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   L'anima è consciente o incosciente dopo la morte?
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   Autore  Topic: L'anima è consciente o incosciente dopo la morte?  (letto 11659 volte)
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #75 Data del Post: 28.07.2012 alle ore 22:53:25 »
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pace fratello,una domanda volevo farti perche' in cuesta domanda ho un po di dubbi,io leggendo il versetto di apocalisse 14.11 credevo che il versetto parlasse chiaramente di un tormento eterno,gli avventisti e testimoni di geova mi anno detto che se nella Bibbia esistesse solo il versetto di apocalisse 14.11 anche loro crederebbero ed accetterebbero la dottrina del tormento eterno,ma dicono che non e' cosi' infatti Dio ha lasciato versetti che danno la giusta interpretazione al verso di apocalisse 14.11,isaia 34 dice che il fumo di edom salira' in perpetuo e il fuoco non si spegnera' ne giorno ne notte,ma cuel fuoco si e' spento da secoli,il fuoco che distrusse sodoma si chiama fuoco eterno ma cuel fuoco si e' spento da millenni,cuindi di eterno ce soltanto le conseguenze e non il tormento o il fuoco,la morte sara' gettata nella geenna,la morte non puo' provare tormento,poi come puo' il sangue di abele gridare a Dio dal suolo della terra?cuindi puo' essere anche simbologia le anime che gridano sotto l'altare,fratello spero in un tuo aiuto su cueste mie perplessita' riguardo a cueste domande,pace del Signore fratello e che Dio ti Benedica grandemente.
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Giuseppe_VI
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #76 Data del Post: 30.09.2012 alle ore 00:12:22 »
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"Se Paolo si fosse aspettato di dormire dopo la morte, la sua ambizione di compiacere a Dio avrebbe potuto riguardare solo l’esistenza prima della morte. Tuttavia, aspettandosi di essere cosciente anche dopo la morte, Paolo voleva essere grato al Signore lodandolo".
 
Ma allora che significato ha quella frase di Ecclesiaste per cui i morti non hanno alcuna consapevolezza alla morte, cessano i pensieri, gli affanni, i sentimenti? I tanto criticati Tdg forse hanno una volta tanto la dottrina giusta: l'equivoco parte dalla parola anima che vuol dire semplicemente la vita. Quando si muore l"anima" muore. Molto semplice, e poi risorgeremo con un corpo spirituale (sottolineo corpo che mi sa viene sempre visto più come una cosa spregevole), non uguali agli angeli che sono solo spiriti.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #77 Data del Post: 30.09.2012 alle ore 07:22:37 »
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Durante la vita terrena abbiamo coscienza di ciò che ci accade intorno. Attraverso i nostri sensi rileviamo l'ambiente e ci inseriamo in esso con le nostre azioni.
 
L'uomo interiore apprende, attraverso le esperienze e specialmente la Parola di Dio, quale sia la giustizia, e si conforma ad essa, se lo vuole fare.
 
Così l'uomo e la donna interiori, che altro non sono che i loro cuori in senso biblico, ogni giorno cresceranno, attraverso le loro esperienze che matureranno con il loro essere inseriti nell'ambiente, ed il loro essere in contatto con l'Eterno. Queste sono cose possibili solo attraverso il nostro corpo, che ci permette di interagire con l'ambiente, con gli altri, e con Dio.
 
La vita è un arricchimento dell'uomo interiore, di quello che resterà dopo la nostra morte e che è ciò che davvero conta, poiché il corpo che abbiamo è fatto solo per vivere in quest'ambiente, non è adatto per vivere in contesti diversi, come quello in cui saremo dopo il rapimento e che richiede un corpo nuovo, appunto per un ambiente nuovo.
 
Tutto quello che riguarda questo mondo ha esaurito la sua funzione, una volta che saremo morti, quello che ci resterà sarà solo la ricchezza che avremo accumulato durante la nostra vita su questa terra, il tesoro in cielo di cui parlava Gesù.
 
Per poter vivere ancora, secondo le promesse, in una nuova terra, sotto ad un nuovo cielo, che saranno eterni, ossia: dopo il millennio, per i non rapiti, c'è bisogno di un nuovo corpo adatto a quell'ambiente che sarà talmente diverso dall'attuale da non poter essere nemmeno descritto. Infatti non ci sarà più il sole, né la morte, né il mare, e molte altre cose.
 
Così diventa ovvio che alla morte ognuno di noi depone tutto ciò che riguarda la vita su questa terra, poiché non serve più a nulla, dato che non faremo più parte di questo mondo. E' inutile preoccuparsi di ciò che mangeremo oppure del nostro futuro, poiché ora la nostra esistenza è nascosta con Cristo in Dio, (Col 3:3) e così resterà anche dopo la nostra morte.  
 
Così, i TdG non sbagliano del tutto quando dicono che i morti restano nella "mente di Dio" fino alla loro resurrezione, bisogna vedere cosa s'intende per mente di Dio. Io credo che si possa pensare, con grande approssimazione, ad un luogo nascosto in Dio dove tutti gli uomini interiori abitano, siano essi convertiti o meno, e da cui ricevono continuamente la vita. Per questo si sentirono nudi per la prima volta dopo aver peccato i nostri progenitori in Eden, perché si accorsero di non poter nascondere nulla all'Eterno, dato che tutti, in un modo o nell'altro ne facciamo addirittura parte.
 
L'ambiente ed il nostro corpo interagiscono continuamente, e la spinta alla vita ed alla sopravvivenza hanno un peso molto grande, tale da sopraffare il nostro bisogno di spiritualità. Quasi come se accendessimo una radiolina accanto ad un juke box a pieno volume; la radiolina non la sentiremo fino a quando non spegneremo l'altro.
 
Così è della nostra esistenza, il rumore della vita attuale sopraffà quello della vita spirituale, tanto che per entrare in quella dimensione c'è bisogno di chiudersi nella nostra cameretta o di ritirarsi nel deserto, comunque di appartarsi per liberarsi da ciò che ci circonda e far affiorare il nostro uomo interiore con le sue necessità, altrettanto nascoste, ed arricchire il nostro tesoro in cielo.
 
Ho scritto troppo  Sorridente
« Ultima modifica: 30.09.2012 alle ore 08:20:50 by Marmar » Loggato

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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #78 Data del Post: 30.09.2012 alle ore 14:57:17 »
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on 30.09.2012 alle ore 07:22:37, Marmar wrote:
La vita è un arricchimento dell'uomo interiore, di quello che resterà dopo la nostra morte e che è ciò che davvero conta,

Caro Marmar,
potresti per favore spiegare se l'"uomo interiore" di cui si parla nelle Lettere significa il nostro spirito o la nostra anima?
A mio avviso, poiché in 2Corinzi 4:16 si parla di rinnovamento dell'uomo interiore, l'espressione significa l'anima, perché è l'anima che si rinnova e non il nostro spirito, il nostro spirito nasce di nuovo ed è l'anima che deve sottomettersi allo spirito nato di nuovo.
La nuova nascita è istantanea, ma è il rinnovamento dell'anima (Romani 12:2) che richiede del tempo in modo dipendente da noi.
L'anima è la sede delle emozioni, dell'intelletto, cioè della mente con i sentimenti e i ricordi e l'anima sopravvive dopo la morte corporale. Alla morte corporale il corpo rimane qui in attesa della risurrezione, ma lo spirito e l'anima sono immortali e infatti in Luca 16:25 vediamo che l'epulone può ricordare.
« Ultima modifica: 30.09.2012 alle ore 15:04:29 by New » Loggato
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #79 Data del Post: 30.09.2012 alle ore 15:06:32 »
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Immortale..... ma la Bibbia non attribuisce l'immortalità solo a Dio? Nel regno saremo eterni, non immortali: vorrebbe dire essere alla pari di Dio.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #80 Data del Post: 30.09.2012 alle ore 16:24:05 »
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on 30.09.2012 alle ore 15:06:32, Giuseppe_VI wrote:
Immortale..... ma la Bibbia non attribuisce l'immortalità solo a Dio? Nel regno saremo eterni, non immortali: vorrebbe dire essere alla pari di Dio.

Non possiamo essere eterni perché siamo stati creati e quindi abbiamo avuto un inizio mentre DIO è sempre esistito.
DIO è ETERNO perché è sempre esistito ed esisterà sempre ed è anche IMMORTALE o INCORRUTTIBILE perché ha sempre posseduto l'IMMORTALITA', ma noi adesso non siamo immortali perché il nostro corpo è corruttibile, poi lo saremo alla risurrezione:  
 
è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale. - 1Corinzi 15:43-44
 
che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa. -  Filippesi 3:21
« Ultima modifica: 30.09.2012 alle ore 16:31:30 by New » Loggato
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #81 Data del Post: 30.09.2012 alle ore 22:34:19 »
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Quote:
potresti per favore spiegare se l'"uomo interiore" di cui si parla nelle Lettere significa il nostro spirito o la nostra anima?

 
Siamo sicuri che queste distinzioni siano contenute nel messaggio biblico? Ricordiamoci che stiamo parlando di ambiente ebraico.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #82 Data del Post: 30.09.2012 alle ore 23:27:29 »
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È, infatti, verità ferma che, la geenna, che equivale all’inferno, è un luogo di eterna sofferenza, dove la pena sarà nei secoli dei secoli, cioè non finirà mai e non un luogo in cui i suoi abitanti saranno distrutti, nel senso che la loro esistenza non ci sarà più, ma che dovranno passare l’eternità in uno stato di totale separazione da Dio, e ciò in uno stato di coscienza."
-------------------------------------------------------
A volte penso che la dottrina dei TdG, seppur semplificatoria, sia giusta per certe cose. Perchè Dio ci avrebbe dato il libero arbitrio, se poi punisce eternamente chi non accetta la sua legge? E' una libera possibilità che Lui ci dà, se poi uno la rifiuta, ne ha. per così dire, il diritto, e poi Dio semplicemente lo elimina, non lo fa soffrire eternamente per punizione. Quanto poco amore ci sarebbe in un Dio così. I passi biblici che danno l'idea delle anime coscienti post mortem (come in apocalisse, quelle sotto l'altare che invocano giustizia) sono immagini letterarie, retoriche. Giovanni avrebbe potuto dire:" Quando o Dio, vendicherai i martiri"? Invece "dà vita ai morti." Certo che questa bibbia sembra portare solo a divisioni e discussioni filosofiche senza fine: sarà anche umano, ma satana, atei e non cristiani se la riderebbero (e anche i TdG che hanno una dottrina lineare, compatta, per quanto discutibile, e fra di loro c'è più amore, quello che non ho visto in 8 anni di evangelismo).
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #83 Data del Post: 01.10.2012 alle ore 07:28:00 »
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Giuseppe, se tu pensi che i TdG abbiano una dottrina migliore di quella evangelica, non vedo quale sia il problema, unisciti a loro e smettila di lamentarti.
 
Tra l'altro non mi pare che il tuo credo sia in linea con quello evangelico, cosa data per indispensabile dal regolamento per postare in quest'area.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #84 Data del Post: 01.10.2012 alle ore 08:48:04 »
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on 30.09.2012 alle ore 23:27:29, Giuseppe_VI wrote:

A volte penso che la dottrina dei TdG, seppur semplificatoria, sia giusta per certe cose. Perchè Dio ci avrebbe dato il libero arbitrio, se poi punisce eternamente chi non accetta la sua legge?

Appunto per far si che resti un segno tangibile della conseguenza del peccato.
A volte si rimane talmente rinchiusi nel contesto in cui si interpretano i vari passi... che non si pensa più alla globalità del messaggio cristiano.
Voglio dire... non credo che in paradiso, alla presenza di Dio vi siano contraddittori come fu Lucifero, tutti i giorni.  
La Bibbia ci narra di questo episodio unico che ha portato delle conseguenze e volendo forzare la mano... alla creazione dell'uomo.
Non sappiamo se era successo già prima con qualcun'altro o no. Sappiamo che un giorno Lucifero si ribellò e Dio lo maledì. Le conseguenze di tale situazione non diverranno "storia" ma insieme all'umanità liberata dal peccato, saranno la testimonianza vivente e tangibile delle conseguenze dell'allontanamento da Dio. Insomma un monito per l'eternità.
Quindi ha senso che chi sceglierà Cristo, vivrà con Dio per sempre e chi invece lo rigetterà, sarà maledetto per sempre.
 

Quote:
E' una libera possibilità che Lui ci dà, se poi uno la rifiuta, ne ha. per così dire, il diritto, e poi Dio semplicemente lo elimina, non lo fa soffrire eternamente per punizione.  

Dio è un Dio giusto. Quindi la retribuzione del tuo scegliere male deve essere equa, misurata alla grandezza del tuo peccato. Forse può sembrare più comodo pensare che se si sbaglia non si esiste più e si viene eliminati. Ma Dio è un Dio di vita non di morte. Quindi dona la vita... sta a te destinarla nel luogo migliore. "Egli ci consiglia la vita, affinchè noi possiamo vivere..."
 

Quote:
Quanto poco amore ci sarebbe in un Dio così.

Un Dio fatto d'amore soltanto ma senza giustizia, sarebbe un Dio debole. Dio è buono ma anche giusto.
 

Quote:
I passi biblici che danno l'idea delle anime coscienti post mortem (come in apocalisse, quelle sotto l'altare che invocano giustizia) sono immagini letterarie, retoriche. Giovanni avrebbe potuto dire:" Quando o Dio, vendicherai i martiri"? Invece "dà vita ai morti."  

Qui invece fai un discorso errato alla partenza.
"Avrebbe potuto scrivere.." o "avrebbe potuto dire". Il punto è che ha scritto e quindi detto così. Quindi ... se tu decidi che per te si tratta di immagini letterarie retoriche... ti farai carico di questa "interpretazione".
Voglio dire ... in molti non accettano che la storia di Lazzaro ed il ricco sia reale, ma piuttosto sia "una parabola".  E quindi traggono una dottrina diversa da quella "accettata dai più".  
Ma questo però, rimane pensiero "personale" che però non divide una chiesa. Perchè la chiesa è unita soprattutto nell'esperienza. Esperienza personale con Cristo Gesù. L'insieme dei salvati ha un'esperienza reale con Cristo al quale non può dare un interpretazione diversa perchè forse ... il testo voleva dire un'altra cosa.
Dico questo per rispondere a quanto tu dici:

Quote:

Certo che questa bibbia sembra portare solo a divisioni e discussioni filosofiche senza fine: sarà anche umano, ma satana, atei e non cristiani se la riderebbero (e anche i TdG che hanno una dottrina lineare, compatta, per quanto discutibile, e fra di loro c'è più amore, quello che non ho visto in 8 anni di evangelismo).

Le discussioni sono utili, qualora si voglia scoprire la verità, partendo da alcuni presupposti fondamentali:
NESSUNO se non Cristo Gesù, Dio, conosce a fondo ogni Verità biblica. E questo presupposto fondamentale è facilmente dimostrabile biblicamente con diversi episodi indiscutibili.
TUTTI gli studiosi che vogliono intavolare la discussione devono dar fondo alle proprie riserve mentali e mettersi in gioco. Altrimenti sarà una guerra a chi convince l'altro della propria opinione.... e quindi si assiste ad un dibattito politico inutile.
 
Detto questo quindi, devo rimarcare il fatto imprensindibile dell'esperienza. Personalmente ho conosciuto REALMENTE Gesù Cristo. Più di quanto possa conoscere voi attraverso questo forum.
Laddove nella Bibbia trovassi un passo "strano" o che a me sembri contraddire quando imparato, non darei la colpa al testo o a Gesù. Direi per certo che sono io, vuoi per carattere, vuoi per educazione o percorso scolastico, ad avere un idea diversa da quanto la Bibbia dice e quindi chiederei a Dio di aiutarmi a capire. E se dopotutto non capissi mi limiterei ad accettare i miei limiti umani. Ma mai rinnegherei quell'esperienza spirituale e il contesto che me l'ha fatta viviere.
 
Quindi concordo con Marmar. Se sei evangelico ed hai fatto un esperienza vera, perchè questo continuo altalenare e confrontare con una realtà diversa dalla tua? Solo perchè mentalmente i loro discorsi ti sembrano molto concreti con una Bibbia tradotta diversamente?
Quindi la tua esperienza, la tua accettazione... è solo: "mentale"?
Una vera conversione è mentale e spirituale. Va fatta con il cuore, con la mente e con lo spirito. Se una di queste tre cose manca... ecco che non si ha certezza della fede che si vive e prima o poi... si vacilla.
 
Persino un pastore cadde in questa situazione. Ed il Signore gli disse: ricordati del tuo primo "amore" (non del primo studio biblico).
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #85 Data del Post: 01.10.2012 alle ore 10:22:00 »
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on 30.09.2012 alle ore 22:34:19, Marmar wrote:
Siamo sicuri che queste distinzioni siano contenute nel messaggio biblico? Ricordiamoci che stiamo parlando di ambiente ebraico.

Sì, perché è scritto in 1Tessalonicesi 5:23.
E' lo spirito che nasce di nuovo, l'anima non nasce di nuovo, ma deve essere rinnovata (Romani 12:2).
La rivelazione è progressiva ed è in 1Tessalonicesi 5:23 dove è inequivocabilmente spiegato che siamo fatti di 3 parti.

« Ultima modifica: 01.10.2012 alle ore 10:22:42 by New » Loggato
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #86 Data del Post: 01.10.2012 alle ore 11:30:28 »
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Le tre parti non sono cose divisibili, non è chiaro dove inizi l'una o finisca l'altra, secondo il pensiero ebraico noi siamo un tutt'uno, non è possibile suddividere le tre parti in zone ben definite.
 
A riprova abbiamo che la vita ha bisogno di tutte loro, senza corpo non c'è vita, ma al massimo coscienza di sé, per questo è necessaria una resurrezione con un nuovo corpo.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #87 Data del Post: 01.10.2012 alle ore 11:43:18 »
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on 01.10.2012 alle ore 11:30:28, Marmar wrote:
Le tre parti non sono cose divisibili,  

E' la Parola di DIO che le divide:
 
Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. - Ebrei 4:12
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #88 Data del Post: 01.10.2012 alle ore 12:23:00 »
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Credo che Marmar stesse cercando di spiegare le difficoltà umane a capire cosa sarà vivo un giorno e cosa no. Credo intendesse che letteralmente tu al momento non puoi distinguere cosa è una e cosa è l'altro quindi non è sulla base di una sensazione personale che si può stabilire cosa vivrà nel futuro con Dio o dopo la morte.
 
Umanamente non riusciamo a distinguere cosa sia l'anima e cosa lo spirito. Cosa il cuore e cosa la mente...
Quindi non abbiamo basi concrete, materiali che ci aiutino.
 
Si la Parola può capirlo e ne ha il potere, non credo che Marmar contraddicesse questo insegnamento. Ma stava solo aggiungendo che noi non possiamo capirlo e quindi non possiamo dedurre cosa sarà vivente dopo e cosa no di noi stessi. Per noi è tutto fuso.
Certo, se ti tagli un dito, capisci che è fisico.
Ma se ti scandalizzi... non sai se è mentale (quindi anima) o cuore (spirito?).  
Una ferita sul dito puoi identificarla, una ferita all'anima colpisce anche il tuo spirito, non puoi identificare dove comincia l'una e dove finisce l'altra.
 
La Parola può farlo e quindi può guarire le nostre ferite. Ma appunto ci sana, ci guarisce, ci rialza... Ma non è sulla base delle nostre sensazioni che possiamo stabilire la vità nell'aldilà.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #89 Data del Post: 01.10.2012 alle ore 14:36:19 »
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on 01.10.2012 alle ore 12:23:00, Stefanotus wrote:
Credo intendesse che letteralmente tu al momento non puoi distinguere cosa è una e cosa è l'altro quindi non è sulla base di una sensazione personale che si può stabilire cosa vivrà nel futuro con Dio o dopo la morte.

Su questo penso che siamo tutti d'accordo e soprattutto sul fatto che è solo in base alla Parola di DIO e non alle nostre sensazioni che si possa stabilire cosa vivrà nel futuro con Dio.
Alla Luce della Parola di DIO sappiamo che siamo stati salvati nello spirito che è nato di nuovo, ma la mente, cioè l'anima no.
Come sappiamo, abbiamo in noi tre parti viventi: spirito (vita divina), anima (la mente), corpo (la carne).
Con la nuova nascita, il nostro spirito è subito rinato, ma l’anima, vale a dire la mente, è ancora legata, insidiata ed ingannata dalla carnalità del corpo e deve, per servire il Signore, essere necessariamente rinnovata.
Questo si realizza per opera dello Spirito Santo che rinnova la nostra vecchia anima umana.
Chi accetta Gesù ha subito uno spirito fatto nuovo, non più corrotto, però l'anima deve essere ancora rinnovata, vale a dire trasformata, riparata, purificata, in altre parole bisogna far morire l’influenza della vecchia carnalità crocefiggendola quotidianamente nei suoi desideri contrari allo Spirito Santo:
 
Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. - Galati 5:24
 
Il nostro spirito riceve dallo Spirito Santo e desidera fare il bene, ma la carne no, perché essa comprende l'istinto, il legalismo, il materialismo, il proprio interesse, ecc.
Chi decide l'esito di questo conflitto è l'anima, vale a dire la nostra mente.
Un'anima non ancora rinnovata vorrà soddisfare i desideri della carne soffocando lo spirito, ma una rinnovata soddisferà lo spirito e sarà sottomessa a lui e non più al corpo.
Lo Spirito Santo agisce sul nostro spirito, non sull'anima nel senso che quello che si riceve da Dio è spirituale e non intellettuale.  
L'anima umana deve essere perciò separata dal nostro spirito e questo avviene con la Parola di Dio.
E nutriti dalla Parola di Dio possiamo crescere nello Spirito Santo che, usando ogni situazione, modifica il nostro modo di pensare e di agire, trasformandoci progressivamente in Cristo e rendendoci capaci di produrre solo ciò che viene da Dio, per diventare molto più utili agli altri ed essere usati potentemente da Lui.
 
In Matteo 16:24 è scritto che, per poter seguire il Signore, occorre  "rinunziare a noi stessi", e questo lo possiamo fare ogni volta che siamo ridicolizzati, non compresi, non considerati, calunniati, umiliati, rimproverati o accusati ingiustamente, la nostra carne s'indebolirà e potrà così essere dominata dallo spirito.
 
Alla morte corporale, il corpo rimane qui sulla terra, ma lo spirito non muore e anche l'anima non muore (è infatti con l'anima, cioè la mente che si ricorda e questo lo vediamo nella Bibbia).
« Ultima modifica: 01.10.2012 alle ore 14:39:17 by New » Loggato
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