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Se dimorate in me... (letto 891 volte) |
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ROBY66
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..V'è nel mio cuore come un fuoco ardente Ger 20:9
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Pace a tutti in un'altro topic parlando della preghiera e ciò che le stà intorno è stato rammentato questo verso: Giovanni 15:7 " Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. " Vorrei non aggiungere altro al momento in quanto vorrei preparare con calma e meglio quello che io penso, intanto dò l'apertura.. A voi la...Parola!! Pace Roberto
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« Ultima modifica: 16.06.2010 alle ore 17:14:56 by ROBY66 » |
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andreiu
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Gesù è la mia vita
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on 16.06.2010 alle ore 17:05:31, ROBY66 wrote:Pace a tutti in un'altro topic parlando della preghiera e ciò che le stà intorno è stato rammenatto questo verso: Giovanni 15:7 " Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. " Vorrei non aggiungere altro al momento in quanto vorrei preparare con calma e meglio quello che io penso, intanto dò l'apertura.. A voi la...Parola!! Pace Roberto |
| Si tratta di una promessa che ha però in sè una precisa condizione ovvero quella di dimorare nel Signore Gesù. E' chiaro che quando si gode di una simile comunione, le richieste che rivolgeremo al Signore saranno conformi alla Sua Volontà e perciò Egli risponderà positivamente.
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ROBY66
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..V'è nel mio cuore come un fuoco ardente Ger 20:9
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on 16.06.2010 alle ore 17:10:00, andreiu wrote: Si tratta di una promessa che ha però in sè una precisa condizione ovvero quella di dimorare nel Signore Gesù. E' chiaro che quando si gode di una simile comunione, le richieste che rivolgeremo al Signore saranno conformi alla Sua Volontà e perciò Egli risponderà positivamente. |
| Condivido... ..ed io devo ritagliarmi un pò di tempo per esporre questa sintesi in maniera più ampliata
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u08038
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Il giusto per fede vivrà.
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Andreiu, mirabilmente ha già risposto in modo esaustivo. Oserei dire: è tutto. Roby, aspetto il tuo ampliamento. sarà sicuramente utile ed edificante. shalom
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BARUC HABA BESHEM ADONAI (Benedetto Colui che viene nel nome del Signore)
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Lucio P.
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on 16.06.2010 alle ore 17:18:45, u08038 wrote:Andreiu, mirabilmente ha già risposto in modo esaustivo. Oserei dire: è tutto. Roby, aspetto il tuo ampliamento. sarà sicuramente utile ed edificante. shalom |
| Più che esaustivo, direi "molto sintetico". Cosa vuol dire esattamente "dimorare in Cristo?" E tutti coloro che per fede sono trapassati senza per questo vedere adempiute le promesse di Dio? "Tutti costoro sono morti nella fede, senza aver ricevuto le cose promesse ma, vedutele da lontano, essi ne furono persuasi e le accolsero con gioia, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra (Ebrei 11:13). Quale spiegazione diamo a questi passi in contrapposizione a quanto dice Giovanni 15:7, fermo restando che Dio farà ciò che è buono per noi? "Sovranità di Dio?" I miei sono semplicemente interrogativi per capire di più la Parola di Dio. Saluti
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« Ultima modifica: 16.06.2010 alle ore 19:10:55 by Lucio P. » |
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Lucio Peruggini
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ROBY66
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Giovanni 15:7 “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. “ Quote:Si tratta di una promessa che ha però in sè una precisa condizione ovvero quella di dimorare nel Signore Gesù. E' chiaro che quando si gode di una simile comunione, le richieste che rivolgeremo al Signore saranno conformi alla Sua Volontà e perciò Egli risponderà positivamente. |
| Avrei voluto soffermarmi andando più in profondità a quanto qui sopra riportato, il tempo non me lo consente, ciò non toglie che qualche breve “spunto” posso buttarlo giù, peciso che sono solo “spunti” che non ho avuto modo di approfondire, ma spero che con il contributo anche di altri si possa arrivare a “realizzare” qualcosa in più di prezioso,...e magari che neanche ci aspettavamo!! La domanda non è da poco: che vuol dire “dimorare” in Cristo, e...(se) le mie parole “dimorano” in voi? Può essere che chi se lo domanda non “dimori”? Già!...perchè penso che se uno “dimora” in Cristo e le Sue parole “dimorano" in lui, allora non avrebbe motivo di porsela la domanda (questo è quello che penso) Io sono tra coloro che la domanda se la pone, ma la risposta? dove andare a cercarla? (ovviamente nella Bibbia, ma dove?) e mentre pensavo a queste cose mi è venuta in mente una donna nell’Antico testamento, una donna con la sua storia, che và a Dio...e Dio che.....leggiamo! 1°Samuele 1:19d “..., e l’Eterno si ricordò di lei. “ Dio l’esaudì, ed allora mi sono fatto una domanda: “ Se in questa donna c'era qualcosa che corrispondeva alla “dimora” “, ho allora pensato a tutti coloro che hanno ricevuto una risposta dicendomi che in ognuno di questi sicuramente c'era qualcosa che corrispondeva alla “dimora”, dunque.. ..sono andato a Gesù, perché mi sono detto che ognuna di queste persone doveva avere qualcosa che è in Gesù,...per soffermarmi sulla figura di Gesù, e qui si è presentata un'altra domanda: che analogia ci poteva\può essere tra Gesù che dice Giovanni 11:42a “Io ben sapevo che tu m’esaudisci sempre;..” (rivolgendosi al Padre) è coloro che hanno ricevuto esaurimento? E qui penso che dovremmo fermarci a considerare le caratteristiche, ma penso che soprattutto sia da considerare la disposizione Riguardo alla donna di prima ho visto che era una donna strutta dal dolore (tormentata e\o consumata da un dolore intenso e continuo), vi consiglio di leggere almeno il 1°capitolo di 1°Samuele, intanto però vi anticipo il verso 10: “ella avea l’anima piena di amarezza, e pregò l’Eterno piangendo dirottamente.“, in queste condizioni si va a Dio “ con l'animo che implora aiuto”, non stiamo dicendo a Dio “dammi”, ma stiamo dicendo “aiutami”, il risultato può essere lo stesso, ma il modo con cui ci presentiamo può fare la differenza,...forse,...non proprio consapevolmente,...senza imporre nulla, noi “semplicemente” diciamo con il nostro pregare a Dio “dammi perché, per mezzo del sacrificio di Gesù, la tal cosa mi è dovuta”, è possibile che lo diciamo non con le parole ma con “quella” disposizione che facciamo un po' fatica ad inquadrare? E così avrei voluto più tempo per poter leggere e soffermarmi anche su altri passi ed invece ho solo potuto scrivere queste poche righe... non so voi ma a me questo “dimorare” ha davvero attirato la mia attenzione Vi saluto con la pace del Signore Roberto
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eliseob.
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Pace, prima di tutto faccio miei gli interrogativi di Lucio (non per lasciarli senza una risposta naturalmente....). Quote:La domanda non è da poco: che vuol dire “dimorare” in Cristo, e...(se) le mie parole “dimorano” in voi? Può essere che chi se lo domanda non “dimori”? Già!...perchè penso che se uno “dimora” in Cristo e le Sue parole “dimorano" in lui, allora non avrebbe motivo di porsela la domanda (questo è quello che penso) |
| Sono d'accordo che la domanda non è da poco, e che necessita obbligatoriamente di una risposta, e proprio per questo sono convinto che quando uno smette di porsela, ha praticamente dichiarato "fallimento", ed ha smesso di esaminare sè stesso per verificare (fino all'ultimo respiro) se il Padre è in lui. Io ritengo questa "domanda" una costante essenziale nella vita di ogni credente, fino al raggiungimento del traguardo. Non a motivo dei "dubbi" e della mancanza di Fede, ma a motivo del Comandamento e per amore di sè stesso, perchè il Comandamento è per il nostro bene, per aver salva la vita. Inoltre, sono convinto che l'esempio di Anna, fondamentalmente dimostri e conferma altre cose piuttosto importanti, alle quali forse non si dà l'importanza dovuta. Quote:ma il modo con cui ci presentiamo può fare la differenza,...forse,...non proprio consapevolmente,...senza imporre nulla, noi “semplicemente” diciamo con il nostro pregare a Dio “dammi perché, per mezzo del sacrificio di Gesù, la tal cosa mi è dovuta”, è possibile che lo diciamo non con le parole ma con “quella” disposizione che facciamo un po' fatica ad inquadrare? |
| Certamente la disposizione è importante, ma ad Anna non era "dovuto" proprio nulla. Ella era stata "fatta sterile" dall'Eterno, ed aveva un marito (uno sposo) che l'amava grandemente, e che pur appunto non avendone "diritto legale", gli aveva dato la "parte doppia" offrendo il suo sacrificio all'Eterno, e inoltre, quello sposo non se ne faceva una "ragione", dell'amarezza e del tormento di Anna, e gli ripeteva: Non ti valgo io più di 10 figliuoli? Perchè dunque sei piena d'amarezza in cuor tuo? L'amarezza, il dolore e il tormento di Anna, non era dunque dovuto da una "condizione di bisogno/necessità", ma solamente dal disprezzo che quella sua condizione le fruttava, disprezzo che lei poneva "innanzi" a tutte le altre cose, persino all'amore grande del marito, al suo rispetto, alla sua stima, non considerando che il suo cuore e tutto di lui, era suo (di Anna), e che questo gli "fruttava" la parte doppia, pur essendo "un albero secco". Da questo punto di vista dunque, Anna agì piuttosto per "amor proprio" (in senso positivo), e infatti consacrò già dalla sua richiesta, il frutto delle sue viscere all'Eterno, non considerandolo "sua proprietà". Nel suo canto infatti esordisce con: ....la mia bocca s'apre contro i miei nemici perchè gioisco per la liberazione che tu mi hai concessa. .... non esca più l'arroganza dalla vostra bocca...", etc.... Ma le "benedizioni" ad Anna non mancavano affatto, infatti aveva la "parte doppia" pur non avendone "diritto legale". Ma Iddio glielo concesse lo stesso, perchè essa aveva sciolto il suo cuore davanti a Lui, ed aveva parlato secondo verità, sapeva perfettamente qual'era la fonte della sua amarezza, e cioè il disprezzo dei nemici. E Iddio libera i Suoi dai nemici, e innalza il misero traendolo dalla polvere e dall'afflizione. E tutto questo, "indipendentemente" dai Suo "piani" e progetti. Infatti Samuele non era "Isacco", "necessario" per la progenie d'Israele e simbolo della Promessa (e tante altre cose), ma Samuele era semplicemente il frutto della richiesta di una donna che chiedeva col cuore, e che consacrava a Dio, ciò che riceveva, non lo considerava "suo", ma lo donava a Dio, come da Dio l'aveva ricevuto in dono. Secondo il mio pensiero dunque, Iddio esaudisce e può certamente esaudire ogni richiesta, che sia fatta con cuore rotto, in piena e buona coscienza, e che presupponga la "sovranità" di Dio su tutto ciò che riceviamo, il "problema" maggiore secondo me è un'altro. Se dimoriamo in Lui e le Sue parole dimorano in noi, non abbiamo noi già tutto, in doppia parte? Chiediamo dunque "per noi stessi" o per dare la Gloria all'Eterno? A noi non manca nulla, sia nella malattia che nell'ingiuria e nel disprezzo, sia nella fame che nell'abbondanza, allora perchè "chiediamo"? Per il nostro "amor proprio", senza poi fra l'altro consacrare a Lui il minimo "pezzo di pane", oppure per il "nostro ventre"? Anna non chiese "per il proprio ventre", sebbene le era chiaro che il motivo della sua profonda amarezza era il diprezzo alla quale era sottoposta, infatti, "cedette" senza batter ciglio il frutto delle proprie viscere al Sacerdote, e non potè "goderselo", quel figlio tanto bramato. Quel figlio, Samuele, apparteneva all'Eterno, era Lui che lo aveva dato, e a Lui fu consegnato, senza ripensamenti e malcontenti. Facciamo noi lo stesso per ogni nostro bene (che è già adesso la "parte doppia" e per ogni cosa che chiediamo?
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ROBY66
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Pace a tutti on 18.06.2010 alle ore 10:15:29, eliseob. wrote:Pace, prima di tutto faccio miei gli interrogativi di Lucio (non per lasciarli senza una risposta naturalmente....). |
| Beh..Lucio è stato l’”ispiratore” dell’apertura di questo topic, nel senso che mi ha dato lui l’ispirazione attraverso il topic “PREGHIERA, FEDE e quant'altro...”, è probabile che capendo cosa và fatto o ciò che dobbiamo essere si riesca anche a capire il perché “non si è esauditi”, per questo la mia attenzione si è spostata nel voler capire cosa è la “dimora”, ci stiamo provando. Un appunto veloce su Ebrei 11:13 che riporto: “In fede moriron tutti costoro, senz’aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano, e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra. “ sembra che i personaggi a cui si riferisce il verso siano quelli elencati prima del verso (che potrete leggere) e che le promesse a cui si riferivano siano queste: v.9b“...eredi con lui della stessa promessa, 10 perché aspettava la città che ha i veri fondamenti e il cui architetto e costruttore è Dio.” se così è, è normale che “In fede moriron tutti costoro, senz’aver ricevuto le cose promesse,..“ on 18.06.2010 alle ore 10:15:29, eliseob. wrote: Io ritengo questa "domanda" una costante essenziale nella vita di ogni credente, fino al raggiungimento del traguardo. |
| Lo ritengo anch’io, ma ritengo anche che il fatto di vederci “costantemente” frequentare le riunioni non ci fà porre questa domanda, voglio dire che ci può sfuggire il distinguo tra “fare qualcosa” ed “essere in qualcuno”, anche se sono altresì convinto che qualcuno invece la domanda se la fà on 18.06.2010 alle ore 10:15:29, eliseob. wrote: Certamente la disposizione è importante, ma ad Anna non era "dovuto" proprio nulla. |
| Concordo anche su questo, infatti penso che avere un atteggiamento simile sia un “intoppo” on 18.06.2010 alle ore 10:15:29, eliseob. wrote: Secondo il mio pensiero dunque, Iddio esaudisce e può certamente esaudire ogni richiesta, che sia fatta con cuore rotto, in piena e buona coscienza, e che presupponga la "sovranità" di Dio su tutto ciò che riceviamo, il "problema" maggiore secondo me è un'altro. Se dimoriamo in Lui e le Sue parole dimorano in noi, non abbiamo noi già tutto, in doppia parte? Chiediamo dunque "per noi stessi" o per dare la Gloria all'Eterno? |
| Ed io aggiungo un’altra domanda: Viviamo per noi stessi o per Dio? credo sia utile ricordare che 1°Corinzi 6:19 “E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? “ e allora mi viene un’altra domanda: “ Noi diciamo di avere ricevuto lo Spirito Santo, o diciamo che lo Spirito Santo è in noi perché apparteniamo a Lui? Penso in finale che il dimorare sia in rapporto al “rapportarsi” (scusate il gioco di parole), e sicuramente nella Bibbia non mancano gli esempi, tutto stà fargli nostri Provo a fare un’esempio, in 2°Corinzi 6:16 è scritto: “ E quale accordo fra il tempio di Dio e gl’idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente, come disse Iddio: Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. “ chi parla è lo stesso Dio di Esodo 13:21 ?: “E l’Eterno andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli per il loro cammino; e di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, onde potessero camminare giorno e notte.“ Numeri 9:19-23 “ 19 E quando la nuvola rimaneva per molti giorni sul tabernacolo, i figliuoli d’Israele osservavano la prescrizione dell’Eterno e non si movevano. 20 E se avveniva che la nuvola rimanesse pochi giorni sul tabernacolo, all’ordine dell’Eterno rimanevano accampati, e all’ordine dell’Eterno si mettevano in cammino. 21 E se la nuvola si fermava dalla sera alla mattina, e s’alzava la mattina, si mettevano in cammino; o se dopo un giorno e una notte la nuvola si alzava, si mettevano in cammino. 22 Se la nuvola rimaneva ferma sul tabernacolo due giorni o un mese o un anno, i figliuoli d’Israele rimanevano accampati e non si moveano; ma, quando s’alzava, si mettevano in cammino. 23 All’ordine dell’Eterno si accampavano, e all’ordine dell’Eterno si mettevano in cammino; osservavano le prescrizioni dell’Eterno, secondo l’ordine trasmesso dall’Eterno per mezzo di Mosè. “ forse c’è qualcosa da riconsiderare ps Grazie Eliseo..bell’intervento Pace Roberto
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