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   RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
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   Autore  Topic: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO  (letto 5951 volte)
proboque
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #45 Data del Post: 17.08.2009 alle ore 18:55:07 »
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Quote:
Postato da: Domenico Postato il: Oggi alle ore 18:30:07  
Per me, come per tanti altri, le parole di Gesù: «Ecco, tu sei guarito; non peccare più, perché non ti accada di peggio», rappresentano un’evidenza straordinaria di “relazione tra malattia fisica e peccato”. Ribadisco ancora una volta che questo non significa che tutte le malattie fisiche hanno una relazione col peccato, nel senso che è stato causato da esso.  
 

 
Ti rispetto, ma non condivido assolutamente.
 
Prima che continui su questa riga, mi potresti spiegare per te cosa significa essere in "Salute" e cosa significa essere "Malato"?
In altri termini, secondo te c'è qualcuno sano?
Comunque apprezzo molto i tuoi scritti, anche se questa volta non sono d'accordo con te  Ciao
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1Pt 4,8
Avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l'amore coprirà una moltitudine di peccati».
Domenico
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #46 Data del Post: 17.08.2009 alle ore 21:09:29 »
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Quote:

Ti rispetto, ma non condivido assolutamente.  
 
Prima che continui su questa riga, mi potresti spiegare per te cosa significa essere in "Salute" e cosa significa essere "Malato"?  
In altri termini, secondo te c'è qualcuno sano?  
Comunque apprezzo molto i tuoi scritti, anche se questa volta non sono d'accordo con te  
 

Essere in "salute", significa stare bene fisicamente; "malato" signifca non stare bene fisicamente.
Di "sani" fisicamente parlando, ce ne sono tantissimi, forse la maggioranza dell'umanità.  
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #47 Data del Post: 17.08.2009 alle ore 22:36:06 »
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Sto cercando di seguire il filo del discorso, per capire dove porta.
 
Però vorrei fare una domanda; per Domenico quel "che non ti accada di peggio" dimostra una connessione tra malattie e peccato.
 
Seguendo il tuo ragionamento, Domenico, malattia fisica equivale a malattia spirituale e salute fisica equivale a salute spirituale?
 
Lo chiedo perché rifletto sul fatto che, nonostante l'opera salvifica e redentrice di Cristo, ancora la carne ci affligge e Paolo ci ricorda in Romani 3:9 "Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato, 10 com'è scritto: «Non c'è nessun giusto,
neppure uno...»".
 
Quindi, pur perdonati, continuiamo a peccare e allora la salute chi ce l'ha?
 
Se invece il tuo discorso è più del tipo: Cristo guarisce un ammalato e gli dice "Non peccare più, sennò poi starai peggio di come stavi prima che ti guarissi" e lo riferisci a chi riceve una guarigione, ad esempio dalla cirrosi esotossica (dovuta ad alcolismo), ma poi il guarito torna a bere come prima e si ritrova un epatocarcinoma, allora posso anche accettare il tuo ragionamento.
 
Insomma, vorrei capirci un po' di più, perché se stiamo parlando di Vangelo della prosperità, della serie se hai fede non puoi essere malato, ma sano, ricco, etc... allora è meglio essere chiari da subito e giocare a carte scoperte. Tu e noi. Così il dialogo è più costruttivo per entrambi. Non trovi?
Se poi stiamo parlando di altro e non del Vangelo della prosperità, tanto meglio: è più interessante. Sorriso
 
Grazie per l'interessante topic. Aspetto precisazioni.
 
Ciao!
Sandra
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eliseob.
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #48 Data del Post: 17.08.2009 alle ore 23:17:00 »
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Quote:
Seguendo il tuo ragionamento, Domenico, malattia fisica equivale a malattia spirituale e salute fisica equivale a salute spirituale?  

Sinceramente, io non ho potuto cogliere un'equivalenza del genere..., però, devo anche ammettere che la mia "logica", è come dire, un po' "singolare".... Sorridente
 
Anzi, al contrario, si affermava che la salute fisica, non è sinonimo di salute spirituale, come pure la salute spirituale, non è sinonimo di salute fisica ( almeno se per "salute" si intende la Salvezza....).
 
Quell'uomo, era stato guarito, punto. Poi, gli fu detto: Non peccare più, che non ti accada di peggio!
 
Alla donna adultera, fu detto "Non peccare più!", e a quest'uomo, fu aggiunto il "che non ti accada di peggio...".
La donna, fu "liberata" dagli "uomini", dalla condanna della Legge, e a lei fu detto di non peccare più, per non ricadere di nuovo sotto condanna.
Ma a quest'uomo, sembra aver voluto dire dell'altro, e cioè che se avrebbe peccato di nuovo, la sua condizione sarebbe divenuta peggiore della prima.
Mi sembra ovvio dunque, che in questo caso la malattia sia da mettere in relazione con il peccato di quest'uomo.

Quote:
Lo chiedo perché rifletto sul fatto che, nonostante l'opera salvifica e redentrice di Cristo, ancora la carne ci affligge e Paolo ci ricorda in Romani 3:9 "Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato, 10 com'è scritto: «Non c'è nessun giusto,  
neppure uno...»".

Secondo me, le "afflizioni della carne" di cui parlava Paolo, sono le tentazioni, la "concupiscenza" che è sempre in agguato a motivo appunto di questo corpo "carnale". Infatti, non "siamo superiori" in quanto alla carne, ma riguardo allo Spirito, perchè è lo Spirito quello che vivifica e santifica.
Ma chiaramente, ci si deve sottomettere allo Spirito, e santificarsi come Dio è Santo, e questo, per nostra volontà, contro appunto la "volontà" della carne.
 
Le malattie, credo c'entrino poco, con questo discorso di Paolo.

Quote:
Se invece il tuo discorso è più del tipo: Cristo guarisce un ammalato e gli dice "Non peccare più, sennò poi starai peggio di come stavi prima che ti guarissi" e lo riferisci a chi riceve una guarigione, ad esempio dalla cirrosi esotossica (dovuta ad alcolismo), ma poi il guarito torna a bere come prima e si ritrova un epatocarcinoma, allora posso anche accettare il tuo ragionamento.  

Forse non seguo il discorso,...ma, non è che deve essere per forza la stessa malattia.....
In questo caso, egli si ammalerebbe di nuovo di una di quelle malattie provocate dall'alcool..., dunque, dove starebbe il "peggio di prima"?  
 
Non seguo....
 
Comunque, aspettiamo Domenico.... Sorridente
 
« Ultima modifica: 17.08.2009 alle ore 23:24:34 by eliseob. » Loggato
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #49 Data del Post: 17.08.2009 alle ore 23:24:38 »
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Eliseo, ho posto la domanda a Domenico perché parti del suo discorso mi paiono nebulose; in particolare, però sono curiosa di capire cosa ne pensa lui di salute-malattia/fisica-spirituale: non ho detto che lui ne ha parlato, per questo lo sto chiedendo...
 
Beh, Paolo parla di peccato... Io chiedevo a Domenico delle correlazioni tra peccato e malattie. Tutto qui.  
 
Un epatocarcinoma è diverso da una cirrosi epatica. Colpisce lo stesso organo, ma la seconda è di gran lunga peggiore. Era solo un semplice esempio. Certamente potrebbe essere qualcosa di diverso e non una malattia.
 
Aspetto i chiarimenti di Domenico. La domanda era posta a lui, visto che ha aperto il topic e vorrei capire meglio cosa vuole dirci.  Pardon
 
 Ciao
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Domenico
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #50 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 03:45:36 »
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Questo mio intervento, non mira solamente a rispondere a Sandra, ma mira a rassicurare, amministratori, moderatori e tutti gli utenti del forum, (visto che sono sorti certi sospetti nei miei confronti, da quanto ho potuto intuire da certi interventi, e spero sinceramente di avermi sbagliarmi) che io non ho mai creduto e non presto fede al cosiddetto “evangelo della prosperità”, perché secondo me, non è conforme come quello che Gesù e gli apostoli insegnarono. Anche per quanto riguarda “la parola della fede”, cioè chi crede che uno che ha fede non si ammala mai e quelli che non vengono guariti dalle loro infermità non hanno fede, non ho mai aderito a questa tendenza, perché la considero deviante, non corrispondente ad una corretta interpretazione del testo biblico oltre a non esserci una corrispondenza nella vita pratica. Vorrei anche precisare che, quando si dice a un ammalato che non ha fede per ricevere la guarigione, oltre ad assumere la posizione di un giudice, è la parola più crudele che si possa usare nei confronti di chi soffre.
 

Quote:

Seguendo il tuo ragionamento, Domenico, malattia fisica equivale a malattia spirituale e salute fisica equivale a salute spirituale?
 

Malattia fisica NON equivale a malattia spirituale e salute fisica NON equivale a salute spirituale. Preciso meglio: una persona può essere fisicamente malata (non importa il tipo di malattia) ed essere sana spiritualmente parlando; viceversa, si può essere pieni di salute spirituale, nel senso pieno di questo termine e trovarsi nella sofferenza a causa di un’infermità nella carne, cioè nel corpo. Queste mie affermazioni non riguardano le persone di questo mondo, ma si riferiscono ai credenti, cioè tutti quelli che sono stati salvati e perdonati, mediante la fede in Cristo Gesù.
 

Quote:

Se invece il tuo discorso è più del tipo: Cristo guarisce un ammalato e gli dice "Non peccare più, sennò poi starai peggio di come stavi prima che ti guarissi" e lo riferisci a chi riceve una guarigione, ad esempio dalla cirrosi esotossica (dovuta ad alcolismo), ma poi il guarito torna a bere come prima e si ritrova un epatocarcinoma, allora posso anche accettare il tuo ragionamento.
 

Ho portato l’esempio di chi si ubriaca, usando testi del libro dei Proverbi; sei stata l’unica che hai compreso quello che volevo dire. L’esempio che porti, me ne dà piena conferma.
 
Spero di aver chiarito l’argomento e dissipato ogni sospetto nei miei confronti  
 

Quote:

Grazie per l'interessante topic. Aspetto precisazioni.
 

Il tuo ringraziamento mi dice molto: mi fa chiaramente comprendere che stai veramente seguendo l’argomentazione che si porta avanti.
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #51 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 08:20:11 »
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on 17.08.2009 alle ore 21:09:29, Domenico wrote:

Essere in "salute", significa stare bene fisicamente; "malato" signifca non stare bene fisicamente.
Di "sani" fisicamente parlando, ce ne sono tantissimi, forse la maggioranza dell'umanità.  

 
Ok Domenico, è chiaro che la pensiamo diversamente.
Per quanto mi riguarda non esiste nessun essere umano che sia sano.
Tutti sono malati, si dice che un bambino appena nato si trova già nella condizione di poter morire, non è un caso che salute è sinonimo di salvezza e viceversa...
 
Comunque, tolto questo aspetto ti seguo con interesse e attenzione.
 
Faccio presente che il titolo del topic è "Relazione tra malattia fisica e peccato".
 
Per cui, affermo che, siccome siamo tutti peccatori, nessuno è esente dalla malattia e dalla morte e questo non avviene per un determinato peccato,ma per la nostra natura decaduta...  Ciao
« Ultima modifica: 18.08.2009 alle ore 08:29:38 by proboque » Loggato

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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #52 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 09:23:21 »
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on 18.08.2009 alle ore 08:20:11, proboque wrote:

Faccio presente che il titolo del topic è "Relazione tra malattia fisica e peccato".
 
Per cui, affermo che, siccome siamo tutti peccatori, nessuno è esente dalla malattia e dalla morte e questo non avviene per un determinato peccato,ma per la nostra natura decaduta...  Ciao

 
Quoto questa parte di proboque, in quanto forse e ripeto forse, il titolo della discussione ha potuto far pensare ad altro, quindi ben accetta la precisazione di Domenico nel post precedente.
 
Ok, penso si possa continuare.
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #53 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 10:53:53 »
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on 18.08.2009 alle ore 03:45:36, Domenico wrote:

 
Spero di aver chiarito l’argomento e dissipato ogni sospetto nei miei confronti  

 
Ciao Domenico, grazie per i precisi chiarimenti, che mi permettono di seguire la discussione senza preconcetti.
 
Continuo a seguire con interesse Buono!
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #54 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 12:18:49 »
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Aspettando il proseguimento da parte di Domenico, che ringrazio e incoraggio a continuare, faccio alcune considerazioni:
Il tema è ostico. E' molte volte affrontato in modo sbagliato e certe posizioni (non bibliche) hanno causato confusione e sofferenza.
 
Diciamo che agli estremi ci sono queste 2 posizioni:
1) la malattia è SEMPRE causata dal peccato personale (del malato e dei genitori). Di solito questa posizione estrema viene accompagnata dalla convinzione che se un malato non guarisce è perché non ha fede sufficiente.
 
2) La malattia NON HA ALCUNA RELAZIONE -MAI- con il peccato personale, proprio o dei genitori. Generalmente questa posizione considera la malattia come una benedizione da parte di Dio, o della 'croce' che il credente deve portare.
 
Entrambe le posizioni si basano su una lettura parziale del testo biblico.
La prima è confutata dal già citato passo della guarigione del cieco in cui Gesù risponde ai discepoli che non era per il peccato della persona, ma affinché le opere di Dio siano manifeste.
La seconda, prendendo proprio spunto da questo passo e dalla presunta malattia del apostolo Paolo ne deduce che nessuna malattia può essere causata dal peccato personale, non considerando che:
a) Gesù non afferma che nessuna malattia è causata dal peccato personale, ma che IN QUEL CASO, il motivo era un altro (spezzando comunque il pensiero corrente che malattia=peccato).
b) Almeno 3 passi nel NT mettono chiaramente in relazione -almeno in quei casi- malattia personale e peccato: Atti 5:1-10 (addirittura la morte); 1 Cor 11:30; Ap 2:22
 
Entrambe cozzano anche con la testimonianza cristiana:
Grandi uomini di Dio che vissero (o vivono ancora) in stato di "non salute", della cui vita Dio si compiace e sono strumento potente nelle Sue mani; e dall'altra parte persone malate a causa dei propri peccati, legami, ecc, che sono state guarite dopo essersi ravvedute o liberate. Non dimentichiamo che ALCUNE malattie possono essere causati dall'azione di spiriti immondi (Mc 9:25; Lc 7:21 - notare come in questo caso Luca riferisce che "guarì" l'indemoniati-)
 
Così come bisogna RIGETTARE l'evangelo della prosperità, non bisogna cadere dall'altra parte (l'evangelo della sofferenza? Sorriso )
 
Quindi è un errore (grave) il generalizzare (MAI - SEMPRE). Affrontiamo l'argomento serenamente, senza estremismi né generalizzazioni, ma considerando TUTTO l'insegnamento biblico, ricordando che l'esperienza personale può esemplificare un insegnamento biblico, ma non è (l'esperienza) la verità.
 
Guglielmo.
« Ultima modifica: 18.08.2009 alle ore 12:23:09 by Willie » Loggato
Domenico
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #55 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 12:38:29 »
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LA GUARIGIONE DEL CIECO NATO
 
Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita.
I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?»
Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.
Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare.
Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco,
e gli disse: «Va’, làvati nella vasca di Siloe» (che significa: mandato). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva
(Giovanni 9:1-7).
 
Esame del testo
 
Il racconto della guarigione del cieco nato, così come l’evangelista ce l’ha tramandato, merita una particolare considerazione, se non altro per le problematiche che in esso affiorano, cercando nello stesso tempo, di dare precise risposte.
 
Gesù, assieme ai suoi discepoli, era da poco uscito dal tempio, (Giovanni 8:59) dove aveva affrontato i religiosi giudei, in una disputa abbastanza accesa. Trovandosi a passare da quelle parti, vide un uomo seduto per terra intento a mendicare (v. 8). Secondo l’usanza di quei tempi, il tempio di Gerusalemme, era il luogo preferito dai mendicanti per chiedere l’elemosina a quelli che lo frequentavano (Atti 3:2).  
 
Il fatto però che quell’uomo fosse cieco fin dalla sua nascita, destò particolarmente l’attenzione dei discepoli di Gesù, da indurli a chiedere al loro Maestro, spiegazioni intorno a quello stato particolare. Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli sia nato cieco? La prima reazione che può sorgere in noi dopo questa domanda è di chiederci: Che relazione può esserci tra la malattia e il peccato?
 
Era convinzione dei Giudei di allora che, tutte le forme di malattie fisiche e deformazioni corporali, erano causate dal peccato. I discepoli di Gesù, come tutti gli altri giudei, erano stati educati e cresciuti con quella convinzione, ragion per cui, se quell’uomo era nato cieco, lui o i suoi genitori, avevano peccato.
 
Se essi avessero menzionato solamente i genitori, il problema apparirebbe sotto un’altra veste e dovrebbe essere affrontato e spiegato in relazione alla vita dei genitori. Ma dal momento che menzionano il cieco, l’aspetto del problema è un altro, poiché essi sicuramente si riferivano prima della sua nascita, cioè quando si trovava ancora nel grembo della mamma.  
 
Come è possibile concepire una simile idea, potrebbe chiedere qualcuno?
 
C’era una strana opinione in certi ambienti giudaici di quei tempi che, in base a Genesi 25:22 (che ciò rappresenterebbe una certa autorità Scritturale), un bambino nel seno materno, poteva peccare [R. G. Stewart, L’evangelo secondo Giovanni, p. 884].  
 
Certamente, questa strana convinzione che i discepoli rivelarono, faceva parte del loro bagaglio educativo, anche se loro non avevano la cultura e la preparazione per affrontare problemi teologici. Siccome Gesù, in un precedente miracolo di guarigione aveva affermato:
Ecco, sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio (Giovanni 5:14),
questi discepoli sono portati a chiederne la ragione, per sapere chi doveva essere ritenuto responsabile di quella cecità. Sicuramente la meraviglia deve essere stata grande, quando sentirono distintamente:
Né lui né i suoi genitori hanno peccato, ma ciò è accaduto affinché siano manifestate in lui le opere di Dio.
 
Eppure questa affermazione di Gesù, si trova in netto contrasto con la Sua stessa parola, pronunciata in un’altra circostanza, perché appunto afferma l’opposto. Ma c’è veramente contraddizione tra Giovanni 5:14 e Giovanni 9:3? È possibile che Egli stesso si contraddica? Queste domande fanno parte di quelle problematiche che affiorano nel testo, a cui  bisogna dare delle precise risposte.
 
Supponiamo per ipotesi che le due affermazioni li avessero fatte, separatamente, una Pietro e un’altra Paolo, (non importa se la prima l’avesse fatta Paolo e la seconda Pietro), senza dubbio saremmo pronti a dire: «Li hanno fatte loro; non siamo vincolati ad accettarle, visto che l’una è contro l’altra».
 
Ma dal momento che li ha fatte Gesù, non si può dire che la prima è vera e la seconda è falsa, senza mettere Gesù nel numero di quelli che ora dicono una cosa e poi ne dicono un’altra. Le Sue parole sono tutte vere, degne di essere accettate senza nessuna riserba. Questo però non ci esime da spiegare le due affermazioni, in modo che ci sia chiarezza nella nostra mente.
 
LE DUE AFFERMAZIONI DI GESÙ GIOVANNI 5:14 E QUELLA DI 9:3
 
1. L’affermazione di Giovanni 5:14

 
Questa affermazione è senza dubbio abbastanza chiara per farci comprendere che l’infermità dell’uomo guarito alla piscina di Betesda, era stata causata dal peccato. Dal momento che Gesù mette in rapporto la guarigione col peccare, ponendoli in una relazione inscindibile, intendere le parole di Gesù in maniera diversa, non è certamente segno di una buona esegesi e tanto meno di una onesta interpretazione.
 
Il racconto giovanneo ci parla che l’uomo del nostro caso, era malato da trentotto anni. Poiché non conosciamo l’età di quest’uomo, non possiamo stabilire con precisione, quando cominciarono gli anni della sua malattia. Supponiamo che l’evangelista ci avesse tramandato la sua età, cioè di cinquanta anni. In base al numero di anni che quest’uomo fu malato, si potrebbe benissimo calcolare che ben dodici anni, li passò senza essere affetto da quella paralisi (supposto che fosse stato un paralitico). Il peccare, di cui parla il testo in maniera inequivocabile che provocò la sua paralisi, fu quello che egli commise, dopo il diciottesimo anno della sua età.
 
A questo punto, si potrebbe chiedere: Fu un singolo peccato o diversi, che causarono la malattia di quell’uomo, o piuttosto uno stato peccaminoso? Se si dovesse pensare a uno stato peccaminoso, non avremmo solide base bibliche per sostenerlo, per il fatto che tutti gli uomini, essendo figli di Adamo, vivono in questo ‘stato’ (Romani 5:12), eppure non tutti sono malati fisicamente. Dal momento che questa constatazione non si può smentire, non resta altro di pensare a un determinato peccato o a una serie di peccati (quali, non si potrà mai dire).  
 
segue...
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #56 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 12:53:41 »
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Per fare chiarezza su questo aspetto del problema, crediamo sia utile rifarci alle parole di Gesù, pronunciate in un’altra occasione. È significativo che, Gesù alla donna che venne accusata di essere stata trovata in flagrante il peccato di adulterio, le abbia detto: Va’ e non peccare più (Giovanni 8:11).  
 
Il gr. in Giovanni 5:14 e 8:11, usa due espressioni mekēti = non più, non più a lungo e amartane, = peccare, sbagliare. Appare quindi chiaro dai termini che Gesù usò, che si riferiva all’azione peccaminosa che quella donna compì, e non al suo stato di essere una peccatrice. In altre parole Gesù volle dirgli: (poiché il peccato del quale venne accusata era l’adulterio) “Non continuare a commettere simile peccato, cioè non continuare a fare l’adultera”.
 
La medesima espressione ha lo stesso significato per l’uomo malato della piscina di Betesda. Anche se di lui non si può nominare uno specifico peccato, (come il caso della donna adultera, appena menzionata), il fatto però che Gesù dica: mekēti amartane = non peccare più, rappresenta una prova inconfutabile del peccato o dei peccati che quell’uomo aveva commesso con le sue azioni, causandogli quella malattia che si è protratta per trentotto anni.
 
Anche per il paralitico di Capernaum, al quale venne detto: I tuoi peccati ti sono perdonati, (Matteo 9:2) si potrebbe intravedere la stessa constatazione di cui sopra, anche se non si può essere esplitici su questo testo. Se poi si riflette sulle parole di Giacomo:
 
C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore:
la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati.
(Giacomo 5:14,15),
ciò porta alla conclusione più ovvia, di credere che le parole di Gesù: non peccare più affinché non ti avvenga di peggio, volevano chiaramente stabilire che la malattia di quell’uomo, protrattasi per trentotto anni, era stata causata dal peccato.
 
2. L’affermazione di Giovanni 9:2
 
Questa affermazione di Giovanni 9:2, anche se appare in contrasto con quella di Giovanni 5:14, vale sempre la pena considerarla, se non altro per comprenderla nella sua giusta portata. La domanda che i discepoli posero a Gesù, mirava essenzialmente a stabilire la causa della cecità di quell’uomo. Secondo la convinzione che essi avevano, se quell’uomo era nato cieco, non era stato sicuramente un caso  fortuito, o come si direbbe, accidentale; dovevano esservi dei motivi ben precisi, per giustificare un tale stato.
 
Dal momento che il dubbio, secondo le idee in voga consisteva nello stabilire chi dei tre, figlio o genitori, avesse peccato per una simile nascita, si rendeva necessario che ci fosse chiarezza, su un tema che includeva, pressoché l’unanimità presso i giudei i quali credevano che, tutte le deformazioni fisiche e malattie, erano una netta conseguenza del peccato. Col dire: Né lui né i suoi genitori hanno peccato..., Gesù volle stabilire che, per quanto concerneva quel caso specifico, ciò non era da addebitare al peccato, cioè non era stata causata dal peccato.
 
Questo però  non voleva assolutamente dire che, quelle tre persone, oggetto della domanda, fossero immuni dal peccato, senza rimettere alla ribalta l’universalità del peccato, per ciò che riguarda tutti gli esseri umani.
 
Precisato in questi termini il problema, la risposta di Gesù, mira a stabilire che: Pur essendo il cieco e i suoi genitori dei peccatori, per il fatto che sono figli di Adamo, — e in Adamo, tutti gli uomini sono peccatori (Romani 5:12) —, non si poteva fare la stessa equazione per la deformazione fisica di quell’uomo, per il semplice fatto che quella nascita, non aveva nessun rapporto col peccato, cioè non era stata causata dal peccato, ma specificatamente: affinché siano manifestate in lui le opere di Dio.
 
In altre parole quella cecità era stata permessa, per un fine ben diverso di come potevano pensare gli uomini. Le opere di Dio, sono quelle che Cristo compirà, e se questo cieco di nascita, non ci fosse stato, Gesù non avrebbe compiuto il miracolo e le opere di Dio non si sarebbero manifestate in lui. Una volta che questo punto viene evidenziato e precisato, il miracolo in sé stesso acquista importanza su due aspetti: quello umano per ciò che riguarda la guarigione totale del cieco e quello divino per ciò che concerne la manifestazione delle opere di Dio.
 
e gli disse: «Va’, làvati nella vasca di Siloe» (che significa: mandato). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva (v. 7).
 
Tutti i ciechi che vennero guariti da Gesù — stando ai Sinottici —, non venne mai usata la saliva che, secondo la credenza d’allora, le si dava una certa virtù. Questo dimostra che Gesù non segue quella credenza, ma agisce secondo quello che Egli vede e crede opportuno di fare. Se quel cieco non fosse andato a lavarsi nella piscina di Siloe, nonostante avesse sugli occhi la saliva di Gesù e l’impiastro ottenuto, il recupero della vista non sarebbe avvenuto.
 
Come anche non sarebbe avvenuta la guarigione dalla lebbra, se Naaman non fosse andato al Giordano per lavarsi sette volte nelle sue acque, secondo il comando del profeta Eliseo (2 Re 510,14).
 
L’obbedienza alla parola di Gesù, in questo particolare contesto, ha la sua primaria importanza sull’esito del miracolo, anche e soprattutto per il legame che ha col principio divino che stabilisce:
 
Samuele disse: «Il SIGNORE gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l’ubbidire alla sua voce? No, l’ubbidire è meglio del sacrificio, dare ascolto vale più che il grasso dei montoni (1 Sam. 15:22).
 
Quando più tardi il cieco miracolato rispose a quelli che gli chiedevano come avvenne la sua guarigione, egli disse chiaramente:
Un uomo, chiamato Gesù, ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va’ alla piscina di Siloe e lavati. Ed io vi sono andato, mi sono lavato e ho recuperato la vista’ (vv. 11,15).
Ecco gli elementi elencati che hanno causato la guarigione:
 
1)
La saliva di Gesù;  
2)
il fango spalmato sopra gli occhi;  
3)
la piscina di Siloe;  
4)
l’andata del cieco alla piscina e  
5)
il suo lavarsi in quelle acque.  
 
I cinque elementi di questo mosaico, sono talmente inscindibili tra di loro, che se uno di essi fosse stato messo da parte o ignorato, la guarigione stessa non si sarebbe verificata.  
 
segue...
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #57 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 12:56:06 »
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Conclusione
 
Sulla base delle considerazioni che abbiamo fatto, circa le due affermazioni che Gesù fece, nelle due guarigioni esaminate, risulta che, l’ungi dall’essere in contraddizione l’una dall’altra, contengono due distinte verità: la prima riguarda la relazione che intercorre tra malattia fisica e peccato e la seconda concerne, la manifestazione del potere di Dio tramite, la malattia.  
Per quanto riguarda la prima, pur tenendo presente che tutti gli uomini, senza nessun'esclusione, sono peccatori, perché discendenti di Adano, visto che da lui hanno ereditato la natura peccaminosa, tuttavia non tutte le persone sono malate. Qui, ovviamente, sto parlando della malattia fisica, che non dovrà essere confusa con quella spirituale.  
 
Non ha nessun'importanza fare riferimento a certi tipi di malattie; poiché si sa che ogni tipo d’infermità porta con se malessere nel corpo umano. Se per tutte le sofferenze fisiche, si applicasse la norma secondo cui tutte le infermità sono causate dal peccato, significherebbe, in pratica, credere nella stessa maniera com'erano persuasi i Giudei ai tempi di Gesù, cioè che ogni forma di malattia fisica, comprese le deformazioni e le menomazioni, erano causate dal peccato. Questo tipo di credere, davanti all’evidenza che non tutti gli esseri umani sono malati fisicamente, è insostenibile, per il semplice fatto che non rispecchia la realtà.  
 
Davanti a questa constatazione, però, non si può negare il fatto che certe malattie (che a noi esseri umani non è dato di conoscere) possono essere la diretta conseguenza del peccato o da una serie di peccati. Il fatto stesso che è stato Gesù che disse al paralitico, “non peccare più che non ti accada di peggio”, sta significando che Solo Lui, conosce quali sono le malattie che sono state causate dal peccato. Infine, dire ad un malato, che la sua infermità è in stretta relazione con il suo peccato, significa formulare un severo giudizio e mettersi al posto di Dio.
 
Gesù, pur sapendo che la paralisi dell’uomo malato da trentotto anni, era stata causata dal peccato, invece di giudicarlo lo guarì, ma nello stesso tempo lo esortò a non ritornare nel suo peccato.
 
Quali sono le malattie e le deformazioni fisiche che non sono causate dal peccato, ma che servono perché le opere di Dio siano manifestate in loro? Dio Solo le conosce! Ed Egli, nel suo tempo, non mancherà a compiere l’opera Sua, per l’onore e la gloria del Suo Nome.  
 
Tenendo conto di questa realtà, bisogna evitare di esprimere giudizi severi, verso chi soffre o si trova in condizioni disaggiate e nello stesso tempo ricordare la bontà del Signore, che non tratta l’uomo, secondo quello che meriterebbe (Salmo 103:10).  
 
Domenico
« Ultima modifica: 19.08.2009 alle ore 03:09:45 by Domenico » Loggato
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Gesù è il Signore!

   
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #58 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 16:18:13 »
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on 18.08.2009 alle ore 08:20:11, proboque wrote:

 
... affermo che, siccome siamo tutti peccatori, nessuno è esente dalla malattia e dalla morte e questo non avviene per un determinato peccato,ma per la nostra natura decaduta...  Ciao

 
 Buono!
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Re: RELAZIONE TRA MALATTIA FISICA E PECCATO
« Rispondi #59 Data del Post: 18.08.2009 alle ore 16:38:46 »
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Quote:
... affermo che, siccome siamo tutti peccatori, nessuno è esente dalla malattia e dalla morte e questo non avviene per un determinato peccato,ma per la nostra natura decaduta...  

Per quello che é il mio modesto pensiero, nonostante la malattia sia compresa nella "maledizione di Adamo", che ha il suo "culmine" nella morte, essa non è "parte della morte".
Infatti, pur restando l'uomo sotto "il peccato", evidenziato dalla Legge, ecco che l'Eterno dà al Suo Popolo una "via d'uscita", una "protezione" particolare.
 
Mi dispiace, sinceramente, che nessuno abbia considerato il mio invito a tener conto di Deutoronomio 28  
 
Deutoronimio 28
...........
...........
21 L'Eterno farà sì che la peste s'attaccherà a te, finch'essa t'abbia consumato nel paese nel quale stai per entrare per prenderne possesso. 22 L'Eterno ti colpirà di consunzione, di febbre, d'infiammazione, d'arsura, di aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti perseguiteranno finché tu sia perito.  
.........
27 L'Eterno ti colpirà con l'ulcera d'Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, di cui non potrai guarire. 28 L'Eterno ti colpirà di delirio, di cecità e di smarrimento di cuore; 29 e andrai brancolando in pien mezzodì, come il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, sarai del continuo oppresso e spogliato, e non vi sarà alcuno che ti soccorra.  
.........
....e così via...
 
Per il resto, nulla toglie che la malattia, può venire affinchè sia manifestata l'opera di Dio.
 
Pace a tutti,
Eliseo
 
P.S.: Grazie, caro Domenico per l'interessante e piacevole lettura.
« Ultima modifica: 18.08.2009 alle ore 18:56:00 by eliseob. » Loggato
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