Progetto Archippo - Seminari a domicilio
Benvenuto Visitatore. Fai Login o Registrati.   Regolamento Leggi il regolamento completo

Indice Indice   Help Help   Cerca Cerca   Utenti Utenti   Calendario Calendario   Login Login   Registrati Registrati

 
   I Forum di Evangelici.net
   Dottrina, storia ed esegesi biblica (partecipazione riservata a chi si identifica con i punti di fede di evangelici.net)
   Dottrina e riflessioni bibliche
(Moderatori: andreiu, ilcuorebatte, Asaf)
   La vita (com'esistenza) dell’aldilà
« Topic Precedente | Prossimo Topic »
Pagine: 1 ... 3 4 5  · vai in fondo · Rispondi Rispondi   Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa
   Autore  Topic: La vita (com'esistenza) dell’aldilà  (letto 5200 volte)
Domenico
Membro familiare
****




Certo, beni e bontà m'accompagneran no (Sal. 23:6)

   
WWW    E-Mail

Posts: 857
Re: La vita (com'esistenza) dell’aldilà
« Rispondi #60 Data del Post: 15.12.2009 alle ore 00:17:38 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

Andrea ha scritto:
 

Quote:

E' l'apostolo Paolo che ne parla in 1 Co 3 quando si parla dell'atleta cristiano. Egli dice "se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco. Quindi un danno vi è inevitabilmente che non indica la perdita o meno della salvezza, ma sicuramente il rimprovero  del Sgnore Gesù  ed il nascondersi da Lui "coperto di vergogna"
 

Che il “danno” cui parla il testo paolino non riguarda la salvezza, è un dato certo che nessuno potrà contestare, se si intende correttamente la Parola del Signore. Quando, però si afferma che il “danno” della perdita, sarà “sicuramente il rimprovero del Signore Gesù ed il nascondersi da Lui "coperto di vergogna", (la sottolineatura è mia) c’è di riflettere attentamente per considerare se questo modo di intendere la Scrittura, sia compatibile con quello che Paolo voleva alludere, o se è un’interpretazione discutibile.  
 
Se Eliseo ha scritto: “Secondo me è un po' errata l'interpretazione di "danno", non ha tutti i torti di esprimersi in quel modo. Pur avendo rispetto per Andrea, sia come fratello e come moderatore del forum, secondo me, la sua interpretazione è errata, almeno per due motivi.  
 
1) Tutto il brano in questione, nel suo ampio contesto, non contiene nessuna traccia che ci permetta di pensare ad un “rimprovero” e ad un “nascondersi da Lui “coperto di vergogna”, che il Signore rivolgerà a quei credenti che subiranno il “danno” per aver edificato sul fondamento, “legno, fieno e paglia”. Il “danno” riguarda la perdita della “ricompensa”, il solo elemento che compare nel testo paolino, chiaramente specificato. Fare entrare un diverso elemento interpretativo, nelle parole dell’apostolo, certo ognuno è libero di farlo; ma non si affermi che “sicuramente” sarà “il rimprovero del Signore Gesù ed il nascondersi da Lui "coperto di vergogna", (la sottolineatura è mia) perché è estraneo nel pensiero di Paolo.  
 
2) Dal punto di vista esegetico, non c’è nessuna base logica e coerente che possa permetterci di intravedere un tipo di “rimprovero” e di “nascondersi” da Lui (cioè da Gesù) “coperto di vergogna”, per il semplice motivo che questo concetto esula da quello che l’apostolo asseriva. Quale era lo scopo che l’apostolo si prefiggeva nel parlare di edificare sul fondamento? Quello di far capire alla fratellanza di prestare attenzione a quello che si costruisce, cioè di edificare oro, argento e pietre di valore e non legno, fieno e paglia, per non incorrere nella perdita della “ricompensa” che ognuno avrà direttamente da Gesù Cristo, nel giorno in cui si comparirà davanti al suo tribunale.
 
New ha chiesto:

Quote:

Tenendo presente che ci saranno nuovi cieli e nuova terra, secondo te dove potrebbe trovare spazio lo stagno di fuoco? La nuova creazione prevederebbe anche il mantenimento dello stagno di fuoco?
 

Anche se non si potrà precisare se nei “nuovi cieli e nella nuova terra” ci sarà spazio per la stagno di fuoco e il suo mantenimento, visto che non esiste un testo biblico che ne parli, il fatto però che si afferma che la punizione sarà eterna, cioè per sempre e non limitato ad un definitivo periodo, nel luogo in cui saranno gettati i reprobi, cioè lo “stagno di fuoco”, lascia presupporre, (e la logica non si oppone) che ci sarà una continuità eterna del luogo dei dannati, anche se non si potrà parlare dove sarà la sua collocazione.
 
Non è affatto vero che i “tormenti” per i reprobi “terminerebbero” con la loro “distruzione”, cioè non “esisterebbero più”. Nello stagno di fuoco, nessuno cesserà la loro esistenza. I reprobi non saranno “distrutti”, nel senso che scompariranno, ma continueranno la loro esistenza nel tormento nei secoli dei secoli. Infine, se questo non fosse vero, la punizione e il tormento eterno, non avrebbe senso, nei confronti di un essere che non esiste, e la Bibbia non direbbe il vero nelle sue affermazioni.
 
Domenico
« Ultima modifica: 15.12.2009 alle ore 00:45:02 by Domenico » Loggato
andreiu
Admin
*****




Gesù è la mia vita

   
WWW    E-Mail

Posts: 5382
Re: La vita (com'esistenza) dell’aldilà
« Rispondi #61 Data del Post: 15.12.2009 alle ore 07:01:31 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


on 15.12.2009 alle ore 00:17:38, Domenico wrote:
Andrea ha scritto:
 
Pur avendo rispetto per Andrea, sia come fratello e come moderatore del forum, secondo me, la sua interpretazione è errata, almeno per due motivi.

 
Ti ringrazio per la stima che mi dimostri che sicuramente ricambio. Ammetto di aver sbagliato nell'aver messo il "sicuramente" visto che si tratta di un evento escatologico del quale abbiamo sì informazioni, ma non tantissime in effetti.
 
Quando parlo di "rimprovero" mi rifaccio a ciò che il Signore Gesù disse in Luca 19. Sebbene il contesto sia diverso, iol Signore evidenzia un interessante parallelo tra i due servi fedeli e quello infedele. I primi due hanno l'elogio, l'ultimo il rimprovero.  
 
Ad ogni modo concordo anche io che esegeticamente parlando, il danno corrisponde alla perdita della ricompensa, ma non credo che questo per quel cristiano sarà piacevole, visto che il nostro obiettivo deve essere quello di conseguire il premio.  
 
 Sorriso
Loggato

http://forumbiblico.community.leonardo.it/
Domenico
Membro familiare
****




Certo, beni e bontà m'accompagneran no (Sal. 23:6)

   
WWW    E-Mail

Posts: 857
Re: La vita (com'esistenza) dell’aldilà
« Rispondi #62 Data del Post: 15.12.2009 alle ore 13:44:45 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


Quote:

Ti ringrazio per la stima che mi dimostri che sicuramente ricambio. Ammetto di aver sbagliato nell'aver messo il "sicuramente" visto che si tratta di un evento escatologico del quale abbiamo sì informazioni, ma non tantissime in effetti.  
 
Quando parlo di "rimprovero" mi rifaccio a ciò che il Signore Gesù disse in Luca 19. Sebbene il contesto sia diverso, iol Signore evidenzia un interessante parallelo tra i due servi fedeli e quello infedele. I primi due hanno l'elogio, l'ultimo il rimprovero.  
 
Ad ogni modo concordo anche io che esegeticamente parlando, il danno corrisponde alla perdita della ricompensa, ma non credo che questo per quel cristiano sarà piacevole, visto che il nostro obiettivo deve essere quello di conseguire il premio.  
 

Quando si ha il coraggio e l'onestà di riconoscere uno sbaglio, questa è vera umiltà.
 
Domenico
« Ultima modifica: 16.12.2009 alle ore 21:22:31 by Domenico » Loggato
New
Membro familiare
****



DIO È AMORE

   
WWW    E-Mail

Posts: 3980
Re: La vita (com'esistenza) dell’aldilà
« Rispondi #63 Data del Post: 30.12.2009 alle ore 10:44:45 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


on 15.12.2009 alle ore 00:17:38, Domenico wrote:
I reprobi non saranno “distrutti”, nel senso che scompariranno, ma continueranno la loro esistenza nel tormento nei secoli dei secoli.

Sì, sono d'accordo, grazie.
Adesso vorrei chiedere, a mio avviso quel tormento nei secoli dei secoli sarà essenzialmente interiore, cioè lontani da Dio i reprobi saranno in eterna competizione tra loro e di conseguenza mai in pace e si odieranno, si danneggeranno, si tradiranno, ecc.. In altre parole continueranno quella vita senza amore fraterno che produce solo ansie, turbamenti, angosce ecc., questo per me sarebbe il senso del fuoco eterno; lo so che è un argomento difficile e che non è importante per la salvezza, ma cosa ne pensate?
« Ultima modifica: 30.12.2009 alle ore 10:52:28 by New » Loggato
eliseob.
Visitatore

E-Mail

Re: La vita (com'esistenza) dell’aldilà
« Rispondi #64 Data del Post: 30.12.2009 alle ore 11:22:19 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica    Rimuovi messaggio Rimuovi messaggio


Quote:
Adesso vorrei chiedere, a mio avviso quel tormento nei secoli dei secoli sarà essenzialmente interiore, cioè lontani da Dio i reprobi saranno in eterna competizione tra loro e di conseguenza mai in pace e si odieranno, si danneggeranno, si tradiranno, ecc.. In altre parole continueranno quella vita senza amore fraterno che produce solo ansie, turbamenti, angosce ecc.,

Secondo me, questa è essenzialmente la condizione e la condanna che l'uomo senza Dio vive già oggi sulla terra.
Dopo la morte, ogni cosa passerà, tutte le sollecitudini, anche per l'empio.
Nell'aldilà, essi non avranno altro da fare che subire la punizione e la condanna per il proprio peccato, e non credo che abbiano nè il tempo, nè la possibilità, nè la voglia di "occuparsi" gli uni degli altri.

Quote:
questo per me sarebbe il senso del fuoco eterno; lo so che è un argomento difficile e che non è importante per la salvezza, ma cosa ne pensate?

Io penso che il fuoco è il fuoco, le battute sono battute, etc...., e questo, realmente, senza "applicazioni" o simbologie.
Loggato
New
Membro familiare
****



DIO È AMORE

   
WWW    E-Mail

Posts: 3980
Re: La vita (com'esistenza) dell’aldilà
« Rispondi #65 Data del Post: 30.12.2009 alle ore 11:59:04 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica


on 30.12.2009 alle ore 11:22:19, eliseob. wrote:
la voglia di "occuparsi" gli uni degli altri

Grazie per la risposta, passando adesso all'argomento più piacevole dei giusti, cosa faremo in Paradiso?
Io penso che collaboreremo, ci vorremo bene, certo che ci saranno soprattutto ringraziamenti, lodi, adorazioni al Signore, ma poi avremo anche qualcosa da fare, infatti Adamo ed Eva ancor prima della caduta non erano disoccupati.
« Ultima modifica: 30.12.2009 alle ore 11:59:48 by New » Loggato
Domenico
Membro familiare
****




Certo, beni e bontà m'accompagneran no (Sal. 23:6)

   
WWW    E-Mail

Posts: 857
Re: La vita (com'esistenza) dell’aldilà
« Rispondi #66 Data del Post: 30.12.2009 alle ore 22:37:26 »
Rispondi con quote Rispondi con quote   Modifica Modifica

New ha scritto:
 

Quote:

Adesso vorrei chiedere, a mio avviso quel tormento nei secoli dei secoli sarà essenzialmente interiore, cioè lontani da Dio i reprobi saranno in eterna competizione tra loro e di conseguenza mai in pace e si odieranno, si danneggeranno, si tradiranno, ecc.. In altre parole continueranno quella vita senza amore fraterno che produce solo ansie, turbamenti, angosce ecc., questo per me sarebbe il senso del fuoco eterno; lo so che è un argomento difficile e che non è importante per la salvezza, ma cosa ne pensate?  
 

Cercare di sapere come passeranno l’eternità i reprobi “nel tormento nei secoli dei secoli”, per inquadrare la loro vita, come quella che gli esseri umani vivono sulla terra, significa muoversi su un terreno ignoto, visto che la Bibbia non ci comunica nessun'informazione a tal proposito.
 

Quote:

Grazie per la risposta, passando adesso all'argomento più piacevole dei giusti, cosa faremo in Paradiso?  
Io penso che collaboreremo, ci vorremo bene, certo che ci saranno soprattutto ringraziamenti, lodi, adorazioni al Signore, ma poi avremo anche qualcosa da fare, infatti Adamo ed Eva ancor prima della caduta non erano disoccupati
 

Anche per quelli che si troveranno in cielo con il Signore, vale lo stesso discorso, cioè non si può parlare di quello che i beati faranno nell’aldilà. Che non passeranno l’eternità nell’ozio senza svolgere nessun'attività, rientra nella logica pensarlo. Comunque, credo che il migliore commento che si può dare sull’argomento, è ricordare le parole dell’apostolo Paolo: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano» (1Corinzi 2: 9).
 
Domenico
« Ultima modifica: 30.12.2009 alle ore 22:39:17 by Domenico » Loggato
Pagine: 1 ... 3 4 5  · torna su · Rispondi Rispondi   Abilita notifica Abilita notifica    Invia il Topic Invia il Topic    Stampa Stampa

« Topic Precedente | Prossimo Topic »

Evangelici.net è un sito di Teknosurf.it srl ‐ P.IVA 01264890052 ‐ Privacy policy