non separi l'uomo ciò che Dio ha unito" e quindi la separazione, senza violazione del precetto, sarebbe eccezionalmente consentita solo in caso di adulterio.

 
ma non è vero, non è vero.
Il contesto non è il risposarsi ma il mandare via.
E Gesù dice: non si può mandare via una donna tranne che in caso di adulterio.
Infatti è questa la Ragione che Gesù dà ai Farisei quando gli Hanno chiesto (ed è questa la domanda da cui nasce tutto il contesto): "Egli è lecito mandar via, per qualunque ragione, la propria moglie?"
E Gesù l´ unica ragione gliel´ ha data: solo in caso di adulterio potete mandarla via.
La conferma sta in Matteo 19:6 che è una legge senza sè, senza ma e senza a meno che. L´ "a meno che" è riferito al mandar via in caso di fornicazione.
Infatti per questo i discepoli dicono: allora è meglio non sposarsi affatto.
Se Gesú avesse permesso il risposarsi, i discepoli sto ragionamento non l´ avrebbero fatto ...
 
Il divorzio ai tempi di Gesù era all´ ordine del giorno.  
Un contemporaneo di Gesù (Seneca) scrisse che le persone «divorziano per sposarsi e si sposano per divorziare»
E anche per questo Gesù dice che negli ultimi tempi si andrá a moglie e si prenderà marito, come ai tempi di Noè dove magari si legittimava il ri-matrimonio
 
 
on 11.10.2016 alle ore 19:41:58, Johannan wrote:

Per questo sono convinto che il Signore stesse considerando come adulterio proprio la condizione in cui la donna si trovava costretta (suo malgrado) a doversi risposare. Se non si fosse risposata ovviamente non poteva essere considerata adultera.

 
Infatti, Gesù avrebbe detto: "Sorridenteonna, conosco un trucco per farti risposare: fai le corna a tuo marito, lui ti manda via, e tu ti risposi, zzac e fatto"
 

on 11.10.2016 alle ore 19:41:58, Johannan wrote:

 E' importante evidenziare come, anche in questo caso, il Signore Gesù Cristo stabilisca i Suoi precetti al di sopra della legge di Mosè,

 
fino a prova contraria la legge non era di Mosè ma di Gesù che aveva data a Mosè
 

on 11.10.2016 alle ore 19:41:58, Johannan wrote:

 infatti sta introducendo qualcosa di assolutamente nuovo rispetto la prassi prevista per legge

 
Non c´ è niente di nuovo. Anzi Gesù vuole portare tutto come era originariamente ("Gesù disse loro: Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così."Occhiolino
 
Non venite con le storie che Dio prima dice una Cosa e poi fa le eccezioni e fa quel che vuole.  
So che siamo in Italia ma ....sono i politici italiani che fanno così, non Dio !!!
Dio non si chiama Berlusconi, Dio è in cielo non a Montecitorio
« Ultima modifica: 12.10.2016 alle ore 00:30:55 by keith » Loggato

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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #151 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 07:03:12 »


on 11.10.2016 alle ore 21:37:02, ilcuorebatte wrote:
Anche io l'ho leggo in questo modo e la domanda che è  nata subito dopo, ma questa condizione riconosciuta da Gesù,non è anche vera anche per chi viene abbandonato dal coniuge a motivo di adulterio?

Interessante riflessione.
 Buono!
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #152 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 07:10:21 »


on 11.10.2016 alle ore 18:43:03, keith wrote:

 
Io cerco di fare capire ai giovani la gravità del sesso prima del matrimonio, il risposarsi, e il divorzio e quà vedo che tra gli adulti c´ è un bel pò da chiarire

Non vorrei qui essere a mia volta presuntuoso ma credo che, visto come scrivi, tu lo sia un bel po. Perdonami, ma stiamo solo cercando di riflettere.
Qui non ci sono idioti ma gente che, anche se con molti limiti, cerca di fare la volontà di Dio.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #153 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 07:19:09 »

Riporto qui una mia considerazione su cui nessuno sembra voglia chinarsi:

Quote:
Ora secondo me c'è di più in quel divieto ma, e qui il ma deve assolutamente essere ponderato con sapienza, colui che non ha infranto la regola della fedeltà coniugale, trovandosi di fronte ad una regola infranta dal partner e irreparabile, la sua condizione non può essere sanata in nessun modo, mai?
Mi sa che stiamo limitando senza rendercene conto la misericordia infinita che ci è stata offerta in Cristo.  
Ma forse è meglio non allargarsi troppo, visti i limiti del forum.
Certo è più facile leggere che intendere le cose scritte, dico intendere non sul piano logico, esegetico ma sul piano spirituale su cui tutte le cose devono poggiare e essere viste.

Mentre giustamente Johannan ricorda che la contaminazione ab eterno è un retaggio dell'antico testamento, in quanto Gesù perdonò l'adultera invitandola a non peccare più, la condizione del tradito risulta insanabile. Paradossale, non credete. Il tradito è condannato a rimanersene per sempre e, a questo punto diventerebbe per forza, come ricorda il cuorebatte, un eunuco? Magari fosse vero ma ciò che avviene contro la volontà dell'individuo non è mai buono.
 
Mi sa che il sacrificio di Cristo per molti è incapace di risolvere alcune cose.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #154 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 07:26:40 »


on 11.10.2016 alle ore 18:43:03, keith wrote:

 
Perchè l´ uomo e la donna Hanno fatto sesso (sono una sola carne).

Secondo te è tutto qui?

Quote:
Hai provato a stracciare con le mani una bistecca?
Se ci riesci allora hai vinto la challenge fornita da Dio e il divorzio e il rimatrimonio sono validi !!!
il "diventare una sola carne" e lo dice anche Paolo, si riferisce al sesso vero e prorpio, in .... carne ed ossa (1 Corinzi 6:16).

Erano una sola carne in senso fisico quando esisteva solo Adamo, dopo sono diventati due e non è solo il sesso a far diventare i due una sola carne, visto che Gesù ha detto che si diventa adulteri anche col desiderio.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #155 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 08:30:21 »


on 12.10.2016 alle ore 07:03:12, salvo wrote:

Interessante riflessione.
 Buono!

 
"L'ho leggo"  Allibito chiedo scusa per lo scempio ortografico... ma con lo smartphone per un presbite senza occhiali di lettura, in treno postare su un forum ha delle difficoltà....
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #156 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 08:51:50 »

Sempre nell'ottica di essere persone perfettibili che dobbiamo confrontarsi con una richiesta di perfezione, perché tale è la volontà di Dio. Io sul piano teologico è quindi è una considerazione puramente speculativa sulla questione dell'indissolubilita del matrimonio vorrei porre una riflessione. Il peccato non ha annullato e annulla la relazione con Dio?  Il credente che  rinnega la propria fede, (la bestemmia contro lo Spirito Santo) non ritorna alla stessa condizione precedente di prima della salvezza e Dio stesso si sente svincolato dal patto? Se un patto eterno perché trascende questa vita può essere ratificato a motivo del peccato dell'uomo agli occhi di Dio perché un patto che vale solo per questa vita è indissolubile anche difronte al peccato di adultetio di uno dei due coniugi? Se il patto tra due persone è stato ratificato perché comunque si deve mantenere un vincolo? Abbiamo certamente l'indicazione da parte di Dio al perdono e alla riconciliazione perché l'amore copre moltitudini di peccati e come disse Gesù all'adultera... va neanche io ti condanno... quindi cio che scioglieremo in terra sarà sciolto nei cieli... ma questo non è  in discussione.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #157 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 09:16:06 »

Pace del Signore

on 11.10.2016 alle ore 21:37:02, ilcuorebatte wrote:
Anche io leggo in questo modo e la domanda che è  nata subito dopo, ma questa condizione riconosciuta da Gesù,non è anche vera anche per chi viene abbandonato dal coniuge a motivo di adulterio?

ilcuorebatte non ho capito l'assimilazione e la conclusione ... si parla di eunuchi!
 

on 12.10.2016 alle ore 00:10:10, keith wrote:
... ma non è vero, non è vero. ...

Keith rileggi con attenzione quello che ho scritto. Ho impressione che nel merito stiamo dicendo la stessa cosa.

on 12.10.2016 alle ore 00:10:10, keith wrote:
... fino a prova contraria la legge non era di Mosè ma di Gesù che aveva data a Mosè ...  
... Non c´ è niente di nuovo. Anzi Gesù vuole portare tutto come era originariamente ("Gesù disse loro: Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così.)

Gesù stesso lo dice che quella concessione fu introdotta da Mosè e con il Suo intervento la sta annullando ristabilendo la volontà del Padre.
 
Pace del Signore
 
« Ultima modifica: 12.10.2016 alle ore 09:35:05 by Johannan » Loggato

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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #158 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 10:26:13 »

No Johannan, si parla di persone, poi di eunuchi in senso figurato e non figurato e di sposati, è il contesto in cui è posto il dialogo è all'interno della pericope in cui Gesù discute con i Farisei sul divorzio.
La considerazione dei discepoli nasce proprio dopo aver ascoltato la sua risposta.  Gesù parla di eunuchi: " ...vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli", quindi in senso figurato, persone che hanno scelto di divenirlo non perché si siano mutilate fisicamente ma per scelta di vita ....ma Gesù afferma che non tutti sono capaci di fare questa questa scelta: "Non tutti sono capaci di mettere in pratica questa parola, ma soltanto quelli ai quali è dato". Spero di essere riuscito a spiegarmi meglio.  
 
Così il commentario disponibile sul sito La Parola
 
"e vi son degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi da se a cagion del regno dei cieli."
 
cioè coloro che, per attendere più efficacemente all'opera del Signore, secondo il loro giudizio, si astengono volontariamente dal matrimonio, e prescelgono il celibato. In quest'ultimo caso le parole: "Si son fatti eunuchi", si devono intendere figurativamente. Chi è in grado di farlo lo faccia. Giudichi ciascuno qual partito sia il migliore per la sua castità, utilità e felicità. Quegli che sente vocazione per la vita celibe, la segua; ma chi non è fatto per il celibato, prenda moglie. Nessun fondamento trova qui il voto di celibato, il quale è condannato egualmente dall'esperienza e dalle Scritture 1Timoteo 4:3; 5:14. L'imperativo, nell'ultima clausola, non è un comando, ma un permesso...
« Ultima modifica: 12.10.2016 alle ore 10:30:12 by ilcuorebatte » Loggato

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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #159 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 11:39:53 »

Mi espongo come voce un pò fuori dal coro dopo aver letto tutto.
Riassumendo nuovamente a me pare che Keith ha un modo molto diretto di dire le cose, ma si espone ponendosi nella stessa posizione presa da Johannan e da me, ossia "NO al risposarsi" (in termini dottrinali generali, ok?).
Scusate da subito la mia lungaggine.
 
Faccio una riepiloga del perché si prende questa posizione.
Mi pare di capire che secondo noi, nel piano di Dio non fosse contemplato il divorzio, ma è contemplata invece una SERIA maturità nell'affrontare un matrimonio.
Il divorzio e il risposarsi sembra più una "pezza" che Dio ha permesso mediante Mosè a causa del cattivo andazzo presente tra gli ebrei.
Un pò come permise molte altre cose che non erano nella Sua volontà (vedi ad esempio il re in Israele) ma che dovette concedere e quindi anche normare (tanta è la Sua pazienza e il Suo amore).
 
Questo però ... deve farci riflettere e molto dico.
 
Sinceramente, ve lo dico con molta trasparenza e non voglio sembrare arrogante o presuntuoso... non voglio offendere nessuno però per amore della riflessione mi voglio esporre in merito.
 
Molti degli ultimi interventi girano effettivamente intorno alle parole di uno o due versetti e in un modo o nell'altro sembra che forzando questi versetti, o credo principalmente forzando un'espressione in essi presenti vogliono per forza arrivare ad una conclusione.
Inutile credo sia il tergiversare sugli aspetti pratici e spiritualmente difficili da affrontare perché la vita ce li propone... Ed inutile sia mettersi a fare discussioni bonarie su tutti i casi particolari presenti nelle nostre assemblee.
Qui stiamo semplicemente cercando di venire a capo di una questione: COSA DICE LA BIBBIA in merito al divorzio e specificatamente ai versetti di  1° corinzi 7:27-28?
Dovremmo parlare del passaggio dell'epistola paolina e invece guarda un pò... stiamo a discutere sulla possibile eccezione introdotta da Gesù nei Vangeli.
 
Sinceramente molti passaggi degli ultimi interventi li ho trovati decisamente inutili e pesanti ... oltre che noiosi. Insomma ho proprio la percezione che si cerchi a tutti i costi trovare una quadra che sia come dire... risolutiva e che ci renda tutti concordi dando magari "un colpo al cerchio e un colpo alla botte", come si usa dire. Laddove il cerchio è il "no al divorzio" e la botte è il "si alle seconde nozze", mettendoci tutti d'accordo nel dire "si alle seconde nozze in caso di tradimento".
 
In tutto questo ultimo leggere ho trovato sinceramente interessanti solo pochissimi interventi di ciascuno, mentre ho trovato noiose la miriade di parole spese su un versetto per fargli dire ciò che non dice.
 
Credo però che ci sia stato un'esempio, o meglio due esempi fatti in modalità anonima, tratti da esperienze dirette di un fratello nella sua comunità. Esempi tragici secondo me, ma anche molto utili per la discussione. Utili perché dimostrano come seppur tutti parlano di scrittura e di passi biblici etc etc, non tutti la sanno (o la vogliono) davvero applicare!
 
Pensate ad esempio al passaggio fatto per approvare la poligamia. Quel passaggio è stato eccezionale in termini di interpretazione biblica. Il tipo affermava che, siccome la Bibbia dice che è il vescovo o il diacono a dover esser sposato ad una sola moglie... si può dedurre che tutti gli altri credenti non hanno questo vincolo e possono averne due o tre di mogli. Sono certo che a supporto di questo ragionamento deduttivo, si aggiungano motivazioni come "in fondo nel Nuovo Testamento non è esplicitamente vietata la poligamia" dimostrando così che il vincolo dell'unica moglie sia solo per i responsabili.
 
In questo modo, il coraggioso interprete si trova in una posizione molto vantaggiosa. Non nega la Scrittura, anzi la cita a suo vantaggio, ma le si fa dire ciò che non dice, introducendo una personale quanto condivisibile deduzione.
 
Uso questo esempio per farvi notare il metodo.
Il testo dice: "Sia il vescovo marito di una sola moglie". Il tipo accetta questo verso come parola di Dio ma poi aggiunge: "Questo significa che gli altri invece possono averne due!". Non fa una piega.
 
Questo è lo stesso procedimento che stiamo facendo nel nostro forum citando le parole di Gesù (in fondo è ciò che fanno molti credenti delle nostre chiese).
 
Cosa dovrebbe invece fare un buon interprete?
La prima cosa da farsi e che è stata detta in queste pagine era verificare il contesto.  Cosa chiedevano a Gesù?.Basta infatti leggere poche righe sopra e trovare che la domanda era "E' lecito mandar via una moglie per qualsiasi motivo"? (Matteo 19:3; Marco 10:2). Se non vogliamo sottolineare il qualsiasi motivo, possiamo anche semplificare solo con "E' lecito mandare via una moglie?". Poco importa. La domanda non riguarda il matrimonio o il risposarsi. La domanda riguarda il ripudio, il divorzio. Si può divorziare o no? Questo chiedono a Gesù.
 
La risposta di Gesù quale sarà?
Gesù risponde in un modo CHIARO E NETTO... Cita la Scrittura e poi afferma bene chiaramente: "Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi». (Verso 6).
 
E' a tutti noi chiaro questo passaggio? Abbiamo da ridire qualcosa?
 
Io spererei sinceramente che nessuno avesse ancora qualcosa da ridire. Avere qualcosa da ridire in merito, non farebbe altro che farci incarnare lo spirito dei farisei. Loro ebbero da ridire e infatti al verso 7 di Matteo 19 li troviamo che incalzano e contestano citando la legge. Come se quello che avesse detto Gesù fosse insufficiente o non basato sulla legge. Questa fu la loro presunzione. Questa è la nostra presunzione oggi quando insistiamo con l'aggiungere parole su parole a questa lapidaria affermazione di Cristo Gesù .  
 
Si arriva così al verso 9 che continuano a citare tutti quelli a favore del divorzio e del risposarsi. Gesù dice: "Ma io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio»."
 
Ora perdonatemi.
Vi siete accorti che io vi ho scritto a più riprese dicendo che NON CAPIVO come si dovesse leggere questo versetto. Non capivo perché lo citava Rossella e deduceva alcune cose, lo leggeva Keith e ne deduceva altre. Sinceramente ancora non riesco a capire dal testo scritto come si possano dedurre due cose diverse. (Continua...)
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #160 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 11:41:45 »

Mi permetto di sintetizzare quindi il verso e cercare di capire bene cosa dice:
"Ma io vi dico" = Classico modo di Gesù di affermare qualcosa con la SUA autorevolezza, parte dalla legge di Dio e la completa secondo LA SUA personale guida, che non è niente di più in fondo che una spiegazione del SENTIMENTO DI DIO che era già presente nella legge, ma che gli ebrei non avevano colto, badando soltanto agli aspetti formali e legalistici della legge.
 
"che chiunque manda via sua moglie" = Ovviamente sta parlando di tutti gli ebrei, ma trattandosi di un insegnamento di Dio dato da Gesù, sarà valido anche per la Sua chiesa. Quindi qualunque UOMO (capo famiglia quindi, concetto anche oggi buttato nella spazzatura vista l'uguaglianza di ruoli che la società moderna ho ormai introdotto e noi abbiamo ingoiato senza ma e senza se) manda via la propria moglie (facendo quindi appello alla legge sopra citata).
 
"quando non sia per motivo di fornicazione" = Se la donna ti ha tradito sessualmente è lecito mandarla via, ma solo in questo caso.
 
"e ne sposa un'altra, commette adulterio" = Diventa un UOMO adultero se ne sposa un'altra.
 
Se ci rendiamo tutti conto che la domanda era: "possiamo divorziare in libertà" dovremmo esser altresì tutti d'accordo che Gesù non ha risposto dicendo che se una donna tradisse un uomo, questo poteva sposarne un'altra! Non avrebbe senso logico.
 
Sarebbe come chiedere ad un vigile: "Scusi mi sa dire dov'è via larga?" e sentirsi rispondere: "Certo! In quella via ci fanno i mercatini di natale a dicembre!". Sarebbe cioè una risposta parzialmente corretta, ma parzialmente fuori tema e non credo sia il modo di fare di Gesù.  
 
L'ebreo aveva chiesto a Gesù se fosse lecito mandar via una moglie, Gesù risponde principalmente che SE si manda via una donna (sia essa adulterà o no) e ne sposa un'altra si diventava adulteri. E questo lo dice in virtà di quel "l'uomo non separi ciò che Dio ha unito".  
 
Molto bella l'affermazione di Keith e dovremmo rifletterci bene. Fare giri di parole per dire che Gesù invece sta dicendo che in caso di adulterio si può lasciare è risposare, equivale letteralmente a pensare un Gesù che affermi: "Ah beh, se lei ti fa le corna allora la puoi mandare via e risposarti". E' verissimo e non ci sarebbe in questo nessuna MISERICORDIA. Siamo di fronte ad un testo che sembra facile da interpretarsi in italiano e con la nostra mentalità occidentale moderna ma soprattutto corrotta (siamo peccatori). Ma in realtà questo testo va letto coerentemente all'insegnamento di tutta la Scrittura!
 
Devo essere sincero, mi meraviglio anche di alcuni interventi che ho letto che cercando di spiegare questo testo, si dimenticando tre quarti di Bibbia! E mi spiego citando un'aspetto importante a livello biblico e quindi teologico.  
 
Il popolo di Dio, gli ebrei, Israele ... doveva "adorare un unico e solo vero Dio", il Dio della Bibbia. Lo ricordiamo tutti no?
 
Quando il popolo di Dio si rivolse ad un idolo pagano, questa azione viene letteralmente chiamata nella Bibbia "fornicazione" (oppure "PROSTITUZIONE", prostituirsi a dei pagani = idolatria).
Adorare un dio straniero falso, quindi distogliere l'adorazione da YHWH è nella Bibbia sinonimo di "tradimento sessuale" (permettetemi l'espressione) verso Dio. Leggete per favore questi testi a conferma: 1 Cronache 5:25; Ezechiele 20:30; Ezechiele 23:27; Michea 1:7;
E fate pure voi approfondimenti in merito.
 
Il termine "porneia" da noi tradotto con fornicazione infatti un termine greco che, corrisponde ad un termine ebraico usato strettamente all'idolatria pagana. A questo aggiungiamo l'esempio della vita di Osea, profeta chiamato a sposare una prostituta... Cosa dovremmo dedurre?
Dovremmo comprendere come Dio in tutta la Bibbia ci parli del Suo immenso amore verso una creatura (l'uomo) che peccando lo tradirà più volte adorando dei stranieri (letteralmente prostituendosi ad essi).
 
E Dio cosa fa? Dio perdona la moltitudine di peccati.
Dio riprende l'uomo e dà possibiltà di salvezza, nonostante le sue numerose trasgressioni. Dio non ha fatto così con tutti noi?
 
E ora? Dove voglio arrivare con tutto ciò?
Vi chiedo a cosa dovremmo credere? Cosa si vuole che si creda?
Che il Signore della Bibbia che tanto perdona le trasgressioni dell'uomo sia lo stesso Dio che ci insegni a "farci una nuova vita?".
 
Questo è poi lo stesso Dio che ci chiede di crescere alla statura di Cristo e di vivere per lo Spirito Santo nel Suo amore?
 
E' lo stesso Dio che mentre ci chiede di seguire l'esempio di Cristo Gesù e del suo immenso amore come Sposa del Cristo, ci dovrebbe anche insegnare che.... "Se lei ti fa le corna la puoi lasciare!".
 
Quante volte la chiesa "ha fatto le corna" a Cristo con i suoi molteplici errori? E dovremmo pensare che Gesù, lo sposo, secondo la Sua legge ci possa lasciare?
 
Qualcosa non torna. Non ha senso non vi pare?
E non venitemi a dire: "beh Lui è Dio e ci ama infinitamente, noi invece siamo uomini e siamo fallaci!". Non sono d'accordo. Gesù è stato uomo, ed ha amato Giuda fino alla fine morendo anche per lui. Gesù da uomo ha amato dando la vita per tutti noi, che guarda caso è la chiamata di tutti gli sposi, dare la vita per la propria moglie (Efesini 5:22 e seguenti). Inoltre Gesù non può insegnare che la Sua legge ammette il divorzio e quindi le seconde nozze e poi però fare diversamente rimanendo amorevolmente vincolato alla Sua chiesa "traditrice". Secondo me è un Dio schizofrenico quello che da una parte ti dice: "segui il mio esempio perchè io sono il perdonatore per eccellenza" e poi dall'altra ti dice: "No va beh ma se lei ti fa le corna e ti tradisce, la puoi lasciare! e farti una nuova vita con un'altra".
 
Se avesse fatto così Lui con noi... saremmo tutti perduti. Non vi sembra?
 
Ecco perché secondo me, tutte le parole spese per introdurre un'interpretazione del testo di Matteo deducendo questa possibilità, sia solo una perdita di tempo e un insistere per seguire i propri desideri carnali e umani. Parole vane, parole al vento.
 
Vogliamo ragionare sul testo?
Ditemi, Gesù in Matteo 19 ha detto letteralmente: "L'uomo che lascia una donna che lo ha tradito PUO' sposarsi di nuovo"?  
Non lo ha detto è una deduzione.
Lo si deduce proprio usando lo stesso procedimento usato da quel "fratello poligamo". Il testo dice una cosa, ma noi ne deduciamo un'altra.
 
In quel caso il testo diceva: "Il vescovo deve avere una sola moglie", il poligamo ci vede: "allora tutti gli altri possono averne".
Nel caso di Gesù invece, Egli disse:"Se mandi via una donna (lecito solo se ti ha tradito) e ti risposi sei un adultero". Il che, letto nel suo contesto letterario significa solo due cose:
1) Puoi lasciarla (se proprio devi perché non è questo il piano di Dio) solo se lei è un'adultera;
2) Se ti lasci e ti sposi di nuovo sei adultero anche tu.
 
Punto. Affermare che "se lei è un'adultera io posso lasciarla e risposarmi" è una deduzione non letteralmente biblica. Gesù non lo ha detto. questo. Gesù non ha detto (non è scritto): "Se la lasci perchè ti ha tradito e ti risposi non sei un'adultero". E questo (e mi ripeto) è chiarissimo anche perché prima aveva detto: "Ciò che Dio ha unito, l'uomo non separi"-
 
Se si accetta che Gesù è contro il divorzio, tutta la scrittura e tutto l'insegnamento di Dio riguardo il Suo piano per l'umanità (il Suo amore, la Sua rivelazione, il futuro della Chiesa, etc etc etc) ha un senso perfetto e coerente. Se si accetta invece "l'eccezione", si distrugge in parte la perfezione dell'insegnamento divino.
(Caste, abbiamo letto e scritto molto in merito, ricordi?)
 
Se si accetta l'eccezione, rendiamo "il Gesù" che vogliamo seguire come Signore uno schizofrenico. Un minuto prima dice che non si deve lasciare perché il matrimonio è sacro (divino) ... un minuto dopo invece affermerebbe che in caso di corna allora uno si può rifare una vita.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #161 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 12:20:00 »

Stefano pur rispettando la tua opinione scritturale, e anche il ragionamento tramite cui ci pervieni anche se in diversi punti ne divergo,  ammetto che faccio maggiore fatica  a fare lo stesso con le modalità con cui lo riporti. Se dovessi ragionare sulla base della noiosità, sulla volontà di voler spesso disquisire quasi fino alla pedanteria, e sulle modalità spesso poco rispettose per il livello in cui ti poni nelle discussioni, avrei smesso da tempo di leggere i tuoi post.
Qui essere diretti non c'entra proprio nulla qui il problema e di non sapersi porre su un piano orizzontale quando si dialoga con altri, non credo che sei nella posizione di dare dei noiosi o di fare passare le letture che altri hanno fatto come sciocche divagazioni. Non ti dico di stare seduto e ascoltare ma almeno dialoga non pensando che gli altri lo debbano fare leggendoti, non sei meno banale di nessuno di noi neanche nel tuo alto pensiero scritturale, che tu presenti come se fosse sapienza pura instillata dall'alto.
Grazie
« Ultima modifica: 12.10.2016 alle ore 12:34:18 by ilcuorebatte » Loggato

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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #162 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 14:15:21 »


Quote:
Stefano pur rispettando la tua opinione scritturale, e anche il ragionamento tramite cui ci pervieni anche se in diversi punti ne divergo,  ammetto che faccio maggiore fatica  a fare lo stesso con le modalità con cui lo riporti.

Carissimo, grazie per la stima, ovviamente reciproca. Ci tengo solo a dire una cosa a mia "discolpa" riguardo le modalità e che tu specifichi poi bene qui:
Quote:
Se dovessi ragionare sulla base della noiosità, sulla volontà di voler spesso disquisire quasi fino alla pedanteria, e sulle modalità spesso poco rispettose per il livello in cui ti poni nelle discussioni, avrei smesso da tempo di leggere i tuoi post.

Vedi, il dettaglio importante che io ho però sottolineato poco è che io ho letto tutto. Io ho letto tutto e inizialmente leggendo avevo un bel notepad a fianco e prendevo nota di cosa mi sembrava utile commentare. Ma dopo un bel pò mi sono accorto che, molte delle cose da commentare diventavano discussioni sul personale.
Mi capisci?
 
Diventa piuttosto antipatico scrivere (faccio un esempio per capirci) a te, dicendo: "hai detto questo, quindi stai giustificando quest'altro, che però è sbagliato... quindi stai sbagliando tutto il resto etc." .
Antipatico perché non mi pone come uno che vuole dialogare ma mi pone a discutere sulle posizioni personali di tutti. E mentre mi rendevo conto, mi rendevo anche conto che in una sezione come questa (dottrina) dove cioè non stiamo discutendo sulla mia o sulla tua opinione tra cosa è meglio tra coca e pepsi, è noioso impuntarsi su espressioni singole come: "hai detto questo... ho capito quello... non è buono pensare che... la questione è che non dovremmo dire che...". Questo intendevo con "noioso", credo soprattutto perché troppo spesso portiamo le discussioni involontariamente (tutti io compreso mi rendo conto) sul personale anzichè sul nocciolo della questione.
 
Con questo avevo ben premesso che non volevo offendere nessuno e non ho fatto apposta nessun riferimento diretto a nessuno.
 

Quote:
Qui essere diretti non c'entra proprio nulla qui il problema e di non sapersi porre su un piano orizzontale quando si dialoga con altri, non credo che sei nella posizione di dare dei noiosi o di fare passare le letture che altri hanno fatto come sciocche divagazioni. Non ti dico di stare seduto e ascoltare ma almeno dialoga non pensando che gli altri lo debbano fare leggendoti, non sei meno banale di nessuno di noi neanche nel tuo alto pensiero scritturale, che tu presenti come se fosse sapienza pura instillata dall'alto.
Non era di certo la mia intenzione sostenere che le persone che sono intervenute siano noiose in sè. Io stavo sostenendo che la discussione l'ho trovata noiosa in termini di ripetitività (vedi le 11 pagine dove in realtà non stiamo aggiungendo quasi niente di nuovo).
Ho appunto ben premesso che non volevo offendere nessuno, ma che che a volte la discussione si areni su lidi che non sono davvero fruttuosi è un dato di fatto che non ho notato solo io. E lo puoi notare perché non sono l'unico ad aver fatto notare che le discussioni stavano in realtà offrendo spettacolo fatto di personalismi anziché discussioni reali sull'argomento.
 
Sul fatto che poi tu mi dica in qualche modo che anche io risulto noioso non è una novità per me e me ne può solo dispiacere. Sul fatto di rimanere seduto ad ascoltare, mi pare sia evidente che l'abbia pure fatto visto che ho letto due pagine di interventi senza addurre elementi. Sul discorso invece che io mi esponga come scienza pure colata dall'alto, ti pregherei solo di una cosa. Lascia perdere i miei modi, in fondo cerco solo di espormi nel modo più chiaro possibile e non credo che si possa ben comprendere il tono da uno scritto. Lascia perdere il fatto che quanto esponga sia "alto" o scontato. Piuttosto limitati pure ad entrare nel merito di quanto ho esposto in termini di contenuti.
I modi di esporsi sono personali. Farlo in modo umile e semplice, piuttosto che solenne e altezzoso, brevemente o lungamente (a seconda di cosa si sta parlando) dovrebbe rimanere nell'ambito delle opinioni personali e del gusto. Quanto invece esponiamo di quanto abbiamo realizzato della Parola di Dio invece, merita maggiore attenzione. Ti faccio infatti solo notare che perfino Salvo ha elogiato il mio modo di espormi, seppur fossi contrario ad alcune sue affermazioni.
 
Direi sinceramente che il mio intento era solo di far notare che troppo spesso deviamo in personalismi (tutti), quando poi effettivamente sulla questione ci giriamo solo intorno. Questa è la mia opinione, se non la si condivide, mi si può contraddire. Se così fosse invece, si accolga la nota e si ritorni con maggiore entusiasmo in topic.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #163 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 15:01:52 »

Stefano ti posso mandare in privato la mia riposta "quote per quote" che avevo inizialmente scritta di getto su quanto hai postato... non perchè voglio avere ragione, per fortuna il mio essere o meno d'accordo su certi temi legati alla dottrina non scalfisce minimamente la Sapienza di Dio, ma perché magari ti/ci aiuta a prendere visione di dove a livello comunicativo ci siamo fraintesi... ti anticipo che non è proprio uno risposta rosa e fiori... ma con franchezza per me data la tua risposta che leggo con piacere questo "misunderstanding" da parte mia viene seppellito in questo momento.
« Ultima modifica: 12.10.2016 alle ore 15:05:53 by ilcuorebatte » Loggato

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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #164 Data del Post: 12.10.2016 alle ore 16:42:26 »


on 12.10.2016 alle ore 07:26:40, salvo wrote:

Secondo te è tutto qui?
Erano una sola carne in senso fisico quando esisteva solo Adamo, dopo sono diventati due e non è solo il sesso a far diventare i due una sola carne, visto che Gesù ha detto che si diventa adulteri anche col desiderio.

 
Hai Ragione, si diventa anche col desiderio ma non è quello che deve farti divorziare perché l´ atto sessuale compromette non solo il tuo pensiero MA (e questo è il senso di diventare una sola carne come lo intende Gesù, Dio e anche Paolo) ma con la carne e di conseguenza con l´ anima. I segnali nell´ anima quando si fà l´ amore sono profondi e non è soltanto un "divertirsi insieme"
 
L´ adulterio è una cosa grave, così grave che Dio aveva previsto la lapidazione e così grave che Gesù dà quì indica l´ unico, dico, l´ unico motivo per mandare via la propria moglie.
 
Farisei: Gesù possiamo per qualunque motivo mandar via la moglie?
Gesù: No !
Farisei: Ma Mosè dice di si
Gesù: Dio ha detto via Mosè di si ma normalmente voleva dire di no. Se c´ è un motivo per mandare via la moglie è quando vi tradisce. Ma quando la mandate via, non dovete risposarvi.
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