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   L'anima è consciente o incosciente dopo la morte?
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   Autore  Topic: L'anima è consciente o incosciente dopo la morte?  (letto 11663 volte)
eliseob.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #60 Data del Post: 06.06.2010 alle ore 09:39:13 »
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Va benissimo, ok....
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #61 Data del Post: 06.06.2010 alle ore 13:29:49 »
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Quote:

Scusa una attimo, amico, Maria è stata trafitta da una spada?Maria è stata uccisa?E' stata uccisa con una spada?dimmi è spiegami se Maria è stata trafitta.  
Trafiggere, vuol dire da parte a parte.  
 
Se poi vogliamo adattare la Parola di Dio per far combaciare quello che ci è stato inseganto erroneamente da piccoli, va bene anche.
 

La spada di cui si parla nel testo, non deve essere intesa in senso letterale, ma in senso figurativo. Il dolore che Maria avrebbe provato nel vedere suo figlio appeso ad una croce, sarebbe stato così acuto e straziante, da essere paragato ad una spada.  
 
Questo è l'errore che spesso noi facciamo in fase interpretativa, quando non sappiamo vedere il senso sigurativo di una parola, di una frase, di un verso.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #62 Data del Post: 06.06.2010 alle ore 16:08:29 »
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Rifacendomi all’ultimo mio post, proseguo con altre riflessioni.
Teniamo presente che l’uomo è un composto di tre elementi: spirito, anima e corpo, secondo la definizione che Paolo dà in 1Tessalonicesi 5:23. Anche se lo spirito e l’anima a volte vengono usati in maniera intercambiabile, questo però non significa che sono dei sinonimi. Ebrei 4:12, parla della “divisione dell’anima e dello spirito”. Questo testo per chi non crede all’immortalità dell’anima, è stato definito un passo difficile, anzi “il passo più difficile”. Tenuto conto che per lo spirito dell’uomo, non c’è difficoltà a credere che dopo la morte, lo “spirito ritorni a Dio che l’ha dato (Ecclesiaste 12:7), quindi non morirà assieme al corpo, mentre per l’anima, si pensa che alla morte fisica, subirà la stessa sorte del corpo, cioè cesserà di vivere. Tenuto conto che ci sono tanti che credono in questo modo, mi occuperò specificatamente dell’anima per vedere, secondo le Scritture, se le cose stanno in questo modo. Nei due precedenti esempi che ho portato nel l’ultimo mio post, ho dimostrato che l’anima non muore con la morte fisica del corpo; e se questa non subisce la stessa sorte del corpo, ma sopravive, questo dimostra che è immortale. Questo non vuol dire però che l’anima non abbia avuto un inizio; significa che dal momento che inizia la sua esistenza, (per l’intervento diretto di Dio) continuerà a sopravvivere in uno stato cosciente, anche dopo la morte del corpo fisico in cui si trovava. Per portare avanti questo discorso, mi limiterò, in questo mio intervento, a rifarmi alle parole di Gesù, riportare dall’evangelista Matteo
 
Le parole di Gesù
 
E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella geenna (Matteo 10:28).
 
Questo passo stabilisce in forma dogmatica, che l’anima non può essere uccisa, nella stessa maniera come viene ammazzato il corpo umano. Ciò dimostra che l’anima non è il corpo e che tra l’una e l’altro c’è differenza in quanto la prima viene direttamente da Dio e il secondo dalla polvere della terra. La prima, con la morte fisica del corpo non si dissolve, mentre il secondo ritorna alla polvere da dove è stato tratto.  
 
L’anima, assieme al corpo fisico risuscitato, può andare a finire nella geenna e perirvi in essa. Il “perire nella geenna”, non significa che l’anima sarà distrutta, nel senso che la sua esistenza scomparirà, ma nel senso di subire la pena eterna. È, infatti, verità ferma che, la geenna, che equivale all’inferno, è un luogo di eterna sofferenza, dove la pena sarà nei secoli dei secoli, cioè non finirà mai e non un luogo in cui i suoi abitanti saranno distrutti, nel senso che la loro esistenza non ci sarà più, ma che dovranno passare l’eternità in uno stato di totale separazione da Dio, e ciò in uno stato di coscienza. Se questo non fosse vero, le pene eterne, di cui parla chiaramente la Bibbia, non avrebbero senso, né dal punto di vista della logica, né dal punto di vista della giustizia divina, visto che è Dio che infliggerà una simile punizione. Mentre se si pensa alla reale esistenza dei condannati, (come debbano correttamente intendersi le scritture), il discorso assume quella necessaria logicità e la giustizia divina viene esalta. Inoltre, che senso avrebbe infliggere una punizione, anche la più lieve, ad un essere destinato all’inesistenza?
 
Le parole di Gesù, si trovano in un contesto che parla della missione dei dodici, cioè è una parola rivolta ai Suoi discepoli. La domanda è pertinente: perché Gesù rivolse quella parola, esortando i suoi a non temere di chi uccide il corpo? Perché Egli sapeva che i suoi discepoli, a motivo del Suo nome, sarebbero stati crudelmente perseguitati, e, nel corso dei secoli, molti di loro sarebbero stati martirizzati, cioè uccisi. Sì sa, infatti, che davanti alla minaccia della morte, l’uomo potrà venir meno, indietreggiare dalla sua fede e allentare la sua costanza dal seguire il Signore. Siccome la vita non terminava con la morte fisica, Gesù volle incoraggiare i Suoi a guardare verso Dio, il qual è l’unico che può garantire il futuro nel bene e non darsi eccessiva preoccupazione per quello che farà l’uomo. In altre parole, il martirio non dovrà impallidire i seguaci di Gesù, sapendo che la loro anima non potrà essere trattata nella stessa maniera come verrà massacrato il corpo fisico.
 
Per avere una chiara idea di quanto sto asserendo, dobbiamo fare un collegamento con Apocalisse 6:9-11 e 20:4, visto che in questi due passi si parla specificatamente di anime di credenti che, durante la vita terrena, a motivo della testimonianza di Gesù e della Parola di Dio, sono stati uccisi come martiri.
 
Delle anime del nostro testo, non ci vengono forniti i loro nomi. Però, tenendo conto che si parla di martiri, è coerente pensare che si tratti di cristiani e che in quel numero ci fosse Stefano, che morì a colpi di pietre, per la testimonianza di Gesù e per la Parola di Dio. Dirà qualcuno: che c’entra Stefano in questo discorso? C’è un motivo perché è stato scelto! Di questo nobile martire di Gesù Cristo, il libro degli Atti ci riferisce che, Uomini pii seppellirono Stefano e fecero gran cordoglio per lui (Atti 8:2). È nella logica asserire che gli uomini pii seppellirono il corpo di Stefano, visto che la sua anima si trovava sotto l’altare che gridava a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?» (Apocalisse 6:10). Davanti a simili parole, anche se nel testo non si legge il termine “immortale”, non si potrà fare a meno di riconoscere questa caratteristica a queste anime che pronunciarono quelle parole e ricordarono eventi della vita terrena. Il loro stato di coscienza è talmente messo in evidenza che, non sarà possibile negarlo.
 
Infine, tenendo presente che alle anime che gridavano, fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero… venne data una “veste bianca”, come intendere quest'espressione, visto che ancora non è avvenuta la risurrezione dei corpi? Senza dubbio, davanti a Giovanni, quelle anime apparivano nella forma di reali persone, quindi quella veste bianca rappresentava un anticipo di ricompensa, accompagnata da un'amorevole esortazione a riposarsi ancora un po’ di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro, v. 11.
 
Assieme a Stefano, si può includere anche Giacomo, visto che la Bibbia ne parla come un credente che il re Erode fece morire con la spada (Atti 12:1-2). Dei tanti credenti che attraverso i secoli, sono stati uccisi per la testimonianza di Gesù Cristo e per la Parola di Dio, anche se non conosciamo i loro nomi, si può proferire lo stesso discorso.  
Davanti alle chiare parole di (Matteo 10:28), messo a confronto con Apocalisse 6:9-11 e 20:4, appare chiaro la prova dell’immortalità dell’anima.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #63 Data del Post: 06.06.2010 alle ore 21:30:24 »
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Grazie Domenico.
Ancora una volta hai dato un giusto tocco esegetico a questo tema che, a quanto sembra, per alcuni non è molto chiaro e altri, l’ho travisano completamente.
 
Inoltre, riporto qui di seguito una spiegazione molto interessante che Watchman Nee dal suo libro L’uomo Spirituale edizioni EUN dà a proposito della creazione dell'uomo e quindi della sua composizione.
 
“” La Creazione dell'uomo (pagine 18, 19 e 20)
 
"Sorridenteio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente" (Genesi 2:7).
 
Appena "l'alito vitale" (che sarà lo spirito dell'uomo" venne in contatto con il corpo, l'anima ne fu il risultato. L'anima è dunque una combinazione di corpo e di spirito. L’uomo viene così definito: “un’anima vivente”. L’alito vitale diventa lo spirito dell’uomo, cioè il principio di vita che è dentro di lui. Gesù ha detto: “E’ lo spirito che vivifica” (Giovanni 6:63). Quest’alito vitale viene dal Signore della creazione. Tuttavia dobbiamo stare attenti a non confondere lo spirito dell’uomo con lo Spirito Santo di Dio………  
 
Quando l’alito di Dio penetrò il corpo dell’uomo, divenne lo spirito dell’uomo; ma quando lo spirito reagì con il corpo, si produsse l’anima. Questo spiega l’origine della vita dell’anima e di quella dello spirito……..
 
“Formò l’uomo dalla polvere della terra”: questa espressione si riferisce al corpo dell’uomo. “Gli soffiò nelle narici un alito vitale: si riferisce allo spirito dell’uomo che viene da Dio. “E l’uomo divenne un’anima vivente”: si riferisce all’anima dell’uomo. Quando il corpo si trovò vivificato dall’alito vitale, cioè dallo spirito, questo fatto fece sorgere un essere vivente e cosciente della propria esistenza. L’uomo completo è un trinità: l’insieme di spirito, anima e corpo. Secondo Genesi 2:7 l’uomo era formato soltanto di due elementi indipendenti: quello fisico e quello spirituale. Ma quando Dio pose lo spirito all’interno del rivestimento di terra, ne scaturì l’anima. Lo spirito dell’uomo messo a contatto con il corpo inerte produsse l’anima. Senza spirito il corpo era morto; ma con lo spirito, egli divenne vivente. L’organo così creato venne chiamato: anima…….
 
Dio ha trattato l’anima dell’uomo come qualcosa di unico. Come gli angeli sono stati creati spirito, così l’uomo è stato creato essenzialmente anima vivente. Non soltanto l’uomo aveva un corpo, un corpo con un alito vitale, ma è anche diventato anima vivente. Frequentemente Dio nella Bibbia parla degli uomini come di “anime”. Perché? Per il motivo che l’uomo è ciò che è la sua anima. La sua anima lo rappresenta ed esprime la sua personalità. E’ l’organo della volontà, l’organo per mezzo del quale lo spirito e il corpo risultano perfettamente amalgamati. Se l’anima dell’uomo vuole ubbidire a Dio, lascerà che sia lo spirito a governare l’essere umano, come Dio ha voluto. Ma l’anima può anche scegliere un’altra strada: ignorare lo spirito e trovare la sua soddisfazione come signore dell’uomo!
Questa trinità costituita di spirito, anima e corpo può essere parzialmente illustrata da una lampadina a incandescenza.
Dentro la lampadina, che può rappresentare la totalità dell’uomo, ci sono elettricità, luce e filo conduttore. L’elettricità è la causa della luce, che a sua volta è dunque l’effetto dell’elettricità. Il filo conduttore è l’elemento materiale che serve sia per trasportare l’elettricità, sia per manifestare la luce. La combinazione di spirito e corpo produce l’anima, che è esclusiva dell’uomo. Così come l’elettricità, trasportata dal filo conduttore, si manifesta nella luce, lo spirito agisce sull’anima e l’anima, a sua volta, si esprime mediante il corpo.
 
Dobbiamo tuttavia ricordarci di un fatto importante. Mentre l’anima è il punto d’incontro degli elementi del nostro essere in questa vita attuale, sarà lo spirito che eserciterà il potere nella nostra vita di risurrezione. Poiché, dice la Bibbia, “è seminato corpo naturale (o psichico) e risuscita corpo spirituale” (I Corinzi 15:44). C’è qui un punto essenziale: noi che siamo stati uniti al Signore risorto, possiamo sin d’ora avere in nostro essere intero governato dal nostro spirito. Non siamo più uniti al primo Adamo che è stato fatto anima vivente, ma all’ultimo Adamo che è spirito vivificante (versetto 45). “”
 
Lo studio prosegue poi con le funzioni rispettive dello spirito, dell’anima e del corpo; altresì molto interessanti.
 
Un caro saluto
 
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Lucio Peruggini

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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #64 Data del Post: 08.06.2010 alle ore 11:53:27 »
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Pace caro Domenico

Quote:
Davanti a simili parole, anche se nel testo non si legge il termine “immortale”, non si potrà fare a meno di riconoscere questa caratteristica a queste anime che pronunciarono quelle parole e ricordarono eventi della vita terrena.

Naturalmente condivido tutto il discorso sull'immortalità dell'anima, ma il discorso "chiave" in questo Topic non è la sua immortalità, ma appunto la sua "coscienza" e come hai accennato, anche il "ricordare" eventi della vita terrena.
 
Le mie perplessità infatti, si incentrano solamente su questo.
 
Le anime che sono sotto l'altare, sono state "uccise" a motivo della Testimonianza, e dunque esse "ricordano" la loro Testimonianza in Cristo, anzi, se mi si permette usare un'altra espressione, "il loro sangue grida vendetta, giustizia", esattamente come il sangue versato di Abele, anch'egli senz'altro, fra quelle anime, insieme a Stefano e tanti altri, perchè Abele fu ucciso a motivo della sua testimonianza, avendo offerto a Dio un'offerta che lo rendeva a Lui gradito.
 
Quello che intendo è, che le anime ricorderanno solamente ciò che ha a che fare con la "sfera eterna dello spirituale", ognuno nel posto in cui si troverà.  
Chi sarà nel Seno d'Abramo ricorderà le Opere Giuste (perchè il loro peccato sarà stato cancellato e non se ne avrà più memoria), mentre coloro che saranno nella geenna del fuoco, ricorderanno tutti i loro misfatti, e non magari qualche opera buona che avranno compiuta, perchè essa non sarà stata tenuta in conto, e non avrà resistito alla "prova del fuoco", ma sarà stata appunto "arsa", non ci sarà più memoria di essa.
 
Inoltre per esempio, io potrei venire ucciso da un qualche assassino, magari un folle, martirizzato e fatto a pezzi, ma se questo non avverrà a motivo della testimonianza, ma solamente a motivo del peccato che è nel mondo (girano così tanti folli, in giro...), io non sarò certo fra quelle anime, nonostante il mio sangue sarà stato versato ingiustamente e innocentemente.  
Al mondo fra l'altro, ci sono così tanti massacri e stragi di innocenti, e tutto questo "cade" (come quella torre) sia sui giusti che sugli ingiusti.
 
Avranno i Giusti "ricordo" di un simile evento?
Ne avrà ricordo l'empio?
E che ne è dei bambini? Anch'essi vengono portati direttamente nel Seno d'Abramo, tutti indistintamente.
Ma quanti bambini innocenti sono vittime di massacri e vengono martirizzati dalla follia degli uomini sottoposti al potere del peccato?
Essi non saranno certo fra gli uccisi per la testimonianza, e dunque non saranno nel numero di quelle anime.
Avranno memoria del loro "martirio", degli "eventi terreni"?
 
Io sono convinto di no.  
Il male non sarà più, e solo ciò che è spirituale, erediterà ed entrerà nel Regno dei Cieli, nessun altro "ricordo" dunque che non appartenga alla vita del "primogenito in Cristo", sia esso un piacevole ricordo, o uno spiacevole.
 
Lo stesso vale per gli empi, i quali porteranno con sè solo il ricordo dei loro misfatti, e non il ricordo dei "momenti piacevoli" e delle "belle esperienze vissute", magari per consolarsi dal dolore delle fiamme..., ma tutto ciò che avrà fatto parte esclusivamente del "terreno", del materiale, compreso gli affetti (che hanno anche gli empi), non sarà un ricordo per come lo intendiamo noi, ma solamente "conoscenza".
Il ricco infatti, sa di aver avuto cinque fratelli, ma quella conoscenza non produce nessun bene, anzi la usa quasi a volerne sapere più di Dio, e a "consigliare" sul da farsi, sul ciò che è utie e necessario a coloro che ha "lasciato".
 
Io non riesco a vedere tutto questo come una "dimostrazione di affetto al ricordo dei cinque fratelli", ma piuttosto un continuare imperterrito a tentare Iddio, a contraddirlo e a voler "decidere" lui cosa è buono e cosa non lo è, cosa è utile e necessario e cosa non lo è.
 
Naturalmente, questo è solo il mio punto di vista.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #65 Data del Post: 09.06.2010 alle ore 05:30:56 »
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Quote:

ma il discorso "chiave" in questo Topic non è la sua immortalità, ma appunto la sua "coscienza" e come hai accennato, anche il "ricordare" eventi della vita terrena.
Le mie perplessità infatti, si incentrano solamente su questo.  
 

Per quanto riguarda lo stato di coscienza delle anime dopo la morte del corpo fisico, la prima argomentazione che ho fatto, considerava il ricco della parabola. In essa ho messo in risalto alcune caratteristiche della sua anima, (visto che il suo corpo era stato seppellito quando venne la morte fisica) trovandosi nell’Ades, che era:  
 
a) Sensibilità per i tormenti che soffriva;  
b) ricordava e riconosceva Lazzaro, la stessa persona che aveva visto in terra tante volte alla porta della sua casa a chiedere l’elemosina;  
c) ricordava che aveva cinque fratelli nella casa di suo padre;
d) chiese ad Abraamo l’intervento di Lazzaro per lui e per i suoi fratelli.  
Questi sono segni inconfondibili dello stato di coscienza. Questa è la condizione dei perduti nel soggiorno dei morti, durante l'attesa della risurrezione.  
 

Quote:

Le anime che sono sotto l'altare, sono state "uccise" a motivo della Parola di Dio e a motivo della Testimonianza che aveva reso.
 

Con il testo dell’Apocalisse 6:9-11, ho messo in evidenza lo stato di coscienza delle anime che si trovano sotto l’altare. In questo luogo non ci sono peccatori, cioè perduti, ma solo credenti cioè cristiani, fedeli che hanno subito il martirio per la loro fede in Cristo, come il caso di Stefano. L’uccisione di questi credenti, è specificato: “A motivo della Parola di Dio e della loro testimonianza che avevano reso”. Non erano stati messi a morte per invidia, com'era il caso di Caino nei confronti di suo fratello Abele.  
 
Il “gridare” verso il loro Signore, e il “ricordarsi” eventi del passato, sono caratteristiche di uno stato di coscienza. Quindi, i due testi che ho citato, descrivono chiaramente lo stato di coscienza dei perduti e dei salvati. Questo naturalmente dopo la morte del corpo fisico.
 

Quote:

Quello che intendo è, che le anime ricorderanno solamente ciò che ha a che fare con la "sfera eterna dello spirituale", ognuno nel posto in cui si troverà.  
Chi sarà nel Seno d'Abramo ricorderà le Opere Giuste (perché il loro peccato sarà stato cancellato e non se ne avrà più memoria), mentre coloro che saranno nella geenna del fuoco, ricorderanno tutti i loro misfatti, e non magari qualche opera buona che avranno compiuta, perché essa non sarà stata tenuta in conto, e non avrà resistito alla "prova del fuoco", ma sarà stata appunto "arsa", non ci sarà più memoria di essa.
 
 
Per i credenti: tutto ciò che contribuirà per la felicità eterna e per la lode e Gloria del Signore, non sarà cancellato dalla loro memoria, mentre il rimanente non sarà più ricordato.
Per i perduti: la vita depravata che avranno condotta, le male cose che avranno commesse e, soprattutto il rifiuto della salvezza in Cristo che si sono ostinati con la loro persistente incredulità di respingere, sarà presente nella loro memoria, sia nello stato intermedio e sia nella geenna che accentuerà la loro sofferenza.
 

Quote:

Inoltre per esempio, io potrei venire ucciso da un qualche assassino, magari un folle, martirizzato e fatto a pezzi, ma se questo non avverrà a motivo della testimonianza, ma solamente a motivo del peccato che è nel mondo (girano così tanti folli, in giro...), io non sarò certo fra quelle anime, nonostante il mio sangue sarà stato versato ingiustamente e innocentemente.  
 

Certamente!
 

Quote:

E che ne è dei bambini? Anch'essi vengono portati direttamente nel Seno d'Abramo, tutti indistintamente.  
Ma quanti bambini innocenti sono vittime di massacri e vengono martirizzati dalla follia degli uomini sottoposti al potere del peccato?  
 

Per quanto riguarda i bambini, quelli piccolissimi, credo che usuffruiranno il benificio della morte di Gesù Cristo.
 

Quote:

Essi non saranno certo fra gli uccisi per la testimonianza, e dunque non saranno nel numero di quelle anime.  
Avranno memoria del loro "martirio", degli "eventi terreni"?  
 

Se non saranno nel numero di quelle anime, è assurdo pensare alla loro memeria.
« Ultima modifica: 07.02.2012 alle ore 14:27:34 by Domenico » Loggato
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #66 Data del Post: 09.06.2010 alle ore 08:54:25 »
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Quote:
Non erano stati messi a morte per invidia, com'era il caso di Caino nei confronti di suo fratello Abele.

Sinceramente avevo sempre pensato che Abele fosse stato ucciso per la sua testimonianza.
Le sue opere testimoniavano per lui, come pure Dio, con il suo "gradimento", testimoniava della sua giustizia.
Le nostre opere infatti, testimoniano che Dio è in e con noi, e perciò l'avevo sempre compreso in questo modo, e cioè che anche gli uccisi per "invidia della loro testimonianza/giustizia" (non invidia degli occhi azzurri, della BMW o della villa in riva al mare...), fossero nel numero degli uccisi per la testimonianza (nella loro vita) dell'Evangelo.
 
Però, può darsi che mi sbagli, anche se non credo.
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #67 Data del Post: 06.02.2012 alle ore 23:31:09 »
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"L'anima muore con il corpo e risorge con la resurezzione del corpo" - Tralasciando l'ultima ipotesi della quale ignoro la spiegazione-
Probabilmente è la spiegazione migliore! Quando Adamo fu creato divenne un'anima vivente, non gli fvenne data un'anima immortale. E l'anima o vita, risorgerà con un corpo nuovo che conserverà quel quid che distingue gli uni dagli altri. Se l'anima fosse quel qualcosa di immateriale che sopravvive, allora il sacrificio di Gesù sarebbe stato vano e non avrebbe senso la risurrezione. Poi il versetto di Apocalisse con le anime che gridano giustizia è solo una delle tantissime immagini letterarie della Bibbia. Altrimenti la Bibbia sarebbe troppo piena di contraddizioni, cosa che gli atei rimproverano al testo sacro.
 

on 25.05.2010 alle ore 22:38:22, serg68 wrote:
cari...grazie per le risposte chiare e veloci  Amici
 
Personalmente, anch'io ho la stessa opinione vostra riguardo l'argomento in questione.
 
Tuttavia non ho, forse, la vostra stessa certezza. Indeciso
 
Opinioni diverse da parte di altri fratelli che stimo moltissimo nella fede mi hanno fatto vedere le cose da un altra angolazione; non che questo sia stato sufficente perchè io cambi idea, però faccio mio il motto di Gaetano:" se si è predisposti a comprendere cose che non si conoscono, ben venga l’ignoranza, altrimenti l’ignoranza diventa arroganza.
 
nelle discussione cerco sempre di ascoltare cercando di toglire quanto più possibile le pregiudiziali.
 
Dopo questa premessa doverosa ne faccio ancora una e poi vengo al dunque:"essendo un argomento che va ben oltre la nostra sfera tangibile e su cui la scrittura non offre un'ampia informazione, si dovrebbero rispettare i pareri diversi fintanto che non contrastino palesemente le scritture".
 
Ora, proverò a sintetizzare le diverse opinioni:
  • L'anima è pienamente cosciente

  • L'anima continua ad esistere, ma in uno stato di riposo simile al sonno
  • L'anima muore con il corpo e risorge con la resurezzione del corpo

 
Tralasciando l'ultima ipotesi della quale ignoro la spiegazione, proverò a sintetizzare brevemente la spiegazione che mi è stata data a sostegno della seconda ipotesi.
Mi sarebbe piaciuto se fosse intervenuto qualcuno che è convinto di questo...
Vorrei focalizzare il discorso sul passaggio da questa a l'altra vita, perchè il discorso che fa Gaetano nel link non viene messo in discussione, ciò che viene messo in discussione è il "come".
Voglio dire che chi sostiene la seconda teoria annulla il fattore tempo....sempre se non ho capito male Mamma mia
 
per iniziare, loro dicono che  la visione del ricco e di Lazzaro è una "parabola".  
In Giov. 11:11,14 Gesù usa il termine "addormentato" per definire la morte di Lazzaro (che seppur morto da tre giorni non raccontò di esperienze dell'aldilà come chi è rimasto cosciente).
La bibbia usa spesso il termine "sonno" per definire lo stato del defunto.
Ancora in I Tess. 4:14 Paolo definisce lo stato di alcuni della chiesa a tessalonica i quali erano morti:"quelli che si sono addormentati" (sarebbe interessante chiarire il termine originale).
1Tess. 4:16"perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo;"
 
Resta poi il discorso sul giudizio finale di apocalisse 20, se già i morti vengono giudicati da subito il giudizio finale in realtà è un giudizio individuale ogni volta che uno muore??
 
Forse ho fatto un pò di confusione, perchè non è la mia convinzione personale, ma cercando di ricordare l'argomentazione che mi fu fatta a suo tempo devo dire che di argomenti da spulciare ce ne sono.
 Aiuto!

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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #68 Data del Post: 07.02.2012 alle ore 09:09:40 »
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on 06.02.2012 alle ore 23:31:09, Giuseppe_VI wrote:
"L'anima muore con il corpo e risorge con la resurezzione del corpo" - Tralasciando l'ultima ipotesi della quale ignoro la spiegazione-
Probabilmente è la spiegazione migliore! Quando Adamo fu creato divenne un'anima vivente, non gli fvenne data un'anima immortale. E l'anima o vita, risorgerà con un corpo nuovo che conserverà quel quid che distingue gli uni dagli altri. Se l'anima fosse quel qualcosa di immateriale che sopravvive, allora il sacrificio di Gesù sarebbe stato vano e non avrebbe senso la risurrezione. Poi il versetto di Apocalisse con le anime che gridano giustizia è solo una delle tantissime immagini letterarie della Bibbia. Altrimenti la Bibbia sarebbe troppo piena di contraddizioni, cosa che gli atei rimproverano al testo sacro.

 
La storia del ricco e di Lazzaro ci spiega molto chiaramente che sia l'anima di Lazzaro, sia l'anima del ricco sono assolutamente coscienti, Paolo ci dice che nel momento in cui siamo assenti dal corpo, siamo presenti con il Signore (2 Co 5:6) e le anime di Apocalisse non sono semplicemente un'immagine letteraria, ma la reale situazione di ciò che accade nel cielo. Non capisco inoltre come possa essere possibile un'invalidità del sacrificio di Cristo se l'anima fosse immortale. E' proprio perché essa è tale che è fondamentale credere per fede al sacrificio di Cristo. Comunque visto che al termine "immortale" do una connotazione di eternità, preferisco parlare di anima cosciente dopo la morte in attesa della risurrezione.
 
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #69 Data del Post: 07.02.2012 alle ore 23:24:20 »
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Se l'anima è immortale, il sacrificio di Cristo è vano perché è col sacrificio che LUI ci dà la possibilità dell'eternità, altrimenti saremmo perduti nella morte eterna. Ma se c'è già un'anima che soppravvive, allora qualcosa non quadra. Nel cap. 8 dell'Ecclesiaste la condizione dell'uomo quando muore è chiarissima; probabilmente c'è confusione fra immortalità e vita eterna: la parola immortalità è riferita solo a Dio in tutta la Bibbia; quando (se) andremo nel regno di Dio, saremo eterni (cioè non mortali) con un corpo spirituale, ma l'immortalità è solo attribuibile a Dio, altrimenti l'uomo si fa Dio con la dottrina dell'immortalità. In questo i TdG non hanno tutti i torti (ma anche gli avventisti mi pare).
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #70 Data del Post: 08.02.2012 alle ore 08:58:36 »
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on 07.02.2012 alle ore 23:24:20, Giuseppe_VI wrote:
Se l'anima è immortale, il sacrificio di Cristo è vano perché è col sacrificio che LUI ci dà la possibilità dell'eternità
.
No con il Suo sacrificio, mediante il Suo sangue e la Sua risurrezione ci salva dal nostro peccato. In pratica da peccatori destinati ad un'eternità di sofferenze, diveniamo peccatori che avranno un'eternità di gioia insieme con il Signore. In questo caso non c'entra la coscienza o meno dell'anima.
Poi sulla tua riflessione sul termine "immortale" mi posso trovare d'accordo, ma di certo tutto il NT (ricordiamoci che la Bibbia è una rivelazione progressiva) insegna che l'anima è cosciente dopo la morte in attesa della risurrezione del corpo.
 
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #71 Data del Post: 08.02.2012 alle ore 09:19:08 »
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La morte vera arriverà solo con il lago di fuoco: dopo il giudizio davanti al trono bianco, la prima morte è paragonata ad un sonno.
 
« Ultima modifica: 08.02.2012 alle ore 09:22:26 by Marmar » Loggato

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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #72 Data del Post: 08.02.2012 alle ore 11:00:10 »
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Sacrificio = sangue. La resurrezione è una conseguenza. Un attimo prima di morire dice "Tutto è compiuto", cioè con la morte sacrificale Gesù ci fa la grazia. L'anima non muore? Allora non capisco cosa serva la risurrezione, tanto più che nel Regno saremo spiriti... ma solo gli angeli sono puri spiriti, noi avremo un corpo spirituale.
 

on 08.02.2012 alle ore 08:58:36, andreiu wrote:

.
No con il Suo sacrificio, mediante il Suo sangue e la Sua risurrezione ci salva dal nostro peccato. In pratica da peccatori destinati ad un'eternità di sofferenze, diveniamo peccatori che avranno un'eternità di gioia insieme con il Signore. In questo caso non c'entra la coscienza o meno dell'anima.
Poi sulla tua riflessione sul termine "immortale" mi posso trovare d'accordo, ma di certo tutto il NT (ricordiamoci che la Bibbia è una rivelazione progressiva) insegna che l'anima è cosciente dopo la morte in attesa della risurrezione del corpo.
 

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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #73 Data del Post: 25.07.2012 alle ore 22:03:22 »
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pace fratello andreiu,volevo farti una domanda riguardo al versetto di apocalisse che giovanni vide le anime sotto l'altare,io credevo che erano anime coscienti ma ora sono in dubbio perche' i testimoni di geova mi anno detto che cuelli non sono anime ma e' il sangue dei santi uccisi,infatti Dio disse a caino che il sangue di abele gridava a Dio dal suolo della terra,sangue si traduce anche anima nefesc,pace fratello spero mi aiuti in cuesta domanda.Dio ti Benedica
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Re: L'anima è consciente o incosciente dopo la mor
« Rispondi #74 Data del Post: 26.07.2012 alle ore 10:52:43 »
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on 25.07.2012 alle ore 22:03:22, supermen wrote:
pace fratello andreiu,volevo farti una domanda riguardo al versetto di apocalisse che giovanni vide le anime sotto l'altare,io credevo che erano anime coscienti ma ora sono in dubbio perche' i testimoni di geova mi anno detto che cuelli non sono anime ma e' il sangue dei santi uccisi,infatti Dio disse a caino che il sangue di abele gridava a Dio dal suolo della terra,sangue si traduce anche anima nefesc,pace fratello spero mi aiuti in cuesta domanda.Dio ti Benedica

 
La spiegazione dei tdg è assolutamente fallata infatti leggiamo Ap 6:9-11  "Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa.
Apocalisse 6:10 Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?»
Apocalisse 6:11 E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro".
 
Come si può osservare il testo distingue chiaramente queste anime dal loro "sangue". In greco i termini sono diversi, infatti per anime abbiamo "psychas", da cui deriva la nostra parola "psicologia", ovvero lo studio della mente. Ma quando le anime gridano parlano del loro sangue che in greco è "aima", un sostantivo completamente diverso. Quindi lì si parla dell' "uomo interiore", di quella parte invisibile che costituisce il nostro essere.  
 
Come dirà Paolo in 1 Tes 5:23 "Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
 
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