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   Lambrusche in Eden?
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   Autore  Topic: Lambrusche in Eden?  (letto 3056 volte)
eliseob.
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #15 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 08:16:23 »
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Quote:

Per favore, siamo seri : c'èra o non c'èra questo albero della vità?
cerchiamo di vedere tutti i punti di vista e non solo quello che ci fa piacere personalmente.

Ascolta, sia col Comandamento che con la trasgressione del Comandamento, l'albero della vita non c'entra nulla.
Iddio disse ad Adamo che poteva mangiare liberamente da tutti gli alberi; l'unico albero proibito, era l'albero della conoscenza del bene e del male, non l'albero della vita, ma l'albero della conoscenza del bene e del male.
 
La disubbidienza dunque, è in relazione sia al Comando di Dio, che all'albero della conoscenza del bene e del male; L'albero della vita non c'entra nulla.
 
L'albero della vita "diventa" proibito, solamente dopo la disubbidienza, e questa "proibizione" scaturisce dalla disubbidienza, e Dio ne sbarra all'uomo l'accesso, per il suo bene.

Quote:
L'accesso all' albero della vita è stato riaperto da Cristo dopo la sua morte, quindi perchè dici che non è vero che Adamo rifiuto Dio? Perchè si ritrovò nudo?

Personalmente, sono convinto che sia Gesù stesso, l'Albero della Vita...
 
Ascolta, indirettamente, facendo tutta una serie di discorsi logici, in fondo Adamo "rifiutò" Dio; ma "tecnicamente", praticamente, Adamo disubbidì al Comandamento, punto.
 
Adamo non era Lucifero, Perfetto ed Eccelso fra tutte le Sue creature, Adamo era solamente un uomo tratto dalla polvere, a cui Dio aveva dato una "Conoscenza" adatta a lui, a lui sufficiente, perfetta per lui, per il suo essere uomo.
 
Dunque a mio avviso (e non lo fa nemmeno Dio), non si può parlare di rifiuto, ma solamente ed esclusivamente di disubbidienza!
Disubbidienza, una trasgressione che può essere "lavata", purificata, redenta, a motivo proprio dell'essenza dell'uomo e della sua natura.
 
Perciò a mio avviso, non funziona nemmeno quel "discorso logico" a cui accennavo prima; Adamo dunque, non "rifiutò" Dio, ma disubbidì al Comandamento!
 
Egli si ritrovò nudo, non perchè non lo fosse già, infatti era sempre stato nudo, e questo per lui non era mai stato un problema, secondo la conoscenza che Iddio aveva stabilito per lui; E questo era buono così.
Secondo quella conoscenza data da Dio, la nudità di Adamo non era "nudità" nè agli occhi di Dio, nè agli occhi di Adamo, e non c'era niente di cui vergognarsi.
 
Ma chi è che ha "mostrato" ad Adamo la sua nudità?
È stato forse Dio con la Sua Conoscenza? No!
È stato forse Adamo con la conoscenza che Dio gli aveva data? No!
È stato l'albero della vita? No!
È stato il frutto dell'albero della vita? No!
È stato il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male? Si!
Era vietato il frutto di quell'albero? Si!
Ha mangiato Adamo il frutto proibito? Si!
Ha Adamo trasgredito il Comandamento? Si!
Ha Adamo avuto vergogna della propria nudità dopo aver acquisito della conoscenza proibita? Si!
Adesso Adamo era veramente Nudo? Si!
Egli riconosceva di essere nudo? Si!
Aveva vergogna? Si!
Dio lo rimproverò di essere nudo? No!
Adamo si vesti da solo? No!
Dio "coprì"/vestì Adamo (uccidendo per la prima volta degli animali)? Si!
 
....ed ecco che già dal primo istante, la disubbidienza di Adamo costò sangue e vita!, e ancora si trovavano alla Sua Presenza, nel Suo Giardino!
 
Ascolta, caro Osanna, l'Albero della Vita non "mostra la nostra nudità", ma al contrario, la copre!
 
E se la trasgressione di Adamo poteva essere lavata soltanto col Sangue, e più precisamente col Sangue di Cristo, il Cristo non ci mostra la nostra nudità, ma ci riveste di Giustizia.
 
Ciò che ci mostra la nostra nudità, è la Legge, la conoscenza della Parola di Dio che Egli ha ritenuto buona e perfetta per noi.
Cercare "altre conoscenze" dunque, avrebbe conseguenze molto più gravi di quelle che portò Adamo, in quanto adesso l'uomo (grazie ad Adamo) ha la conoscenza del bene e del male, e in più ha la Parola di Dio, ha il Cristo, ha lo Spirito Santo.
 
Adesso dunque, chiunque non ritenga "sufficiente" tutto ciò, e ricerca "altra conoscenza", Rifiuta apertamente Dio e tutta la Sua Opera, con le relative conseguenze.
 
Ma non era di tutto questo che si voleva occupare il Topic, ma della "natura" di Adamo, del come fosse possibile che "Adamo producesse delle lambrusche", essendo un "albero molto buono".
 
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #16 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 11:37:00 »
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Proviamo a leggerlo in modo semplice.
 
Se Gesù ha detto più volte che per entrare nel Regno bisogna tornare bambini, significa che è importante farlo. Ora, cosa intendeva dire, e cosa pretendeva che capissimo noi? Secondo me il bambino è quello che affida totalmente la sua vita ai genitori, quello che non si pone problemi per il domani, poiché sa che il padre e la madre sono in condizioni di gestire al meglio le sue necessità. Il bambino è anche cosciente che da solo non può vivere, mancherebbe di tutto e sarebbe a rischio. (Cfr Mt 6: 25-32) .
 
Cosa c'entra questo con Adamo ed Eva? A me sembra che fossero entrambi nella condizione di bambino, per vivere avevano bisogno della presenza di Dio, perché tutto ciò che avevano proveniva da lui, e l'importante è che loro lo sapevano benissimo; non erano come noi oggi, che facciamo fatica a credere che esista un Padre Celeste.
 
La loro esistenza procedeva regolarmente e tutto andava per il verso stabilito, non è scritto che abbiano mangiato il frutto dell'albero della vita, ma questo non mi meraviglia più di tanto, poiché la vita l'avevano già.
 
Il centro della loro esistenza e del loro benessere era tutto nel Padre, come quello di un bambino è nei genitori. Non avevano nessuna esperienza del male, non erano come noi oggi, che facciamo fatica a vedere la buona fede negli altri.
 
Ecco che un giorno arriva il serpente, il più astuto. Ci vuole poco ad approfittare dell'innocenza di un bambino, lo sanno bene alcuni loschi individui che scorrazzano in questo mondo.  
 
A questo punto mi piace ricostruire una scenetta, non pretendo che sia giusta, però mi ha aiutato molto.
 
Siamo vicini all'albero della conoscenza del bene e del male, ed il serpente parlante è intenzionato a mordere a morte; le ragioni per cui lo vuole fare lasciamole da parte, concentriamoci nell'azione. Vicino vi sono Adamo ed Eva. Dio aveva detto ad Adamo di non mangiare del frutto, Eva, invece, dice al serpente che Dio aveva detto che non lo potevano nemmeno toccare. Eva, però non lo aveva sentito da Dio, ma da Adamo, almeno possiamo dedurlo dal fatto che il racconto non ne parla, e poi è anche coerente poiché era lui che aveva il compito di vegliare su di lei.
 
Perché Adamo ha rincarato la dose? Non lo sappiamo. Si potrebbe immaginare che lo abbia fatto per avere maggior sicurezza, ma non è certo, quindi lasciamo perdere.  
 
A questo punto dopo che il serpente fa la sue domande ad Eva ed essa risponde, qualcuno commenta che il serpente potrebbe aver spinto Eva a contatto con l'albero, per convincerla che ciò che diceva non era vero, infatti, tocca l'albero, e forse anche i suoi frutti, e non muore. Trovo questa spiegazione molto interessante, perché rivela anche l'astuzia propria del tentatore nell'infilarsi nei nostri "miglioramenti" alla Parola di Dio, ed il perché il racconto precisa che Eva dice che non lo potevano toccare.
 
A questo punto il primo passo era fatto. Il nostro avversario procede a tappe, non si prefigge il traguardo subito, lui ha tempo e può usarlo.  
Adamo non interviene, forse perché ciò che afferma il serpente era troppo grande per poterlo ignorare, infatti, si trattava di tutto ciò che avevano. Il serpente stava mettendo la classica "pulce nell'orecchio", com'è solito fare anche oggi. Diceva, in sostanza: "Voi riponete tutta la vostra fiducia in Dio, ma chi vi garantisce che lui tutto ciò che fa lo faccia per il vostro bene? Voi siete a rischio se vi fidate di lui perché lui vuole solo usarvi per i suoi scopi, per questo non vuole che riusciate a vedere di più di quello che siete in grado vedere ora.
 
L'affermazione del bugiardo ha un effetto dirompente nella coscienza dei due, che, probabilmente, rimangono esterrefatti e senza parole. La donna subito si rende conto che se è vero ciò che il serpente afferma è necessario correre ai ripari ed emanciparsi per condurre una vita in completa autonomia, decidendo da soli quel che è bene o male per loro, quindi mangia il frutto.
 
Il secondo passo è fatto.
 
Adamo, che sapeva bene che non era vero che non potevano toccarlo, rimane ora stupito del fatto che Eva abbia mangiato e non sia morta, quindi il dubbio sull'onesta di Dio prende forza anche in lui e mangia.
 
Il terzo passo è fatto, il serpente non ha bisogno di altro ed esce di scena, ora ha dimostrato di la da ogni dubbio (secondo il suo modo di vedere) che gli umani non sono poi così "buoni".
 
A questo punto i due si rendono conto che non possono nascondere la cosa a Dio, che abita nel cuore di tutti, e si scoprono nudi, incominciando a sperimentare la stupidità delle coperture che ci costruiamo.
 
Il serpente prima demolisce la fiducia in Dio, poi incita al male.
 
Gesù, prima ristabilisce la fiducia in Dio, poi guida al bene.
 
A questo punto mi fermo, non pretendo che tutti siano concordi, ma questa me la tengo, finché non scoprirò qualcosa che mi sembri migliore.
« Ultima modifica: 17.05.2010 alle ore 11:46:17 by Marmar » Loggato

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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #17 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 12:58:30 »
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Bellissima esposizione, Marmar. Idea
 
So che non ti dispiacera' se ne faccio una nota
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #18 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 14:11:07 »
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Quote:

A questo punto mi fermo, non pretendo che tutti siano concordi...

D'accordo, ma qui noi vogliamo dialogare, chiaramente sempre confrontandoci e basando questo confronto sulle Scritture, o almeno su ciò che conosciamo delle Scritture, e chissà che non "scopriremo" qualcosa.
 
Perciò permettimi alcune osservazioni.

Quote:
Se Gesù ha detto più volte che per entrare nel Regno bisogna tornare bambini, significa che è importante farlo. Ora, cosa intendeva dire, e cosa pretendeva che capissimo noi? Secondo me il bambino è quello che affida totalmente la sua vita ai genitori, quello che non si pone problemi per il domani, poiché sa che il padre e la madre sono in condizioni di gestire al meglio le sue necessità. Il bambino è anche cosciente che da solo non può vivere, mancherebbe di tutto e sarebbe a rischio. (Cfr Mt 6: 25-32) .

Secondo me si fa confusione tra le due cose.
Quando Gesù dice "Se non diventate come i piccoli fanciulli", Egli non sta a discutere "come sono" i piccoli fanciulli, e nemmeno prende ad insegnare come sono i piccoli fanciulli.
In Mt. 6:25-32 invece, Gesù sta insegnando come deve vivere l'uomo "maturo", con "senno", infatti invita a considerare questo, a considerare quello, a prendere atto di quanto fanno i "pagani", e a trarre delle conclusioni.
Tutto questo dunque, va "imparato", non è innato, ma va "elaborato" attraverso l'esperienza.
 
In altre parole, la coscienza della "dipendenza" da Dio non è innata nell'uomo, nemmeno in quello nato di nuovo, in quanto egli dovrà "imparare per esperienza", come infatti insegna Gesù, a dipendere da Dio, e a prenderne coscienza, valutando, considerando, sperimentando.
Non c'è altro modo per "prendere coscienza".
 
Affermare che un bambino è "cosciente" che da solo non può vivere, che mancherebbe di tutto e sarebbe a rischio, secondo me non è esatto.
Altrimenti non piangerebbe quando ha fame, quando ha il pannolino bagnato, quando è solo (in età avanzata).
Se lui potesse considerare gli uccelli del cielo e i gigli dei campi, non si darebbero un "gran da fare" per attirare l'attenzione dei genitori, in quanto sarebbero certi che i loro bisogni sarebbero soddisfatti, e che non c'è motivo di preoccuparsi, nè di avere paura (di restare soli, del buio), nè avrebbero bisogno della mano rassicurante che muove la culla.
 
Adamo ed Eva dunque, secondo me non erano per niente "coscienti" di dipendere in tutto e per tutto da Dio, questo avrebbero dovuto impararlo, per esperienza.
Iddio portò gli animali ad Adamo affinchè gli desse dei nomi; Iddio diede ad Adamo il compito di lavorare (coltivare?) e custodire il giardino (custodire da cosa?).
E Adamo fino a prova contraria, fece tutto questo con "diligenza", possiamo dire.
Diede i nomi agli animali, "lavorò"(coltivò?) il giardino...
Un momento..., ma perchè mai "lavorare"(coltivare?) il giardino, se Dio faceva crescere i frutti, il fiume adacquava il giardino, e tutto "dipendeva" da Dio?
Siamo veramente sicuri che loro lo sapessero, che dipendessero interamente da Dio?
Una cosa è sapere che Dio c'è, che viene a visitarli nel giardino che stanno lavorando (coltivando?) e custodendo, un'altra è sapere che dipendono da Dio, e dunque il loro "lavoro" non serve, in fondo.
 
È una fatica sprecata? loro lo sanno? ...ma non importa, perchè nel loro caso non era "fatica", ma semplicemente il loro compito, e lo portavano a compimento.
 
Resta l'altro compito, il "custodire" il giardino. Lo hanno fatto altrettanto diligentemente?
Oppure Dio aveva chiesto loro qualcosa di impossibile, visto che loro erano "innocenti come un bambino", non avevano esperienza, e non avevano "capito" cosa intendeva Dio per "custodire il giardino"?
Se Dio gli ha dato quel compito, ha ritenuto che fossero perfettamente in grado, nelle perfette condizioni per "intendere" la Sua Parola.

Quote:
Ecco che un giorno arriva il serpente, il più astuto. Ci vuole poco ad approfittare dell'innocenza di un bambino, lo sanno bene alcuni loschi individui che scorrazzano in questo mondo.  
 
A questo punto mi piace ricostruire una scenetta, non pretendo che sia giusta, però mi ha aiutato molto.

Cerco di "costruirmi" anch'io una scena possibile...
Adamo ed Eva erano stati posti nel giardino, il loro compito era quello di lavorarlo e custodirlo, ed essi lo fecero. Essi ubbidirono al Comandamento, e acquistarono esperienza = Io lavoro il giardino = Io mangio i frutti che esso mi produce; Io vivo bene, non mi manca nulla, è bello vivere qui e ricevere le visite di Dio.
 
Ma ad un certo punto, ecco che Genesi di punto in bianco dice: Or il serpente era il più astuto di tutti...., e disse alla donna....!
Ora, quant'anche "mi immagini" la scena, cerco di farlo in base alle Scritture.
C'era dunque, da qualche parte, questo "serpente antico", chiamato anche il "gran seduttore" (Ap.12:9), il "suggeritore" (I Cr. 21:1)(ci dev'essere un brano che accenna al "suggeritore", ma non riesco a trovarlo...), ed ecco che esso "parlò" alla donna.
Immagineró dunque la scena, come se il serpente, si fosse "insinuato" nei pensieri della donna, approfittando non proprio della sua "innocenza", ma proprio della sua "capacità intellettiva", spingendola a fargli fare 2 più 2.  
Il tutto, non "appeso all'albero della mela", ma "strisciando" nella sua mente, nei suoi pensieri, e questo, essendo in compagnia di Adamo, "che era con lei" (suppongo fossero sempre insieme, ma ognuno pensava di testa propria...).
A questo punto, Eva, "ragionando" (e non per niente incosciente e inesperiente), cominciò ad un tratto a vedere chi i frutti di quell'albero erano prima buoni a vedersi, secondo buoni a mangiarsi (ma dov'è qui la "novità", tutti gli alberi producevano frutti buoni a vedersi e a mangiare. Genesi 2:9 ), e infine che erano desiderabili per diventare intelligente.
Eva dunque non era una "sprovveduta", ma dalla sua "posizione", voleva emanciparsi. Il serpente dunque, già aveva fatto metà del lavoro (del quale Adamo era all'oscuro), ed Eva desiderò essere "intelligente", e disubbidì al Comandamento, prese del frutto e ne mangiò.  
Poi, ne diede ad Adamo che era con lei, il quale non fece nulla per "custodire" il giardino, in questo caso l'albero proibito, ma piuttosto ne mangiò senza farsi domande nè scrupoli.  
A questo punto, si aprirono gli occhi di entrambi, sebbene già gli occhi di Eva, si erano "dischiusi" un po' prima, visto che lei d'un tratto aveva visto che quei frutti, erano "diversi", più "buoni e desiderabili" di tutti gli altri (Genesi 2:9 ).
 
La frittata era fatta....
Ma non per inesperienza, nè per ingenuità o innocenza, non credo assolutamente.  Sorriso
 
Scusatemi se sono stato più che prolisso..  Imbarazzato
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #19 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 15:30:39 »
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on 17.05.2010 alle ore 12:58:30, linchen wrote:

 
Bellissima esposizione, Marmar. Idea
 
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #20 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 20:32:13 »
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on 17.05.2010 alle ore 15:30:39, Marmar wrote:

 
Ne sono orgoglioso!  Sorridente

 
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #21 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 21:52:05 »
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Quote:
A questo punto dopo che il serpente fa la sue domande ad Eva ed essa risponde, qualcuno commenta che il serpente potrebbe aver spinto Eva a contatto con l'albero, per convincerla che ciò che diceva non era vero, infatti, tocca l'albero, e forse anche i suoi frutti, e non muore. Trovo questa spiegazione molto interessante, .....

Non vorrei fare il guastafeste, ma personalmente ci andrei molto cauto, a "pubblicare" cose simili, senza nessun fondamento nelle Scritture...
 
Nonostante infatti sia una "rappresenzazione immaginaria", bisogna tenere conto che si "pubblica" una "meditazione", che si suppone, "dovrebbe" essere biblica.
 
Ma qui, non c'è nemmeno l'odore, del tanto amato "biblico", al massimo, io sento odore di Talmud...   Sorriso
 
Poi, fate voi.  Sorriso
 
P.S.: Vedo che alla mia "rappresentazione immaginaria" biblica, non è stata data nemmeno una lira...
Pazienza.  Sorriso
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #22 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 22:24:35 »
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on 17.05.2010 alle ore 08:16:23, eliseob. wrote:

Ascolta, sia col Comandamento che con la trasgressione del Comandamento, l'albero della vita non c'entra nulla.
Iddio disse ad Adamo che poteva mangiare liberamente da tutti gli alberi; l'unico albero proibito, era l'albero della conoscenza del bene e del male, non l'albero della vita, ma l'albero della conoscenza del bene e del male.
 
La disubbidienza dunque, è in relazione sia al Comando di Dio, che all'albero della conoscenza del bene e del male; L'albero della vita non c'entra nulla.
 
L'albero della vita "diventa" proibito, solamente dopo la disubbidienza, e questa "proibizione" scaturisce dalla disubbidienza, e Dio ne sbarra all'uomo l'accesso, per il suo bene.
Personalmente, sono convinto che sia Gesù stesso, l'Albero della Vita...
 
Ascolta, indirettamente, facendo tutta una serie di discorsi logici, in fondo Adamo "rifiutò" Dio; ma "tecnicamente", praticamente, Adamo disubbidì al Comandamento, punto.
 
Adamo non era Lucifero, Perfetto ed Eccelso fra tutte le Sue creature, Adamo era solamente un uomo tratto dalla polvere, a cui Dio aveva dato una "Conoscenza" adatta a lui, a lui sufficiente, perfetta per lui, per il suo essere uomo.
 
Dunque a mio avviso (e non lo fa nemmeno Dio), non si può parlare di rifiuto, ma solamente ed esclusivamente di disubbidienza!
Disubbidienza, una trasgressione che può essere "lavata", purificata, redenta, a motivo proprio dell'essenza dell'uomo e della sua natura.
 
Perciò a mio avviso, non funziona nemmeno quel "discorso logico" a cui accennavo prima; Adamo dunque, non "rifiutò" Dio, ma disubbidì al Comandamento!
 
Egli si ritrovò nudo, non perchè non lo fosse già, infatti era sempre stato nudo, e questo per lui non era mai stato un problema, secondo la conoscenza che Iddio aveva stabilito per lui; E questo era buono così.
Secondo quella conoscenza data da Dio, la nudità di Adamo non era "nudità" nè agli occhi di Dio, nè agli occhi di Adamo, e non c'era niente di cui vergognarsi.
 
Ma chi è che ha "mostrato" ad Adamo la sua nudità?
È stato forse Dio con la Sua Conoscenza? No!
È stato forse Adamo con la conoscenza che Dio gli aveva data? No!
È stato l'albero della vita? No!
È stato il frutto dell'albero della vita? No!
È stato il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male? Si!
Era vietato il frutto di quell'albero? Si!
Ha mangiato Adamo il frutto proibito? Si!
Ha Adamo trasgredito il Comandamento? Si!
Ha Adamo avuto vergogna della propria nudità dopo aver acquisito della conoscenza proibita? Si!
Adesso Adamo era veramente Nudo? Si!
Egli riconosceva di essere nudo? Si!
Aveva vergogna? Si!
Dio lo rimproverò di essere nudo? No!
Adamo si vesti da solo? No!
Dio "coprì"/vestì Adamo (uccidendo per la prima volta degli animali)? Si!
 
....ed ecco che già dal primo istante, la disubbidienza di Adamo costò sangue e vita!, e ancora si trovavano alla Sua Presenza, nel Suo Giardino!
 
Ascolta, caro Osanna, l'Albero della Vita non "mostra la nostra nudità", ma al contrario, la copre!
 
E se la trasgressione di Adamo poteva essere lavata soltanto col Sangue, e più precisamente col Sangue di Cristo, il Cristo non ci mostra la nostra nudità, ma ci riveste di Giustizia.
 
Ciò che ci mostra la nostra nudità, è la Legge, la conoscenza della Parola di Dio che Egli ha ritenuto buona e perfetta per noi.
Cercare "altre conoscenze" dunque, avrebbe conseguenze molto più gravi di quelle che portò Adamo, in quanto adesso l'uomo (grazie ad Adamo) ha la conoscenza del bene e del male, e in più ha la Parola di Dio, ha il Cristo, ha lo Spirito Santo.
 
Adesso dunque, chiunque non ritenga "sufficiente" tutto ciò, e ricerca "altra conoscenza", Rifiuta apertamente Dio e tutta la Sua Opera, con le relative conseguenze.
 
Ma non era di tutto questo che si voleva occupare il Topic, ma della "natura" di Adamo, del come fosse possibile che "Adamo producesse delle lambrusche", essendo un "albero molto buono".
 
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Amico, vedi, tu fai elogio di sapienza umana, ma non hai compreso che prima ancora di questo, ti ho suggerito che l 'albero della vita è Cristo, Adamo ed Eva rifiutarono Cristo, il Creatore. Adesso ne hai accennato ma non hai compreso.
 
Essi rifiutarono Cristo,Adamo ed Eva si ritrovarono nudi perchè gli fu tolta la parte Spirituale che avevano, si videro nudi, non perchè senza abiti, ma nudi nello Spirito.
 
Essi morirono, come Dio aveva loro detto, non sono vivi, morirono, e tutti i loro discendenti muoiono.
 
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #23 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 22:36:55 »
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Quote:
Questo concetto però, ritengo richieda dei chiarimenti

 
Siamo noi a prendere le nostre decisioni e ne siamo responsabili, anche se la società moderna non ha altrettanta sicurezza nel sostenere questo principio.
     Il concetto di libero arbitrio si applica solo alla sfera della moralità. In altre parole, siamo liberi esclusivamente riguardo a decisioni e azioni legate al nostro conflitto personale, quando siamo tentati di fare ciò che è immorale. È solo nella battaglia tra il bene e il male che siamo liberi di vincere o perdere. Il libero arbitrio si applica quando ci troviamo di fronte a una situazione in cui possiamo agire in modo corretto e, allo stesso tempo, subiamo una tentazione di natura fisica, sensuale, animalesca. È qui che affrontiamo la prova.
     Il libero arbitrio al di fuori della sfera morale è molto limitato. La salute, il benessere e vari altri elementi della nostra vita sono aspetti che, per quanto ci possiamo provare, non dipendono da noi. Quando si tratta però di prove morali abbiamo piena capacità di controllo. Questo è l’ambito in cui siamo liberi di decidere.
     Ovviamente esistono molti aspetti al di fuori della sfera etica sui quali abbiamo facoltà di decidere, ma queste scelte sono di natura puramente tecnica. Ovviamente siamo in grado di scegliere il gusto di un gelato oppure il colore del vestito che vogliamo indossare, ma compiere queste scelte non è prerogativa esclusiva dell’uomo. Anche gli animali sono in grado di prendere alcune decisioni, ad esempio cosa mangiare o dove dormire. Si tratta di questioni che non hanno alcun significato morale; sono scelte puramente istintive.
     Quello di cui stiamo parlando noi, invece, è il libero arbitrio proprio degli esseri umani (quello di cui era stato dotato Adamo), quella capacità che ci rende diversi da qualsiasi altro essere vivente. L’ambito in cui gli animali non sono in grado di compiere alcuna scelta è quello morale. Nessun animale può distinguere tra il bene e il male né cercare di elevare il suo “io inferiore” per raggiungere uno stato spirituale più alto attraverso prove morali.
     Il campo di battaglia del libero arbitrio è appunto quello delle prove morali, lo sforzo per raggiungere valori spirituali superiori e resistere al nostro “io inferiore” che cerca di trascinarci in basso.
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #24 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 22:43:38 »
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Quote:
Amico, vedi, tu fai elogio di sapienza umana, ma non hai compreso che prima ancora di questo, ti ho suggerito che l 'albero della vita è Cristo, Adamo ed Eva rifiutarono Cristo, il Creatore. Adesso ne hai accennato ma non hai compreso.
 
Essi rifiutarono Cristo,Adamo ed Eva si ritrovarono nudi perchè gli fu tolta la parte Spirituale che avevano, si videro nudi, non perchè senza abiti, ma nudi nello Spirito.
 
Essi morirono, come Dio aveva loro detto, non sono vivi, morirono, e tutti i loro discendenti muoiono.

Boh..., non so più come spiegartelo...
 
Ascolta, tutto questo spiritualizzare, nel discorso disubbidienza, non ci porta da nessuna parte.
 
Bene, l'albero della vita è/era Cristo, ed esso era piantato in mezzo al giardino; era sempre là, e lì resto!
Il fiume, potrebbe raffigurare lo Spirito Santo; Ma anche il fiume, era sempre stato lì, e lì restò!
Ma con chi aveva a che fare Adamo?
Adamo aveva a che fare con Dio, e Lui gli diede un Comandamento preciso (nonostante l'albero della vita e il fiume); E Adamo cosa fece, disubbidì al Comandamento (indipendentemente dall'albero della vita e del fiume).
 
Scusa, perchè continui a tirare in ballo l'albero della vita?
 
Dio ottenne della pelle per vestire Adamo uccidendo degli animali! Tutto questo, pur essendoci un riferimento spirituale, rimane intanto materiale!
Come pure rimane materiale il "mangiare il pane con sudore", il "partorire con dolore", le spine e i triboli, e tutto il resto!
 
Dunque, per favore.....  Sorriso
 
Magari apri un altro Topic, per trattare le conseguenze spirituali e tutto il resto. Qui stiamo trattando solamente la questione Adamo uomo, e da dove "venne fuori", la sua disubbidienza.
« Ultima modifica: 17.05.2010 alle ore 23:28:58 by eliseob. » Loggato
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #25 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 23:03:44 »
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on 17.05.2010 alle ore 21:52:05, eliseob. wrote:

Non vorrei fare il guastafeste, ma personalmente ci andrei molto cauto, a "pubblicare" cose simili, senza nessun fondamento nelle Scritture...
 
Nonostante infatti sia una "rappresenzazione immaginaria", bisogna tenere conto che si "pubblica" una "meditazione", che si suppone, "dovrebbe" essere biblica.
 
Ma qui, non c'è nemmeno l'odore, del tanto amato "biblico", al massimo, io sento odore di Talmud...   Sorriso
 
Poi, fate voi.  Sorriso
 
P.S.: Vedo che alla mia "rappresentazione immaginaria" biblica, non è stata data nemmeno una lira...
Pazienza.  Sorriso

 
C'è scritto che si tratta di un commento, non mio, tra l'altro. Ho solo riportato ciò che mi ha incuriosito, lo so che non è scritto ma, se vogliamo, il "dire-non dire" è una tecnica letteraria che troviamo anche nella Bibbia.
 
Comunque la mia non era una lezione biblica su Genesi 3, se qualcuno non la ritiene valida è liberissimo  Sorridente di non prenderla in considerazione, lo dici sempre anche tu che siamo qui per chiaccherare.
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Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #26 Data del Post: 17.05.2010 alle ore 23:10:26 »
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Quote:
lo dici sempre anche tu che siamo qui per chiaccherare.

No, un momento.  Sorriso
Io non ho mai detto che siamo qui per chiacchierare, infatti, non mi pare che ci troviamo in 4 chiacchiere (che poi non frequento piú di tanto). Sorriso
Io ho detto che siamo qui per confrontarci, e confrontarci con le Scritture.  ....non le favole, giudaiche, greche, o italo-americane che siano.  Occhiolino
 
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #27 Data del Post: 18.05.2010 alle ore 18:48:51 »
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Vorrei sottoporre un piccolo spunto, se avete ancora forze... Piegato dal ridere3 Piegato dal ridere3
Mi ha sempre colpito una frase di Dio nell'Eden, quando rivolto ai due poveri umani, fregati dal serpente e vergognosi (tanto da coprirsi le nudità) domanda.
" chi vi ha detto che siete nudiHu?!"
Che bello questo atteggiamento di Dio e chiarificatore.
E' l'accusatore che ci fa provare vergogna (senso di colpa). Prima gli uomini non "conoscevano" il peccato e, pur nudi, non ne provavano vergogna.
bellissimo.
shalom
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #28 Data del Post: 18.05.2010 alle ore 18:51:30 »
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.....e non scambiamoci accuse tipo: non hai capito le Scritture, non hai compreso.....etc...
e chi mai può dirsi sapiente? Chi ha la conoscenza?
dai!!!!!! Amici
shalom shalom
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Re: Lambrusche in Eden?
« Rispondi #29 Data del Post: 18.05.2010 alle ore 18:59:20 »
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Ah..., a proposito...

Quote:
Perché Adamo ha rincarato la dose?

Adamo non ha "rincarato la dose"; Ad Adamo fu chiesto per primo, in quanto responsabile del giardino.
E lui (Adamo), senza "ricarare la dose di nessuno", rispose come sappiamo. Manifestando di fatto tutta la sua colpevolezza, proprio con le sue labbra, anche se lui era convinto di giustificare sè stesso, accusando quasi Dio.
 
Altro che "innocenza" e "bambino"....  Occhiolino
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