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   gli avventisti del settimo giorno
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   Autore  Topic: gli avventisti del settimo giorno  (letto 16971 volte)
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #150 Data del Post: 15.11.2014 alle ore 16:49:57 »


on 15.11.2014 alle ore 13:02:22, keith wrote:

 
semplice: chiedi agli Ebrei e ai Messianici cosa loro osservano OGGI !!! La domenica? Il martedí?
Sapete mi sa che voi state cercando di cercare una scusa senza sapere nemmeno dove trovarla

 
Mah, come ho scritto, il mio post voleva solo far riflettere un po' sul significato delle convenzioni che abbiamo. Ma dagli ultimi tuoi post si evince che sei refrattario agli specchi... lasciamo stare va. Occhiolino
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #151 Data del Post: 15.11.2014 alle ore 18:55:01 »

PARTE 1 DI 2
 

on 14.11.2014 alle ore 12:40:24, Caste wrote:

Beh, prima di tutto sono perplesso dal tuo utilizzo di un verso come Romani 4:15 che si trova in un contesto che ha esattamente come obiettivo di mostrare che la giustizia di Abramo derivava dalla fede e non dalla legge, soprattutto considerando che, immediatamente, nel verso successivo, Paolo si sente in dovere di specificare come ci sia una progenie sotto la legge e una progenie di Abramo sotto la grazia, rimarcando una distinzione netta.  
-----
Gli altri casi che citi, a parer mio, mostrano ancora di più che fatichiamo a capirci proprio per differenti presupposti. Credo che l'intero decalogo andrebbe analizzato con un pochino più di attenzione, altrimenti davvero si rischia di non capirci nulla.  
-----
Ora, tu dici che perché Abramo potesse rispettare i precetti di Dio dovevano esserci dei precetti e questi erano per forza il decalogo; ma così non può essere, perché il segno del patto dato ad Abramo è la circoncisione (proprio Romani 4 spiega che la circoncisione è "successiva" alla giustificazione) e non ve ne è traccia nel decalogo.  

 
Ok mi pare di capire che non hai colto il mio pensiero appieno, perchè alla base hai una concezione differente riguardo al rapporto tra SALVEZZA, GRAZIA  e LEGGE.
Devo dilungarmi un altra volta e chiarire dei concetti altrimenti non ci capiamo
 
Secondo la Scrittura tutti noi abbiamo bisogno di SALVEZZA perchè abbiamo tutti PECCATO(Romani 3:23). La salvezza è un dono gratuito di Dio che riceviamo per GRAZIA. Gesù si è accollato la punizione per i nostri peccati. Le nostre opere NON possono salvarci e fin quì siamo tutti d'accordo spero: (Efesini 2:8) (Romani 11:6).
Questa grazia salvifica è una buona notizia. Ma vuol forse dire questo che la Grazia ci libera dall'OBBEDIENZA della LEGGE di Dio? NO!
 
Infatti, la GRAZIA stabilisce la LEGGE!. La LEGGE non può salvarci, ma ci può AVVERTIRE dicendoci che cosa sia PECCATO...  
Infatti Castle stai attento:
 
Romani 3:31
Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia, anzi stabiliamo la legge.
 
Hai compreso? Mediante la fede noi stabiliamo la legge!
 Come possono dire quì le persone che la LEGGE sia abolita? O che chi vive la LEGGE è LEGALISTA?
E come può sostenere la gente quì di avere FEDE se pretendono di abolire la LEGGE con la loro fede? Se aboliscono nei loro cuori la legge di Dio il loro proclamarsi fedeli è una MENZOGNA... ecco perchè "Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui." (1Giovanni 2:4)... Perchè la sua fede è solo NOMINALE... suono che esce fuori dalla bocca, non CIRCONCISIONE del cuore.
 
Romani 6:14-16 ci dice questo:
14 Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia. 15 Che dunque? Peccheremo noi, perché non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Così non sia. 16 Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell'ubbidienza per la giustizia?
 
Infatti chi VIVE LA LEGGE (perchè ce l'ha stampata nel cuore di carne e non più su cuori -tavole- di pietra) vive sotto la GRAZIA. Chi invece VIOLA LA LEGGE vive sotto la LEGGE, che all'atto della violazione entra in forze (ho fatto l'esempio del limite di velocità)... Quindi cosa si aspetta Gesù da noi? Che seguiamo il Suo esempio, le Sue vie...Lui non peccò infatti, perchè si affidò costantenmente al Padre per ricevere grazia (forza di non peccare).
 
Infatti chi pecca consapevolmente (ovvero in conoscenza di cosa sia bene e male (della legge di Dio) serve colui a cui ubbidisce (ovvero Satana).. La bibbia è chiara e molti non accettano questo e si rifugiano in un cristianesimo comodo in cui la GRAZIA di Dio ha ANNULLATO la LEGGE tanto da sentirsi liberi di decidere loro come amare Dio ed il prossimo (e questo l'ho più spesso sottolineato in relazione al Sabato del Signore).
 
Molto semplicemente quindi il PECCATO (la trasgressione della legge di Dio) guida alla morte eterna, ma la GRAZIA guida alla vita eterna.
 
Romani 7:12
Così, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e buono.
 
Romani 3:20
perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato.
 
Siamo salvi per grazia, liberati dal peccato, giustificati, ristorati, e santificati. Da una parte la GRAZIA rimette a posto la nostra relazione con Dio. Dall'altra, la LEGGE ci dice cosa sia il peccato così che possiamo evitarlo per mezzo della GRAZIA di Dio. Una REALE conversione riempirà il cuore di gratitudine e la persona veramente RIGENERATA vorrà vivere in armonia con la LEGGE di Dio. Perchè Dio non salverà tutti, anche tra coloro che si professano Suoi discepoli (Mtteo 7:21-23)?
Gesù disse:
«Se mi amate, osservate i miei comandamenti. --- Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. (giov 14:15; 15:10)
 
"Questo infatti è l'amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi." (1Giovanni 5:3)
 
In Giovanni 8 leggiamo il racconto della prostituta colta in adulterio e portata di fronte a Gesù. Lei stava di fronte a Lui condannata a morte dalla LEGGE (versi 3-5)
 
La legge non poteva salvarla, ma Gesù si. "7 E, come essi continuavano ad interrogarlo, egli si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei»." Tutti gli accusatori erano mancati della gloria di Dio. Convinti del loro peccato DALLA LEGGE, uno dopo l'altro se ne andarono. Solo la colpevole donna tremante e pentita rimase.
Gesù si rivolse a lei e disse: "«Donna, dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?». 11 Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». Gesù allora le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».
 
La peccatrice condannata venne perdonata e posta sotto la GRAZIA, ma allo stesso tempo era OBBLIGATA d'ora in poi a OSSERVARE LA LEGGE, ad andare "e non peccare più.
Essere salvi per GRAZIA non esenta nessuno dall'obbligo di OBBEDIENZA ALLA LEGGE DI DIO.
La GRAZIA porta via la CONDANNA della LEGGE... non la LEGGE!
 
Romani 8:1
Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito,
 
« Ultima modifica: 15.11.2014 alle ore 18:55:27 by pinopappi » Loggato
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #152 Data del Post: 15.11.2014 alle ore 18:58:57 »

PARTE 2 DI 2
 
Detto questo,
Noi siamo salvi per grazia perchè Gesù ha pagato per noi, ma come sono messi coloro che vissero prima del tempo di Gesù? Come erano salvati?
 
Da quello che leggo mi pare di capire che molti quì siano DISPENSIONALISTI, probabilmente anche tu, ovvero credete che prima di Cristo, la salvezza venisse per mezzo della legge, ed ora, dopo Cristo la alvezza è per GRAZIA. Ma come ho argomentato sopra, tutti sono OBBLIGATI ad osservare la LEGGE di Dio. Quindi la salvezza per coloro che vissero prima di Cristo doveva essere necessariamente per GRAZIA. Infatti, la GRAZIA esisteva anche al tempo di Noè, che "trovò grazia agli occhi dell'Eterno." (Genesi 6:8). In 2 Pietro 2:5 Noè viene chiamato "predicatore di giustizia". La giustizia viene PER FEDE in Gesù Cristo. Il NT lo afferma chiaramente che TUTTA la salvezza è attraverso Gesù Cristo. Pertanto Cristo è il Salvatore di coloro che vissero prima della crocefissione.
Il sistema sacrificale dell'AT guardava alla ventura morte del messia promesso. Il VANGELO quindi venne presentato nella forma di una tipologia - una promulgazione del piano di salvezza di Dio utilizzando dei simboli
Questo concetto è importante. Il sangue sparso dall'Agnello rappresentava già lo sai, il sangue di Cristo che sarebbe stato versato. Paolo scrive:  
 
Ebrei 9:22
E, secondo la legge, quasi tutte le cose sono purificate col sangue; e senza spargimento di sangue non c'è perdono dei peccati.
 
A differenza di quello che penserai tu e molti  altri quì, la Bibbia insegna la salvezza attraverso Cristo dal tempo della CADUTA al tempo della seconda venuta di Cristo. Il sangue dell'agnello, il primo animale sacrificato, salvò Adamo ed Eva e questo lo si può tranquillamente inferire alla luce di tutto il contesto biblico. Quando il peccato denudò i primi uomini della loro veste di giustizia lasciandoli NUDI (perchè questo è il significato spirituale dietro il linguaggio letterale), Dio Stesso coprì la loro nudità con le pelli di animale (gen 3:21), a simboleggiare la giustizia che è a disposizione attraverso Cristo. Adamo ed Eva inizialmente provarono a coprirsi con delle foglie di fico, ma la loro opera non poteva coprire le loro nudità...Dio da all'uomo la via di salvezza e una soluzione alla loro nudità morale e spirituale attraverso lo spargimento di sangue dell'animale dal quale trae le pelli utilizzate per vestirli. Probabile che fosse un agnello.
 
L'offerta di Abele includeva l'offerta di sangue:
 
Genesi 4:4
or Abele offerse anch'egli dei primogeniti del suo gregge e il loro grasso. E l'Eterno riguardò Abele e la sua offerta,
 
(PRIMOGENITI DEL GREGGE) Esattamente come richiesto dalla legge Mosaica... Ecco che vediamo che quando leggiamo che Abramo segue le leggi, i decreti, i comandamenti etc di Dio parliamo di una legge eterna, una morale eterna e una via di salvezza eterna che non è mai mutata sin dalla caduta!
 
L'offerta di Abele venne accettata perchè guardava al redentore venturo. Abele così comprese che la salvezza poteva essere ottenuta mediante la fede nel sangue dell'Agnello. La sua testimonianza arriva fino a noi oggi:
 
Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per essa egli ricevette la testimonianza che era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora. (Ebrei 11:4)
 
Lo stesso Abramo come tutti i patriarchi offrì un Agnello sacrificale. Attraverso tutta la storia l'unico modo di salvezza fù per mezzo dello spargimento di sangue - mai attraverso quello che l'uomo può fare.. Abramo venne istruito di sacrificare suo figlio, Isacco, sull'altare (Genesi 22). Anche quì abbiamo una promulgazione del piano di salvezza di Dio. La via attraverso la quale Dio mostra al mondo il Suo modo di gestire il peccato. E sappiamo bene che come Abramo stava per sacrificare il figlio, Dio (come con Adamo ed Eva) procura Lui un animale sacrificale. Questo prediceva seguendo una tipologia che Dio avrebbe dato Suo figlio come sacrificio. La volontà di Abramo di OBBEDIRE Dio, mostra una FEDE che poteva muovere montagne. Abramo sapeva che anche se il figlio sarebbe morto Dio l'avrebbe resuscitato dalla morte per adempiere le Sue promesse (Ebrei 11:17-19).
 
Non dobbiamo quindi meravigliarci che la Bibbia in Galati 3:8 dice il Vangelo venne predicato ad Abramo. Non a caso Gesù si riferisce alla fede di Abramo quando dice: "Abrahamo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò»." (Giovanni 8:56)
 
Speranza quindi FEDE.
 
Abramo fu salvo per FEDE nel Figlio di Dio, ma questo non lo liberò dagli OBBLIGHI di osservare la LEGGE di Dio:
 
Genesi 26:5
perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi».
 
Abramo preparò il sacrificio del figlio nel Monte Moiah. Nello stesso luogo Salomone costruì il tempio ed è là che si trovava l'altare delle offerte da bruciare. Sempre là nel lato Nord, nel luogo chiamato Golgota Gesù morì in croce.
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #153 Data del Post: 15.11.2014 alle ore 21:00:44 »

Pino, hai mai provato a vendere pentole?
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #154 Data del Post: 16.11.2014 alle ore 00:36:19 »


on 15.11.2014 alle ore 21:00:44, Marmar wrote:
Pino, hai mai provato a vendere pentole?

 
No, e non ci penso nemmeno, piuttosto, hai qualcosa da dire nel merito?
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #155 Data del Post: 16.11.2014 alle ore 08:50:34 »

Sicuramente hai del talento, e se riesci a convincere la gente che con la lettera ai romani Paolo voleva comunicare che anche nel nuovo patto la Torah aveva un suo spazio di applicazione, allora puoi fare anche il venditore con successo.
 
Quello che fai è estremamente pericoloso, tu prendi una lettera, la scomponi in pezzetti, e poi la rimonti a modo tuo, volendo così dimostrare che ciò che affermi è scritturale. E' come se prendessi una Ferrari, la smontassi completamente, e poi con quei pezzi costruissi un'abat-jour ed affermassi che in fondo la Ferrari è stata fatta per stare sul comodino.
 
Lo dimostra anche, più in grande, tutto il discorso che stai portando avanti sulla validità del sabato, inteso ebraicamente, come giorno da dedicare al Signore. Ma non ti accorgi quanto è contorto il tuo ragionamento?  
 
Io abito a Pistoia, dalla finestra vedo chiaramente il duomo di Firenze 25 Km ad est, posso raggiungerlo anche in bicicletta. Tu, invece, per portarmi là, mi afferri per mano e mi fai fare questo giro clicca
 
E' evidente che ci sia qualcosa che non va. Non sto pensando che tu sia in malafede o che tu abbia chissà quale secondo fine, ma se incontri resistenze così forti nel tuo ragionamento, probabilmente qualcosa di strano ci deve essere, devi prenderne atto.
 
Nel 1837 un certo sig. Morse mise a punto un sistema di trasmissione denominato telegrafo, fu rivoluzionario nella comunicazione, era qualcosa di molto valido ed aprì nuovi orizzonti all'umanità anche per quanto riguarda il benessere generale.
 
Oggi noi abbiamo il WEB, anch'esso si occupa di comunicazione, lo fa in modo diverso ma si prefigge lo stesso scopo. Il telegrafo era validissimo, ma come mai oggi nessuno più lo usa? E' stato decretato da qualcuno che sia illegale? E' peccato? Fa del male alla gente? E' stato abolito dal WEB? Noi che usiamo internet vietiamo di usare il telegrafo? Nulla di tutto ciò. Anzi, noi stessi con il nostro modo di comunicare stabiliamo di fatto quanto sia stato valido il telegrafo; ne confermiamo lo scopo.
 
Così anche Paolo con la Torah. La legge ed i profeti provengono direttamente da Dio, ci sono stati donati per il nostro bene, l'Eterno dona solo ciò che è buono per noi, quindi nessuno si sogna neanche minimamente di abolirlo o di affermare che non abbia la sua validità ed uno scopo ben preciso nel piano di salvezza. Ma il piano di Dio ha un suo processo evolutivo, deve portare ad un risultato, e questo attraverso tempi e modi da Dio stabiliti nella sua libertà e sapienza.
 
Ora noi ci troviamo nella fase in cui un sistema, quello ebraico, ha lasciato il posto ad uno nuovo, non più radicato all'interno di una nazione da lui scelta, che ha regole adeguate al suo scopo nel disegno divino, ma a qualcosa di diverso, di universale, che per forza di cose deve essere strutturato diversamente poiché riguarda culture e tempi diversi, ed anche perché si tratta di un passo successivo nel piano di salvezza, che riporterà la creazione alla perfezione voluta già in principio.
 
La Torah proveniva da Dio, era il frutto della sua sapienza, un insegnamento che l'Eterno impartiva al suo popolo ed era modellata dallo Spirito dell'Eterno. Ossia: Dio stesso attraverso il suo Spirito comunica con il suo Popolo la sua volontà usando un mezzo particolare come la legge.
 
Oggi il sistema di comunicazione è cambiato, non è più attraverso un mezzo (perfetto per il tempo in cui è stato usato) come la Torah, ma agendo direttamente all'interno del credente attraverso il suo stesso Spirito: quindi Dio stesso gli parla e lo guida in modo diretto, senza intermediazioni che per forza di cose ne limitano l'efficacia.
 
Ma questo cosa significa? Possiamo credere che ciò che veniva fatto in precedenza sia stato abolito? Niente affatto, non è stato abolito bensì trasfigurato. Continua ad essere valido poiché proviene dalla stessa fonte e si prefigge lo stesso scopo. Ma allora come mai Paolo si scaglia così ferocemente contro i cosiddetti giudaizzanti? Per avere la risposta prova a pensare di sostituire il WEB con il telegrafo, nel mondo di oggi.
 
Ciò che Paolo afferma non è qualcosa di astruso, Gesù stesso nel Sermone del monte dopo aver fatto le promesse (beatitudini) passa all'indirizzo del suo discorso, ossia si rivolge a quelli che hanno orecchie per udire e che sono il sale della terra, per poi fare subito una premessa importantissima: "Io non sono venuto per abolire, ma per compiere".
 
Compiere ossia: portare a termine, finire, terminare, realizzare, rendere perfetto. In questo si riferiva alla legge ed ai profeti, il suo intervento nella storia ha questo scopo, che è ancora un passo intermedio, fino a quando la conoscenza di Dio sarà in tutti come le acque che ricoprono il mare, ossia totale: tra poco nel suo Regno.
 
Tu affermi che il sabato ebraico è quello che anche noi dobbiamo rispettare, perché quella parte della Torah che riguarda le dieci parole non è possibile abolirla perché è il nucleo centrale delle seguenti 613 mitzvoth che gli sono state cucite addosso, quindi qualcosa di eterno. Ovviamente è vero, ma il modo di realizzare quello che il decalogo si prefiggeva oggi è cambiato, migliorato, più efficace. Tu sei padrone di pensarlo e di continuare con il sabato ebraico, ma la libertà del nuovo patto dà possibilità che vanno oltre al solo giorno prescritto; prova a pensarci.
 
Del resto il decalogo è parte integrante della Torah, poco conta che sia citato in un posto anziché in un altro delle scritture; ne fa parte comunque. Dire che siccome è l'origine del resto dei precetti lo esclude da essere come quelli è un po' come affermare che siccome i batteri sono quelli che producono lo yogurt, non devono essere considerati yogurt.
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #156 Data del Post: 16.11.2014 alle ore 09:25:22 »

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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #157 Data del Post: 16.11.2014 alle ore 12:06:16 »

le solite scuse: ma allora erano altri tempi (oppure: ma non voleva dire questo). Solo che quello che manca è il dimostrarlo con la Bibbia.
Almeno quello che fa Pippo lo fà concretamente e voi lo state accusando di vender pentole. Beh nel passato anche gli uomini di Dio sono stati burlati così.
E questo lo dico da non Avventista.
 
Comunque tornando alla domanda iniziale: gli Avventisti sono dei Cristiani a tutti gli effetti, dediti all´ ecumene ma nello stesso tempo ci sono "fratelli" che si passano il tempo a mettere in rete certe propagande contro gli Avventisti. Cosa che ho dimostrato (anche Pippo) che è soltanto cartaccia scritta tanto per infangare una denominazione.
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #158 Data del Post: 16.11.2014 alle ore 13:43:32 »


on 16.11.2014 alle ore 12:06:16, keith wrote:

 
 gli Avventisti sono dei Cristiani a tutti gli effetti, dediti all´ ecumene ma nello stesso tempo ci sono "fratelli" che si passano il tempo a mettere in rete certe propagande contro gli Avventisti.

...per un verso, apprezzo la buona fede di Pinopappi...ma...e c`è un ma...gli avventisti credono all`osservanza del sabato come nell`Antico Testamento con la cocciutaggine di non considerare la verità del Nuovo.
...Credono alla NON esistenza dell`inferno eterno...e credono alla NON esistenza dell`anima immortale.
...vige il vegetarismo...
...io dico che è una setta larga...stretta di manica...nonostante che i membri sono molto assidui...
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #159 Data del Post: 16.11.2014 alle ore 14:50:33 »


on 16.11.2014 alle ore 13:43:32, Virtuale wrote:

...per un verso, apprezzo la buona fede di Pinopappi...ma...e c`è un ma...gli avventisti credono all`osservanza del sabato come nell`Antico Testamento con la cocciutaggine di non considerare la verità del Nuovo.
...Credono alla NON esistenza dell`inferno eterno...e credono alla NON esistenza dell`anima immortale.
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #160 Data del Post: 17.11.2014 alle ore 09:02:59 »


on 16.11.2014 alle ore 13:43:32, Virtuale wrote:

...per un verso, apprezzo la buona fede di Pinopappi...ma...e c`è un ma...gli avventisti credono all`osservanza del sabato come nell`Antico Testamento con la cocciutaggine di non considerare la verità del Nuovo.

 
il Sabato fa parte anche del Nuovo è questo che non volete capire
 

on 16.11.2014 alle ore 13:43:32, Virtuale wrote:

...Credono alla NON esistenza dell`inferno eterno...e credono alla NON esistenza dell`anima immortale.

 
dimmi un verso della Bibbia dove dice che dopo morti siamo in ... paradiso o all´ inferno. Il Regno preparato per noi sarà la Nuova Gerusalemme e non il paradiso
 

on 16.11.2014 alle ore 13:43:32, Virtuale wrote:

...vige il vegetarismo...

 
propaganda !!! Non è vero!
 

on 16.11.2014 alle ore 13:43:32, Virtuale wrote:

...io dico che è una setta larga...stretta di manica...

 
anche Scientology dicono che gli altri sono sette mentre loro stessi sono santi. Forse ogni tanto fa bene a guardarsi allo specchio e scoprire la trave davanti agli occhi, non credi?
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #161 Data del Post: 17.11.2014 alle ore 10:51:56 »

Bisogna tenere conto che la Bibbia è una rivelazione progressiva e quando arriviamo al NT soprattutto nel libro degli Atti, scopriamo che OGNI GIORNO va santificato per il Signore, ovvero vissuto per Lui e per onorare il Suo Nome.
 
Basti osservare At. 2:42 per rendersene conto.
 
Quando negli Atti leggiamo che Paolo andava di sabato nelle sinagoghe si trattava di una cosa obbligata in quanto se voleva predicare Cristo ai Giudei non poteva fare altro che andare di sabato in sinagoga. Ma nel contempo Paolo dirà anche "Colossesi 2:16 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, Colossesi 2:17 che sono l'ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo".
 
E poi "Romani 14:5 Uno stima un giorno più di un altro; l'altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente".  
 
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #162 Data del Post: 17.11.2014 alle ore 11:36:58 »

Il punto cruciale che segna il confine tra vecchio e nuovo si trova anche nel cap 16 di Giovanni (da leggere tutto).
 
Gv 16:7
Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò.
 
E' il ritorno di Gesù al Padre  che con la sua vittoria rimuove il potere di Satana in cielo e stabilisce l'inizio della nuova era, fino a quando il Regno sarà palesemente instaurato. Da quando è tornato al Padre è iniziata l'era della chiesa, quella in cui i credenti sono guidati dal Consolatore.
 
Non c'è più bisogno di ricorrere a qualcosa di esterno per comunicare con Dio, quello che è necessario ora è in noi. Questo afferma categoricamente il N.T. il difficile è crederlo.
 
Qualunque cosa chiederemo al Padre, nel nome di Cristo, egli ce la darà. Abbiamo le scritture che tracciano la via, ma il risultato della loro opera è far nascere di nuovo, ogni ulteriore bisogno che avremo di conoscere l'Eterno troverà il suo compimento nella richiesta che faremo al Padre.
 
SINDROME DI PETR PAN. (https://dottoressamennillo.wordpress.com/2013/07/04/sindrome-di-peter-p an/)
L’eterno fanciullino, spensierato, attraente, affascinante, immune dai  legami, apparentemente sereno ma profondamente immaturo e incapace di costruire una relazione stabile. Ecco le caratteristiche tipiche di chi è affetto da sindrome di Peter Pan, una condizione psicologica che ostacola il percorso verso la maturità e impedisce la crescita, per privilegiare strade facili, apparentemente spianate ma sicuramente poco gratificanti e prive di quei veri stimoli che solo una vita da adulti può offrire.
 
Che lo vogliamo o no siamo cresciuti, non abbiamo più bisogno del tutore, possiamo attraversare la strada da soli, Dio lo afferma nella scrittura, elemento fondante della nostra fede. Vogliamo proseguire o no? A noi la risposta.
« Ultima modifica: 17.11.2014 alle ore 11:37:25 by Marmar » Loggato

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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #163 Data del Post: 17.11.2014 alle ore 11:57:37 »


on 17.11.2014 alle ore 11:36:58, Marmar wrote:

Che lo vogliamo o no siamo cresciuti, non abbiamo più bisogno del tutore, possiamo attraversare la strada da soli,  

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Togli via la volontà libera, e non vi sarà più nulla da salvare; togli via la grazia, e non vi sarà nulla con cui salvare.
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Re: gli avventisti del settimo giorno
« Rispondi #164 Data del Post: 17.11.2014 alle ore 13:44:48 »


on 17.11.2014 alle ore 11:36:58, Marmar wrote:
Il punto cruciale che segna il confine tra vecchio e nuovo si trova anche nel cap 16 di Giovanni (da leggere tutto).
 
Che lo vogliamo o no siamo cresciuti, non abbiamo più bisogno del tutore, possiamo attraversare la strada da soli, Dio lo afferma nella scrittura, elemento fondante della nostra fede. Vogliamo proseguire o no? A noi la risposta.

 
Infatti, a conferma del tuo ottimo e azzecatissimo esempio, Paolo ai Galati dice: «Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede.»  
 
Il nostro inserviente: letteralmente «pedagogo» «tutore», uno schiavo incaricato di accompagnare un ragazzo a scuola e di sorvegliare la sua condotta fin quando diventa maggiorenne. La cessazione di una simile disciplina fu Cristo Gesù, «il termine della legge» (Rom 10,4). La liberazione venne con la santificazione attuata per mezzo della fede in Cristo.  
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Dominus noster Iesus Christus, Deus unigenitus, primogenitus totius creationis.
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